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IL MARE LAVORO DI APPROFONDIMENTO E RICERCA classe 1° A - scuola media “E.S.Recagno” Istituto Comprensivo di Cogoleto anno scolastico 2003-2004 laboratorio.

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1 IL MARE LAVORO DI APPROFONDIMENTO E RICERCA classe 1° A - scuola media “E.S.Recagno” Istituto Comprensivo di Cogoleto anno scolastico laboratorio multimediale

2 MAPPA DEI CONTENUTI ALLA SCOPERTA DEL MARE LE SPIAGGE LA FLORA LA FAUNA SCHEDE DI OSSERVAZIONE

3 Alla scoperta del mare Immaginiamo di fare una passeggiata lungo la riva del mare Cominciamo dalle rocce:lungo le coste italiane si possono trovare diverse rocce, comprese le arenarie, le rocce calcaree e le granitiche. Molte rocce contengono dei fossili, cioè resti di animali o di piante vissuti nei tempi più antichi. Particolarmente ricche di fossili sono le rocce calcaree in cui sono inclusi resti di conchiglie. La presenza di tutti questi fossili marini ci dà la prova che queste rocce si sono formate sotto il mare, e che la Terra ha subito enormi cambiamenti. Si possono osservare alcuni di questi cambiamenti tutt’ora in corso osservando la base di un promontorio. Qui il mare è in lotta con la terra, e i frangenti che battono la costa ne asportano sempre qualche pezzetto. Naturalmente sono necessari milioni di anni prima che la scogliera scompaia, ma lentamente si sgretolerà e i frammenti cadranno nel mare. Sui fondali marini questi frammenti saranno compressi sino a formare nuove rocce e col tempo, emergeranno a dare nuove terre. Sotto le rocce in basso si può vedere la costa. A bassa marea le parti più alte della riva sono ciottolose, mentre le più basse sono sabbiose. Si possono anche vedere file di pali di legno o di calcestruzzo conficcati sul fondo a fare frangiflutti, per proteggere la spiaggia nei luoghi di villeggiatura. Continuando lungo la scogliera ,si possono osservare i bellissimi fiori che vi spuntano e che riescono a sopravvivere nonostante la posizione ventosa e battuta dagli spruzzi salati.Si possono vedere e udire anche molti uccella marini che si azzuffano tra loro sul mare per guadagnare un punto in cui posarsi, sugli stretti bordi della scogliera, dove in primavera nidificano. Poi la scogliera comincia a diventare più bassa, e il sentiero scende sino a una piccola baia sabbiosa. Le onde sono riuscite a erodere la roccia e a penetrarvi dentro, scavando col tempo la baia .Qui la baia è protetta dai promontori su entrambi i lati. Qui le onde sciabordano dolcemente sulla spiaggia e non hanno la forza di trasportarvi i ciottoli perciò sulla riva si deposita solo una sabbia fine. Alle spalle si stendono delle dune, collinette di sabbia elevate dal vento. Un piccolo corso d’acqua attraversa la spiaggia a bassa marea, ma quando la marea sale ricopre il letto del corso d’acqua. In questa zona si va lentamente formando del fango molto fine, fino a formare uno stagno salmastro , in cui possono vivere piante e animali assai interessanti.

