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La nostra costituzione

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Presentazione sul tema: "La nostra costituzione"— Transcript della presentazione:

1 La nostra costituzione
Scuola media 'V. Alfieri' classe 2^ A La nostra costituzione anno scolastico

2 Sommario L’articolo 3 Facciamo il punto su:
Senza distinzione di sesso pag. 24 Senza distinzione di razza pag. 33 Senza distinzione di condizioni personali pag.53 Il nostro metodo pag. 3 Cosa è la Costituzione pag. 4 Diritti e concessioni nella nostra esperienza pag. 11 Come nasce la Costituzione Italina pag.21 La firma della Costituzione pag.22 Articolo 3 pag. 23 Facciamo il punto su: Diritti e concessioni pag. 10 La libertà pag. 15 Diritto e libertà pag. 17 Razzismo e xenofobia pag.34 Qualunquismo pag. 47 Uguaglianza formale e sostanziale pag. 56 Guardando indietro nel tempo La magna Charta libertatum pag. 5 La Carta de Logu pag. 6 La Petizione dei diritti pag. 8 Lo Statuto Albertino pag. 9 I diritti degli adolescenti pag.20 La condizione della donna pag. 26 Olympe de Gouges pag.28 Il razzismo dall’antichità al XX° sec. pag. 35 L’immigrazione ieri e oggi pag. 48 Libri Non sono femminista ma… pag. 27 Piccole donne pag, 29 Dalla parte delle bambine pag. 30 Film Fuga da Alkatraz pag. 16 La vita è bella pag.44 Personaggi Martin Luther King pag. 42

3 Il nostro metodo Studiare la Costituzione in 2^ media non è facile ma può essere molto interessante, perché è un modo per riflettere su problemi che ci riguardano anche se non ce ne accorgiamo, trovando collegamenti con la storia e l’organizzazione politica e sociale del nostro e di altri paesi. Abbiamo iniziato leggendo e discutendo in classe il libro di Giulio Ambrosini La Costituzione spiegata a mia figlia ( Einaudi, 2004), in particolare le parti che riguardano l’articolo 3. Poi ognuno ha scritto le sue considerazioni e le ha approfondite con ricerche varie, a seconda dei propri interessi. Alla fine abbiamo riletto per verificare cosa abbiamo capito

4 La Costituzione raccoglie tutti i diritti dei cittadini di uno Stato.
Cosa è la Costituzione La Costituzione raccoglie tutti i diritti dei cittadini di uno Stato. E’ nata inizialmente per limitare i poteri del sovrano e, successivamente, per agevolare e anche limitare i diritti dei cittadini. Enrico

5 Guardando indietro nel tempo
    La Magna Charta Libertatum Il più antico esempio di costituzione fu la Magna Charta Libertatum, concessa dal re Giovanni senza terra ai sudditi inglesi nel Il documento comprendeva 63 articoli e affermava l’abolizione di qualsiasi arresto arbitrario per ordine del re e il diritto dei sudditi a ribellarsi con le armi per inadempienza o arbitrio del sovrano. Edoardo, Cristiano, Silvia S., Isabella, Camilla

6 La Carta de Logu E’ il codice delle leggi del Regno o Giudicato di Arborea ma aveva anche la funzione di Costituzione perché serviva a limitare gli arbitri dei sovrani Fu emanato da Eleonora d’Arborea nel 1392 sulla base del precedente codice di suo padre Mariano, il quale a sua volta si basava su leggi scritte a partire dalla nascita del Giudicato, tra il X° e l’XI° secolo E’ un codice all’avanguardia perché 1. Riconosce a tutti i sudditi la dignità di uomini liberi. 2. Presta particolare attenzione ai diritti delle donne in merito alla proprietà, alla successione e alla scelta del marito Isabella

7 La Carta de Logu comprendeva 198 capitoli scritti in volgare sardo
e preceduti da una introduzione di Eleonora che dichiarava: Affinché per i buoni articoli di legge venga frenata e repressa la superbia dei re e dei malvagi, sì che i buoni, i puri e gli innocenti possano vivere tranquilli e sicuri dai colpevoli per il timore che essi hanno delle pene…noi Eleonora, per grazia di Dio Juighissa (=Regina) di Arborea…facciamo le ordinanze e i capitoli infrascritti che vogliamo e comandiamo espressamente siano rispettati e osservati quale legge da ogni persona del detto Jugadu.

