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CAP. 8 SOCIOLOGIA COMUNITA’ E LOCALITA’.

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Presentazione sul tema: "CAP. 8 SOCIOLOGIA COMUNITA’ E LOCALITA’."— Transcript della presentazione:

1 CAP. 8 SOCIOLOGIA COMUNITA’ E LOCALITA’

2 controurbanizzazione
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ 2 il ° capitolo consumi collettivi TEMPO LIBERO VITA RURALE perdita di comunità modelli di città controurbanizzazione urbanizzazione cambiamenti sociali SOCIETA’ città e metropoli migrazioni contemp. COMUNITA’ comunitarismo potere e conflitto VITA URBANA comunità e vicinato movimenti sociali LAVORO

3 COMUNITA INIZIO DEGLI STUDI DI COMUNITA’ CON INDUSTRIALIZZAZIONE
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 3 COMUNITA INIZIO DEGLI STUDI DI COMUNITA’ CON INDUSTRIALIZZAZIONE MOLTI PRIMI TEORICI SUPPONEVANO CHE MODERNIZZAZIONE = DISTRUZIONE COMUNITA’ NELLA PRIMA META’ XX° SEC. CONTINUO’ IL DIBATTITO SULLA PERDITA di COMUNITA’ NEGLI ANNI SESSANTA LO STUDIO DI COMUNITA’ ANDO’ FUORI MODA che peccato, distruggono la nostra tradizionale vita di paese! NEGLI ANNI SETTANTA SI DIFFONDE ANALISI PIU’ RADICALE SU POTERE,CONFLITTO, DISUGUAGL. ANCHE POSTMODERNISMO INTERESSE A COME INDIVIDUI COSTRUISCONO COMUNITA’ COME FONTE IDENTITA’

4 (“in terra straniera”)
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 4 COMUNITA COMUNITA’ DI SANGUE è la prima forma di comunità SOCIETA' GEMEINSCHAFT GESELLSCHAFT OGNI CONVIVENZA CONFIDENZIALE, INTIMA ESCLUSIVA ci si trova fin dalla nasciota RELAZIONI FRA VOLONTA’ UMANE un organismo vivente IL PUBBLICO IL MONDO ci si va (“in terra straniera”) FORMAZIONE IDEALE MECCANICA un prodotto meccanico PARENTELA VICINATO AMICIZIA COMUNITA’ un modo di sentire comune e reciproco associativo che costituisce la volontà propria di una comunità

5 COMUNITA i significati del termine sono connessi A LUOGHI
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 5 COMUNITA i significati del termine sono connessi A LUOGHI comunità collegata ad aree, città, paesi c’è come prodotto dell’interazione in quel luogo (i sociologi evitano tale riferimento esclusivo) A RELAZIONI SOCIALI è la caratteristica più importante indica l’esistenza di obblighi e responsabilità A IDENTITA’ CONDIVISE gruppi che non vivono nello stesso luogo,né hanno interazioni, ma sentono di condividere una comune esperienza o identità

6 COMUNITA CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 6
P. COOKE critico sul termine (perché polivalente) > impreciso dal punto di vista geografico > sensazione che sia “chiuso verso l’esterno” > incorpora idea di stabilità propone “locality” (spazio entro il quale viene vissuta gran parte della vita quotidiana dalla maggioranza dei soggetti) (CRITICA: può avere poco significato nella vita delle persone troppo attento a aspetti economici, poco a quelli culturali) GIDDENS propone “local” (ambientazione, scena, sito) “scena” si riferisce a spazio per il setting dell’interazione, è essenziale per specificare la sua contestualità (CRITICA: sembrano essere degli “sfondi” dell’interazione) COHEN la comunità esiste nella mente dei suoi membri (sottolinea natura soggettiva della comunità) le persone pensano a se stesse in quel luogo, dunque l’idea di essere distinti dagli altri cioè avere un’identità collettiva mostrata con l’uso di simboli (si pensi ai Rap) DAY-MURDOCK come le persone vedono se stessi rispetto a società? comunità = vincolo emotivo nella mente dei membri BAUMAN il concetto di comunità ha recentemente notorietà il problema va studiato perché rilevante

