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Bioetica e Medicina.

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Presentazione sul tema: "Bioetica e Medicina."— Transcript della presentazione:

1 Bioetica e Medicina

2 Bioetica e Medicina Aree di interesse della Medicina:
ricerca scientifica sviluppo tecnologico di supporto organizzazione dei servizi sanitari momento assistenziale vero e proprio ( concezione olistica del paziente)

3 Bioetica e Medicina Il rischio del “ riduzionismo scientifico”(I)
Il riduzionismo come metodo scientifico: la genetica molecolare l’origine della vita (evoluzionismo) la spiegazione del pensiero ( L’homme neuronal, Changeux, 1987)

4 Bioetica e Medicina Il rischio del “ riduzionismo scientifico” (II)
Il riduzionismo come ideologia: Se l’uomo altro non è che macchina neuronale, quale concetto umano ci si può fare della Medicina, della sofferenza umana e della morte? Quale confine etico tra uomo e uomo, tra medico e paziente? Il cervello è identificabile con il pensiero? Si può ridurre il paziente all’aspetto biologico della malattia? ( può l’uomo essere trattato come una macchina?)

5 Riflessioni sulla vita umana
Esseri viventi e non viventi (I) La vita – La vita umana Vita è capacità di azione immanente ( cioè causa e fine della propria azione) La vita non è un aspetto su cui indagare, ma è la base di ogni attività ( L. Melina, 2010) La forma superiore di vita è quella che si attribuisce alla coscienza: il problema della vita umana non è quindi un problema biologico, ma il “senso” di essa.

6 Riflessioni sulla vita umana
Esseri viventi e non viventi (II) In greco tre termini per designare la vita: Ϛωή vitalità di tutti gli esseri organici, il principio della vita, “ VITA QUA VIVIMUS”. La “vita eterna” in Gv 12, 25 βίος modalità e condizioni della vita espresse nella individualità empirica del vivente, nella sua singolarità,“ VITA QUAM VIVIMUS” ψυχή il soffio vitale che “anima” i corpi individualizzandoli. Ci caratterizza come un “ io” aperto alla dimensione del tempo

7 Esseri viventi Gradi della vita immanente Vita vegetativa
( nutrizione – accrescimento – riproduzione) attività determinate e non opzionali Vita sensitiva ( vita vegetativo + attività sensoriale che autoregola l’attività del vivente) si può scegliere il proprio agire in base alla forma conoscitiva dell’esperienza. Vita spirituale ( vita sensitiva + capacità intellettiva e libertà ) nell’uomo si sceglie anche “il fine”. Questa scelta, perché libera, implica l’etica.

8 Concezioni filosofiche sulla vita
Meccanicismo Tra il vivente e il non vivente solo differenze di grado e di complessità ( es. processi e scambi fisico-chimici) Vitalismo Nel vivente presenze di differenze qualitative e sostanziali, cioè presenza di un’entità superiore detta “ anima” ( vegetativa, sensitiva, intellettiva ), come principio unificatore che tende al mantenimento dell’individuo.

9 Questione etica fondamentale
Si deve accettare il dualismo cartesiano “res extensa” - “ res cogitans” ? Secondo la scienza moderna: si può sostenere il riduzionismo della vita ad elemento meccanico ( serie di cause efficienti e non finali) si può attuare uno studio matematico della “res extensa” sono da condannare l’ aristotelismo e la visione teleologica della vita ( la finalità immanente agli esseri viventi)

10 Evoluzionismo e creazionismo
Argomenti a favore dell’evoluzionismo possibilità di generazione spontanea evoluzione delle varie forme e specie di vita ( l’ontogenesi ripete la filogenesi) le mutazioni Critiche studi paleontologici recenti ( ordini, classi e varietà della stessa specie, sono esistiti nello stesso periodo) il codice genetico e il numero dei cromosomi è fisso per ciascuna specie quali sono le condizioni fisiche o ambientali delle mutazioni?

11 Il riduzionismo della concezione meccanicistica della vita
Secondo il pensiero riduzionista, un sistema complesso rappresenta la somma delle sue parti. Quindi si potrebbe dar ragione del sistema, “riducendone” lo studio a quello dei singoli costituenti. Ad esempio, si può spiegare la cellula come puro prodotto dell’ attività dei singoli geni. Ma si può obiettare che anche il gene va collocato nella dinamica di: vita cellulare → vita di gruppi di cellule → vita degli organi → vita dell’organismo.