8 La petizione dei diritti
E’ un documento di grandissima importanza perché afferma che il potere della monarchia non è più assoluto. Nel 1628 la Camera dei Comuni la presentò al re di Inghilterra Carlo I che non la accettò. Ci fu una rivoluzione, CarloI fu processato e decapitato e l’Inghilterra fu una repubblica finchè non si trovò un re disposto ad accettare questo importante documento che inizia così: “Tutti i rappresentanti del popolo dichiarano art. 1 che il preteso potere dell’autorità regale di sospendere le leggi o l’esecuzioni delle leggi senza il consenso del Parlamento è illegale art. 8 che le elezioni dei membri del Parlamento devono essere libere. art. 9 che la libertà di parola, di discussione o procedura in seno al Parlamento non può essere messa in discussione in altro luogo fuor che il Parlamento stesso. Cecilia Guglielmo D’ Orange, e Maria Stuart furono incoronati nel 1689 dopo avere firmato la Petizione dei diritti.

9 Statuto Albertino Nel 1848 Carlo Alberto di Savoia concesse ai sudditi del Regno Sardo piemontese la Costituzione, che da lui prende il nome di Statuto Albertino. Dopo l’unificazione del Regno d’Italia (1871) la Costituzione Albertina fu estesa a tutto il popolo italiano. Essendo stata concessa dal Re e non votata dai cittadini questa prima Costituzione italiana era flessibile e debole, poteva cioè essere cambiata con grande facilità; bastava che in Parlamento fosse d’accordo una maggioranza anche relativa, e si poteva cambiare uno o più articoli. Cristiano

10 Diritti e concessioni Abbiamo studiato che Carlo Alberto concesse la sua Costituzione, ma in verità la Costituzione non è da concedere, è un diritto del popolo ed è un obbligo che devono rispettare tutti, sia chi governa sia il popolo. La Costituzione del 1948 invece è un diritto faticosamente conquistato dai cittadini che, attraverso i propri rappresentanti, si sono accordati sulle regole fondamentali che tutti indistintamente devono rispettare se vogliono essere italiani. Queste regole sono allo stesso tempo diritti e doveri di tutti i cittadini. Nella Costituzione sono presenti i diritti e non le concessioni: una concessione infatti può essere data e tolta con facilità, mentre il diritto rimane.  Isabella

11 Diritti e concessioni nella nostra esperienza
I diritti sono fondamentali per la vita quotidiana. Ognuno ha diritto a un lavoro, un’abitazione, dei servizi sanitari, inoltre ha il diritto di essere rispettato, e di praticare la propria religione. Noi, essendo minorenni, abbiamo anche altri diritti: l’istruzione, l’affetto familiare, la tutela e un’infanzia serena e felice senza traumi. Tutti i diritti comportano dei doveri. Ad esempio in classe: tutti abbiamo il diritto di seguire la lezione, quindi tutti abbiamo il dovere di non disturbare durante la spiegazione. I diritti delle persone diventano doveri per le istituzioni. Così per esempio, lo Stato, la famiglia, la Scuola hanno dei doveri nei confronti rispettivamente dei cittadini, dei figli, degli studenti. Le concessioni sono tutt’altra cosa rispetto al diritto. In poche parole la concessione è una specie di ‘beneficio’ che viene donato da una persona con più potere ad un’altra persona che potere non ne ha. Come ad esempio Carlo Alberto ha concesso la Costituzione così i genitori possono concederci la paghetta settimanale. Le concessioni sono come degli strappi alle regole che servono ad addolcire la vita, per cui si ottengono dei permessi, dei privilegi, delle autorizzazioni al di là di ciò che è stabilito e dovuto Edoardo, Cristiano, Silvia, Eleonora

12 I DIRITTI DEGLI ADOLESCENTI STUDENTI
Avere uno spazio confortevole e ben attrezzato dove seguire le lezioni e studiare. Avere delle vacanze e anche delle pause durante le lezioni perché 5 ore e mezza ogni giorno sono pesanti. Avere delle insegnanti che spiegano bene le lezioni che assegnano e che sono disponibili a rispiegare se non abbiamo capito. Imparare cose nuove. Essere rispettati e rispettare i compagni e gli insegnanti Silvia L., Federica Carta, Eleonora I DIRITTI DEGLI ADOLESCENTI

13 I DIRITTI DEGLI ADOLESCENTI FIGLI
- Il diritto più bello è avere un nome e dei genitori buoni e premurosi che ci accudiscono. - Avere una camera ordinata e quindi metterla sempre in ordine. - Essere rispettati e rispettare i genitori - Essere ascoltati dai genitori. - Il diritto di giocare e fare sport è essenziale per noi bambini. - Dopo i 14 anni abbiamo il diritto di privacy Pierpaolo, Antonio, Giacomo, Federico

14 Le concessioni che chiediamo agli adulti
Le concessioni che chiediamo agli adulti Come studenti vorremmo poter saltare qualche volta un giorno di scuola Come figli chiediamo: Di andare a letto più tardi la sera e dormire un po’ di più la mattina almeno il sabato e durante le vacanze. La paghetta settimanale. La play station e il cellulare. Andare qualche volta da un’amica a pranzo o a giocare. La roba di marca. Truccarci poco poco senza esagerare. La festa e il regalo per il compleanno Vorremmo che gli adulti capissero che non siamo più bambini e dovremmo avere uno spazio di libertà, dove possiamo sfogarci. Silvia L. Pierpaolo, Mauro