7 COMUNITA LE RICERCHE IN ITALIA dopoguerra, anni ‘50
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 7 COMUNITA LE RICERCHE IN ITALIA dopoguerra, anni ‘50 - riprendono gli studi sociologici (postfascismo) - studi specie su comunità locali - specie in zone depresse e Mezzogiorno (dalla saggistica all’indagine scientifica, dal lavoro singolo a quello di gruppo) anni ‘50-’60 - il filone si estende ad altre aree (Toscana, Canavese) - nasce un movimento di: “Comunità” (Olivetti) (ciò stimolò anche altre istituzioni di ricerca: > “Il Mulino” / rivista e centro ricerca - Bologna > “Centro Studi Sociali e Amministrativi” - Ardigò, Bologna > “Svimez” / sezione metodologica - Roma > “Nord e Sud” / rivista e centro ricerca - Napoli > Centro studi sociologia rurale a Portici (Napoli) NUMEROSI SOCIOLOGI ITALIANI SI ROFRMARONO IN QUEST’AMBITO

8 ? COMUNITA VITA RURALE VITA URBANA TERMINE gemeinschaft gesellschaft
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 8 COMUNITA VITA URBANA E RURALE sfavorevole confortevole disordinata armoniosa ? F.Tonnies VITA RURALE VITA URBANA TERMINE gemeinschaft gesellschaft SIGNIFICATO TERMINE comunità società INTERAZIONE SOCIALE faccia a faccia fugace e superficiale ci si conosce impersonale, strumentale POSTO INDIVIDUO circondato da parenti isolato e amici CONTROLLO SOCIALE informale, chiacchere formale, legislazione STATUS ascritto acquisito

9 ? COMUNITA URBANESIMO cultura della città VITA URBANA SIMMEL WIRTH
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 9 COMUNITA VITA URBANA E RURALE URBANESIMO cultura della città sfavorevole confortevole disordinata armoniosa ? VITA URBANA SIMMEL WIRTH Crea tipo unico di Sociologicamente personalità eterogenei Denaro e calcolo Segregazione sociale, irritabilità razionale come base impersonalità, e mobilità dei rapporti Perduti fra la folla Scettici/disimpegnati Corsa al successo, e prosperano senza consuetudini i più adatti Liberazione da Urbanesimo = modo di vivere di controlli tradizionali tutta la società (non solo della città)

10 fattori di spinta (PUSH) URBANIZZAZIONE
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità 10 VERSO LA CITTA’ fattori di spinta (PUSH) URBANIZZAZIONE meccanizzazione e modernizzazione in agricoltura riduzione mano d’opera agricola e perdita diritti per le enclosure indebolimento sostegno dell’aristocrazia un fenomeno mondiale fattori di attrazione (PULL) produzione di massa nelle fabbriche, esigenza di mano d’opera spostamento verso aree con forza lavoro concentrata (città) la città prospetta stile di vita più moderno, con meno restrizioni si formano grandi città operaie queste conurbazioni si uniscono originando megalopoli nuovo ordine tecnologico e nuova struttura di classe potere aristocratico rurale cessa nuovo potere nel centro città pop. urbana è divisa in aree per secondo la classe sociale operai abitano vicino alla fabbrica sorgono quartieri di immigrati (little Ireland, little Italy, ecc.) deplorevoli condizioni di vita della classe operaia (malattie, crimini, vizio, inquietudine sociale) CONSEGUENZE gli SLUM

11 la società è sistema di parti collegate caratterizzata da armonia
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità 11 LA PERDITA DELLA COMUNITA la prospettiva del consenso IL FUNZIONALISMO la società è sistema di parti collegate caratterizzata da armonia cooperazione, equilibrio; stabilità è la condizione normale (Durkheim) solidarietà meccanica tipica della vita rurale - forte consenso ai valori - interessi e punti di vista comuni - rapporti stretti e basati sulla tradizione (Durkheim) solidarietà organica tipica societàè industriale - estesa divisione del lavoro - ciascuno fa affidamento su “sconosciuti” - rapporti razionali e individualizzati - nuovo abitante uirbano diventerà “anomico” (anomia = assenza di norme) anche Tonnies e Simmel entro questa tradizione; enfasi su effetti negativi