12 Il problema filosofico all’interno del problema biologico (I)
Anche ammettendo che: la vita sia nata per complessa combinazione di elementi chimici o per generazione spontanea le varie forme di vita si siano sviluppate per evoluzione tutto ciò non sopprime la causalità prima. Il fatto che siano riconoscibili nei vari livelli di vita un substrato materiale comune e dei meccanismi elementari riconoscibili, non impedisce di cogliere la specificità delle singole forme sostanziali.

13 Il problema filosofico all’interno del problema biologico (II)
Per la “ricerca di senso” è essenziale la prospettiva filosofica, cioè la ricerca del programma che ne regola l’attuazione (l’entelécheia ) Per esempio, tra una composizione musicale dissonante che risulti sgradevole all’orecchio e una sinfonia di Beethoven, non cambiano gli elementi base, cioé le note, ma la programmazione della loro sequenza Giovanni Paolo II (26 Aprile 1985): “… l’evoluzione suppone la creazione, anzi la creazione si pone, alla luce dell’evoluzione, come una “creatio continua”

14 Etiche anti-antropocentriche
Darwinismo radicale “ Dopo Darwin non possiamo pìù ritenere di occupare un posto speciale nella crezione. Al contrario, dobbiamo renderci conto di essere un prodotto delle stesse forze evolutive cieche e prive di finalità che hanno modellato il resto del regno animale” ( J. Rachels, 1996) Ecologismo radicale La natura avrebbe valore in se stessa e l’essere umano non avrebbe un ruolo centrale. Egli sarebbe semplicemente biologia, homo natura, alla stregua degli altri viventi.

15 Cose e persone Una cosa è, ma non sa di essere La persona
- sa di essere: ciò che è, ciò che non è, ciò che potrebbe essere (si protende verso ciò che ancora non è) - può disporre di sé (la volontà- la libertà- la responsabilità) - non è intercambiabile (è un “io” unico, irripetibile)

16 La persona umana e la sua centralità (I)
L’uomo, vertice nella vita dell’universo La persona secondo Boezio “ rationalis naturae individua substantia” si tratta quindi di un soggetto esistente (sostanza) e non di semplice attività Attributi della persona spiritualità conoscenza libertà

17 La persona umana e la sua centralità (II)
Sostanzialità e relazionalità Secondo alcune visioni antropologiche, un essere umano non più capace di relazionarsi, non può più essere considerato persona si deve tuttavia obiettare che: la sostanza (substantia di Boezio ) non è una funzione (operari sequitur esse, S. Tommaso d’Aquino) la persona eccede i propri atti

18 Persona = Essere umano Singer: “Non tutti i membri della specie homo sapiens sono persone e non tutte le persone sono membri della specie homo sapiens” Tuttavia, se la nozione di persona non indica la specie homo sapiens, non indica nemmeno nessun’altra specie Engelhardt: “Persona come ente autocosciente, razionale, capace di attività morale, autonomo”. La questione bioetica sorge proprio perché ci sono casi in cui delle persone umane ( embrioni, feti, infanti, malati cronici o mentali, malati terminali, pazienti in SVP) non possono vivere come persone senza l’aiuto di altre persone

19 Persona origine della parola
Greco: “πρόσωπον”: maschera scenica, quindi il volto stesso del personaggio. Ciò che consente di riconoscerlo, ovvero quanto di lui è visibile e percepibile con i sensi. Latino: “persona”: maschera scenica, con riferimento al “personare”, rafforzare la voce. L’interesse si è spostato dall’immagine ( ciò che appare) a quanto l’attore esprime Nel diritto romano contrapposizione tra “persona” e “res”

20 L’umanizzazione della medicina
Curare un rapporto inter-soggettivo tra paziente e personale sanitario, di fronte all’invadenza della tecnologia o della massificazione dei pazienti negli ospedali Riconoscimento della dignità di persona in ogni soggetto umano ( si tratta di vita umana dall’inizio alla fine dell’esistenza)