15 La libertà Dall’Enciclopedia Universale Rizzoli: Libertà , dal latino libertas- atis. 1) L’essere liberi, assenza di impedimenti. 2) Facoltà dell’essere umano di determinarsi da sé, di agire secondo la propria volontà e la propria ragione. 3) Condizione di un popolo che non è soggetto a governo tirannico e che non subisce una dominazione. Fig. Mettersi in libertà: indossare degli abiti comodi. Dal Vocabolario della lingua italiana Rossi: essere libero: stare a proprio agio; franchezza nel parlare, confidenza eccessiva. Dal dizionario Zingarelli 2003: vc dotta, dal latino libertate(m) 1) condizione di chi non subisce controlli e non gli viene negata la possibilità di agire in modo autonomo. 2) potere specifico che la legge riconosce all’individuo in un determinato ambito: libertà di religione, di scambi, di commercio, di pensiero, di lavoro, etc. 3) condizione di chi non è prigioniero. Federica Carta, Edoardo

16 FILM Fuga da Alcatraz, Usa 1979, col, 112’ Don Siegel con Clint Eastwood. Parla di 5 persone che avendo commesso un reato erano stati messi nel carcere di massima sicurezza di Alcatraz dove furono maltrattati e malmenati. Questo è il punto, il centro del discorso. Perché si, al detenuto vengono tolti dei diritti, ma molti di questi restano e se ne aggiungono anche dei nuovi. Viene tolto il diritto, la libertà di uscire dal carcere ma rimane il diritto di non essere molestati sessualmente. Un detenuto ha il diritto al vitto e all’alloggio gratuito Cristiano, Edoardo

17 Diritto e libertà Le parole ‘diritto’ e ‘libertà’ vanno insieme e ognuno deve far valere i propri diritti senza limitare la libertà degli altri. Per questo lo Stato deve garantire protezione, uguali opportunità e una vita pubblica attiva a tutti i suoi cittadini indipendentemente dalla razza, religione e sesso. Se uno Stato o una società non danno l’esempio come possono i singoli cittadini imparare a cancellare le discriminazioni di ogni tipo? Cristiano, Edoardo

18 La nostra esperienza di libertà
Per me la libertà personale significa essere dipendenti da se stessi, essere liberi di studiare, avere degli amici, giocare, manifestare e trasmettere le tue idee e i tuoi pensieri alla gente La libertà può avere molti significati, uno dei più importanti è essere liberi dai problemi. Perché i ragazzi uccidono, rubano ecc. e invece di trovare la libertà se la tolgono anche per tutta la vita? Pierpaolo, Eleonora, Silvia

19 Le preposizioni della libertà
Liberi per la pace Liberi dai condizionamenti e dal bullismo Liberi di studiare, avere degli amici, giocare, Federica Cucci, Antonio, Alessandro Liberi con la famiglia

20 Guardando indietro nel tempo
La mia catechista quando era piccola non poteva rivolgere la parola ai suoi genitori e a tutti gli adulti se non le veniva fatta una domanda. Ai suoi tempi le cose andavano così, e i bambini dovevano ubbidire senza discutere. Oggi le cose sono molto cambiate, per nostra fortuna! Silvia Steri

21 Come nasce la Costituzione Italiana
Quando Mussolini perse la guerra, tutti gli italiani che avevano lottato contro il fascismo si misero d’accordo per far sì che non ci potesse essere mai più una dittatura Il 2 giugno del 1946 si svolse un referendum ( al quale per la prima volta parteciparono anche le donne) per decidere se continuare con la monarchia o passare alla forma repubblicana. I cittadini e le cittadine votarono a favore della Repubblica e contemporaneamente elessero i loro rappresentanti al Parlamento. Isabella, Camilla

22 La firma della Costituzione
La commissione, chiamata Assemblea Costituente, lavorò dal giugno 1946 al dicembre 1947 per mettere a punto l’attuale Costituzione dove ogni singola parola fu discussa a lungo e ha un significato profondo. La nostra Costituzione entrò in vigore il 1 gennaio 1948

23 Costituzione italiana
Principi fondamentali Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

24 Senza distinzione di sesso
A noi oggi forse può sembrare scontato che la legge garantisca l’uguaglianza tra i sessi , ma è agghiacciante sapere che in un passato recente non era così. La donna infatti fino al 1946 non poteva votare. Adesso ci poniamo la domanda: che differenza c’è tra l’uomo e la donna? La mente è la stessa e quindi anche la donna ha diritto di votare. Risolto il problema del voto, nel diritto di famiglia restavano però altre regole incomprensibili: l’uomo era il capo famiglia e la donna doveva seguire le sue decisioni e i suoi spostamenti. Inoltre la legge puniva l’adulterio femminile ma non quello maschile. Questa legge poi venne cambiata nel 1976 quando il Parlamento ha riformato il diritto di famiglia. Edoardo, Daniele