12 marx.: enfasi su conflitto di classe, sfruttamento, oppressione
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità 12 LA PERDITA DELLA COMUNITA la prospettiva del conflitto marxismo e M. Weber marx.: enfasi su conflitto di classe, sfruttamento, oppressione marx.: sostanziale assenza di opinioni su città come tale marx.: denuncia condizioni spaventose città vittoriana marx.: la vera base della comunità è più la classe che il luogo marx.: rapida crescita urbana distrugge le relazioni sociali Weber: città medievale come culla delle società moderne - città medievali indipendenti avevano favorito la razionalità - avevano sviluppato sistemi amministrativi, democrazia e classe mercantile - tali innovazioni distrutte da città moderne (città = riflesso del capitalismo) neoWeberiani: società basata su conflitto, non limitato solo a classi

13 teorici classici del XIX sec. concordano che industrializzazione
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità 13 LA PERDITA DELLA COMUNITA PRO e CONTRO teorici classici del XIX sec. concordano che industrializzazione e urbanizzazione furono fattori distruttivi della comunità LA RICERCA del XX secolo HA DIMOSTRATO che: le persone hanno la capacità di ricostruire le comunità la vita rurale, ieri e oggi, non basata solo sul romanticismo GANS nei quartieri degradati le persone non sono isolate e possono fare affidamento su gruppi informali c’è considerevole grado di coesione e di vicinato …ALTRI dimostrano che nell’area urbana esistono comunità territoriali > popolazione stabile e residente da lungo tempo > esperienze condivise > sostegno reciproco nelle avversità

14 …MA le condizioni delle città sono mutate o scomparse:
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità 14 LA PERDITA DELLA COMUNITA PRO e CONTRO …MA le condizioni delle città sono mutate o scomparse: > industrie interne alle città non ce ne sono più > abitanti in aree degradate sono più transitori > nuove aree residenziali chiuse e protette i quartieri degradati rimangono associati alla perdita di comunità MENO SPIRITO COMUNITARIO… tuttavia si formano comunità anche a partire da condizioni marginali (es. comitati antidroga) RIFIUTATA L’IDEA CHE IL POSTO DOVE SI VIVE DETERMINI IL COME SI VIVE (rimangono, seppur contrastate, romantiche visioni della vita del passato nei villaggi)

15 DE-URBANIZZAZIONE LE CAUSE FATTORE ECONOMICO FATTORE CULTURALE
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 15 IL RITORNO ALLA CAMPAGNA …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna DE-URBANIZZAZIONE LE CAUSE un fenomeno di tutto l’occidente FATTORE ECONOMICO industria moderna libera dai vincoli dei vecchi insediamenti decentramento del lavoro e dei lavoratori FATTORE CULTURALE sogno delle rose sulla porta immagine negativa della città pendolarismo e pensionamenti FATTORE TRASPORTI > nuovi trasporti e infrastrutture restringono spazi ieri lontani FATTORE GOVERNATIVO politiche incoraggianti zone residenziali ai margini e new town stretti controlli su sviluppo urbano

16 DE-URBANIZZAZIONE ... è poi vero che IL RITORNO
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 16 IL RITORNO ALLA CAMPAGNA …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna DE-URBANIZZAZIONE ... è poi vero che VITA RURALE = consenso, coesione, stabilità ? DISTINZIONE netta tra stili di vita urbana e rurale ? spostamento verso i villaggi di persone benestanti di classe media equivale a frantumazione tradizionale sistema di classe rurale nei villaggi esiste una polarizzazione tra “noi” e “loro” basata più su provenienza interna/esterna che su classe sociale CONTROURBANIZZAZIONE legata anche a cambiamenti nella VITA RURALE

17 DE-URBANIZZAZIONE IL RITORNO …fine millennio: crescono coloro
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 17 IL RITORNO ALLA CAMPAGNA …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna CONTROURBANIZZAZIONE legata anche a cambiamenti nella VITA RURALE DE-URBANIZZAZIONE un fenomeno di tutto l’occidente meccanizzazione agricola riduce richiesta mano d’opera più “factotum” in agricoltura che specialisti mezzadria in declino, incremento coltivatori diretti agricoltura sempre più operante su principi di mercato non dimenticarsi che pressione della domanda di proprietà rurali eleva i prezzi al di là delle possibilità dei locali meno abbianti resistenza dei nuovi arrivati a modificare contesto per costruzioni economiche cambiamento dei residenti (vecchi+nuovi) cambiamenti anche x servizi richiesti … alla fine non sempre relazioni sociali idilliache…

18 DE-URBANIZZAZIONE IL RITORNO …fine millennio: crescono coloro
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna 18 IL RITORNO ALLA CAMPAGNA …fine millennio: crescono coloro che si spostano verso la campagna IN ITALIA DAGLI ANNI ‘80 specie in aree economicamente più mature, di + antica industr.ne DE-URBANIZZAZIONE un fenomeno di tutto l’occidente i mass media spesso ripropongono stereotipi di un confuso desiderio nostalgico di una vita rurale frutto + dell’immaginario collettivo che di un reale vissuto molte località sono attrattori in comuni rurali negli anni cinquanta “ sono un locale perché ho vissuto qui tutta la vita; non penso a Loro come dei veri locali; forse lo sono ma non li considero tali” … l’immigrazione!

