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SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE

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Presentazione sul tema: "SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE"— Transcript della presentazione:

1 SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE
Associazione Club Alcologici Territoriali Arcat Toscana Versilia 2015 SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE I° modulo

2 PROGRAMMA GENNAIO – MARZO 2009
DATA/ORE TITOLO ARGOMENTI TRATTATI 18,00 LA SALUTE Significato della SAT I° modulo Che cos’è la salute e come si definisce L’ALCOL Che cos’è l’alcol e quali sono i suoi effetti 21,00 IL BERE Alcol: come la mettiamo? Problemi alcolcorrelati LA FAMIGLIA Che cos’è Concetto di Sistema e Comunità 17,30 LA METODOLOGIA Hudolin e l’approccio ecologico-sociale. La Multidimensionalità della sofferenza IL CLUB o C.A.T. Che cos’è, chi lo compone e come funziona LA RICADUTA Cosa si intende per ricaduta LA RETE TERRITORIALE L’associazione: cosa è e cosa fa Formazione e Aggiornamento SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA Concetto di spiritualità antropologica L’etica e la ricerca della pace CONCLUSIONI Lavoro in gruppi autogestiti e discussione Consegna degli attestati e Festa finale

3 “La salute è uno stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale, e non consiste soltanto nella assenza di malattia o di infermità” Organizzazione Mondiale della Sanità “La salute vive e cresce nelle piccole cose di tutti i giorni. A scuola, sul lavoro, in famiglia, nel gioco, nell’amore.. La salute si crea avendo cura di sé stessi e degli altri, sapendo controllare e decidere dei propri comportamenti, facendo in modo che la comunità in cui si vive favorisca la conquista della Salute per Tutti”. Carta di Ottawa O.M.S

4 Processo di riappropriazione della SALUTE intesa come
RESPONSABILITA’ PERSONALE BENE COLLETTIVO BISOGNO FONDAMENTALE DIRITTO DOVERE COME SI FA A PROMUOVERE E PROTEGGERE LA SALUTE? SAPERE: informazione e coinvolgimento CAPIRE: formazione e coinvolgimento SCEGLIERE: consapevolezza FARE: capacità critica

5 “La salute non è precisamente un sentirsi, ma è un esserci, un essere nel mondo, un essere insieme agli altri uomini ed essere occupati attivamente e gioiosamente dai compiti particolari della vita”. H.G. Gadamer, 1994

6 Quali comportamenti proteggono la nostra salute
Quali comportamenti proteggono la nostra salute? Quali comportamenti danneggiano

7 L’ALCOL L’ ALCOL ETILICO o ETANOLO (CH3CH2OH) è un liquido incolore che evapora con facilità e si forma per FERMENTAZIONE di sostanze zuccherine presenti in frutta, cereali, tuberi o per DISTILLAZIONE del mosto fermentato. L’ alcol, insieme all’acqua, è il componente principale delle BEVANDE ALCOLICHE. Ogni bevanda alcolica contiene una determinata concentrazione di alcol. I distillati ne contengono di più dei fermentati. Le bevande alcoliche più diffuse sono: birra (3 - 9%) vino (9 - 14%) liquori ( %) superalcolici ( %)

8 DROGA … Pericolosità individuale, Pericolosità sociale
ogni sostanza che comporta… EFFETTI PSICOATTIVI altera il funzionamento del Sistema Nervoso Centrale DIPENDENZA PSICHICA bisogno di assumere la sostanza DIPENDENZA FISICA la sua mancanza provoca disturbi fisici-psichici (astinenza) ASSUEFAZIONE necessità di aumentare la dose per avere lo stesso effetto Pericolosità individuale, Pericolosità sociale Pericolosità familiare (Organizzazione Mondiale della Sanità)

9 L’ALCOL E’ UNA DROGA EFFETTI PSICOLOGICI EFFETTI SOCIALI
Disturbi dell’umore Disturbi d’ansia Disturbi del sonno Disturbi psicotici con allucinazioni e deliri EFFETTI SOCIALI Difficoltà familiari Violenza Difficoltà lavorative Debiti Crimini violenti Difficoltà abitative Guida in stato di ebbrezza Emarginazione Povertà

10 L’ALCOL È UNA SOSTANZA TOSSICA PER QUALSIASI CELLULA DEL NOSTRO ORGANISMO
L’uso protratto di alcol provoca infatti danni a tutti gli organi: Bocca, esofago, stomaco, intestino (gastriti, lesioni delle mucose, tumori…). Pancreas (pancreatiti, tumori). Fegato (epatite acuta e cronica, cirrosi, tumori). Cuore e sistema circolatorio (cardiomiopatia alcolica, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa). Apparato riproduttivo (ridotta fertilità, diminuzione del desiderio sessuale, aumento ormoni femminili). Sistema Nervoso (polineuropatia alcolica, atrofia cerebrale, demenza, allucinosi alcolica, delirium tremens, crisi epilettiche).