25 I diritti della donna nella nostra esperienza
Mia nonna prima di sposarsi faceva l’infermiera e una volta sposata è stata costretta a lasciare il suo lavoro e accudire la famiglia. Questo non vuol dire che non fosse felice però si è sacrificata molto perché ha rinunciato ad una cosa per lei molto importante e bella che però non è stata considerata dagli altri. Alessandro

26 Guardando indietro nel tempo
Quasi tutte le culture sono di origine patriarcale e questo spiega come tutti i diritti di proprietà e il potere venivano trasmessi ai maschi e le donne venivano lasciate ai più umili lavori domestici. Ad esempio in una regione come la Sardegna le terre vicino al mare, considerate di nessun valore per l’agricoltura e l’allevamento, venivano lasciate in eredità alle femmine. Oggi questo sembra strano se si pensa che una delle risorse più importanti per la Sardegna è il turismo sul mare, ma allora faceva capire la condizione inferiore della donna nella famiglia rispetto agli uomini.    -. Cristiano

27 Il libro Questo libro parla di molte donne che hanno lottato peché questa situazione cambiasse: Di Olympe de Gouges, che nel scrisse ‘I diritti della donna e della cittadina Delle prime sindacaliste, come Flora Tristan e Annie Besant, Delle sorelle Pankrust che in Inghilterra, nei primi anni del ‘900, lottarono per ottenere il diritto di voto insieme a tante altre donne chiamate suffragiste. Delle numerose donne che parteciparono alla rivoluzione russa e ottennero il congedo dal lavoro per maternità e il diritto a non essere picchiate dai mariti Di Marie Stopes che nel 1921 fondò a Londra la prima clinica per il controllo delle nascite Di tutte le lavoratrici che, dopo la 2^ guerra mondiale lottarono per la parità salariale (nel 1996 la paga per le donne era ancora 4/5 di quella maschile) Le donne hanno ottenuto tante cose, ma la strada è ancora lunga! Anna Giulia Una suffragista svolge il suo lavoro nelle piazze

28 Olympe De Gouges Olympe De Gouges è nata a Montauban nel 1748, figlia naturale del marchese Pompignon, fu poi allevata da Pierre Gouze(macellaio) e dalla madre venditrice di abiti usati. Si sposò a 16 anni e a 17 rimase vedova, in seguito conobbe l’ingegnere Jaques Bietrix che la portò a Parigi, dove frequentò salotti importanti, filosofi e scrittori. Iniziò a occuparsi del sociale, e scrisse un dramma sulla schiavitù. Più tardi si diede alla politica difendendo i diritti di parità e libertà della donna. Scrisse La dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina che dedicò alla regina Maria Antonietta. Per questo, e per aver difeso Luigi XVI, si inimicò Robespierre che la fece ghigliottinare nel 1793 con l’accusa di: Aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso Essersi immischiata nelle cose della repubblica. Isabella, Federica Carta

29 Il libro Quattro sorelle,Meg, Jo, Beth e Amy, vivono in un paesino in America, in una casetta con la madre e la tata. Il padre era partito per la guerra e le ragazze erano rimaste a casa cercando di guadagnare un po’ di soldi e ad aiutare la madre nelle faccende domestiche. Questo libro è un altro esempio di come venivano educate le ragazze: facevano i lavori domestici e non lavoravano, invece gli uomini lavoravano e facevano i militari. ‘Piccole donne’ di Luisa May Alcott Silvia Steri e Federica Cucci

30 Il libro Questo libro ha più di trenta anni ma è ancora molto attuale perché: mette in evidenza la differenza di educazione tra i bambini, abituati a mettersi in mostra e comandare, e le bambine, educate a essere gentili e servizievoli e a fare i lavori domestici Ci insegna a difendere i diritti di entrambi i sessi Silvia S. Camilla, Federica Cucci

31 Le donne nei parlamenti.
Classifica mondiale aggiornata al 31 ottobre Percentuale femminile 1- Ruanda 48,8 2- Svezia 47,3 3- Costa Rica 38,6 4- Finlandia 38,0 5- Norvegia 37,9 6- Danimarca 36,9 7- Paesi Bassi 36,7 8- Cuba 36,0 8- Spagna 36,0 9- Argentina 35,0 10-Moambico 34,8 15-Germannia 31,8 59-Italia 17,3 67-Stati Uniti 15,2 84-Francia 12,2 98-Giappone 9,4   Da Le fiamme d’argento 1/2007 Isabella