21 Il corpo e i suoi valori (I)
“… Perché corpi umani deformi, percepibili come tali solo al microscopio, come nel caso dello stadio embrionale, o corpi inerti e privi di palesi segni di coscienza sono esseri umani, sono persone? Su che cosa basare l’uguaglianza antropologica? L’argomento, povero, ma decisivo per stabilire chi è uomo e chi non lo è, è quello di guardare all’origine: essere umano è colui che nasce da altri esseri umani …” ( A Pessina) prof. Adriano Pessina filosofo e direttore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica di Milano

22 Il corpo e i suoi valori (II)
“… Per attribuire la definizione di persona è sufficiente l’appartenenza biologica al genere umano. Se “qualcuno” esiste, egli è esistito da quando esiste questo organismo umano individuale ed esisterà fino a che questo organismo vive…” ( R Spaemann)

23 La concezione personalistica dell’uomo e della corporeità (I)
La persona è corporea, ma trascende il corpo, non nel senso di poterne prescindere, ma nel senso di avere la capacità di compiere operazioni non esclusivamente corporee ( es. concepire idee universali) secondo un principio unificante definito “ spirito” o “ anima” nella tradizione filosofica. Le espressioni “ io ho un corpo” e “ io sono un corpo” non possono quindi essere usate in senso assoluto. L’uomo non è un semplice organismo animale a cui è stata aggiunta una coscienza dotata di meccanismi complessi che ne giustifica l’emergenza tra i viventi

24 La concezione personalistica dell’uomo e della corporeità (II)
L’uomo è stato definito “intelligenza corporea”, “spirito incarnato” ( R Lucas Lucas) Il corpo come epifania della persona Il corpo rivela agli altri la persona e, allo stesso tempo, la nasconde ( ambivalenza del corpo umano) Il corpo come limite Quando l’individuo si trova in buona salute, non si accorge di avere un corpo, ma nel dolore, nella fatica, nella malattia, il corpo può diventare pesante, estraneo e minaccioso.

25 La salute e la malattia (I)
Nel 1956 la OMS definiva la salute come “uno stato di completo benessere, fisico, mentale e sociale, che non consiste soltanto in un’assenza di malattie o di infermità” Nella nostra epoca, post-moderna, prevale una nozione liquida di salute che oscilla tra lo “ star bene” e il “ benessere”, che è più dello star bene, perché presuppone anche equilibrio psicologico, soddisfazione emotiva e capacità di svolgere la propria vita di relazione ( OMS, Ottawa 1986)

26 La salute e la malattia (II)
Termini moderni “essere in forma” “physical fitness” a general state of good health, usually as a result of exercise and nutrition“ Si tratta di nozioni cariche di soggettività, in pratica mai pienamente realizzabili. La salute attiene infatti al “ rientrare nella norma”, mentre la tensione a pervenire e a mantenere la “forma fisica” rappresenta la capacità di infrangere le regole ed alimenta una costante sensazione di inadeguatezza.

27 La qualità della vita Termine coniato dalla sensibilità post-moderma;
si riferisce non alla “assenza di malattia”, ma ad una situazione di benessere, per cui si può mettere in dubbio che un’esistenza segnata da handicap o da una malattia cronica valga la pena di essere vissuta. Il concetto di salute non è completo senza la domanda: “Salute, a che scopo?” Non viviamo per stare sani, ma per vivere e per agire. La salute non è un fine ultimo. Il fine ultimo è il progetto di “vita buona” per il quale la salute è condizione necessaria, ma non indispensabile. La salute, infatti, non è una proprietà dell’organismo, ma della persona intera.

28 “Qualità” della vita e “sacralità” della vita
Il termine “sacralità” può essere fuorviante. Meglio “disponibilità” o “indisponibilità” della vita Il carattere sacro, o meglio indisponibile, non attienealla vita in quanto tale, ma piuttosto alla persona Un agente morale è tenuto a rispettare la natura razionale della persona in se stesso e negli altri e quindi a non trattarla mai esclusivamente come un mezzo (Reichlin, 2002)

29 Il corpo umano e la sua commercializzazione
I termini “mercato” e “compravendita” si riferiscono a beni e oggetti di proprietà Se il corpo non è una proprietà dell’uomo, bensì l’essere e l’incarnazione della persona umana, non può essere considerato come merce di scambio Il corpo umano assume così una dignità infinitamente superiore a quella delle cose. Si tratta di una differenza ontologica incommensurabile. L’unica possibilità di scambio diviene il “dono”, nell’orizzonte della gratuità, solidarietà ed altruismo, quando siano soddisfatte determinate condizioni: consenso libero e tutela dell’integrita sostanziale del donatore

30 Criteri per giudicare la bontà morale di un’azione
Rispetto della persona (chi deve essere considerato persona ?) Operare con giustizia (che cosa è giusto ?) Fare il bene del paziente (qual è il bene ?) Non fare mai il male del paziente (quale confine tra bene e male ?)