11 L’alcol è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni
4000 morti l’anno in incidenti stradali dovuti all’alcol

12 BERE O NON BERE? …questo è il dilemma… E’ UNA QUESTIONE DI SCELTA

13 PER SCEGLIERE DEVO SAPERE CHE…
Non è un problema di quantità Da decenni le quantità cosiddette “dosi consentite - sicure”sono calate Non si parla più di uso/abuso ma di consumo I danni si registrano anche con piccole quantità È molto facile aumentare il consumo senza accorgersene

14 DOVE CI COLLOCHIAMO? PERSONE A RISCHIO
Bevitori problematici % Alcolisti % Astinenti Astemi Bevitori 40 – 50 % PERSONE A RISCHIO

15 Hans HEMBLAND - Ginevra, 1.11.94
Direttore dei programmi sull’abuso di sostanze dell’OMS Il consumo di alcol causa alcuni dei più seri problemi di salute del mondo sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Il bere riguarda in modo sfavorevole una significativa porzione della popolazione, non solo una minoranza di alcolisti. … L’alcol produce dipendenza, è causa di tumori e di malattie croniche del fegato e può contribuire ad incidenti domestici, sul lavoro e sulla strada; può anche contribuire ad attività sessuali rischiose, suicidi, problemi familiari, violenza e criminalità.

16 …non esiste alcolista che non sia stato un bevitore moderato!!
E’ insufficiente ed imprudente promuovere unicamente il concetto di bere moderato per scopi sanitari. Non esiste un limite minimo al di sotto del quale l’alcol può essere consumato senza nessun rischio. L'alcol è una sostanza tossica, il bere è sempre un comportamento a rischio. Il rischio aumenta con la quantità di alcol assunta, in rapporto alle situazioni e ad altre variabili che possono essere diverse per ciascuna persona. …non esiste alcolista che non sia stato un bevitore moderato!!

17 I PROBLEMI ALCOLCORRELATI
I problemi alcolcorrelati sono tutti quei problemi, di vario ordine e natura, causati e legati all'assunzione episodica o protratta di bevande alcoliche. Si tratta quindi di un concetto più ampio rispetto a quello più tradizionale di “alcolismo” che rappresenta solo uno di questi problemi. Nelle nostre comunità i problemi alcolcorrelati sono una delle principali cause di sofferenze e di danno fisico, psichico, sociale e relazionale. Poiché la maggioranza delle persone che consumano alcol non sono classificabili come bevitori problematici è evidente che la gran parte dei problemi alcolcorrelati deriva da bevitori non problematici

18 MA CHI È LA PERSONA CHE HA PROBLEMI CON L’ALCOL?
Ogni persona che ha problemi con l’alcol ha la sua storia. Le strade che portano all’alcol possono essere molte…. Solo la partenza è uguale per tutti…. COMINCIARE A BERE!!

19 Tutti sono chiamati in causa!!!!
Il consumo medio di alcol di una comunità è direttamente proporzionale al numero di alcolisti o forti bevitori attesi, cioè la prevalenza in quella comunità. Lederman Più nella comunità si beve, più aumenta la percentuale di persone che riporteranno problemi alcolcorrelati. Tutti sono chiamati in causa!!!! Il bere di ciascuna persona influisce sulla percentuale degli alcolisti che rappresenta solo il 5% della popolazione che beve.

