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VIAGGI SPAZIALI: I PIÙ CONOSCIUTI L’ESPLORAZIONE CLASSI II.

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Presentazione sul tema: "VIAGGI SPAZIALI: I PIÙ CONOSCIUTI L’ESPLORAZIONE CLASSI II."— Transcript della presentazione:

1 VIAGGI SPAZIALI: I PIÙ CONOSCIUTI L’ESPLORAZIONE CLASSI II

2 I VIAGGI LUNARI LA MISSIONE ROSETTA I VIAGGI MARZIANI

3 I PRIMI VIAGGI LUNARI La corsa allo spazio è uno degli aspetti che assunse la guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Le due superpotenze si sfidarono nella rincorsa a sempre maggiori successi spaziali nel lancio di missili, satelliti e nella conquista della Luna nel periodo compreso all'incirca tra il 1957 e il 1975, cercando di prevalere l'uno sull'altro. La paura della distruzione causata da un eventuale guerra atomica accelerò e favorì la Corsa allo Spazio. LA PRIMA VITTIMA - Il primo incidente mai registrato nella corsa allo spazio è quello della Soyuz 1. La vittima fu Vladimir Komarov che si schiantò con la sua navicella sul suolo russo nel 1967. IL PRIMO EQUIPAGGIO MORTO - Georgi Dobrovolski, Viktor Patsayev e Vladislav Volkov perirono nel 1971 a causa di un malfunzionamento della navicella usata per tornare sulla Terra dopo una permanenza nella stazione spaziale. IL ROGO DELL’APOLLO 1 - Gus Grissom, Edward White II e Roger Chaffee perirono il 27 gennaio 1967 durante un test d’atterraggio del modulo su cui erano a bordo. Un incendio divampò nella capsula uccidendo i tre. E LE PRIME VITTIME «Houston, abbiamo un problema» APOLLO 13 – UN MIRACOLO! Programma lunare statunitense

4 ANIMALI … LUNARI I moscerini della frutta lanciati dagli Stati Uniti furono i primi esseri viventi inviati nello spazio per studi scientifici. Il cane Laika fu il primo animale ad orbitare intorno alla terra. Viaggiò nello Sputnik 2 sovietico nel 1957 che però non previde il rientro a terra dell'animale, il cui corpo bruciò con la capsula nel rientro atmosferico. Il programma spaziale americano importò degli scimpanzé africani e ne inviò almeno due nello spazio prima di lanciare il primo veicolo con equipaggio. L'Unione Sovietica lanciò delle tartarughe nel 1968 che divennero i primi animali a volare attorno alla Luna.

5 Il 21 luglio 1969 due astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin poterono finalmente camminare sulla Luna e impiantarvi la bandiera a stelle e strisce statunitense, in nome e per conto dell'intera umanità. PRIMI UOMINI SULLA LUNA L'escalation che non poteva avvenire con le armi nucleari, venne traslata con ingenti impegni finanziari nell'inviare il primo uomo nello Spazio. Fu l'Unione Sovietica a vincere la prima partita, inviando Yuri Gagarin in orbita nel 1961. PRIMO UOMO NELLO SPAZIO Nei decenni successivi l'interesse per l'esplorazione lunare è calato considerevolmente, lasciando solo pochi entusiasti a sostenere un ritorno.

6 COMPLOTTO LUNARE L’ombra della bandiera non appare. L’ombra di una parte del motore a razzo principale proiettata sul suolo lunare da un'altezza di 110 km dovrebbe essere più piccola. Lettera "C", che in alcune foto appare scolpita sulla roccia posta in primo piano. Ipotesi complottista secondo cui le missioni del programma Apollo (statunitense) non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove degli allunaggi sarebbero state falsificate dalla NASA, in una cospirazione condotta con la collaborazione del governo degli Stati Uniti. Secondo i teorici del complotto, le immagini degli allunaggi sarebbero riprese fatte in studio con l'ausilio di effetti speciali. Gli americani avrebbero quindi inscenato la conquista della Luna per potersi fregiare di questo prestigioso successo.