31 La coscienza morale garantisce la bontà morale di un’azione
Per salvaguardare l’identità e la dignità umane, si deve costruire una coscienza morale capace di comprendere le situazioni e di valutarle (non basta il “senso comune”) Tuttavia frequentemente gravi contraddizioni: Conoscenze scientifiche in continua crescita Grande superficialità nei confronti di una lettura filosofica, morale e religiosa dell’esistenza umana

32 La coscienza L’atto di conoscenza e di discernimento finalizzato alla valutazione delle azioni morali Rappresenta, cioè, la consapevolezza del valore etico ( bene/male) di una determinata azione Coscienza retta: la corrispondenza obiettiva tra giudizio etico soggettivo e conformità oggettiva dell’atto che persegue un fine buono Coscienza erronea Coscienza certa (può essere anche erronea in buona fede) Coscienza dubbia

33 Morale oggettiva e morale soggettiva
Adeguare il giudizio soggettivo al valore oggettivo dell’azione Frutto di un processo di conoscenza spesso graduale: la prima reazione mentale immediata e preconscia, quasi connaturale ( la percezione della “legge naturale”) diviene poi conoscenza consapevole e riflessa ( norma razionale) es. richiesta di eutanasia al medico da parte del paziente

34 Regola fondamentale della bioetica
Agisci in maniera di trattare l’umanità, sia nella tua persona che in quella degli altri, come un fine, mai come un semplice mezzo (Kant) La “regola d’oro” (presente anche in tradizioni di pensiero diverse da quella cristiana): trattare gli altri allo stesso modo in cui noi desideriamo essere trattati Quindi una morale che non soddisfa solo ciò che spontaneamente piace (soddisfazione), ma ciò che effettivamente vale (valore). La morale viene così sollecitata a librarsi in alto e a dare il meglio di sé

35 Interventi in ambito biomedico (I)
Sono immorali se: Usano le persone come “cose” Scavalcano il loro libero consenso Abusano di esseri umani incapaci di esprimere il loro consenso “Considerare qualcuno come un fine significa sempre, in qualche modo, donarsi a lui in forma disinteressata” (Ratzinger, 1995)

36 Interventi in ambito biomedico (II)
Domanda di fondo: l’essere umano viene trattato come un “fine” o ridotto a “mezzo” per altri scopi? Si applica per : aborto, riproduzione artificiale, maternità surrogata, sperimentazioni su embrioni, clonazione umana, espianto di organi, ricerca scientifica

37 Interventi in ambito biomedico (III) Criteri di discernimento sulle “circostanze”
Riguardo al paziente: - i soggetti in gioco (chi?) - quale malattia (che cosa?) - quali terapie (con quali mezzi?) - procedimenti terapeutici (in quale modo?) - luoghi della terapia (dove?) - momenti della terapia (quando?) - finalità della terapia (perché?)

38 Interventi in ambito biomedico (IV) Criteri di discernimento sulle “circostanze”
Riguardo al medico: - identità e competenza (chi?) - finalità (perché?) Fondamentale il dialogo a causa della variabilità delle situazioni e della singolarità delle persone Per esempio due pazienti “terminali” che optano, in piena legittimità morale, per condotte diametralmente opposte

39 Dualismo tra scienze positive ed etica (I)
Per le scienze positive la libertà umana e i valori morali costituiscono un “impossibile conoscitivo” L’esperto di etica si interessa del “dover essere” delle condotte umane e non tanto del loro fattuale accadere Le categorie etiche (autonomia, valori, bontà, giustizia) sopravanzano il mondo dei fatti