20 “L’alcolismo è un comportamento, uno stile di vita, causato da diversi fattori interni ed esterni all’uomo, sotto la spinta della cultura sanitaria e generale della comunità, che determina disagi psichici, fisici e sociali, alterando l’equilibrio della comunità multifamiliare locale”. (Hudolin,1991)

21 LA FAMIGLIA… è un gruppo di persone legate da rapporti di parentela e affettivi indipendentemente dal numero e dalle caratteristiche dei suoi componenti

22 La famiglia è un SISTEMA
insieme di elementi integrati le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle delle sue parti. Es. aereo, automobile, organismi viventi, azienda. Ogni sistema tende all’EQUILIBRIO: modificando un elemento si modifica tutto il sistema INTERDIPENDENZA

23 COMPITI FUNZIONI EQUILIBRI Quando l’alcol entra in famiglia
si modificano RUOLI COMPITI FUNZIONI EQUILIBRI

24 CHI E’ CHE HA IL PROBLEMA DELL’ALCOL?
Il marito? La moglie? I figli? I nonni? Gli amici? La società? Gli altri? Il problema è del sistema FAMIGLIA che rappresenta un sottosistema fondamentale della COMUNITÀ. E LA SOLUZIONE? Accettando che il problema è della FAMIGLIA dove ogni membro svolge un RUOLO, allora la soluzione può essere trovata solo all’interno della famiglia, nelle RELAZIONI.

25 IL CAMBIAMENTO AVVIENE CAMBIANDO LA RELAZIONE
Come posso chiedere a un’altra persona di cambiare se io non sono disposto a farlo? IL CAMBIAMENTO AVVIENE CAMBIANDO LA RELAZIONE Attraverso il coinvolgimento di tutti i membri della famiglia

26 Nessuna famiglia può appendere fuori il cartello “Qui non ci sono problemi”
Proverbio cinese

27 LA METODOLOGIA ECOLOGICO-SOCIALE ai problemi alcol correlati e complessi di V. HUDOLIN
10 febbraio 2009 Ogulin, 1922 Zagabria, 1996

28 CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO
VLADIMIR HUDOLIN Psichiatra, Direttore della Clinica di neurologia, psichiatria, alcologia ed altre dipendenze di Zagabria 1964 aveva istituito un reparto per alcolisti presso l’ospedale universitario. Inoltre, sulla base delle esperienze delle comunità terapeutiche di Jones, dei club socioterapici di Bierer e dei gruppi degli AA, aveva organizzato sul territorio della città dei gruppi con i pazienti dimessi dall’ospedale e le loro famiglie. CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO si diffusero capillarmente sul territorio della ex Jugoslavia, in Italia, in Europa, nel mondo.

29 APPROCCIO ECOLOGICO-SOCIALE Vladimir Hudolin
ECOLOGIA SOCIALE Comunità, ambiente dove l'uomo vive e lavora. COMPORTAMENTO UMANO Determinato da molteplici fattori di natura biologica, psicologica, relazionale, sociale, culturale e spirituale. Ha carattere evolutivo. 5 ANNI NASCITA Hudolin V. 1977 modificata

30 Problema alcolcorrelato
L’uomo non è separabile dalle relazioni che stabilisce con le altre persone e con l’ambiente Problema alcolcorrelato disturbo nei sistemi ecologico-sociali nei quali l'uomo è inserito e dai quali è definito. E’ legato alla cultura del bere presente nelle nostre comunità. stile di vita a cui la comunità stessa dà significato.

31 MULDIMENSIONALITA’ MULDIMENSIONALITA’ DELLA SOFFERENZA
Gli individui sono entità complesse con diversi livelli di organizzazione, biologico, psicologico e sociale strettamente interconnessi. La multidimensionalità è alla base della vita dell’uomo: emozionale, intellettuale, spirituale, religiosa, politica, culturale. MULDIMENSIONALITA’ DELLA SOFFERENZA Il disagio ad un livello determina un’alterazione dell’equilibrio anche in altri livelli. Sempre più diventa chiaro come quasi non esistono i problemi alcolcorrelati che non siano incrociati con altre difficoltà, causalmente o casualmente da cui possono scaturire sofferenze molto gravi.

32 PROBLEMI COMPLESSI Nel tempo, il lavoro nei club ha identificato i problemi che più spesso vengono combinati con quelli legati all’uso di alcol. Uso contemporaneo di altre droghe Problemi psichici gravi Problemi lavorativi Violenza Persone senza fissa dimora Persone sole Persone carcerate Immigrati

33 cultura sanitaria e generale della comunità. PROBLEMI ALCOL-CORRELATI
Qualsiasi cambiamento che si verifichi ad un livello avrà ripercussioni anche sugli altri. “L’alcolismo è un comportamento, uno stile di vita, causato da diversi fattori interni ed esterni all’uomo, sotto la spinta della cultura sanitaria e generale della comunità. Esso determina disagi psichici, fisici e sociali, alterando l’equilibrio della comunità multifamiliare locale. PROBLEMI ALCOL-CORRELATI (Hudolin,1991)