19 CHI VIVE IN CITTA' ? 1990 metà popolazione del mondo abita in città
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli 19 1990 metà popolazione del mondo abita in città città con abitanti 114 nel 1960 640 nel 2025 MEGALOPOLI CHI VIVE IN CITTA' ? POPOLAZIONE DIURNA = POPOLAZIONE NOTTURNA ? ABITANTI = FORZA LAVORO ? LE MURA URBANE DELIMITANO LA POPOLAZIONE IVI INSEDIATA SVILUPPO INDUSTRIALE: DAI BORGHI ENTRANO ED ESCONO X LAVORARVI (metropoli di prima generazione) NEI WEEK END E PER VACANZE TANTI CHE VAN FUORI E TANTI CHE ENTRANO (sono i consumatori metropolitani, o city users - è la metropoli di 2.a gener.) OGGI SEMPRE PIU’ PERSONE ENTRANO PER AFFARI (sono i metropolitan businessmen)

20 A B A B A B D A B C C CHI "VIVE" IN CITTA' ? abita lavora comsuma
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli 20 CITTA’ TRADIZIONALE A B METROPOLI 1.a GENERAZIONE A B A B METROPOLI 3.a GENERAZIONE ? D METROPOLI 2.a GENERAZIONE A B C C abita lavora comsuma A) ABITANTI SI SI/NO SI B) PENDOLARI NO SI (SI) C) CONSUMATORI NO NO SI D) BUSINESSMEN NO SI SI CHI "VIVE" IN CITTA' ?

21 dalle comunità ai “villaggi urbani”
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato 21 dalle comunità ai “villaggi urbani” La comunità di vicinato Il processo sociale che ri-crea, in ambienti ostili come i quartieri degradati delle metropoli, una specie di comunità sul modello dei rapporti di villaggi d’un tempo dalla ricerca emerge, invece, che il rapporto di vicinato appare decisamente trascurato nella metropoli andrebbe però separato il LIVELLO FORMALE (settore pubblico e settore non pubblico) retti da princìpi organizzativi burocratici LIVELLO INFORMALE (reti parentali, amicali, e di vicinato) retti da principi relazionali diversi

22 più è grande la comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato 22 più è grande la comunità minore il coinvolgimento dei vicini come conseguenza dell’isolamento e dell’anomia tipici della vita urbana La comunità di vicinato BLUMER VICINATO TRADIZIONALE tipico di contesti sociali relativamente isolati, socialmente omogenei, rapporti densi e solidaristici solidarietà + reciprocità + fiducia VICINATO MODERNO in società con + mobilità geografica, con maggiori possibilità relazionali e di assistenza non è cessato, ma più elettivo e scelto mobilità + scelta + organizzazione + sfera politica

23 diversi gradi di interazione perciò differenti definizioni
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato 23 i vicini ? diversi gradi di interazione perciò differenti definizioni La comunità di vicinato piccolo paese metropoli condominio villetta VICINO = PROSSIMO PROSSIMO = PROSSIMITA’ PROSSIMITA’ = PROSSIMO PROSSIMITA’ SPAZIALE VICINANZA ABITATIVA il grado di urbanizzazione e la struttura urbana, il perdurare d. residenza, lo star molto in casa o l’essere spesso fuori casa, influenzano i rapporti di vicinato INTERAZIONE relazione tra due soggetti nel corso della quale ciascun soggetto modifica reiteratamente i propri comportamenti in rapporto con quelli dell’altro classe operaia e famiglie con bimbi più disposte a rapporti coi vicini QUALITA’ della RELAZIONE CONTA MOLTO