40 Dualismo tra scienze positive ed etica (II)
si passa cioè dal “mondo dell’immediatezza” al “mondo mediato dal significato” (Lonergan 2001) la scienza è cieca di fronte a etica ed estetica (esempi: riduzionismo della valutazione dell’innamoramento e dell’emozione estetica) la ragione scientifica è strutturalmente anassiologica, incapace di formulare valutazioni di ordine etico differenza tra “il fare” (facere) e “l’agire” (agere)

41 Bioetica speciale

42 Bioetica speciale Sessualità Le grandi tematiche
(tecnologie contraccettive) Aborto Procreazione assistita (la sterilita’ di coppia, inseminazione, FIVET) Ingegneria genetica Clonazione Bioetica animale (ricerca scientifica, diritti degli animali) Bioetica ambientale (salute ambientale, biodiversita’) Bioetica sociale (suicidio, pena di morte, eugenetica, droga, alcool, etc)

43 Bioetica clinica Le grandi tematiche Trapianto degli organi Eutanasia
Aids Malattie terminali   Tecnologie di rianimazione Stati di confine Morte cerebrale  Sperimentazione umana  Consenso informato

44 Procreazione medicalmente assistita
(PMA)

45 Fecondazione artificiale
OMOLOGA: gameti della coppia richiedente ETEROLOGA: “donazione” di uno o ambedue i gameti o dell’ embrione

46 Fecondazione artificiale
Intracorporea: Inseminazione artificiale GIFT (trasferimento intratubarico dei gameti) EXTRACORPOREA: FIV-ET Micromanipolazione dei gameti (es. ICSI microiniezione di spermatozoi nella cellula uovo)

47 Procreazione medicalmente assistita
Fiv-et Trattamento ormonale Super ovulazione Prelievi degli ovuli Fecondazione in vitro con spermatozoi ( omologa e eterologa) Osservazione al microscopio e sviluppo dell’embrione Trasferimento in utero di uno o più embrioni Crioconservazione degli altri embrioni

48 Procreazione medicalmente assistita
Fiv-et trattamento ormonale super ovulazione prelievo ovuli fecondazione in vitro con spermatozoi (omologa o eterologa) osservazione al microscopio sviluppo embrione trasferimento in utero di uno o più embrioni crioconservazione degli altri embrioni

49 Prelievo ovociti

50 Fecondazione in vitro

51 Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi
                                                                                              ICSI Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi

52 Diagnosi pre-impianto

53 Diagnosi pre-impianto

54 Trasferimento dell’embrione in utero

55 La procreazione medicalmente assistita
Le “parole chiave” Procreazione medicalmente assistita Embrione o pre-embrione? Diagnosi pre-impianto Riduzione embrionale Donazione dei gameti Qualità della vita

56 Procreazione medicalmente assistita
Tecnologie di bassa efficienza intervento ripetuto 5-6 volte per probabilita’ figlio 50% intervento ripetuto volte per probabilita’ figlio 95% Anomalie cromosomiche - nel 40-50% degli ovociti ottenuti da “superovulazione” - nel 37 % degli zigoti - nel 21 % degli embrioni preimpianto Manca il colloquio crociato “segnalazione a rete” madre -embrione (produzione di proteine necessarie per lo sviluppo dell’embrione fino all’impianto)

57 Artificialità Giustificata per reali finalità terapeutiche o riabilitative facilitazione dell’atto coniugale Non giustificata nella fecondazione artificiale sostituzione dell’atto coniugale cancella la presenza delle persone stravolge l’atto procreativo considerando la natura come puramente biologica e non ontologica

58 Fecondazione artificiale Consenso veramente informato?
Informazioni sulla tecnica Percentuali di successo circa 20% di bambini nati su 100 tentativi I rischi

59 Fecondazione artificiale
Rischi materni imperizia dell’operatore rischi connessi inevitabilmente alla procedura sindrome da iperstimolazione ovarica aumentata incidenza di neoplasie ovariche o mammarie

60 Fecondazione artificiale Rischi materno-fetali
gravidanze ectopiche gravidanze multiple

61 Fecondazione artificiale
Rischi embrio-fetali soppressione degli embrioni “difettosi” congelamento per tempo indefinito aborto spontaneo o provocato anomalie cromosomiche malformazioni congenite facilità di disporre di embrioni umani per la sperimentazione