34 “Prevenire i problemi alcolcorrelati e promuovere la salute
migliorando lo stile di vita legato al bere non può prescindere da un cambiamento della cultura sanitaria e generale della comunità”. Hudolin (1997)

35 APPROCCIO ECOLOGICO - SOCIALE
Da modello teorico dei problemi alcolcorrelati e complessi e del comportamento umano diventa una tecnica di trattamento basata sui CLUB. Attraverso i Club, comunità multifamiliari inserite nella comunità locale, dando parola e senso alla sofferenza si promuove un cambiamento individuale, un processo di crescita. Questo processo, quando diventa per il singolo nuovo stile di vita, si riversa nella famiglia e nella comunità e contribuisce al cambiamento della cultura generale e sanitaria.

36 In questo modo si afferma il concetto di responsabilità personale che, legato al riconoscimento della interdipendenza ci fa affermare che: “SIAMO TUTTI RESPONSABILI DI TUTTI”

37 allo sviluppo dell’esistenza degli altri individui.
Il valore di un uomo, per la comunità in cui vive, dipende anzitutto dalla misura in cui i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue azioni contribuiscono allo sviluppo dell’esistenza degli altri individui. Albert Einstein (Come io vedo il mondo)

38 CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI
Le famiglie, formato secondo il modello ecologico-sociale di Vladimir Hudolin su cui i club si fondano. I Club si riuniscono con cadenza settimanale e in esso, attraverso il confronto empatico, l’amicizia, l’amore e la solidarietà, le persone si impegnano a intraprendere un percorso di crescita e di responsabilizzazione verso la propria salute, fisica, psichica e sociale, iniziando un cambiamento del proprio stile di vita. I Club, enti autonomi e senza scopo di lucro, sono diffusi a livello locale, provinciale, regionale, nazionale e mondiale. Attraverso la loro azione e la loro presenza nella rete territoriale, i Club partecipano al processo di protezione e promozione della salute della comunità contribuendo al miglioramento della qualità della vita. CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI Il Club è una comunità multifamiliare inserita nella comunità locale. E’ un gruppo costituito da 2 a 12 famiglie con problemi alcolcorrelati e da un servitore-insegnante. IL CLUB È: Una porta aperta per le famiglie con problemi alcolcorrelati Una concreta proposta di cambiamento Un nodo importante nella rete territoriale IL CLUB NON È: Un’oasi felice Una setta segreta Un’istituzione

39 I Club sono enti autonomi e senza scopo di lucro, diffusi a livello locale, provinciale, regionale, nazionale e mondiale. I club offrono alle famiglie un'occasione per trovarsi ed affrontare insieme le difficoltà relative ai propri problemi alcolcorrelati. Attraverso il confronto empatico, l’amicizia, l’amore e la solidarietà, le persone che ne fanno parte si impegnano a intraprendere un percorso di crescita e responsabilizzazione verso la propria salute, fisica, psichica e sociale, iniziando un cambiamento del proprio stile di vita verso la sobrietà. Se il Club è parte della comunità contribuirà con la sua presenza al cambiamento della cultura sanitaria e generale della comunità, aiutando a migliorare la qualità della vita, attraverso la creazione di una rete di solidarietà, attraverso l'amicizia e l'amore.

40 LA FAMIGLIE Membri della famiglia sono considerate anche quelle persone che hanno grande importanza per la famiglia stessa: amici, colleghi, datori di lavoro ecc. I figli sono membri del Club e partecipano al processo di crescita e maturazione personale e familiare. Possono partecipare anche solo i familiari se l’alcolista non è disposto a partecipare. Possono partecipare anche solo gli alcolisti se i familiari non sono presenti. La famiglia deve essere inserita nei programmi di formazione alcologica di base (Scuola Alcologica Territoriale) Ai membri della famiglia si propone la scelta della sobrietà, l’eliminazione dell’alcol e delle altre sostanze psicoattive da casa.

41 E SE LA FAMIGLIA NON C’È? Se i membri della famiglia non sono rintracciabili o se comunque non sono disposti a prendere parte al percorso, il Club deve impegnarsi a organizzare una famiglia sostitutiva. Essere una famiglia sostitutiva non significa qualcuno che si rende disponibile unicamente per accompagnare l’”alcolista” alle sedute ma che sia profondamente coinvolta nella sua vita e nel fornirgli in ogni situazione il proprio sostegno. La famiglia sostitutiva a prescindere che abbia o non abbia problemi alcolcorrelati, deve accettare le regole del club, inclusa la propria astinenza.

