La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Agesci Lazio CONSIGLIO GENERALE 2015

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Agesci Lazio CONSIGLIO GENERALE 2015"— Transcript della presentazione:

1 Agesci Lazio CONSIGLIO GENERALE 2015
ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI Agesci Lazio CONSIGLIO GENERALE 2015

2 Agenda degli argomenti presentati
INDICE CG 2016 Temi Commissioni Candidature CG di Nomina Agenda degli argomenti presentati

3 TEMI PRINCIPALI Percorsi deliberativi
Riforma dei settori e partecipazione R/S alla vita associativa  Revisione percorsi formativi - autorizzazione apertura unità Temi

4 PERCORSI DELIBERATIVI
Dal Sistema Dei progetti si passa al principio di PROGETTUALITÀ E PROGRAMMAZIONE; (questo per rimettere a centro la comunità capi nella progettazione educativa) In pratica rimane il PEG ed il Progetto Nazionale che si chiamerà Strategie Nazionali Di Intervento. Di conseguenza: Il progetto di Zona è espressione DEI GRUPPI e degli scopi statutari della zona stessa e quindi non serve il relativo convegno capi (eliminato) e diventa espressione dell’assemblea di zona per un approccio bottom up: i gruppi indirizzano la zona; questa indirizza la regione e quest’ultima costituisce il fondamentale supporto per le linee guida per costruire le STRATEGIE NAZIONALI DI INTERVENTO È abrogato il progetto regionale ed il relativo convegno capi; le azioni regionali di programma si rifanno agli scopi statutari e alle strategie nazionali di intervento. Percorsi deliberativi 1 di 2

5 PERCORSI DELIBERATIVI
Il consiglio Nazionale assume il compito di elaborare e deliberare sugli obiettivi derivanti dalle Strategie Nazionali di Intervento Ad esso, su parere della Capo guida e del Capo scout si possono delegare una serie di compiti del Consiglio Generale Gli IINN alle branche contribuiscono alle strategie nazionali di intervento e al programma nazionale, i settori agli obiettivi prioritari del livello nazionale Si passa a 200 CONSIGLIERI GENERALI eletti da ogni zona che abbia almeno 6 gruppi secondo criteri stabiliti dalla Regione. Ogni anno, alla regione viene attribuito un numero di consiglieri generali dalla Capo guida e dal Capo Scout, in aggiunta e proporzionalmente al numero dei censiti Percorsi deliberativi 2 di 2

6 I settori vengono così modificati:
RIFORMA DEI SETTORI I settori vengono così modificati: Un’incaricata/o al Settore comunicazione; Un’incaricata ed un Incaricato al Settore dei rapporti internazionali; Un’incaricata/o al Settore Protezione civile; Un’incaricata ed un Incaricato al Settore competenze; Un’incaricata ed un Incaricato al Settore nautico; Un’incaricata ed un Incaricato al Settore giustizia e pace; Un’incaricata ed un Incaricato al Settore Foulard Bianchi preferibilmente individuato tra i titolari della comunità Foulard Bianchi; Un’incaricata/o al coordinamento del Centro studi e ricerche nazionale; Eventuali Incaricate/i ad altri Settori finalizzati a compiti specifici. Riforma dei settori 1 di 3

7 RIFORMA DEI SETTORI Riforma dei settori In pratica:
Tutti gli incaricati nazionali ai settori dovranno fare riferimento agli ai mandati derivanti dagli obiettivi prioritari del livello nazionale Tutti gli incaricati regionali dovranno collaborare nell’ambito delle azioni prioritarie del livello regionale Scompare il settore della Stampa non Periodica (Editoriale ) confluendo nel settore comunicazione Il settore Specializzazioni diventa settore COMPETENZE, ampliata dell’incaricato regionale. Il settore PNS diventa settore GIUSTIZIA E PACE Scompare la funzione EDUCATIVA del settore INTERNAZIONALE (la funzione viene assunta dagli incaricati alle Branche) che diventa INCARICATO NAZIONALE AI RAPPORTI INTERNAZIONALI Riforma dei settori 2 di 3

8 RIFORMA DEI SETTORI Riforma dei settori In pratica:
Scompaiono i centri nautici e le basi nautiche nazionali, confluendo nella regione che ne regolamenta/regola la vita Viene abrogato il settore SVILUPPO confluendo nell’incaricato al CENTRO STUDI E RICERCHE Aumentano i compiti del settore PROTEZIONE CIVILE, declinati nei nuovi protocolli di intesa È esplicitamente introdotta la Biblioteca nazionale dell’AGESCI curata dagli INO Riforma dei settori 3 di 3

