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“Il ricino rifiorito” introduzione allo studio della bibbia

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Presentazione sul tema: "“Il ricino rifiorito” introduzione allo studio della bibbia"— Transcript della presentazione:

1 “Il ricino rifiorito” introduzione allo studio della bibbia
LIBERA UNIVERSITA' MARIA SS. ASSUNTA - LUMSA - “Il ricino rifiorito” introduzione allo studio della bibbia di Rinaldo Giuliani Roma - A.A

2 Testo della Bibbia: “La Bibbia di Gerusalemme”, EDB Bologna, Trento Testo consigliato: Claudio DOGLIO, “Introduzione alla Bibbia”, editrice La Scuola, Brescia, 2010; pp _______________________

3 tra Dio e l’essere umano:
LA BIBBIA : UNA STORIA D’AMORE tra Dio e l’essere umano: Donna e Uomo Osea (2, ) Oracolo del Signore. Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr, in porta di speranza. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone … Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai JHWH.

4 La ricerca di un testo: La bibbia è il libro che ha più edizioni di tutti; ▪ c’è un testo originale? + NO! + ci sono copie in lingua originale e traduzioni ▪ sono tutte uguali? ▪ sono tutte buone? ▪ sono tutte conformi all’originale? Bibbia consigliata: **** "La Bibbia di Gerusalemme" (Ed. Dehoniane, Bologna, 1974 e successive edizioni - sigla BJ) che è la traduzione del testo "La Bible de Jerusalem" nuova edizione 1973 (Les Éditions du Cerf, 1973; nouvelle édition 1994) ● per l’autorità degli specialisti che ci hanno lavorato; ● per la chiarezza delle introduzioni ai singoli libri e le note a corredo del testo. (Attualmente è in corso una revisione totale del testo ad opera dell’École Biblique di Gerusalemme)

5 Testo originale La Bibbia originale è scritta in tre lingue: - Ebraico Genesi 1:1-2 `#r<a'(h‘ taeîw> ~yIm:ßV'h; taeî ~yhi_l{a/ ar"äB' tyviÞarEB. x:Wråw> ~Ah+t. ynEåP.-l[; %v,xoßw> Whboêw" ‘Whto’ ht'îy>h' #r<a'ªh'w> 2 `~yIM")h; ynEïP.-l[; tp,x,Þr:m. ~yhiêl{a/ - Aramaico Daniele 2:4 rm:ïa/ yyIëx/ !ymiäl.['l. ‘aK'l.m; tymi_r"a] %l,M,Þl; ~yDI²f.K;h; WrôB.d:y>w:) 4 `aWE)x;n> ar"îv.piW Î%d"ßb.[;l.Ð ¿%yID:b.[;l.À am'²l.x, ((Traduzione): I Caldei (maghi e indovini) risposero al re [aramaico] :” Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi ne daremo l’interpretazione”. - Greco Genesis 1:1-2 1 evn avrch/| evpoi,hsen o` qeo.j to.n ouvrano.n kai. th.n gh/n 2 h` de. gh/ h=n avo,ratoj kai. avkataskeu,astoj kai. sko,toj evpa,nw th/j avbu,ssou kai. pneu/ma qeou/ evpefe,reto evpa,nw tou/ u[datoj

6 Perché lo studio della Bibbia all’Università?
° Nell’area culturale cattolica fino a metà del secolo scorso la Bibbia è stata riservata al clero e poi considerata una “cosa da preti” o solo per pochi fedeli iper-cattolici… Ne consegue una profonda ignoranza della Bibbia. °° Nell’area culturale protestante le cose erano un po’ diverse. Già Lutero aveva capito che se voleva che la sua Riforma prendesse piede il popolo doveva conoscere la Bibbia per rendersi conto di quello che credeva e che doveva fare. N.B. Che la Bibbia, poi, sia all’origine degli archetipi della persona umana la si può trovare nelle opere di Carl Gustav JUNG, per es. Trasformazioni e simboli della libido, Longanesi & C., Milano, 1967, (Trad. it. Di R. Tettucci). + NELL’AMBITO CATTOLICO Movimenti biblici nel secolo Il Concilio Vaticano II ( ), con il documento "Dei Verbum“; La riforma liturgica e la messa in italiano NB: Malgrado tutto oggi, "da più parti, infatti, si evidenzia che, sulla materia, «anche tra le persone "colte"», esiste ormai un’«ignoranza drammatica», che «impedisce di capire secoli di pensiero, di letteratura e di arte», [Da II Sole 24 Ore «Domenica», edizione del 6 novembre 2005, pagina 27.] PROSPETTIVA: “Sembra, perciò, indispensabile arrivare ad "una riscoperta consapevole e rigorosa della matrice biblica della nostra cultura, particolarmente in questo momento storico, segnato dall’inedita presenza in Italia e in Europa di comunità religiose numericamente crescenti e che non si riconoscono in una matrice ebraica e cristiana” [Da II Sole 24 Ore «Domenica», edizione del 6 novembre 2005, pagina 27]. Motivazioni: A - Comprensione del linguaggio contemporaneo. B – Falso e distorto uso di frasi bibliche; per es. “Gott mit uns”. C – Rendersi conto della propria religione e della propria fede. + Nuovo interesse alle problematiche bibliche: - mondo laico - Mass Media (Codice da Vinci) - Incontro con Confessioni non cattoliche (Testimoni di Geova, Protestanti…) e altre religioni (Ebrei, Musulmani, Buddisti, ecc…)