32 In altri paesi Nel mondo occidentale la condizione della donna è migliorata molto, ma in altre culture, ad esempio in Cina o India, la nascita di una femmina è considerata una sventura, al punto da praticare l’uccisione delle neonate. Anche nella cultura musulmana la donna è sottomessa agli uomini che sono poligami e possono decidere di divorziare anche per motivi poco importanti mentre le donne no. In alcuni paesi come l’Arabia Saudita e l’Iran esiste la lapidazione delle donne per adulterio. Anche in Afganistan le donne possono uscire solo accompagnate da un uomo della famiglia e devono indossare un mantello che le copra da capo a piedi. Non hanno alcuna libertà, non possono decidere chi sposare e neanche prendere un taxi. Cristiano

33 Senza distinzione di razza
Discutendo in classe abbiamo capito che essere razzisti è un modo di pensare: Delle persone che disprezzano e considerano inferiori le razze diverse dalla propria e lo affermano. Di quelli che dicono di non essere razzisti ma non sopportano chi non é uguale a loro fisicamente o che pensa e vive in modo diverso. (In questi casi bisognerebbe usare il termine xenofobia) Daniele, Alessandro, Edoardo, Silvia S., Enrico

34 Xenofobia Dal greco ξένοφόβία composto da ξένοσ 'estraneo', 'insolito', 'nemico' e φόβοσ, 'paura'. Significa dunque paura del diverso, ossia la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. Solitamente questo atteggiamento non si ferma solo alla paura ma arriva alla discriminazione e anche alla persecuzione dello straniero che viene considerato nemico. Razzismo - Teoria ‘scientifica’ fondata da J.A. De Gobineau, secondo la quale la razza umana è un’insieme di razze, biologicamente differenti e gerarchicamente ineguali. - Nel linguaggio comune atteggiamento di intolleranza verso gruppi di persone identificabili per la loro cultura, religione, etnia, sesso, aspetto fisico Edoardo

35 Il razzismo nel mondo antico
Nell’antichità gli uomini e le donne potevano essere perseguitati per motivi politici, sociali e culturali, ma non lo sono mai stati per motivi biologici. Ad esempio, nessuno si sarebbe sognato di giudicare uno schiavo bianco superiore a un nobile arabo o cinese in base all’appartenenza a una presunta ‘razza’. L’altro era inferiore perché non parlava come chi dominava, non si vestiva come lui e non praticava la stessa religione. Antonio

36 Il razzismo nel Rinascimento
I primi germi del razzismo moderno si trovano nel concetto di limpieza de sangre inventato dagli spagnoli nel tardo Rinascimento per giustificare la persecuzione degli ebrei e dei morìscos ( musulmani convertiti al cristianesimo per integrarsi) Intorno al 1400 ebrei e morìscos vengono cacciati da tutti i territori del regno di Spagna Antonio

37 Le teorie razziali moderne
Nei primi tempi del colonialismo (XVII° sec.) gli europei disprezzavano le popolazioni indigene per la loro arretratezza scientifica, economica e politica, che usavano per sottometterle e ridurle in schiavitù. Non si pensava ancora che esistessero razze diverse, ma che le differenze fossero dovute al clima e all’ambiente in cui i popoli si erano sviluppati Paola

38 La teoria poligenetica e il razzismo 'scientifico'
La teoria poligenetica fa risalire le popolazioni del mondo a progenitori diversi e si affermò a partire dal XVIII° secolo. Nel 1853 Joseph A. Gobineau, col suo Saggio sulla ineguaglianza delle razze, da inizio al razzismo scientifico affermando che: - La razza è alla base della civiltà, e quindi la degenerazione della razza porta alla degenerazione della cultura. - Per salvare la razza ariana bisogna separare, cioè discriminare, tutte le razze inferiori. Paola

39 America e Europa tra XIX° e XX° secolo
Quando negli USA cominciarono a farsi strada delle posizioni favorevoli all’emancipazione degli schiavi negri, per contrastarle si cominciò ad affermare che i negri ( e anche gli indios) non fossero veramente esseri umani, e dunque non si potessero applicare a loro i principi umanitari proposti dagli abolizionisti. Non essendo i negri uomini non aveva senso essere umanitari con loro. In Europa il razzismo si ebbe con Hitler che riuscì a convincere grandi masse di persone della superiorità della razza ariana e della inferiorità degli ebrei, considerati Untermenschen (sottouomini). Questo legittimò e rese possibile lo sterminio di sei milioni di ebrei e di altri cinque milioni di persone considerate inferiori o devianti: zingari, comunisti, omosessuali, disabili. Questa strage veniva chiamata soluzione finale. Alassandro

40 In Italia La Germania nazista non fu l'unico paese a macchiarsi di razzismo; in Italia nel 1938 vennero emanate le Leggi per la difesa della razza che discriminarono gli ebrei e ne favorirono la deportazione nei campi di sterminio. Il Manifesto della razza, redatto da dieci 'scienziati', fu pubblicato sul Giornale d'Italia il 14 luglio 1938 e avviò anche in Italia la persecuzione contro gli ebrei. I maggiori protagonisti della svolta razzista italiana furono il gerarca Francesco Farinacci e il giornalista Telesio Interlandi, che il 5 agosto 1938 pubblicò il primo numero di una rivista chiamata La difesa della razza. Antonio

41 IL MANIFESTO DELLA RAZZA
Le razze umane esistono. Esistono grandi razze e piccole razze. Il concetto di razza è concetto puramente biologico. La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Esiste ormai una pura "razza italiana". È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo.