9 PARTECIPAZIONE R/S È leggermente rivisitato l’articolo sull’ educazione alla cittadinanza individuando nella comunità R/S il luogo principe in cui essa matura Viene introdotto un nuovo articolo che permette la chiamata ai ragazzi, da parte dei vari organismi associativi alla contribuzione del pensiero politico dell’Associazione. Art. 7bis - PERCORSI DI RAPPRESENTANZA E PARTECIPAZIONE Al fine di educare i rover e le scolte a divenire cittadini capaci di entrare in relazione e impegnarsi in contesti più ampi della comunità di appartenenza, i vari organismi associativi, attraverso gli incaricati alla Branca R/S, possono proporre alle comunità R/S occasioni autentiche di ascolto, confronto ed elaborazione di un pensiero politico condiviso. In tali occasioni i rover e le scolte sono chiamati a contribuire alla vita dell’Associazione e delle realtà in cui vivono, attraverso l’esercizio della rappresentanza e l’assunzione di responsabilità e impegni comuni. Sono elementi essenziali: la chiarezza dell’obiettivo della proposta, l’approccio esperienziale, la fedeltà al metodo, l’esercizio della democrazia. È inoltre necessario curare il rispetto del percorso di crescita e di progressione personale dei rover e delle scolte, il coinvolgimento dei capi RS e il ritorno dell’esperienza dei singoli partecipanti nelle comunità di appartenenza. Partecipazione R/S

10 REVISIONE PERCORSI FORMATIVI
Si sottolinea la fondamentale importanza del TIROCINIO: si richiede alle comunità capi di valorizzarne l’importanza con una cerimonia da viversi sia all’inizio che alla fine dell’anno di tirocinio si stabilisce che il CFM si può frequentare una volta terminato l’anno di tirocinio Si stabilisce il periodo tra CFM e CFA a 12 mesi Si sottolinea l’importanza del Capo Gruppo come PRINCIPALE FORMATORE all’interno delle Co.Ca. Revisione percorsi formativi

11 AUTORIZZAZIONE APERTURA UNITÀ
Si delega alla Co.Ca. O al comitato di zona, la verifica rispetto alla conduzione di un’unità secondo le seguenti modalità: CONDIZIONI autorizzative a cura della CO,CA. Note CFM stessa branca Non oltre 4 anni prima Partecipazione del socio adulto ad occasioni di formazione permanente proposte dai vari livelli associativi, CFM branca diversa+ CAM stessa branca Non oltre 4 anni prima CFA Per 2 anni associativi CONDIZIONI autorizzative a cura della ZONA TIROCINIO terminato e secondo anno nella stessa unità Impegno a frequentare il CFM+ progetto a cura della co.ca. Autorizzazione apertura unità

12 COMMISSIONI Relazione del comitato nazionale e bilancio missione – Marco Moschini RR Umbria - (Fra Paolo e Adolfo) Organizzazione (Bilancio, Codice Etico) - Gianvittorio Battaglia RR Liguria - (Rosangela ed Emiliano) Percorsi deliberativi - Betty Tanzariello RR Emilia Romagna -(Francesca, Vincenzo e Noemi) Metodo/Educativa (Riforma dei settori, Partecipazione r/s) - Francesco Scoppola RR Lazio - (Francesco, Daniele e Andreina) Foca (Revisione percorsi formativi - autorizzazione apertura unità) - Fabrizio Marano RR Calabria - (Dino e Filippo) Commissioni

13 CANDIDATURE DEL COMITATO NAZIONALE
Capo Guida - Donatella Mela LIGURIA Presidente - Matteo Spanò TOSCANA Formazione Capi Femminile - Maria Paola Gatti LOMBARDIA Formazione Capi Maschile - Nunzio Zagara SICILIA Diego Zanotti (presentato dalla Regione Lombardia) Incaricata e/g - Maria Iolanda Famà LAZIO Incaricata r/s - Giorgia Sist FRIULI VENEZIA GIULIA Candidature

14 CONSIGLIERI GENERALI DI NOMINA
Ornella Fulvio TOSCANA ex capoguida - si occuperà del centenario del lupettismo e dello scautismo cattolico Alberto Grazioli EMILIA ROMAGNA ex icm e capocampo del settore SPEC si occuperà della riforma dei settori Claudio Rizzi FRIULI VENEZIA GIULIA, Presidente comitato mozioni Tiziana Suraniti SICILIA, Responsabile di zona Padre Fabrizio Valletti CAMPANIA, Parroco di Scampia ed ex Assistente Regionale Campania aiuterà nei momenti di preghiera CG di nomina

15 I Consiglieri Generali dell’AGESCI Lazio
Zona Pontina Capo campo CFM L/C, CFT e CFA Pattuglia formazione capi regionale Zona Sva, Capo campo di CFM L/C e CFA Zona Centro Urbis, Incaricata Settore Comunicazione regionale Vincenzo Pietrianni Emiliano Iezzi Andreina Del Grosso Castelforte 1 Zona Riviera d’Ulisse Capo Clan, Capo gruppo Capo Campo per campi capo gruppo Roma Zona Centro Urbis Capo Clan Capo Campo CFA Roma 116 – Zona La Fenice Capo branco, Capo campo CFM E/G Rosangela Cutro Dino Nencetti Adolfo Tomassi Setteville 1 - Zona Auriga Maestra dei Novizi e Capo Clan Capo campo CFA Coordinatrice External Representatives WOSM Europa Roma Lido – Zona Ostiense, Pattuglia Regionale R/S, assistant nei CFA Capo campo CAM RS Roma 40 – Zona Ostiense, Capo Gruppo e Capo Branco Francesca Orlandi Filippo Primola Daniele Zauli Noemi Ruzzi I Consiglieri Generali dell’AGESCI Lazio


Scaricare ppt "Agesci Lazio CONSIGLIO GENERALE 2015"

Presentazioni simili


Annunci Google