7 La Bibbia Origine del nome dal latino Biblia sacra Piccola biblioteca:
dal sostantivo greco plurale neutro ta biblia dal latino Biblia sacra Piccola biblioteca: + due raccolte: Antico e Nuovo Testamento (AT e NT) Testamento = eredità lasciata da un testatore → L’eredità lasciata, cioè la trasmissione dei beni derivati dall’alleanza di Dio con il popolo ebraico (Antico Testamento), alleanza che è stata rinnovata, ampliata e completata da Gesù Cristo (l’uomo-Dio) e consegnata agli Apostoli, ai primi discepoli e ai loro successori nella Chiesa (Nuovo Testamento). La Bibbia viene detta anche La Parola di Dio, o La Scrittura, o Le Scritture, oppure Le sacre Scritture, e tutte queste diciture vogliono indicare ciò che il Concilio Vaticano II afferma: "Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta intera la Rivelazione di Dio altissimo, ordinò agli apostoli che l’Evangelo, prima promesso per mezzo dei profeti e da lui adempiuto e promulgato di persona, venisse da loro predicato a tutti come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale, comunicando così ad essi i doni divini. Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca del Cristo vivendo con lui e guardandolo agire, sia ciò che avevano imparato dai suggerimenti dello Spirito Santo, quanto da quegli apostoli e da uomini della loro cerchia, i quali, per ispirazione dello Spirito Santo, misero per scritto il messaggio della salvezza" (Dalla costituzione dogmatica Dei Verbum, 7; 1965).

8 LE DUE RACCOLTE ANTICO TESTAMENTO:
Per gli Ebrei l’A.T. è tutto il loro testo sacro e ascrivono nel loro canone solo: 1 - i libri scritti in ebraico e in aramaico, 2 - i testi scritti in Palestina 3 - solo i libri accreditati da un profeta; il loro numero è di 39. Per i Cristiani l’A.T. è, invece, la prima parte del loro testo sacro, e al canone ebraico aggiungono altri 7 libri: Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc, più alcune parti di Ester (la LXX) e di Daniele (cc ); questi 7 libri sono detti da alcune Confessioni Protestanti "Apocrifi" per conformarsi al canone ebraico, mentre i Cattolici fino al Concilio di Trento li chiamavano "Deuterocanonici" (N.B. il testo conciliare non presenta più la distinzione tra proto-canonici e deutero-canonici) e anche i secondi fanno parte integrante del Canone. + Le Chiese Ortodosse usano il canone greco. + Il canone cristiano (greco) dell’A.T. enumera 46 libri. Il codice di Aleppo, il più antico codice della Torah. Le consonanti furono copiate dallo scriba Shlomo ben Buya'a in Palestina nel d. Cr. Il testo venne poi verificato, vocalizzato e approvato dal caposcuola masoreta Aaron ben Moses ben Asher, operante a Tiberiade.

9 Qumran: rotolo del “libro di Isaia”
- NUOVO TESTAMENTO. + da parte dagli Ebrei; (è un semplice libro di un’altra religione) + per i Cristiani (ivi comprese anche le confessioni protestanti e le chiese ortodosse) il Nuovo Testamento è il fondamento della fede. È praticamente identico per tutti i Cristiani e si compone di 27 libri. N.B. - Come si cita la Bibbia : Libro, capitolo, versetto, parte di un versetto (Gen 2,18a = “Gen” - libro della Genesi; “2” - capitolo del libro; “18” – versetto; “a” parte del versetto). Colui che iniziò una divisione fu un editore, Etienne Langton, che nel 1226 ebbe l’idea di dividere ogni libro in capitoli; poi, un altro editore, Robert Estienne, nel 1551 divise i capitoli in versetti. Qumran - Cava Qumran – Giara Qumran: rotolo del “libro di Isaia”