42 Personaggi Martin Luther King
Un personaggio che ha sempre lottato per i diritti civili. Uno dei suoi discorsi, il più famoso inizia così ‘I have a dream’ io ho un sogno. E il suo sogno era che i suoi figli non fossero giudicati per il colore della pelle ma per quello che erano. Cosa c’entrano i sogni con i diritti di un uomo? Non dovrebbero essere realtà? Molte volte mi sembra che a parole si dicano tante cose giuste e ovvie ma poi i fatti non le confermano. Cristiano

43 "I have a dream today..." “Io ho un sogno oggi…
Che un giorno…il ragazzo negro e la ragazza negra potranno prendersi per mano con il ragazzo bianco e la ragazza bianca, come dei fratelli. Io ho un sogno oggi.” “Io sogno che i miei quattro figli possano un giorno vivere in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della loro pelle ma per i tratti del loro carattere” 28 agosto, 1963 Cecilia

44 FILM La vita è bella Roberto Benigni, Italia 1997, 126’
Soggetto e sceneggiatura di Benigni e Vincenzo Cerami Musiche di Nicola Donato Verso la metà degli anni ’30 Guido, un cartolaio ebreo, sua moglie Dora e il piccolo Giosuè, hanno una felice vita familiare che però viene interrotta dalle leggi razziali: vengono tutti deportati. Per non traumatizzare Giosuè Guido gli fa credere che ciò che vedono nel lagher fa parte di un gioco dove si dovranno affrontare terribili prove per vincere il grande premio finale. Edoardo

45 Abbiamo capito che: xenofobia e razzismo sono concetti diversi ma è molto facile passare dal primo al secondo, che ci sembra più triste In entrambi i casi c’è alla base una difficoltà molto grande ad accettare persone che sono diverse da noi, che pensano o vivono diversamente, ed è facile che questa difficoltà si trasformi in odio verso il prossimo e perfino in guerra. Vogliamo dire NO al razzismo e alla guerra. Camilla

46 Ci siamo chiesti: Abbiamo risposto:
Quando giudichiamo male uno straniero senza conoscerlo, solo perché è strano, siamo razzisti? C’è una parola per definire chi non vuole occuparsi di questi problemi e fa finta di niente? L’immigrazione ha a che fare con il razzismo? In che modo? Isolare e giudicare male una persona strana è razzismo Leggendo il libro di Giulio Ambrosini abbiamo trovato la parola: QUALUNQUISMO Partecipando al progetto della scuola sull’immigrazione abbiamo approfondito l’argomento e trovato molte risposte che diremo fra un po’.

47 Il qualunquismo Il qualunquismo è una forma di indifferenza verso gli interessi politici. Dalla parola ‘qualunquismo’ deriva ‘qualunquista’ cioè una persona indifferente non solo sotto il profilo politico, ma anche sotto altri aspetti. Dunque può essere definito qualunquista anche: Chi non prende posizione su temi importanti come la xenofobia o l’immigrazione. Chi non è che non sappia esprimere la propria opinione, ma proprio non se ne è formata nessuna perché non gli interessa Essere ‘qualunquista’ a parere mio è una cosa molto negativa perché non si da il proprio contributo alla vita sociale e politica e non si partecipa alle decisioni che vengono lasciate agli altri, che magari sbagliano. Purtroppo nelle famiglie avviene che i ragazzi non vengono abituati ad esprimere le proprie opinioni e a intervenire e partecipare alle decisioni, più o meno importanti, che riguardano problemi loro o generali. Camilla

48 L'immigrazione ieri e oggi
Molti italiani nel ‘900 hanno lasciato il loro paese a causa della povertà Molti di loro, a causa del razzismo o della xenofobia sono stati trattati malissimo e si sono dovuti adattare a condizioni di vita disumane Quello che è capitato agli italiani fino a pochi anni fa’, adesso capita a senegalesi, filippini, rumeni, cinesi e tanti altri che per noi sono diversi. Cristiano e Alessandro