4 Le spiagge La spiaggia rocciosa La spiaggia sabbiosa
La spiaggia sassosa

5 La spiaggia rocciosa Le pozze di scogliera Le spaccature tra le rocce
Esistono diversi differenti tipi di coste marine, e ognuna di esse sostenta un particolare tipo di vita. Le costa rocciosa sono ricoperte di alghe; anche queste sono di molte diverse specie. Per la gran parte sono brune, ma vene sono anche di verdi e di rosse. Secondo le loro diverse specie ,le alghe potranno restare esposte all’aria per differenti periodi, e quindi sono distribuite in zone diverse della spiaggia , a differente profondità. Le alghe verdi sopravvivono anche se esposte a lungo all’aria e alla spiaggia , e si istallano nella zona più alta della spiaggia. Specie comunissima è la lattuga di mare , ma forse la più abbondante alga verde è quella del genere ENTEROMORPHA. Sembra una vera erba marina , perché quando è coperta dalla marea ondeggia come un’erba , ma quando resta scoperta si ripiega su se stessa. Sulla zona più alta della riva osservate un ‘alga bruna scanalata , che l’aiuta a sopravvivere all’aria .La zona mediana della riva è ricoperta soprattutto da alghe brune come il fuco dentellato e il fuco vescicoloso Le più grandi alghe delle nostre coste sono le laminariacee che formano ampie <<praterie>> proprio sotto il livello di bassa marea. Potete vedere talvolta queste alghe emergere dall’acqua a bassa marea; più spesso ,le trovate sulla riva, strappate dopo una burrasca .Una fronda di laminaria può essere lunga 9m .Le alghe rosse sono generalmente piccole e delicate ,e non vivono a lungo fuor d’acqua .Cercatele nella parte profonda e sempre sommersa della riva. Le pozze di scogliera Le spaccature tra le rocce

6 La spiaggia sabbiosa Quando la marea libera una spiaggia sabbiosa, vi lascia un chiaro straterello di sabbia e spesso anche delle alghe (le quali non possono fissarsi sulla sabbia che si sposta continuamente). Ma non si può dire che la sabbia sia priva di vita :se si asportano i 30 cm superficiali si può trovare un ricco strato di piccoli corpi che si dimenano. Sono animali che si infossano nella rena quando vi è bassa marea, e che aspettano sepolti il ritorno dell’alta marea. La sabbia resta umida e non corrono il pericolo di essiccarsi. Nella parte alta della spiaggia sabbiosa si possono trovare innumerevoli pulci dalla sabbia , piccoli anfipodi simili a minuscoli gamberetti che vivono attorno alla linea dell’alta marea e che di notte cercano rifiuti sulla battigia , per cibarsi. Più in basso si può trovare qualche chiocciola marina qualche gamberetto , qualche stella di mare e qualche riccio , ma i più numerosi abitanti della sabbia sono i vermi e i molluschi bivalvi : sono molluschi la cui conchiglia è formata da due valve che si articolano tra di loro. Grazie al piede muscoloso questi molluschi si infossano nella sabbia. La marea trasporta sulla spiaggia cibo per gli animali che vi vivono, sotto forma di resti di animali, di piante morte e di rifiuti di origine animale.

7 La spiaggia sassosa Come abbiamo notato nella nostra breve passeggiata, esistono diversi differenti tipi di coste marine, e ognuna di esse sostenta un particolare tipo di vita. Incominciamo dalla costa rocciosa.Quando la marea si abbassa, si può notare che in molte zone le rocce sono ricoperte di alghe; anche queste sono di molte diverse specie. Per la gran parte sono brune, ma vene sono anche di verdi e di rosse. Scegliete un gruppo di alghe che crescono sulla metà superiore della spiaggia prendete nota dei tempi in cui resta coperta dall’acqua quando la marea sale. Quante ore passano prima che quelle alghe siano di nuovo allo scoperto? Quanto più in alto, sulla riva, le alghe sono cresciute e tanto più breve sarà il periodo della loro immersione , quindi più a lungo e saranno scoperte all’aria .Secondo le loro diverse specie ,le alghe potranno restare esposte all’aria per differenti periodi, e quindi saranno distribuite in zone diverse della spiaggia , a differente profondità. Le alghe verdi sopravvivono anche se esposte a lungo all’aria e alla spiaggia , e si istallano nella zona più alta della spiaggia . Cercatele anche dove un piccolo corso di acqua dolce attraversa la spiaggia . Specie comunissima è la lattuga di mare , ma forse la più abbondante alga verde è quella del genere ENTEROMORPHA. Sembra una vera erba marina , perché quando è coperta dalla marea ondeggia come un’erba , ma quando resta scoperta si ripiega su se stessa in un viscido ammasso. Sulla zona più alta della riva osservate un ‘alga bruna scanalata , che l’aiuta a sopravvivere all’aria .La zona mediana della riva è ricoperta soprattutto da alghe brune come il fuco dentellato e il fuco vescicoloso Ma, anche qui le specie sono ben distinte in zone .Il fuco dentellato, cosi detto per il margine delle fronde seghettato, non può crescere dove resta esposto all’aria per più di sei ore consecutive , quindi resta limitato. Le più grandi alghe delle nostre coste sono le laminariacee che formano ampie <<praterie>> proprio sotto il livello di bassa marea. Potete vedere talvolta queste alghe emergere dall’acqua a bassa marea; più spesso ,le trovate sulla riva, strappate dopo una burrasca .Una fronda di laminaria può essere lunga 9m .Le alghe rosse sono generalmente piccole e delicate ,e non vivono a lungo fuor d’acqua .Cercatele nella parte profonda e sempre sommersa della riva.