10 II - NEVIHIM (Profeti): Anteriori: 6 – Giosuè;
IL CANONE BIBLICO PER GLI EBREI (questa divisione in 24 libri la si trova già negli scritti di Giuseppe Flavio; I sec.d.C) I - TORAH (Legge): 1 – Genesi; 2 – Esodo; 3 – Levitico; 4 – Numeri; 5 – Deuteronomio II - NEVIHIM (Profeti): Anteriori: 6 – Giosuè; 7 – Giudici; 8 – Samuele (I e II uniti); 9 – Re (I e II uniti) Posteriori: 10 – Isaia; 11 – Geremia; 12 – Ezechiele 13 – “I dodici profeti” [ Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia]. III – KETUVIM (Scritti) 14 – Salmi (inni); 15 – Giobbe; 16 – Proverbi; 17 – Rut; 18 – Cantico dei Cantici; 19 – Qoélet (Ecclesiaste); 20 – Lamentazioni; 21 – Ester; 22 – Daniele; 23 – Esdra -Nehemia; 24 – I-II Cronache.

11 il canone biblico per i Cristiani
ANTICO TESTAMENTO I - Pentateuco (5 libri): Genesi; Esodo; Levitico; Numeri; Deuteronomio. II - Libri storici (16 libri): Giosuè; Giudici; Rut; 1 e 2Samuele; 1 e 2Re; 1 e 2Cronache; Esdra; Neemia; Tobia; Giuditta; Ester; 1 e 2Maccabei. III - Libri Sapienziali (7 libri): Giobbe; Salmi; Proverbi; Qohelet (Ecclesiaste), Cantico dei Cantici; Sapienza; Siracide (Ecclesiastico). IV - Libri Profetici (18 libri) Isaia; Geremia; Lamentazioni; Baruc; Ezechiele; Daniele; Osea; Gioele; Amos; Abdia; Giona; Michea; Naum; Abacuc; Sofonia; Aggeo; Zaccaria; Malachia. NUOVO TESTAMENTO I - Vangeli: (4) Matteo, Marco, Luca, Giovanni. II - Atti degli Apostoli. III- a: Lettere di Paolo (13): Romani; 1 e 2Corinzi; Galati; Efesini; Filippesi; Colossesi; 1 e 2Tessalonicesi; 1 e 2Timoteo; Tito; Filemone. b: Lettera agli Ebrei. c: Lettere Cattoliche (7): Giacomo; 1 e 2Pietro; 1,2 e 3Giovanni; Giuda. IV - Apocalisse.

12 Bibbia=Parola di Dio! La Bibbia viene anche indicata con espressioni del tipo: Parola di Dio; Oracolo o Parola del Signore; Sacra Scrittura o Sacre Scritture; Sacra Pagina, ecc… In che senso è “Parola di Dio?” Si legge nel prologo alla Lettera agli Ebrei: (1,1-4) [1] Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, [2] in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. [3] Questo Figlio, che è irradiazione della sua (= Dio) gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli, [4] ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.” Quello che Dio ha detto, ha ordinato che venisse raccolto in determinati libri, l’elenco dei quali viene detto CANONE. IL CANONE BIBLICO è: – (Senso passivo) L’elenco di tutti i libri che compongono la Bibbia come ci è stata tramandata prima dal Popolo d’Israele (Antico Testamento) e, poi, dalla Prima Chiesa che ha scritto il Nuovo Testamento. 2) – (Senso attivo) Questi libri sono la regola (=canone) della fede e della vita per i fedeli. 3) Essi sono ispirati dallo Spirito Santo e contengono la Parola di Dio.

13 "Canone," termine di origine greca (kanwn), (in ebraico canah) che significa "canna, virgulto" e stava ad indicare una "misura di lunghezza". Il canone è quindi: A – una scelta della Tradizione giudeo-cristiana del I e II sec. d.C. B - una “solenne dichiarazione del Magistero della Chiesa (Concilio di Trento 1546); C – una norma per tutti i credenti per distinguere i libri ispirati da Dio da quelli che non lo sono. C – una regola per la fede e per la vita morale per tutti, in quanto contengono la Rivelazione di Dio e le Sue volontà. Nella storia fino al Concilio di Trento i Libri della Bibbia sono stati spesso divisi in: Protocanonici; tutti quegli scritti biblici che sempre e universalmente gli Ebrei per quelli dell’A.T. e le comunità cristiane per entrambi ritengono ispirati. Deuterocanonici: "i testi sui quali nei primi secoli e da certi scrittori e/o comunità cristiane (specie verso il V sec d.C.) ci sono stati dei dubbi nel ritenerli ispirati. Essi sono: I libri deuterocanonici per l' A. T. sono sette e tre sezioni: + 4 libri storici : Tobia, Giuditta, 1 ° e 2° Maccabei ; + 1 profetico : Baruc, con l'epistola di Geremia; + 2 sapienziali : Ecclesiastico (o Siracide), Sapienza; * 3 sezioni : - Ester 10,4-16,24 (Ester nell’ed. della Vulgata); - Dan. 3,24-90 (cantico di Azaria nella fornace); - Dan (Daniele e i sacerdoti di Bel e Daniele nella fossa dei leoni). I Libri deuterocanonici per il N.T. sono sette : + 6 epistole : Ebrei, Giacomo, 2Pietro, 2 e 3 Giovanni, Giuda; + Apocalisse.