42 IL SERVITORE – INSEGNANTE è:
Membro di club Formato secondo il modello ecologico-sociale Stimolatore di processi di cambiamento Facilitatore della discussione Tenuto ad aggiornarsi partecipando a i momenti di formazione previsti dalla metodologia Tenuto a partecipare alla riunione mensile di autosupervisione con gli altri S-I della zona Partecipe di un personale processo di cambiamento SERVITORE perché al servizio delle famiglie INSEGNANTE nelle SAT

43 Il Percorso PROCESSO DI CRESCITA E MATURAZIONE CAMBIAMENTO SOBRIETA’ comportamento positivo: non è privazione o abbandono ma è una scelta consapevole e responsabile interna a un modello dinamico teso a proteggere e promuovere la salute e a migliorare continuamente la qualità della vita

44 REGOLE DEL CLUB Incontri settimanali di un’ora e mezzo, stesso giorno e stessa sede Puntualità Non si fuma durante il club Riservatezza Moltiplicazione alla 13° famiglia o almeno una volta l’anno Il club prevede delle CARICHE a rotazione per favorire la responsabilizzazione di tutti: Presidente, Segretario, Cassiere, Rappresentante al Direttivo Ogni settimana una persona del club scrive il verbale della serata che leggerà all’inizio dell’incontro successivo. Chi scrive il verbale generalmente sarà il conduttore della serata, ma questo è a discrezione dei singoli club.

45 E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE:
Le regole e le cariche non devono diventare rigide e formali. Ogni club ha le sue abitudini specifiche. L’importante è ricordare che il club vive di amicizia, amore, solidarietà e condivisione. Nel club si incontrano persone con esperienze comuni ma diverse, ognuna importante per l’altra reciprocamente. Nessuno deve dare consigli, ognuno porta la propria esperienza, ha spazio per parlare e per ascoltare.

46 CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO
Comunità multifamiliare Stile di vita, comportamento Complessità Approccio sistemico Amore, amicizia, solidarietà Empatia Autonomia Comunità locale Funzione, processo, programmi Auto tutela e promozione della salute

47 Il cambiamento nei sistemi ecologici per i problemi alcolcorrelati significa non soltanto abbandonare l'alcol, ma anche accettare un nuovo tipo di comportamento individuale, nella famiglia e nella comunità. Significa vedere una possibilità nuova di comunicare ed interagire, una qualità nuova della vita. Solo se è questo l'obiettivo che può essere raggiunto diventa possibile risolvere i problemi individuali, della famiglia e della comunità.

48 che le tue orme, nient’altro;
Così visto il cambiamento non è una terapia, ma piuttosto una crescita, una maturazione e non può essere ottenuto soltanto nel settore distinto del rapporto della famiglia con il bere ed esige piuttosto uno sforzo totale. V. Hudolin Viandante, la via altro non è che le tue orme, nient’altro; viandante, non ci son vie, la via si fa camminando. Machado A.

49 il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
“Quello che potrai fare potrà sembrarti terribilmente insignificante ma, in realtà, è terribilmente indispensabile che tu lo faccia”. “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”. Gandhi

50 Quando ero giovane e libero e la mia immaginazione non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo. Come divenni più grande e più saggio, scoprii che il mondo non avrebbe potuto essere cambiato, così ridussi la mia visione e decisi di cambiare solo il mio paese, ma anche questo sembrava impossibile. Come crebbi, al crepuscolo della mia vita, in un ultimo disperato tentativo, decisi di cambiare solo la mia famiglia, quelli più vicini a me. Ma anche loro non volevano essere cambiati. E ora che sono legato al mio letto di morte, capisco che, se avessi cambiato per primo me stesso, forse, con l’esempio, avrei potuto cambiare la mia famiglia, dalla loro ispirazione e con il loro incoraggiamento avrei potuto cambiare in meglio il mio paese. E chi lo sa, avrei potuto forse cambiare il mondo. Dalla tomba di un Vescovo dell’abbazia di Westminster

51 RICADUTA Aggravamento o nuovo episodio di una malattia
Parlando di alcolismo la ricaduta viene solitamente intesa come ritorno a bere