49 Immigrati e immigrate in Sardegna
Come ci mostra il grafico a destra, gli immigrati residenti in Sardegna sono pochi, perché qui le opportunità di lavoro sono poche e c’è molta disoccupazione. Sono in maggioranza residenti in provincia di Cagliari e il 50% del totale sono donne, la maggior parte delle quali proviene dal Marocco (10%) Dal rapporto Caritas 2006 sull’immigrazione in Sardegna Francesca Carta Percentuale di residenti nelle diverse province sul totale degli immigrati Paesi di provenienza (in percentuale)

50 Immigrati e immigrate a Cagliari
I gruppi di immigrati più numerosi in provincia di Cagliari: Senegalesi Cinesi Marocchini Tedeschi Filippini Ucraini e est-europei Il problema abitativo Gli operatori della Caritas ci hanno detto che il più delle volte gli immigrati vivono in case buie e molto vecchie, soprattutto nelle piccole traverse di via Roma, Castello, Villanova, gli scarti dei cagliaritani. Capita che i proprietari di abitazioni sfruttino gli immigrati facendogli pagare un canone di affitto superiore a quello di mercato e costringendoli a vivere in tanti in poco spazio. Nei pressi di via S. Gilla c’è una baraccopoli di rumeni (più di 100 persone) che hanno occupato vecchie case disabitate a cui ne hanno aggiunto altre costruite da loro. All’inizio mancavano le fognature, ora si sono arrangiati con dei tombini. Le persone vanno tutte d’accordo, solo che non si sentono molto sicure di lasciare la casa senza una serratura, allora mettono un lucchetto. I motivi prevalenti dell’immigrazione Cristiano, Alessandro, Daniele, Antonio.

51 Il problema del lavoro “Molti lavori faticosi, umili, precari, sono rifiutati dai nostri concittadini e gli immigrati vi si sottopongono” La Costituzione spiegata a mia figlia pag.18 I nostri concittadini rifiutano i lavori dove non ci sono i diritti e le tutele previste dalla nostra Costituzione: il diritto al giusto stipendio , la tutela per chi cade da un’impalcatura e rimane per il resto della vita in carrozzella. A questi lavori subentrano gli immigrati, gente che scappa dalla propria terra perché è in guerra, per la fame o per il desiderio di libertà. Arrivano in Italia e accettano qualsiasi lavoro per pochi soldi e senza essere tutelati nella malattia, nell’infortunio e, certe volte, senza neanche il visto di soggiorno. Gli impresari che danno questi lavori agli immigrati approfittano di loro e li fanno vivere e lavorare come bestie. Speriamo che presto in questo problema venga affrontato, sia per i lavoratori italiani che per gli immigrati che vengono in Italia per stare meglio. Giacomo, Enrico, Federico

52 Le associazioni degli immigrati
L’integrazione per gli immigrati è molto difficile: hanno bisogno di documenti in regola, di una casa e un lavoro e di imparare la lingua. La Consulta regionale si occupa di aiutarli, ma ha pochi mezzi. Perciò si sono formate, anche in Sardegna, diverse associazioni di volontari: la Caritas, il COSAS, le suore di M. Teresa di Calcutta. Storia di Dominic Dominic è un immigrato senegalese che fa volontariato alla Caritas e che ci ha raccontato la sua storia. Ha 27 anni, ha studiato ed è arrivato in Sardegna nel Lavora comeimpiantista per aiutare i fratelli e le sorelle. Dice che in Africa c’è molta solidarietà e che lì hanno concetti di amicizia e di famiglia molto diversi dai nostri. E’ stato molto interessante parlare con Dominic, e siamo d’accordo con lui quando dice che già questa nostra chiacchierata è un gesto di solidarietà Federica Cucci, Giacomo, Enrico

53 Senza distinzione di condizioni personali e sociali
La legge è uguale per tutti, sani e malati, giovani e vecchi, colti e ignoranti, ma a volte abbiamo l’impressione che le persone più deboli, sfortunate o bisognose siano meno considerate. Così la legge deve garantire assistenza sanitaria a chi non può permettersela, deve dare la possibilità di difendersi davanti alla giustizia a spese dello Stato e deve permettere ai disabili di integrarsi con gli altri. In particolare i disabili Cristiano, Alessandro

54 I disabili Nel mondo ci sono 650 milioni di persone disabili, e questo numero è destinato ad aumentare. Solo 45 paesi hanno una legislazione specifica a tutela dei disabili. L’obiettivo delle leggi è quello di diffondere la convinzione che queste persone hanno una loro abilità e possono dare un grosso contributo sociale. Hanno però bisogno di vivere in una situazione adatta alle loro esigenze: è importante favorire loro l’accesso agli edifici, ai mezzi di trasporto, alla informazione e al lavoro. Circa un anno fa’ è nata la Convenzione O.N.U. per i diritti dei disabili, che si può considerare il primo vero accordo internazionale sui diritti umani del nostro secolo. I paesi che sottoscrivono questa convenzione sono sempre di più, ma ci vorranno anni perché tutto ciò che la convenzione ha stabilito sia realizzato perché purtroppo i fondi destinati a questo settore sono modesti. Per fortuna esistono molte associazioni che aiutano le famiglie dei disabili e sollecitano i governi a fare tutto il possibile per loro. ALESSANDRO