8 Le pozze di scogliera Le onde e i ciottoli che esse trasportano riescono a corrodere certe parti delle rocce più rapidamente di altre. Quando la marea sale, queste cavità restano piene d'acqua e diventano acquari naturali. Vi si possono allora vedere tutte le specie di animali della spiaggia che qui passano la vita. In genere è più facile osservare animali in una di queste pozze che non sulla linea di bassa marea.Le pozze di scogliera spesso presentano un rivestimento rosato, prodotte da piccole alghe rosse le cui fronde appiattite sono incrostate di calcare e, insieme a alghe di diversa specie costituiscono il cibo delle chiocciole di mare. Cercate quelle conchiglie che si spostano sul fondo della pozza più veloce­mente della norma: contengono un granchio detto Bernardo l’eremita, che protegge il suo corpo molle dentro il guscio vuoto di qualche conchiglia. Cercando attentamente sul fondo della pozza si può trovare qualche gambero delle rocce. Anche gli anemoni di mare sono frequenti nelle pozze perché restano sempre sommersi dall’acqua.

9 Le spaccature tra le rocce
Le spaccature tra le rocce sono ottimi posti da esplorare. Vi si rifugiano molti animali per ripararsi dall’azione essiccante del sole e del vento. Vi vivono diversi tipi di granchi, che si avventurano all’aperto nei giorni senza sole, per ripararsi rapidamente quando si accorgono di essere visti. Si possono osservare anche alcune masse gelatinose, rosse, sono i cosiddetti anemoni di mare. Se l’acqua è limpida si possono vedere gli anemoni aprirsi e fare ondeggiare le loro lunghe braccia, o tentacoli, simili a petali slanciati. Molte specie sono colorate e gli esemplari di grosse dimensioni possono raggiungere il diametro di 1 m. Con un'estremità del corpo aderiscono alle rocce o ai coralli, mentre l'altra serve alla nutrizione, che avviene attraverso una bocca centrale, circondata da tentacoli armati di uncini. Oltre agli anemoni nelle spaccature tra le rocce si possono osservare i ricci di mare e le stelle marine.

10 La flora Le alghe Le piante marine

11 Le alghe Sebbene moltissime alghe siano microscopiche e misurino 1 o 2 micrometri di diametro in molti casi la loro presenza si manifesta in modo appariscente sotto forma di schiuma negli stagni, di incrostazioni verdi sui tronchi degli alberi o nelle fontane o in fenomeni quali le maree rosse. Gli scienziati hanno classificato le alghe in molti modi diversi. Alghe rosse: le alghe rosse sono prevalentemente confinate ad habitat marini e molte di esse sono di una bellezza spettacolare. Come i cianobatteri, anche le alghe rosse non hanno clorofilla b e sono munite di speciali pigmenti rossi e blu. Alghe brune: le alghe brune, come le alghe rosse, vivono prevalentemente in habitat marini; anch'esse mancano di clorofilla b, ma contengono un altro tipo di clorofilla (la clorofilla c) come anche altri speciali pigmenti fotosintetici, gialli e rossi. Le alghe brune sono note per la loro rapida crescita, per le grandi dimensioni che possono raggiungere. Le specie del Pacifico possono raggiungere i 65 m di lunghezza e hanno strutture che ricordano, per il loro aspetto superficiale, rispettivamente le foglie e i fusti delle piante superiori. Diatomee: le diatomee sono alghe unicellulari con una pigmentazione simile, ma non identica, a quella delle alghe brune e si trovano in tutti i tipi di acque, nonché nei terreni umidi. Esse contribuiscono in modo significativo alle catene alimentari degli habitat acquatici. Le pareti cellulari delle diatomee sono impregnate di silice; queste alghe hanno lasciato abbondanti resti fossili, tra cui la cosiddetta diatomite o farina fossile, usata come materiale filtrante e come abrasivo. Alghe verdi: le alghe verdi sono simili alle piante superiori in quanto contengono sia clorofilla a che clorofilla b e immagazzinano le sostanze nutrienti prodotte dalla fotosintesi in forma di amido. La maggior parte di esse è unicellulare o coloniale e forma una componente importante del plancton degli habitat d'acqua dolce. Molte clorofite unicellulari si combinano a formare filamenti e sono visibili come schiuma negli stagni