52 APPROCCIO ECOLOGICO – SOCIALE
ALCOLISMO Stile di vita, comportamento determinato da diversi fattori interni ed esterni all’uomo. Disturbo nei sistemi ecologico-sociali nei quali l'uomo è inserito e dai quali è definito ed è legato alla cultura del bere presente nelle nostre comunità RICADUTA Ritorno al vecchio stile di vita sia che si torni a bere, sia che non si ritorni a bere. ESISTONO DIVERSI TIPI DI RICADUTE

53 LA RICADUTA PUÒ RIGUARDARE:
L’alcolista La famiglia Il club Il Servitore-Insegnante L’associazione La comunità

54 LA RICADUTA DELL’ALCOLISTA
Ricaduta “bagnata”: fenomeno frequente, umano, che si presenta spesso all’inizio dell’astinenza. Talvolta la persona riprova a bere per verificare se può tornare al “bere moderato”. Possono verificarsi anche ricadute tardive, dopo anni di sobrietà. Ricaduta “secca”: regressione al vecchio stile di vita: la persona evita di coinvolgere la famiglia, perde l’interesse per gli altri, non ha empatia

55 LA RICADUTA DELLA FAMIGLIA
I familiari continuano a attribuire il problema all’alcolista senza partecipare al cambiamento di stile di vita né al club Difficoltà ad accettare l’astinenza Rientra in casa l’alcol Mancanza di affetto, di comunicazione, di solidarietà Pressioni e colpevolizzazioni verso l’alcolista

56 LA RICADUTA DEL CLUB Mancanza di partecipazione da parte delle famiglie Mancanza di empatia e solidarietà Superficialità della discussione e indifferenza Il Club trascura i suoi compiti fondamentali e si riduce a parlare di problemi burocratici e organizzativi Non c’è rotazione delle cariche Alcuni membri possono non accettare i nuovi ingressi I membri si oppongono alla moltiplicazione Mancano i contatti con gli altri Club

57 “Nel club le relazioni interpersonali non devono essere fondate su rapporti di forza, ma sull’amicizia, sulla solidarietà, sull’amore, sul senso di appartenenza, sull’uguaglianza e sulla convivenza.” “Il lavoro nel Club si basa sul desiderio di assicurare nella comunità attività e interazioni armoniose che garantiscano la coesistenza di tutti i membri.” Vladimir Hudolin

58 SI NO NEL CLUB…. Solidarietà Amicizia Amore Accettazione diversità
Senso di Appartenenza Condivisione Ascolto Uguaglianza Pace NO Giudizi Conflitti Rabbia Deleghe Potere Invidia

59 LA RICADUTA DEL SERVITORE - INSEGNANTE
Si sente il padrone del club Non dà spazio alle famiglie Calo della motivazione Perdita del suo ruolo e estraneità alla vita del club Non riesce a opporsi alla superficialità Non si aggiorna Non partecipa alle riunioni mensili dei servitori- insegnanti

60 LA RICADUTA DELL’ASSOCIAZIONE
Non si mette al servizio dei club ma si ingessa nei formalismi delle cariche e degli statuti Non c’è rotazione delle cariche Il lavoro nelle Associazioni è un’occasione per mettere alla prova il cambiamento di ognuno.

61 MA ALLORA CHE COS’È LA RICADUTA?!
CRISI PERICOLO e OPPORTUNITÀ Gli episodi di “crisi” non sono solo momento di sofferenza ma anche occasione di cambiamento

62 LA RICADUTA NON DEVE AVERE SOLO UNA CONNOTAZIONE NEGATIVA
Se riconosciuta e affrontata, la RICADUTA diventa per il Club e le Associazioni: Un momento di verifica Un’occasione di crescita Un modo per accrescere la solidarietà Una visita agli amici in difficoltà Uno stimolo per rivedere il cammino fatto e riprenderlo anche con maggiore impegno

63 Il cammino che ogni persona fa in un club conduce all’assunzione di responsabilità e a esercitare i propri diritti e doveri. Ogni individuo, ogni famiglia che ha affrontato i problemi alcolcorrelati può diventare una risorsa: da una posizione marginale nella società può recuperare una centralità tale da trasmettere esempio di vita sobria e sana, di salute.

64 La salute è un concetto dinamico, multideterminato, individuale e contemporaneamente collettivo, continuamente migliorabile. Ecco perché la frequenza al Club non prevede un termine: quando una persona entra in un Club ne è membro per sempre e, se vuole, per sempre impegnato nel miglioramento della salute propria, della propria famiglia e della propria comunità.