14 PER GLI EBREI Attualmente gli Ebrei non considerano ispirati i testi detti deuterocanonici dell'A.T., sono perciò esclusi dal loro canone e detti “Apocrifi”. L’uso dei libri apocrifi nel Giudaismo: 1 – Gli Ebrei della diaspora: (canone alessandrino, canone ampio) - Alessandria d’Egitto e la LXX 2 – Gli ebrei in Palestina e la setta dei Farisei - Concilio di Jamnia (Jabneh) (100 d.C. circa) DECISIONI del Concilio di Jamnia: Un testo è ritenuto ispirato e sacro se: a – c’è un "uomo di Dio", che sia garante del carattere divino di un testo recente e/o confermi il carattere sacro dei testi più antichi. b – è scritto in lingua ebraica (o aramaica). c – è stato composto sul suolo palestinese. N.B. In questa riunione sono stati accolti i libri del Qohelet (Ecclesiaste) e del Cantico dei Cantici. È ormai chiaro che questo concilio non ha chiuso il canone ebraico, tant’è vero che nel IV sec. d.C. si discuteva ancora sulla canonicità del Cantico dei Cantici e di alcuni libri deuterocanonici (vedi Siracide). OSSERVAZIONI sulla decisione di Jamnia e sull’esclusione dei testi "deuterocanonici” da parte degli Ebrei. I motivi dell’esclusione di alcuni libri sono sostanzialmente tre: 1 – Mancanza di un profeta - Giuseppe Flavio (Contra Apione 1,8) 2 – I Farisei contro gli Asmonei-Erodiani (Maccabei). 3 – Il problema della resurrezione e la lotta contro le chiese cristiane (ritenute eretiche!).

15 LE COMUNITÀ CRISTIANE DEI PRIMI SECOLI.
Le varie citazioni dell’A.T. stanno a dimostrare che le prime comunità cristiane, dal tempo di S. Paolo in poi, hanno usato come testo dell'A.T. una versione greca della Bibbia ebraica, [di cui faceva parte anche la versione dei LXX, che in origine comprendeva la sola Tôrāh]. Motivo: La prima comunità cristiana era essenzialmente composta da persone di origine giudaica, ma, dato che il Cristianesimo si stava diffondendo nella cultura e nella società ellenistica e romana e la lingua comune era il greco ellenistico (koiné dialectos), era indispensabile la versione in greco dell’A.T. Il testo sacro, che le prime comunità cristiane utilizzavano (come anche molte comunità ebraiche), comprendeva anche gli scritti deuterocanonici, e così fin dall’inizio le varie comunità cristiane ne hanno fatto un uso comune di questi scritti, considerandoli perciò ispirati. Tuttavia il cammino per la definizione del Canone era ancora lungo e arriverà fino al Concilio di Trento (1546). Analisi di alcune tappe storiche: 1 – La comunità apostolica (non ci sono prese di posizione contro i deuterocanonici) 2 – La tradizione ecclesiastica (uso dei deuterocanonici) 3 – I Padri Apostolici (I deuterocanonici continuano ad essere citati nelle opere degli autori cristiani 4 – La crisi del IV secolo e l’opera di S. Girolamo 5 – Le dichiarazione dei Concili dei Vescovi (prima di Trento) 6 – Lutero e la Riforma. 7 - La solenne definizione del Concilio di Trento 8 – Il Concilio Vaticano II e la Dei Verbum. Le Chiese Ortodosse e le confessioni Protestanti, attualmente, usano il canone ampio, quindi anche i testi deuterocanonici.