62 Esiti della fecondazione assistita
Gravidanze multiple Aborto (+30%; ulteriore aumento con ICSI) possibili comunque altre concause: maggiore età materna, ecc Alterazioni cromosomiche (+30%; ulteriore aumento con ICSI) Preeclampsia (55%) e parto pretermine (50%) Aumentata incidenza di placenta previa e di nati-morti Malformazioni maggiori (30%) Comunque lo sviluppo neurologico post-natale sembra regolare (Sutcliffe A. F., Lancet, 2007)

63 Esiti della fecondazione assistita (I)
Gravidanze multiple Aborto (+30%; ulteriore aumento con ICSI) possibili comunque altre concause: maggiore età materna, ecc Alterazioni cromosomiche (+30%; ulteriore aumento con ICSI) (Sutcliffe A. F., Lancet, 2007)

64 Esiti della fecondazione assistita (II)
Preeclampsia (55%) e parto pretermine (50%) Aumentata incidenza di placenta previa e di nati-morti Malformazioni maggiori (30%) Comunque lo sviluppo neurologico post-natale sembra regolare (Sutcliffe A. F., Lancet, 2007)

65 Fecondazione artificiale Problemi etici fondamentali
perdita della dimensione personale dell’atto procreativo la dignita’ del concepimento del figlio l’artificialita’ non giustificata per reali finalità terapeutiche o riabilitative

66 Fecondazione artificiale
Un bene? “ …da questo momento abbiamo i mezzi per agire sulla cosa vitale… …poichè siamo penetrati negli arcani della natura ed abbiamo messo le mani su alcune delle sue forze, poichè cominciamo a capire dove colpire, quali siano i suoi punti sensibili e abbiamo strappato alla vita alcuni dei suoi segreti…” (J.Rostand, 1956) Le tecniche di fecondazione artificiale hanno intaccato il senso e il significato di: procreazione coniugalita’ famiglia

67 Fecondazione artificiale
Un “aiuto” alla coppia? la fecondazione artificiale e’ vissuta come un problema di coppia o non piuttosto come problema individuale per esaudire il proprio desiderio di vincolo genetico con il figlio? ha valore (sia etico che legale) il consenso del coniuge sterile?

68 Fecondazione artificiale eterologa
Una “donazione”? Donazione dei gameti? ogni donazione e’ eticamente giustificata solo nel totale rispetto del corpo umano e della sua dignita’ personale. tale rispetto coinvolge anche il nascituro Altruismo del donatore? quale altruismo nella totale irresponsabilita’ del donatore di spermatozoi o della donatrice di ovociti?

69 Fecondazione artificiale eterologa
I diritti del figlio Per legge è possibile per i figli maggiorenni conoscere il genitore biologico in: Australia – Svezia – Finlandia – Norvegia – Danimarca – Gran Bretagna –Olanda – Germania – Svizzera La donazione rimane ancora anonima per legge in: Francia – Belgio – spagna – Canada – USA Richieste di equiparazione con i figli adottati che, se vogliono, possono contattare i genitori biologici

70 Fecondazione artificiale eterologa
Retribuzione per donazione di liquido seminale In Canada, i “donatori” sono calati dal 2004 ( abolizione del compenso) L’80% delle donazioni di liquido seminale proviene dagli USA ( compenso di 100 euro + spese di soggiorno) In Gran Bretagna i donatori sono calati dopo l’abolizione dell’anonimato ( oggi liste di attesa di tre anni) A Londra (The Bridge Centre) la maggioranza dei donatori sono viaggiatori australiani

71 Fecondazione artificiale eterologa
Fino ad alcuni anni fa : 80% coppie sterili 10% “coppie” omosex 10% donne single Attualmente: 40% coppie sterili 40% donne single 20% “coppie” omosex

72 Il “diritto” al figlio medicina al servizio dei desideri?
il desiderio assume insensibilmente la connotazione del diritto responsabilità dello stato che riconosca il diritto al figlio con leggi che permettano qualsiasi mezzo per ottenerlo

73 Fecondazione artificiale eterologa
Problemi del figlio possibile figlio di 2-3 madri e/o di 2 padri negato il diritto di conoscere le proprie origini negato il diritto (nel caso di unioni omosessuali) di essere cresciuto da due genitori di sesso diverso per costruire la propria identità personale, sessuale, sociale.