65 IL CLUB Il CLUB non è una realtà chiusa.
E’ un elemento della RETE TERRITORIALE di una comunità.

66 A.C.A.T. Associazione Club degli Alcolisti in Trattamento

67

68 A.I.C.A.T. Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento

69 W.A.C.A.T Associazione Mondiale dei Club degli Alcolisti in Trattamento  World Association of the Clubs of Alcoholics in Treatment L’associazione lavora allo scopo di migliorare la qualità della vita sul pianeta, di promuovere e proteggere la salute di tutti gli individui, delle famiglie e delle comunità di questa terra, in particolare di prevenire e ridurre i problemi alcolcorrelati, attraverso la promozione, lo sviluppo e la diffusione dei Club degli Alcolisti in Trattamento (CAT) e dell’approccio ecologico sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi, su scala mondiale. SOCI: Tutti i membri riconosciuti di Club degli Alcolisti in Trattamento che seguono i principi del metodo Hudolin, sono automaticamente eletti membri di questa associazione.

70 Le Associazioni sono a servizio delle famiglie dei Club.

71 Quello che si ottiene nel Club non basta”.
“Il vero cambiamento del comportamento deve avvenire nella comunità locale. Quello che si ottiene nel Club non basta”. Il lavoro nelle Associazioni è una occasione per mettere alla prova il cambiamento di ognuno e per contribuire al cambiamento della cultura della comunità verso l'assunzione di responsabilità per la propria e l'altrui salute. Quando l’1% delle persone che vivono in una comunità locale sono coinvolte nel processo di cambiamento dello stile di vita si promuove un cambiamento nella cultura della comunità stessa. E’ un processo lento.

72 CON I SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI
Come elemento della RETE TERRITORIALE della comunità il CLUB lavora in…. COLLABORAZIONE CON I SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI Lavorare insieme in un rapporto di pari dignità e rispetto reciproco

73 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO NEL SISTEMA ECOLOGICO - SOCIALE
La formazione e l’aggiornamento rappresentano il perno del sistema ecologico sociale. Riguardano le famiglie, i servitori insegnanti e la comunità locale La formazione e l’aggiornamento delle famiglie e dei servitori insegnanti devono essere uniformi su tutto il territorio nazionale e anche all’estero La formazione e l’aggiornamento non si esauriscono con gli aspetti tecnici e metodologici, ma implicano l’inizio di un cambiamento del proprio stile di vita. (Documento nazionale sulla formazione e l’aggiornamento)

74 PER LE FAMIGLIE…. SCUOLE ALCOLOGICHE TERRITORIALI
1° MODULO Per informare e sensibilizzare le famiglie nuove che entrano in un club 2° MODULO Per aggiornare le famiglie che hanno già frequentato il 1 modulo 3° MODULO Per informare e sensibilizzare tutte le famiglie della comunità locale E ancora INTERCLUB: festa tra più club di una comunità CONGRESSI CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE…

75 ..E PER I SERVITORI-INSEGNANTI
nasce con il corso di sensibilizzazione prosegue con il lavoro nel Club con l’insegnamento nel 1°, 2° e 3° modulo delle Scuole Alcologiche Territoriali nella riunione mensile dei servitori-insegnanti nei sabati di aggiornamento nei corsi monotematici negli interclub nei congressi nella lettura … …nella scuola di perfezionamento …

76 SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA
E’ un sentire comune che va al di là dei credo religiosi ed è insito nella natura umana: ci spinge a prenderci cura dell’altro in quanto esseri umani, a riconoscere ed accettare le diversità, alla solidarietà. E’ un passaggio dalla centralità della sostanza (alcol, droga…) all’importanza della persona, delle relazioni e degli altri valori umani.

77 SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA
E’ la consapevolezza dei propri sentimenti e la valorizzazione dell’umanità esistente nei Club. Si può scegliere di ascoltarla, di viverla, di agirla sentendo la corresponsabilità nella e della relazione umana. E’ ciò che ci fa ridere, piangere, commuovere, amare e odiare, essere amici, solidali compartecipi, luce nell’ombra, calore nel gelo. E’ guardarsi negli occhi dell’altro e ritrovarsi.