16 Interpretata come uno vuole?
Come va letta la Bibbia? Presa alla lettera? Interpretata come uno vuole? La Bibbia è un testo scritto da uomini: che hanno vissuto in un determinato periodo storico, che avevano un determinato grado di conoscenza del mondo in cui vivevano, che parlavano un linguaggio proprio ed esprimevano una cultura che era la loro. Questo dimostra che la Bibbia non è immediatamente comprensibile; ci sono alcuni scogli da superare: – il linguaggio (ebraico, aramaico e greco) + Buone traduzioni. - saper distinguere i vari generi letterari usati dall’autore. - avere una conoscenza (minima) della società ebraica; (un po’ lontana dalla nostra). L’agiografo (= scrittore sacro) non è un mero strumento nelle mani di Dio e neppure un semplice copista che scrive sotto dettatura, ma è vero autore o, per meglio dire, co-autore del testo sacro. Domanda: perché fare tutta questa fatica a leggere e capire un testo così lontano dal nostro linguaggio, dalla nostra cultura e dalla nostra mentalità? + la Bibbia è “la Parola di Dio”, e se uno vuole conoscere Dio e entrare in dialogo con lui, essa è il modo immediato di Dio di parlare all’uomo di oggi e viceversa. Garanzia (di Fede): Gli agiografi hanno ricevuto una particolare assistenza e ispirazione da Dio nello scrivere ciò che hanno scritto. … Ma l’uomo è rinchiuso nel suo tempo? Da molte cose si comprende che l’uomo rimane sempre lo stesso, e la saggezza di un tempo è spesso valida ancora oggi, (se ben compresa!) spesso certe sue parole ed esperienze superano il

17 il suo tempo, dato che l’uomo ha sempre usato la sua testa per capire, e che le invenzioni hanno semplificato (talvolta reso più incomprensibile) la lettura della sua vita e del suo mondo. Ma c’è di più… Dio ha ispirato in un determinato tempo l’agiografo a scrivere il testo biblico, Ma Dio è fuori del tempo, per cui … Una buona interpretazione del testo (esegesi) rende il testo antico di una attualità sorprendente (vedi la creazione dell’uomo di Gen. 1-2). Ma c’è ancora di più … Dio ispira ancora oggi e continuamente ogni uomo che legge, comprende e ascolta la Sua Parola. Il lettore diventa così l’autore di un libro - dialogo che deve essere ancora scritto e che ogni uomo può e deve scrivere … è la sua storia d’amore con Dio! Per questo è comprensibile, utile e importante sforzarsi a capire la Bibbia, malgrado tutte le difficoltà che essa può presentare.

18 Bibbia e interpretazione
Già la prima pagina della Bibbia ha spesso creato non pochi problemi. Genesi 1,1-17 (L’origine dell’universo). Dio creò nel : I giorno: la luce (e tenebre) II giorno:separazione delle acque superiori e inferiori III giorno: acqua e terra, con le piante IV giorno: Sole, luna e stelle; V giorno: pesci nelle acque e uccelli nel cielo; VI giorno: bestiame, rettili e bestie selvatiche + creazione dell’Adam (essere umano) VII giorno: Riposo (sabbat); sabato ebraico. 2,1: “Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.” Tradizione Sacerdotale (P) Problematica: A proposito dell’origine dell’universo e la formazione della terra, la scienza ci dà una spiegazione ben diversa, non soltanto nei tempi, ma soprattutto nei modi. Chi ha ragione? La Bibbia (Parola di Dio) o la Scienza?

19 A – La Bibbia non è un libro di scienza.
Per cui si può dire che: 1 – Uno che ha molta fede direbbe: ha ragione la Bibbia! (in base al seguente sillogismo: - dato che Dio non può ingannarsi né ingannare, il credente deve accettare quello che dice la Bibbia, perché parola di Dio, quindi vera in tutto quello che dice! - ) 2 – Per chi non ha la fede dirà: - ha ragione la scienza! (e dato che la Bibbia sbaglia è un libro di favole). - Una giustificazione data è che essa presenta una spiegazione dei fenomeni naturali per lo meno infantile, forse per le scarse o nulle conoscenze che l’uomo della Bibbia aveva del mondo in cui viveva. Status questionis Il problema è chiaramente impostato male, e questo dipende principalmente da un errato concetto di verità applicato alla Bibbia. Alcuni principi per impostare rettamente il problema: A – La Bibbia non è un libro di scienza. B – La Bibbia è un libro vero, che contiene le verità per la salvezza, ma questa non si estende necessariamente alle realtà e alle leggi della natura, che sono l’oggetto proprio della scienza. C - La Bibbia non vuole indicare alla scienza la strada per arrivare alla dimostrazione dell’origine dell’universo e del processo di formazione di esso, ma ne è la coscienza morale. D – L’oggetto proprio della Bibbia è far conoscere ad ogni uomo il progetto e l’opera di Dio, che ama l’uomo e lo vuole salvare dal male, che gli offre una vita eterna felice.