12 Le piante marine salicornia limonio cavolo marino roscanella fico degli ottentotti papavero giallo silene marittima eringio marino pisello di mare armeria marittima portulaca marina

13 La fauna Gli uccelli marini Gli animali delle pozze di scogliera

14 Uccelli delle spiagge Il gabbiano La sterna La sula

15 Il gabbiano I gabbiani sono comunissimi sulle coste. Molte specie nidificano o si nutrono nell'entroterra; la maggior parte, tuttavia, non si allontana dall'acqua. Tra questi ultimi sono compresi il gabbiano reale. I gabbiani sono distribuiti in tutto il mondo, con l'eccezione delle regioni desertiche, delle giungle, delle isole del Pacifico centrale e di gran parte dell'Antartide. Alcuni gabbiani sono migratori. Oltre al gabbiano reale, le specie di gabbiani europei più comuni sono: il mugnaiaccio (Larus marinus), che è molto grande (68 cm) e vola lentamente; lo zafferano (Larus fuscus), che è di taglia inferiore al mugnaiaccio (53 cm), ha zampe gialle e vive anche nell'entroterra; il gabbiano comune (Larus ridibundus), che misura 38 cm, è coloniale ed è comunissimo sulle coste come anche nei campi coltivati delle zone interne. I gabbiani hanno becco adunco e dimensioni variabili tra i 30 e gli 80 cm. Con la sola eccezione del gabbiano d'avorio (Pagophila eburnea), che è completamente bianco, tutti gli altri gabbiani hanno un piumaggio che varia, nelle parti dorsali, dal grigio pallido al nero, e, nelle parti ventrali, dal bianco al grigio. Il comportamento alimentare dei gabbiani è estremamente vario e comprende la pesca, la ricerca di alimenti tra i rifiuti, la predazione di uova di altri uccelli, la cattura di insetti, l'inseguimento delle navi, per raccogliere i materiali organici di scarto che esse riversano in mare, e quello delle macchine agricole che smuovono la terra e stanano i lombrichi. I gabbiani possono prosperare a spese di altre specie, ad esempio predando le uova e i pulcini di altri uccelli.

16 La sterna La maggior parte delle sterne è bianca, grigia e nera; alcune specie hanno becco e zampe vistosamente colorati. Le zampe sono corte, mentre le ali sono lunghe e strette. Moltissime specie hanno coda biforcuta e becco diritto e appuntito. La sterna più grande, Sterna caspia, è lunga 51 cm e ha un'apertura alare di 135 cm; la più piccola è il fraticello (Sterna albifrons), lungo 20 cm e dotato di un'apertura alare di 51 cm. La maggior parte delle sterne vive sulle coste dell'oceano, dove si nutre di pesci e di piccoli invertebrati marini. La sterna di Forster (Sterna forsteri) è diffusa in Nord America e nidifica in ambienti umidi dell'entroterra, nonché sulle coste. I mignattini, appartenenti al genere Chlidonias, sono confinati nei pressi dei corsi d'acqua dolce e si nutrono prevalentemente di insetti. La specie più conosciuta è il mignattino comune (Chlidonias niger), che vive in Nord America e in Europa. La maggior parte delle sterne nidifica in fitte colonie sul terreno, in aree aperte come le spiagge o la tundra; i nidi variano da semplici depressioni del suolo a elaborate strutture costruite con ramoscelli, erba e pezzi di conchiglie. Le sterne sono uccelli longevi: in diverse specie sono stati documentati casi di individui che hanno continuato a riprodursi anche dopo avere da tempo superato i 20 anni.