24 SCUOLA DI CHICAGO INFLUENZATI MOLTO DAL FUNZIONALISMO
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago 24 R. PARK Mc KENZIE E. BURGESS L. WIRTH SCUOLA DI CHICAGO INFLUENZATI MOLTO DAL FUNZIONALISMO INFLUENZARONO MOLTO LA SOCIOLOGIA PARK usa un approccio ecologico alla città > INVASIONE i primni immigrati vanno in centro per casa e lavoro poi invadono attorno > COMPETIZIONE invadendo si mettono in concorrenza coi residenti > DOMINANZA …e hanno la meglio > SUCCESSIONE intanto nel centro resosi libero arrivano altri immigrati, e così si ricomincia; le competizioni si susseguono prima di arrivare a un certo equilibrio SE UN GRUPPO DIVIENE STABILE, CREA UN MODO DI VIVERE CITTA? UN MOSAICO DI MONDI CHE SI TOCCANO MA NON COMPENETRATI BURGESS vicino a Park, ne traduce le idee in un modello grafico di zone concentriche 1) distretto centrale degli affari 2) zona di transizione 3) area delle abitazioni delle classi più basse 4) abitazioni della classe media 5) abitazioni delle classi elevate ambiente urbano genera distinti modi di vita città divisa in aree sociali separate (x etnìa/classe) questi modelli sono prodotto di processi esterni SCUOLA DI CHICAGO

25 azioni e dislocazioni dei gruppi interpretate
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago 25 SCUOLA DI CHICAGO SEGNA IL MOMENTO INIZIALE DELLA RIFLESSIONE SOCIOLOGICA SULLA CITTA’ idee riprese dalla biologia evoluzionista azioni e dislocazioni dei gruppi interpretate come dei conflitti che possono portare a: dominanza o assimilazione ci sono “aree naturali” con fenomeni di invasione e di successione >>> confrontando modello di BURGESS con altre città reali era raro trovare aree chiaramente degradate e un modello preciso di cerchi concentrici (ma anche loro erano consapevoli che non era un modello universale) >>> i MARXISTI dicono che ogni analisi che non assuma previamente la natura del capitalismo, è di per sé imperfetta HARVEY sostiene che la città è il prodotto delle relazioni sociali ed economiche del capitalismo CASTELLS accusa scuola di Chicago di essere conservatrice

26 ? ANNI '70 dall’ambito ecologico e di comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 26 ANNI '70 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere gli approcci NEOWEBERIANI e NEOMARXISTI scoprono che: nelle comunità sia rurali che urbane ci sono conflitti di interesse tra gruppi tali conflitti comprensibili solo analizzando il + ampio sistema socioeconom. CONFLITTI IMPLICAZIONI positive negative DELLA QUALITA’ DELLA VITA URBANA “Non fate, spostate, andate via” PROGETTI distribuzione spaziale delle risorse urbane un parco una discarica uno zoo case popolari centro x tossici sopraelevata albergo università ? quali diversi e contrapposti conflitti può generare…

27 ANNI '70 ...CHI DECIDE ? dall’ambito ecologico e di comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 27 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere ANNI '70 REGOLA GENERALE chi ha più ricchezza potere conoscenza ha più capacità di proteggere promuovere i propri interessi ...CHI DECIDE ? spesso i CONFLITTI riguardano distanze rispetto a infrastrutture territorio diviso in base a classi i conflitti localizzati estensione conflitti di classe i burocrati che hanno potere per dare il via a un progetto sono pedine chiave x conflitti (Weber parla di “dittatura dei funzionari, altri li accusano di perseguire i propri sogni ideologici) LE COMUNITA’ ? …solo preferenze!!! “Lo sviluppo è necessario, ma non nel mio cortile” “conflitti su proprio ambiente fra gruppi con diversa posizione sociale”

28 ANNI '70 L’APPROCCIO NEO MARXISTA dall’ambito ecologico e di comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 28 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere ANNI '70 L’APPROCCIO NEO MARXISTA enfatizza soprattutto il conflitto di classe e suoi riflessi sull’area urbana ..e lo Stato? serve agli interessi del capitalismo: fornendo strade, comunicazioni, ecc.; ciò favorisce il capitale e sua efficienza influenzando la domanda attraverso le opere pubbliche fornendo servizi (case, scuole, ospedali, ecc.) per favorire la riproduzione della cultura e delle forza lavoro GOSCHEL le scuole sono più dove c’è la classe media concentrazione gruppi sociali in certe aree favorisce subculture e limita piena coscienza di classe CASTELLS moderni conflitti urbani riguardano più servizi che produzione tali conflitti generano alleanze classe operaia con classe media MOVIMENTI URBANI