20 Una vittima illustre di questa problematica è stato Galileo.
Dio vuole che l’uomo viva in armonia e amore con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda e con Lui medesimo. Per comunicare e tramandare questo, la Bibbia utilizza stili e generi letterari diversi e legati ai tipi di espressione che l’uomo della Bibbia ha utilizzato per comunicare con i suoi contemporanei e che dipendono dalle conoscenze e dalla cultura che era in grado di trasmettere. Una vittima illustre di questa problematica è stato Galileo. Quando Galileo ha presentato, ancora in nuce, la sua teoria eliocentrica dell’universo, nel 1633 il sant’Uffizio, (dopo non pochi tentennamenti), condannò Galileo; la sentenza fu motivata anche su un testo biblico, per una frase pronunciata da Giosuè in battaglia. “Fermati o sole” (Gs 10,12). Non sarebbe stato difficile a Galileo dimostrare che esiste una differenza tra il linguaggio “ordinario, vago e impreciso”, e quello “scientifico rigoroso ed esattissimo”. Ma il clima di lotta contro la Riforma Protestante, dove il nuovo era visto con sospetto e giudicato pericoloso, condusse alla sua condanna. La pena fu il carcere a vita, a meno che non abiurasse. Galileo, costretto, abiurò e condannò la sua opera “Dialogo sopra i due massimi sistemi” e la pena gli fu commutata in un domicilio coatto presso il giardini di Trinità dei Monti. Nel dicembre successivo gli fu permesso di abitare nella sua casa ad Arcetri, dove visse gli ultimi 6 anni della sua vita. Un espressione riferita a Galileo, in uno dei tanti film sulla sua triste avventura, esprime bene e in maniera concisa il rapporto che ci deve essere tra Bibbia e scienza: “La scienza mi dimostra come si è formato il cielo (= universo), la Bibbia mi dice come entrare in Cielo”.

21 Come leggere la Bibbia:
1 – posizione fondamentalista 2 – posizione agnostica Ad 1 - la Bibbia non può essere presa sempre alla lettera. + Si deve ricercare ciò che l’autore ha voluto effettivamente comunicare, tenendo conto dei generi letterari, dei modi espressivi e della simbologia che egli ha utilizzato. + ugualmente si deve rispettare il testo e non fargli dire quello che noi vogliamo. + le scoperte e le conquiste dell’uomo (in ogni campo) servono a comprendere meglio la Bibbia, non a negarla … Questo lavoro sul testo viene detto ESEGESI. In conclusione: La Bibbia non può essere presa alla lettera, ma necessita di una corretta interpretazione, che sia aderente al testo e ne sveli il suo pieno e più profondo contenuto. A questo proposito è bene citare un brano della 2 Pietro 1,20-21 “Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.” e il testo prosegue (2,1) “Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo (ebraico), come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina”.

22 Esempio di lavoro esegetico: Genesi 2,18-25
AD+b;l. ~d"Þa’h’( tAyðh/ bAj±-al{ ~yhiêl{a/ hw"åhy> ‘rm,aYO’w: 18 `AD*g>n<K. rz<[Eß ALï-Hf,[/a,( ‘taew> ‘hd<F’h; tY:Üx;-lK’ hm’ªd"a]h’(-!mi ~yhiøl{a/ hw"“hy> •rc,YIw: 19 Al=-ar"q.YI-hm; tAaßr>li ~d"êa’h’ä-la, ‘abeY"w: `Am*v. aWhï hY"ßx; vp,n<ï ~d"²a’h’( Alô-ar"q.yI rv,’a] •lkow> lkoßl.W ‘hm’heB.h;-lk’l. tAmªve ~d"øa’h’( ar"‘q.YIw: 20 `AD*g>n<K. rz<[Eß ac’îm’-al{) ~d"§a’l.W hd<_F’h; tY:åx; ‘tx;a; xQ;ªYIw: !v"+yYIw: ~d"Þa’h’-l[; hm’²DEr>T; Ÿ~yhiól{a/ hw"“hy> •lPeY:w: 21 `hN"T<)x.T; rf"ßB’ rGOðs.YIw: wyt’ê[ol.C;mi ~d"Þa’h’(-!mi xq:ïl’-rv,a] [l’²Ceh;-ta,( Ÿ~yhiól{a/ hw"“hy> •!b,YIw: 22 `~d"(a’h’(-la, h’a,Þbiy>w: hV’_ail. yrI+f’B.mi rf"ßb’W ym;êc’[]me( ~c,[,… ~[;P;ªh; tazOæ è~d"a’h’¥ érm,aYOw: 23 `taZO*-hx’q\lu( vyaiÞme yKiî hV’êai arEäQ’yI ‘tazOl. `dx’(a, rf"ïb’l Wyàh’w> ATêv.aiB. qb;äd"w> AM=ai-ta,w> wybiÞa’-ta, vyaiê-bz"[]y:¥ ‘!Ke-l[; 24 `Wvv’(Bot.yI al{ßw> AT=v.aiw> ~d"Þa’h’( ~yMiêWr[] ‘~h,ynEv. WyÝh.YI)w: 25