74 della fecondazione eterologa “Nuova” famiglia o fine della famiglia?
dilatazione dei ruoli parentali dissociazione tra paternità e maternità genetiche e sociali nuovo concetto di famiglia: “...un modo per ordinare un insieme di relazioni, cioe’ un semplice mezzo di catalogazione…” (Edwards,1991)

75 Tecnologie riproduttive (I) Considerazioni legali
In Italia sono considerate legalmente lecite se: è accertata la finalità terapeutica (?) della richiesta: obiettive condizioni di sterilità e di infertilità non altrimenti curabili si limita la produzione quantitativa di embrioni non si pratica la “riduzione embrionale”

76 Tecnologie riproduttive (II) Considerazioni etiche
Nel caso della donna sola o della vedova, si produce - a causa di una scelta a priori - un “orfano biologico” In caso di coppie omosessuali, maschili o femminili, manca - a priori - la differenziazione sessuale genitoriale Nel caso di genitorialità tardiva, di donne in menopausa, sono inaccettabili l’anacronistica tecnicizzazione e medicalizzazione del corpo femminile e gli inevitabili disagi sociali del figlio

77 Quale modello di famiglia?
Famiglia come comunità naturale, luogo originario della relazionalità, sede naturale ( non convenzionale) della identificazione antropologica, e non solo psicologica, sociale ed esistenziale, del soggetto Le unioni di fatto o il desiderio di famiglia di un single, di una vedova o di una coppia omosessuale hanno un rilievo privato, non pubblico. Sono, rispetto al matrimonio, forme mimetiche di famiglia, che non possono essere messe allo stesso livello della coppia sposata perché, in mancanza di un esplicito impegno coniugale, presentano il grave rischio della instabilità temporale e non tutelano la relazione del nascituro con le figure familiari.

78 Riproduzione artificiale
Secondo l’istruzione “Dignitas personae” , nella cura dell’infertilità, i beni fondamentali che le nuove tecniche mediche devono rispettare sono: diritto alla vita ed alla integrità fisica di ogni essere umano unità del matrimonio i valori specificamente umani della sessualità “… il desiderio del figlio non può venire anteposto alla dignità di ogni vita umana, fino al punto di assumerne il dominio” (Dignitas personae 16, 2008) Il figlio desiderato: mezzo o fine?

79 Embrione

80 Embrione umano Embrione: dal concepimento (embrione unicellulare o zigote) alla 8° settimana Feto: dalla 9° settimana alla nascita

81 Origine e sviluppo dell’embrione umano
fecondazione (ingresso dello spermatozoo nella cellula uovo con ricostituzione di 46 cromosomi: il genoma) il genoma specifico (appartenente alla specie umana) individuale (distinto rispetto agli organismi dei genitori) potenzialità morfogenetiche (sviluppo progressivo)

82 L’embrione umano “When did I begin ?” (Norman Ford, 1988)
“Quando è incominciata la mia esistenza ?” - al concepimento ? - in un momento successivo (embrionale o fetale) ? l’imperativo etico: trattare un essere umano sempre come un fine e mai come un mezzo (Kant)

83 Statuto dell’embrione umano
Statuto biologico ( è un organismo individuale e umano?” Statuto ontologico ( è una persona?) Con i tratti biologici (vita umana individuale e organizzata) emergono i tratti ontologici (sostanza individuale di natura ragionevole) La persona si dà, cioè è in atto, anche quando essa non manifesta il conoscere e il volere ( sono ancora “in potenza”) Analogamente, non è il venir meno della coscienza, ma la morte a far venir meno la persona

84 Valore dell’embrione umano
La valutazione dello statuto ontologico è fondamentale per: aborto procurato fecondazione artificiale (ulteriori problemi per crioconservazione e sperimentazione sugli embrioni) produzione di embrioni mediante clonazione controllo della fertilità umana attraverso farmaci che agiscono sull’embrione

85 L’embrione umano Grazie al genoma lo zigote (embrione unicellulare)
va incontro ad uno sviluppo: coordinato continuo è sempre lo stesso individuo che va acquistando la sua forma definitiva graduale

86 L’embrione umano In nessuna fase dello sviluppo l’embrione umano è quindi semplicemente un “grumo di cellule” disarticolato e privo di unità Pertanto: l’embrione e’ persona non e’ giustificato parlare di “preembrione” 21