17 La sula La sula è un uccello marino molto comune. Gli adulti hanno corpo dal piumaggio candido con punta delle ali nera, testa e collo dorati e piedi palmati. Le forme giovanili sono marrone scuro, con variegature bianche. L'apertura alare è di circa 2 m e la lunghezza del corpo può arrivare a 90 cm. La sula bassana è un forte volatore e cattura pesci e calamari tuffandosi in acqua, spesso da 30 metri d'altezza; il suo richiamo è un gracidio profondo e prolungato. Si riproduce in colonie sulle scogliere e le coste rocciose e la femmina depone un solo uovo, che solitamente è di un blu-verdastro pallido, spruzzato di bianco. La sula bassana è diffusa nell'Atlantico settentrionale, sia sulla costa canadese che su quella della Scandinavia e delle isole britanniche; in inverno è stata avvistata anche in regioni più meridionali e perfino in Florida.

18 Animali delle pozze di scogliera
La stella marina I granchi I ricci di mare Il paguro

19 La stella marina Le stelle di mare sono caratterizzate da braccia disposte secondo una simmetria radiale e da un particolare sistema di locomozione. Da adulte le stelle marine più piccole hanno un'apertura massima di 1 o 2 cm, mentre le più grandi raggiungono i 65 cm. In genere le stelle marine hanno un corpo alquanto rigido e si muovono strisciando lentamente sui fondali. La bocca è rivolta verso il basso e da essa si irradiano le braccia, generalmente in numero di cinque. Ciascun braccio è dotato di file di pedicelli ambulacrali, che nel loro insieme costituiscono un sistema di tubi riempiti di liquido e usati per strisciare, attaccarsi al substrato e nutrirsi. La lunghezza delle braccia è variabile e non è insolito trovare stelle marine con quattro, sei o più braccia, invece delle solite cinque. La cute, coriacea e ruvida, è generalmente anche spinosa. Le stelle marine hanno un senso del tatto, dell'odorato e del gusto ben sviluppato e rispondono anche agli stimoli luminosi. Si nutrono di una vasta gamma di sostanze, compresi i detriti presenti sui fondali oceanici. Possono mangiare piccoli animali interi e quando hanno a che fare con prede più grosse, le digeriscono esternamente, estroflettendo temporaneamente lo stomaco. Uno degli alimenti preferiti è costituito dal corpo dei bivalvi, che viene raggiunto divaricando la conchiglia con le braccia e digerito in seguito all'introduzione dello stomaco della stella marina nella conchiglia.

20 I granchi Sebbene siano comunissimi abitatori dei fondali marini, i granchi vivono anche in acque dolci e alcuni si avventurano perfino sulla terraferma.I granchi sono affini alle aragoste e ai gamberi, tuttavia il loro sviluppo evolutivo li ha portati a camminare servendosi di spostamenti laterali e a specializzarsi, oltre che nel nuoto, anche nello scavo. Il corpo è per lo più coperto da un guscio chitinoso, detto carapace, dotato di una copertura cerosa. L'addome ridotto, che in molte specie non è più usato per la locomozione, è ripiegato sotto il corpo; questa riduzione è maggiore nei granchi propriamente detti, che mancano della coda, presente invece negli anomuri; l'addome serve come tasca per tenere le uova. Il corpo segmentato di un granchio ha diverse paia di appendici, di cui cinque generalmente servono per la locomozione e due come antenne sensorie. Gli arti più vicini al capo portano delle chele, che vengono utilizzate per nutrirsi, per difendersi e nelle parate.Secondo molti criteri, i granchi sono animali relativamente "evoluti": spesso, infatti, raggiungono notevoli dimensioni (il record è detenuto dalla grancevola Maia squinado, i cui lunghi arti sottili arrivano fino a 3,6 m) e possiedono un sistema nervoso relativamente complesso. Resistono bene alle variazioni dell'ambiente esterno, riuscendo così a prosperare anche in habitat piuttosto ostili. Le abitudini alimentari possono essere anche molto differenti a seconda delle specie.Animali prevalentemente attivi, dotati di comportamenti complessi, i granchi presentano occhi composti e un buon senso della vista. Olfatto e gusto sono anch'essi ben sviluppati.Generalmente quasi tutti i granchi sono commestibili e la loro carne è ricca di proteine, ma ha un basso tenore lipidico; la pesca al granchio è un'importante attività economica di molte regioni costiere.