23 Genesi 2,18-25 (traduzione CEI)
[18] Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". [19] Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. [20] Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. [21] Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. [22] Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. [23] Allora l’uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta". [24] Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. [25] Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

24 esegesi del testo Premesse:
1 - Ne “La Sacra Bibbia. Traduzione dai testi originali” Edizioni Paoline, Roma 1962, che ha avuto un notevole successo, il brano di Gen 2,18-25 viene intitolato “Creazione della donna e il matrimonio”; 2 - mentre ne “La Sacra Bibbia. Edizione ufficiale della CEI” Conferenza Episcopale Italiana, Roma (XV ed.) 2001, il brano in questione viene intitolato semplicemente “Creazione della donna”. Osservazioni: a – Circa i titoli che si trovano nella Bibbia b – Pregiudizi riguardo a questo brano INTERPRETAZIONE TRADIZIONALE Nella Sacra Scrittura: Testi: A - 1 Cor 11,7-10 “L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli”. [Tuttavia nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo sena la donna… B - 1 Tm 2,13 “… Prima è stato formato Adamo e poi Eva”; Osservazioni al testo di Corinti 11. Dai versetti è evidente che la lettera riprende il pensiero di coloro che chiedono a Paolo come deve essere l’abbigliamento delle donne nell’assemblea liturgica (è la posizione dei richiedenti o come detto nella lettera “dei contestatori”).

25 nei versetti successivi, infatti, Paolo parla dei capelli della donna come del velo (copertura) che Dio le ha dato, mentre tale copertura l’ha tolta all’uomo (leggi: calvizie). Però ancora oggi si possono vedere donne (per lo più anziane) che quando entrano in chiesa si mettono sulla testa un velo! Questo è un esempio di una lettura “materiale” del testo biblico; lo stesso Paolo già al suo tempo aveva cercato di correggere una simile lettura del testo di Genesi. (Ma senza risultati apparenti!) Conseguenze di una lettura “materiale” di Gen 2,18-25 nella mentalità corrente: A – L’uomo (hish) esisteva prima, infatti Dio crea la donna (hissah) dalla costola dell’uomo. Posto che la dignità dell’uomo trova fondamento nell’essere creato da Dio a sua immagine e somiglianza, ++ e la donna, invece, è creata da una parte dell’uomo, (la famigerata costola), di conseguenza la donna dipende strutturalmente dall’uomo. In 1Cor 11,7 si legge, infatti: “l’uomo è immagine e gloria di Dio, la donna, invece, è gloria dell’uomo”, il che significherebbe che la donna esiste e vive solo in funzione dell’uomo, dato che è una sua emanazione materiale. Da ciò si può arrivare a sostenere che la donna senza l’uomo non trova un senso alla sua vita. N.B. Occorre ribadire che ciò che è scritto nella lettera di Paolo è ciò che sostengono “i contestatori,” non è il pensiero di Paolo! B – La libertà e la dignità della donna, quindi, dipenderebbero dall’uomo, se lui vuole concederle la parità è una sua benevola concessione, non un diritto della donna (pessima prospettiva!).

26 Osservazione Generale:
N.B. ?!? Quale giudizio viene dato circa la lotta delle donne per la parità nel secolo scorso? C – Dato che il testo parla anche del matrimonio, con queste premesse (A-B) la donna anche nel matrimonio è messa in piena dipendenza e sudditanza dal marito. Nel codice civile italiano (art. 143) si afferma invece che: “Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri”. Osservazione Generale: Occorre denunciare che in tutte le civiltà antiche del Medio Oriente (e non solo) la donna viveva in una situazione di completa dipendenza, (prima dal padre o dai fratelli e poi dal marito), e raggiungeva una certa libertà e dava un senso alla sua esistenza nel momento in cui si sposava e generava figli al marito. La situazione della donna non era migliore neppure al tempo di Gesù, quando gli scribi e i dottori della legge discutevano se era legalmente lecito ad un uomo ripudiare la moglie “per qualsiasi motivo” (leggi: la minestra fredda!) cfr Mt 19,3. La completa dipendenza della donna dall’uomo non era un fatto legato alla sola religione ebraica, ma era una situazione presente e verificabile in tutte le civiltà e culture antiche, con rarissime e momentanee eccezioni.