29 ANNI '70 dall’ambito ecologico e di comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 29 dall’ambito ecologico e di comunità l’analisi va al problema del potere ANNI '70 BAGGULEY moderni conflitti urbani e rurali riguardano l’ambiente BECK preoccupazione x ambiente in occidente è nata così: > problemi sopravvivenza? Risolti > vecchie certezze sparite, diffusa è l’insicurezza > problema contemporaneo è impedire disastro ambientale > ma la gente sfiduciata da risposte della scienza > la specie umana ha una natura socializzata, ora c’è paura che natura abbia la sua rivincita > ambientalismo? risultato di una profonda INSICUREZZA > MOVIMENTI AMBIENTALISTI

30 DIFFERENZE fra vecchi e nuovi movimenti
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città 30 DIFFERENZE fra vecchi e nuovi movimenti VECCHI movimenti NUOVI movimenti PROBLEMI materiali, economici non materiali, sociali, ambientali VALORI vita migliore con sviluppo essere liberi e autonomi RADICI STRUTT. disuguaglianze? capitalismo relaz. al di fuori di stato/economia la “società civile” BASE SOCIALE classe operaia nuova classe media / interclass. ORGAN. INTERNA centralistica/burocratica organizz. Policefale FORME D’AZIONE corporativa (i rappresentanti) azione diretta, protesta, stili di vita RAZIONALITA’ scopo è raggiungere obb.vo scopo è raggiungere ideali ultimi misurabile INCENTIVI guadagnare benefici economici soddisfazione nel difendere ciò o materiali che si ritiene giusto

31 domani cominciano le lezioni di arabo
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La migrazione contemporanea verso la città 31 CHI ENTRA ? CHI ESCE ? anziani soli a basso reddito per avere servizi vicini giovani coppie senza figli famiglie povere immigrati extracomunitari classe media, professionisti alla ricerca di casa d’epoca persone con alto reddito con denaro per acquistare casa in periferia lavoratori qualificati verso le città satelliti genitori con figli giovani che desiderano spazi aperti giardini e case + grandi entrare/uscire connesso con stadio del ciclo di vita TORINO 12 aprile 2000 domani cominciano le lezioni di arabo (solo per bambini arabi)

32 IL COMUNITARISMO secondo alcuni: declino delle comunità
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna IL COMUNITARISMO 32 secondo alcuni: declino delle comunità dunque declino standard morali ETZIONI: incoraggiamole! come? rafforzando istituzioni locali pianificare gli spazi per favorire incontri ricordarsi che crisi comunità deriva da crisi famiglia I CRITICI DI ETZIONI: crede che comunità e famiglie normali quelle del passato POST MODERNISTI evidenziano grandi cambiamenti sociali restringimento di tempo e spazio (il villaggio globale) fluidità e movimento; nulla è più fisso e stabile diversità e complessità CONSEGUENZE? INSICUREZZA E SPAESAMENTO

33 IL COMUNITARISMO PROTO-COMUNITA’ GIOVANILI
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna IL COMUNITARISMO 33 “La postmodernità, età della contingenza, è l’età della comunità, del desiderio smodato di comunità, della ricerca di comunità, della immaginazione delle comunità” (Bauman, 1992) PROTO-COMUNITA’ GIOVANILI sono differenti dalle comunità “tradizionali” lo “stile di vita” è qualcosa che gli individui creano per sé stessi può essere reinventato molte volte sono orientate al consumo esistono come risultato di immaginazione e fantasia

34 IL COMUNITARISMO i sociologi hanno opinioni molto differenti
CAP COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna IL COMUNITARISMO 34 i sociologi hanno opinioni molto differenti COMUNITARIANI opinione tradizionale e considerano i legami comunitari desiderabili ALTRI vedono le comunità come limite alla libertà individuale; optano per le possibilità di scelta del postmoderno ALTRI le comunità simboliche esistono xchè i loro membri si sentono diversi ciò implica esclusione degli altri OGGI OGNI COMUNITA LOCALE VA CONSIDERATA SOCIETA’ LOCALE OGGI SONO EMERGENTI DELLE COMUNITA’ DI MODI DI VITA GARANTI DELLA LIBERTA’ “di” e “da”


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