87 L’embrione, uomo in potenza ?
L’embrione è in potenza un bambino o un adulto o un vecchio, ma come individualità personale non è un uomo in potenza, lo è già in atto. Questa vita in atto, in senso unitario e unificante, è assicurata: nell’embrione dal genoma nel soggetto già nato dall’attività del tronco-encefalo 24

88 Il personalismo ontologico
L’embrione umano Il personalismo ontologico “ Rationalis naturae individua substantia” (Boezio) La persona si identifica in toto con l’essere umano nella globalità delle sue dimensioni (fisica, psichica, spirituale) dal concepimento alla morte. Dall’identica “essenza” scaturisce l’identico valore di ogni persona, indipendentemente dal possesso attuale di certe proprietà o funzioni. “ Operari sequitur esse ” (S. Tommaso) 23

89 Concetti “deboli” di persona ed embrione umano (I)
“Non tutti gli esseri umani sono uguali. Gli adulti capaci di intendere e volere sono assai differenti rispetto ad adulti ritardati mentali e rispetto a bambini infanti e feti. Queste differenze costituiscono le basi di diseguaglianze moralmente rilevanti… Le persone, non gli esseri umani,sono speciali. Gli esseri umani adulti capaci di intendere e di volere hanno uno status morale intrinseco molto più elevato dei feti umani o delle rane adulte. … non tutti gli esseri umani sono persone, cioè autocoscienti, razionali e capaci di concepire la possibilità di biasimare e lodare. I feti, gli infanti, i ritardati mentali gravi e coloro che sono in coma senza speranza costituiscono esempi di non-persone umane” (Engelhardt,1991)

90 Concetti “deboli” di persona ed embrione umano (II)
“… Sarebbe opportuno evitare di abusare del concetto di persona umana e ritornare a quella nozione filosofica di “essere umano” che permette di evitare molti equivoci: sebbene non sia facile fare a meno di una nozione che ha caratterizzato la cultura occidentale contemporanea, una certa moratoria potrebbe aiutare la chiarezza” (Pessina, 1999)

91 Il dibattito sulla soggettività personale dell’embrione (I)
La fecondazione non è un evento istantaneo, ma un processo dinamico e complesso che si svolge in ore dalla penetrazione dello spermatozoo fino allo stadio di singamia ( completa fusione di tutti i cromosomi) Prima della singamia si parla di “ootide” (congelamento? manipolazione?). Tuttavia, già al momento della penetrazione, le membrane delle rispettive cellule si aprono e mettono in comune il materiale genetico, con intensa attività di mescolanza ed interazione che avvia uno sviluppo continuo e irreversibile ( origine ontologica dell’organismo umano come un tutto)

92 Il dibattito sulla soggettività personale dell’embrione (II)
Solo con l’annidamento si costituirebbe l’essere umano individuale, relazionato. Tuttavia la relazione si può istituire, proprio perché esiste già un essere diverso dalla madre La comparsa della stria primitiva ( 14°giorno) Formazione della corteccia cerebrale Ma è l’esistenza del soggetto che rende possibile l’esercizio di certe funzioni e non l’esercizio stesso delle funzioni.

93 Il dibattito sulla soggettività personale dell’embrione (III) Rapporto Warnock (1985)
“Once the process has begun, there is no particular part of the developmental process that is more important than another; all are part of a continuous process [...]. However we agreed that is an area in which some precise decision must be taken, in order to allay public anxiety”. (The Warnock Report on Human Fertilization and Embriology. Oxford, 1985)

94 Le indicazioni del magistero ecclesiale (I)
“… Come un individuo umano non sarebbe una persona umana?” (Donum vitae, 1988) Senza che la Chiesa si impegni nella questione filosofica dello statuto del concepito, si chiede: “… il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità e unità corporale e spirituale” (Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, 1995)

95 Le indicazioni del magistero ecclesiale (II)
“… Se l’istruzione Donum vitae non ha definito che l’embrione è persona, per non impegnarsi espressamente su un’affermazione di indole filosofica, ha rilevato tuttavia che esiste un nesso intrinseco tra la dimensione ontologica e il valore specifico di ogni essere umano” (Dignitas personae 5, 2008)


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