78 NELLA VITA NON CI SONO SPETTATORI
L’empatia dà la possibilità dello sviluppo della comunicazione e dell’interazione profonda umana, una possibilità di accettare l’altro e di poter comprendere la sua sofferenza… L’empatia può essere imparata e sviluppata da tutti, sarà differente da uno ad un altro. E’ necessario accettare tutti, nonostante il loro comportamento.” Vl. Hudolin, Assisi 1993

79 L’ETICA DELLA COMUNITA’
“Tutta la società si trova in una crisi profonda che non può essere risolta con una proclamazione ecologica formale. Bisogna coltivare l’amicizia, l’amore, la solidarietà, la convivenza armoniosa, la compartecipazione e la condivisione” INTERDIPENDENZA V. Hudolin, 1994

80 Si tratta innanzitutto dell’interdipendenza, sentita come sistema determinante di relazioni nel mondo contemporaneo, nelle sue componenti economiche, culturali, politiche e religiose assunte come categorie morali. Quando l’interdipendenza Viene così riconosciuta, la correlativa risposta come atteggiamento morale e sociale, come virtù, è la SOLIDARIETÀ.

81 TUTTI SIAMO RESPONSABILI DI TUTTI
La solidarietà non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, poiché TUTTI SIAMO RESPONSABILI DI TUTTI

82 AL CLUB Non si accompagna l’altro: Non si aiuta l’altro:
ognuno fa il proprio percorso. Non si aiuta l’altro: ognuno cambia sé stesso e così facendo contribuisce al cambiamento dell’altro. Il cambiamento non è solo astinenza: l’astinenza è il primo gradino verso la sobrietà in un cammino di crescita e maturazione.

83 I Club, con il loro lavoro sia nella comunità multifamiliare, sia in quella locale, promuovono il cambiamento della cultura sanitaria e generale esistente per giungere ad una migliore qualità della vita, e questo significa un lavoro antropologico spirituale, la cui responsabilità si estende non solo alla famiglia e alla comunità locale, ma alla comunità in generale e richiede una ecologia e una giustizia sociale”. V. Hudolin, 1993

84 Lottando per i diritti umani fondamentali, per la solidarietà, l’amicizia e l’amore, cercando di accettare la diversità e la convivenza, ed imparando a promuovere la pace, il Club degli alcolisti fa tutto il possibile per proteggere i valori spirituali, quei valori che sono specifici della specie umana e che la rendono diversa da tutte le altre creature che la circondano. La società odierna, in profondissima crisi spirituale, potrà sperare di garantire questi valori cercando di definire dei comportamenti capaci di portare ad una spiritualità ecologica o ecologia spirituale.

85 Senza la pace non si può promuovere e proteggere la salute.

86 PACE “Tutti noi non lavoriamo solamente per l’astinenza, ma per la famiglia, per la sobrietà, per una vita migliore, per una crescita e maturazione e infine per la pace. La pace non può essere conquistata se prima di tutto non siamo in grado di averla dentro di noi: una pace nel cuore, una possibilità di riguadagnare la gioia di vivere, la riappropriazione del proprio futuro, un superamento, una trascendenza da se stessi” V. Hudolin, 1996

87 DAL CLUB ALLA COMUNITÀ Come può il Club trasferire il proprio codice etico al resto della comunità? Attraverso… la testimonianza dei membri del Club (comportamento osservabile) l’Interclub i Corsi di sensbilizzazione la Scuola Alcologica Territoriale di III° modulo la collaborazione con le istituzioni la collaborazione con le altre realtà della società civile (volontariato, auto-aiuto, cooperative, etc…) la cooperazione e la solidarietà nel mondo

88 Le vere trasformazioni si attuano insieme
Le vere trasformazioni si attuano insieme “stando dentro” e sviluppando la stessa corresponsabilità e partecipazione “I problemi degli altri sono uguali ai miei. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”. Don Milani “La politica è la più alta forma di carità”. Paolo VI Carità come “gratuità” con cui ci si vuole mettere al servizio degli altri, del bene di tutti, della comunità.

89 L’importante non è l’alcol,
importante è l’uomo. Vladimir Hudolin

90 La vita, un mistero che può essere visto, sia come evoluzione spontanea dal materiale organico presente nell’universo, o come un dono di Dio. Sia un dono di Dio o della natura, in entrambi i casi non e’ esclusivamente una proprietà privata semplice, anzi si potrebbe dire che ci sia stata data in prestito dalla natura o da Dio. In ogni caso nonostante siamo liberi di usarla, da un punto di vista etico, non siamo liberi di danneggiarla intenzionalmente o di distruggerla. V. Hudolin. Assisi 1995


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