55 Le associazioni per i disabili
“Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. E’ una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia.” (Franco Basaglia, Conferenze brasiliane, Einaudi Editore) L’A.S.A.R.P.: (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica ) è nata nell’86. Pubblica un opuscolo in cui dà la parola ai malati mentali. “Mi chiamo S. sono un ragazzo di 34 anni. Sono stato in una comunità per 5 anni e ho vissuto una vita tormentata. Ho perso mia madre a 19 anni, ho sofferto di una forma di depressione e ho incominciato a prendere farmaci. Penso che viviamo in una società un po’ dispersa perché a volte le persone più forti se la prendono con quelli più deboli, che non hanno la forza di reagire. Ci vorrebbe un po’ più di comprensione da parte della gente… per trovare assieme una via più facile” Alessandro

56 Uguaglianza formale e sostanziale....
Uguaglianza formale è quella sancita dalla nostra Costituzione, secondo la quale tutti i cittadini italiani sono uguali davanti alla legge. Uguaglianza sostanziale è l’uguaglianza fra tutti i soggetti davanti alla realtà sociale in cui ciascuno è inserito. Perché ci sai uguaglianza sostanziale quindi è necessario che, all’interno della società ( cioè tra di noi) ci sia il rispetto della personalità, del carattere, dei modi di tutte le persone con cui abbiamo a che fare. Isabella, Edoardo

57 ...all'ora di educazione motoria.
La nostra classe è composta da 12 maschi e 15 femmine, e ci consideriamo tutti uguali. Quando facciamo educazione fisica in campetto però, non è così: buona parte dei ragazzi sentono come diritto giocare a calcio, così occupano tutto il campo e litigano con le ragazze che, anche loro, hanno diritto a degli spazi per fare giochi più tranquilli. In effetti è giusto che le ragazze si lamentino perché la parola educazione motoria non significa calcio, ma educare il corpo a muoversi e a tutti deve esserne data la possibilità secondo i propri gusti. I gusti dei maschi e delle femmine sono differenti e non ci sono due campi e due insegnanti. E’ impossibile dividere le risorse in modo equo se non interviene l’autorità e trova una mediazione che renda sostanziale l’uguaglianza tra maschi e femmine. Per esempio: il lunedì più spazio ai maschi e il venerdì più spazio alle femmine. Isabella, Marilisa, Federico, Federica. Silvia, Camilla, Antonio, Edoardo, Anna Giulia, Maria Giulia….

58 Conclusioni Questo lavoro è stato impegnativo e utile: abbiamo imparato a lavorare in gruppo, a fare ricerche, a divertirci studiando. Ci è piaciuto perché è stato un lavoro collettivo: ognuno di noi ha lavorato su quello che gli riesce meglio: disegni, grafica, ricerche, scrittura. Molto importante è stato il lavoro della Professoressa, che ha riordinato tutti i nostri pensieri e ha coordinato il lavoro. Particolarmente divertente è stata la parte sui diritti, in cui ciascuno di noi ha dato libero sfogo alle proprie idee ma ascoltando anche quelle dei compagni. Tra un compito e l’altro questo lavoro ha coinvolto più o meno tutta la classe e ci ha fatto riflettere su temi anche un po’ difficili per la nostra età. E’ stato un modo per iniziare a conoscere le regole e le leggi italiane … insomma, è stato come il primo approccio con il mondo adulto. E’ stato importante anche capire che molto spesso la Costituzione non viene applicata, e che bisogna impegnarsi molto perché lo sia. Concludiamo con una frase di Montesquieu che troviamo molto significativa: ‘”Nei paesi che visitate non chiedete se vi siano buone leggi, ma chiedete se lealmente si applicano quelle che vi esistono.” Silvia Steri, Eleonora, Camilla, Giacomo, Francesca Carta, Marilisa

59 Hanno collaborato al testo:
Antonio Arca Cecilia Bellisario Anna Giulia Brundu Federica Carta Francesca Carta Paola Cocco Maria Giulia Colleo Federica Cucci Marilisa Galisai Giuseppe Guttuso Silvia Lattanzio Edoardo Lenza Giacomo Loddo Pier Paolo Migliore Cristiano Panfoli Federico Petrini Camilla Piga Eleonora Pili Enrico Piras Alessandro Porcu Daniele Puddu Isabella Puxeddu Mauro Scano Silvia Steri E l’insegnante di educazione civica Anna Rita Oppo :Hanno lavorato tanto :Hanno lavorato tantissimo


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