21 I ricci di mare Appartengono alla famiglia degli echinodermi e sono racchiusi in piastre calcaree fuse assieme a formare un guscio sferico ricoperto di pungenti aculei. Quando i ricci vengono privati degli aculei si può osservare che le varie parti dello scheletro formano dieci sezioni: cinque dette ambulacrali e attraversate dai pedicelli alternate ad altre cinque non perforate. I pedicelli ambulacrali sono collegati al sistema acquifero e servono per la deambulazione insieme agli aculei i quali si muovono con articolazioni a sfera sopra altrettanti tubercoli . I ricci di mare vivono in zone ricche di vegetazione o rocciose dove si nutrono di alghe sradicano dal fondo con il loro robusto apparato boccale. Questo consta di cinque denti sporgenti divari pezzi calcarei il qui insieme forma la cosiddetta lanterna di Aristotele che, nel complesso, ha la forma di un cono ed è mosso da muscoli che si attaccano ad un anello calcareo sporgente nella cavità del corpo. Con questo potente apparecchio i. I ricci scavano anche nelle rocce caratteristici nicchi emisferici dove stanno di solito, interrompendo la vita sedentaria per brevi e lenti viaggi . Per difendersi , alcuni ricci tengono sul guscio conchiglie e detriti del fondo che li mimetizzano ; altri, come il Diadema delle acque tropicali , hanno lunghi aculei pungenti come aghi, le cui punture sono leggermente velenose e dolorose . Il veleno proviene da ghiandole situate alla base degli aculei .

22 Il paguro Le specie di maggiori dimensioni, che vivono lungo la costa del Pacifico, possono raggiungere la lunghezza di 46 cm. I paguri sono animali dal corpo vulnerabile; pertanto introducono l'addome nelle conchiglie vuote di molluschi gasteropodi, portandole con sé come protezione. Gli adattamenti che i paguri hanno sviluppato per questo stile di vita sono un addome molle e asimmetrico, complementare alle volute delle conchiglie nelle quali l'animale si ripara, e le appendici addominali modificate che consentono di far aderire saldamente la conchiglia al corpo. Quando crescono, i paguri abbandonano le conchiglie, ormai troppo piccole per ospitarli, effettuano la muta e cercano una nuova conchiglia. La maggior parte dei paguri vive in mare; nel Mediterraneo è frequente la specie Eupagurus prideauxi. I paguri vivono spesso in simbiosi con le attinie, che si istallano sulla conchiglia e si avvantaggiano, in quanto acquistano mobilità e si nutrono dei resti alimentari del paguro; quest'ultimo, dal canto suo, viene camuffato dalla presenza dell'attinia e difeso dai suoi tentacoli urticanti.

23 Schede di osservazione
Norme da osservare Come osservare una pozza di scogliera Come far uscire un granchio Le nocelle Littorine al lavoro Come studiare le patelle Come osservare i balani Come si muove una stella marina Il problema del sale Come nutrire una tellina La pigra arenicola

24 Norme da osservare RISPETTATE LE PIANTE E GLI ANIMALI CHE VIVONO SULLA RIVA. NON GETTATE RIFIUTI O ALTRO NELL’ACQUA: POTETE INQUINARE O DANNEGGIARE LA VITA SELVAGGIA. QUANDO CAMMINATE NELL’ACQUA AVANZATE POSANDO I PIEDI CON CAUTELA. TENETEVI LONTANO DAL FANGO TROPPO ALTO. METTETEVI AL CORRENTE DELLE ORE DI ALTA MAREA PER NON RESTARE INTRAPPOLATI NELL’ACQUA MONTANTE.