27 analisi del testo Di Genesi 2,18-25 + incongruenze :
A – L’uomo dice: “la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta!” +++ in natura avviene esattamente il contrario! B – Come mai il testo al capitolo secondo parla dell’uomo solo (v. 18 “non è bene che l’uomo sia solo!”) se l’essere umano (‘ādām) è già stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza nel sesto giorno della creazione (Gen 1,26) ed esso è stato creato maschio (zākār) e femmina (neqewāh; 1,27)? Dunque la donna esiste già! Che bisogno c’era di ricrearla nuovamente? + Caratteristiche generali del testo biblico: Il brano ha un carattere prettamente maschile e il protagonista è l’uomo-maschio. Il titolo del brano è “Non è bene che l’uomo sia solo” e perciò il tema centrale del racconto è l’incontro e l’amore dell’uomo con la sua donna; questo appare evidente negli ultimi versetti. + Il titolo dato a questo brano è fuorviante e supporta una lettura gravemente maschilista. I versetti sono funzionali al tema del racconto; l’uomo (come la donna, posso aggiungere io) è inserito nel mondo e nella natura, con la quale deve instaurare un rapporto di armonia e di rispetto. - Riguardo alla creazione l’essere umano (adam) ha l’incarico dal creatore di mettere un ordine (si legge “dominare e soggiogare”) che gli permetta di vivere bene sulla terra (cfr. Gen 1,28).

28 Nel linguaggio biblico ciò significa che Dio affida il mondo all’uomo.
In Gen 2,20 viene detto che l’uomo impose nomi a tutti gli esseri viventi! L’espressione non solo denota la superiorità dell’uomo sugli animali e le piante, ma con il dare il nome l’uomo diventa signore e responsabile di essi. Nel linguaggio biblico ciò significa che Dio affida il mondo all’uomo. A questo incarico (ecologia) che l’uomo riceve da Dio, si aggiunge un aspetto psicologico importante. L’uomo spesso si affeziona molto a un animale che gli suscita sentimenti di affetto, compagnia e emozioni (velocità, armonia, canto e bellezza). Il testo prosegue affermando che malgrado tutto questo l’uomo non può trovare una controparte che risponda al suo bisogno profondo di amare. (v. 21) “JHWH Dio fece scendere un torpore (tardemāh) sull’uomo, che si addormentò”. Il sostantivo tardemāh, che è stato tradotto torpore o sonno, ha un contenuto più ampio del termine italiano; + Lo sbocciare dell’amore nell’uomo per una donna avviene in un momento preciso della vita, del quale subito egli spesso non è cosciente. + L’intervento di Dio (In passato si diceva che era “la persona che Dio mi aveva fatto incontrare”); oggi si usano altre espressioni … - Il testo biblico prosegue: “Dio tolse all’uomo una costola … e plasmò con la costola una donna e la condusse all’uomo”. + Osservazione: La costola (zelā’), nelle lingue e nella cultura del medio oriente antico (Mesopotamia), acquista vari significati e oltre ad indicare la costola (osso) o il fianco di una persona, era un termine collegato con la vita. Su questa costola si sono fatti innumerevoli supposizioni. + Probabilmente il testo fa riferimento a un nomignolo in uso ai fidanzati …

29 - Poi l’uomo, incontrando la donna, esclama:
[23] “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta". + Frase enigmatica e strana, dato che in natura avviene esattamente il contrario! ++ (Nota letteraria) L’espressione “carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa” ricorre anche in 1Re 5,1 e vuole indicare un patto che porta all’unità; nel testo di 1 Re le dieci tribù del Nord fanno un’alleanza con Davide e desiderano unirsi a lui per formare un unico regno. Ugualmente in Genesi il testo non indica l’origine della donna, ma un processo (patto – contratto) che porta all’unità dei due e che darà vita ad una nuova realtà (la coppia). L’AMORE nel testo di Genesi? - Il brano si conclude con una morale e le ultime indicazioni riguardo l’amore; 24] “Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due saranno una sola carne.” + L’espressione sottolinea il fatto che l’amore dell’uomo per la sua donna è superiore anche all’amore verso i genitori (nel quarto comandamento, infatti, non si parla di amare i genitori, ma di onorarli!). - [25] “Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.” + L’espressione del testo non indica soltanto l’ingenua situazione di chi non ha ancora peccato. ++ profondo legame.

30 IL PECCATO DI ADAMO ED EVA
GENESI c. 3 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".

31 14 Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". 16 Alla donna disse: "Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà". 17 All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare,maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!". 20 L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. 21 Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. 22 Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". 23 Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. 24 Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.

32 CAINO E ABELE 1Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". 2Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. 3Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; 4anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". 8Caino disse al fratello Abele: "Andiamo in campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". 10Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". 13Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? 14Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". 1

33 5Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. 16Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. 17Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio.


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