25 Come osservare una pozza di scogliera
Servitevi di un secchiello di plastica, o di un grosso vasetto di plastica, a cui toglierete il fondo, fissando al suo posto, con un elastico, un foglio di carta trasparente. Spingendo il fondo del recipiente entro la pozza, potrete osservare l’interno di questa.

26 Come far uscire un granchio
Cercate di far uscire dal suo nascondiglio un granchio ,usando un pezzetto di carne o di pesce; anche di granchio o di stella marina morti sulla battigia. Fissate il pezzetto a uno spago che farete dondolare davanti a un anfratto tra le rocce. Se il granchio viene a curiosare, lasciate che afferri il cibo con le grandi chele; stringerà tanto forte che potrete sollevare il granchio stesso.

27 Le nocelle Con le loro lingue raschianti, le nocelle perforano i gusci dei mitili, per poi raschiare e mangiarne la carne. La lingua stessa, scabra, porta il cibo nella bocca della nocella. Per i balani, non occorre perforare: la nocella forza e schiude le piccole piastre calcaree per giungere all’animale, al loro interno.

28 Littorine al lavoro Sotto la coltre di alghe, le littorine continuano a nutrirsi, anche a bassa marea. Le due specie più comuni sono la littorina littoralis, la cui conchiglia normalmente è giallognola o brunastra, e la littorina littorea dalla conchiglia scura o brunastra. E’ questa la lumachina che si trova sui mercati del pesce.

29 Come studiare le patelle
Cercate delle patelle a bassa marea e marcatene alcune con segni diversi, usando un pennello indroresistente. Fate gli stessi segni sulla roccia, ove stanno le patelle. Il giorno dopo troverete le patelle nella medesima posizione, ma se le osservate ad alta marea vedrete che si spostano qua e là per nutrirsi di alghe. Notate l’incavo nella roccia stessa.

30 Come osservare i balani
Cercate qualche balano fissato a un sasso, e ponete questo in un vaso di vetro pieno di acqua marina. Potrete così vedere questi strani animali al lavoro. Sott’acqua, aprono i loro gusci e protendono fuori esili appendici piumose con cui smuovono ritmicamente l’acqua per afferrare particelle di cibo. Dopo l’esperimento, rimettere i balani col sasso al loro esatto posto.

31 Il problema del sale Mettete in un vaso con acqua di mare una pianta terrestre, per es. un tarassaco, con la sue radici e lasciate che appassisca lentamente. Entrando dai peli succhiatoi delle radici, l’acqua salata fa uscire la linfa dalla pianta. Le piante che vivono sulla riva hanno una linfa molto densa e assorbono acqua anche dall’ambiente salso in cui vivono.

32 Come nutrire una tellina
Mettete un cardio in un vaso con sabbia a sufficienza perché possa infossarsi, poi riempite d’acqua marina il vaso. Diventata trasparente l’acqua, si vedranno i due sifoni del mollusco emergere appena sopra la sabbia. Con un contagocce fate cadere alcune gocce di sugo di carne o di brodo proprio sopra il cardio e vedrete che il cibo scorre dentro uno dei sifoni. In altro vaso simile mettete una tellina e vedrete i sifoni aspirare sopra la sabbia: osservate come uno di questi è più grande dell’altro.

33 La pigra arenicola Per costruire questo acquario in miniatura, sistemate una striscia di plastilina o un pezzo di tubo di gomma tra due lastre di vetro (due quadrati di circa 25 cm di lato), lasciando un’intercapedine di 1 cm tra i due vetri. Fissate le lastre con fermagli di ferro in modo che acqua e sabbia restino dentro la camera a U così formata. Mettete sulla sabbia un’arenicola e osservate come si scava la tana a L. Poi comincia a nutrirsi “ succhiando” sabbia in bocca. Così si formerà un’evidente depressione al di sopra della bocca stessa. Il verme digerisce poi le particelle di cibo contenute nella sabbia e questa verrà invece emessa dalla parte posteriore del corpo, formando un mucchietto che rivela la presenza del verme.

34 Come si muove una stella marina


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