7 MISSIONE ROSETTA La meta della missione è la cometa 67P / Churyumov – Gerasimenko; inizialmente avrebbe dovuto prelevare dei campioni e riportarli a terra, ma in seguito, come spesso accade nelle missioni spaziali per problemi di costi, tempi e tecnologia, lo scopo finale della missione è stato modificato: orbitare intorno alla cometa da agosto 2014 a dicembre 2015, rilasciando a novembre 2014 una sonda secondaria destinata ad atterrare sulla cometa per analizzarne la composizione. IN COSA CONSISTE Il principale obiettivo scientifico della missione è la comprensione dell’origine delle comete e delle relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare quali elementi fondamentali per potere risalire alle origini del Sistema Solare. OBIETTIVO SVILUPPATA DA: Agenzia Spaziale Europea LANCIO: 2 Marzo 2004 ELEMENTI DELLA MISSIONE: la sonda vera e propria Rosetta e il lander Philae

8 I NOMI DELLA MISSIONE La sonda fu battezzata con il nome latino di Rosetta, per ricordare la stele di Rosetta, manufatto dell'antichità che riportava uno stesso testo in tre lingue diverse e che permise di tradurre l'antica lingua egizia (geroglifici), fino ad allora rimasta incomprensibile. Analogamente, la sonda Rosetta fa da anello di congiunzione tra i meteoriti, che gli scienziati possono studiare sulla Terra, e il sistema solare, che gli scienziati non possono visitare personalmente, ma che le comete attraversano continuamente. Il lander è stato battezzato Philae, dal nome latino di un'isoletta sul Nilo, dove fu ritrovato un obelisco con iscrizioni in greco e geroglifico. L'obelisco fu utile, con la stele di Rosetta, per la decifrazione dei geroglifici.

9 LANCIO ROSETTA MODELLO 3D COMETA DISCESA PHILAE SULLA COMETA FOTO POSIZIONE PHILAE

10 CHE FINE HANNO FATTO?

11 I VIAGGI SU MARTE Mars One è un progetto proposto e guidato da un ricercatore olandese che ha lo scopo di stabilire una colonia permanente su Marte. Il piano prevede di inviare nell'orbita di Marte un satellite artificiale nel 2016 e, dopo alcuni altri passaggi intermedi, dovrebbe inviare esseri umani per stabilire una colonia permanente nel 2025. Un nuovo gruppo di astronauti arriverà ogni due anni e per essi sarebbe un viaggio di sola andata, senza più ritorno alla Terra. Diversi scienziati ed enti hanno fortemente criticato la fattibilità del progetto a causa di vari problematiche che riguardano gli aspetti tecnici, medici e finanziari. Inoltre, secondo questi esperti, i coloni avrebbero al massimo 68 giorni di vita prima di morire per asfissia.

12 TUTTI I MODI PER MORIRE SU MARTE Le 5 sorti che potrebbero toccare ai futuri esploratori marziani, se non ci prepariamo adeguatamente alla colonizzazione del Pianeta Rosso. Poniamo il caso che un equipaggio umano riesca a superare indenne, o quasi, i sette o più mesi di viaggio che ci separano dal Pianeta Rosso. Rimarrebbe il problema dell'atterraggio. La tenue atmosfera marziana, 100 volte più sottile e rarefatta di quella terrestre, non offrirebbe attrito a sufficienza per rallentare la discesa di una navicella spaziale pesante. Persino l'atterraggio di Curiosity, grande come un'automobile, ha dato problemi: figuriamoci l'atterraggio delle 20-30 tonnellate necessarie a sostenere una prima base umana! Per ovviare al problema la Nasa sta testando un paracadute gonfiabile per far atterrare carichi pesanti su Marte.

13 Le temperature medie sul Pianeta, uno dei più "ospitali" del Sistema Solare, si aggirerebbero intorno ai -62 °C, ma molto dipende anche dalle stagioni. Si può andare dai 20 °C a mezzogiorno, all'equatore, ai -153 °C delle regioni polari, in inverno. Esaurite le poche provviste portate da Terra, e senza la possibilità di rifornimenti a breve termine, si dovrebbero allestire serre extraterrestri (almeno 200 mq). Inoltre, l'acqua per irrigare le serre dovrebbe provenire dal riciclo dell'urina, che ha dato più volte problemi anche sulla ISS.

14 Le piante marziane crescerebbero in ambienti chiusi e produrrebbero grandi quantità di ossigeno. Senza la possibilità di smaltirne una parte, l'ossigeno esaurirebbe le riserve di azoto, rendendo l'aria per l'equipaggio irrespirabile e aumentando il rischio di esplosioni spontanee. Un recente studio condotto sui topi ha dimostrato gli effetti sul cervello prodotti dai raggi cosmici a cui sarebbero sottoposti gli astronauti una volta usciti dalla magnetosfera terrestre. Problemi di memoria e cancro sono solo alcune delle conseguenze che l'equipaggio marziano dovrebbe affrontare.

15 Ci sta lavorando la Mars Society … Organizzazione non profit internazionale nata negli Stati Uniti nel 1998 con lo scopo di promuovere a livello politico l'esplorazione del pianeta Marte. La Mars Desert Research Station è una zona del deserto che funge da analogo - per geografia e geologia - alla superficie del pianeta rosso. Equipaggi di scienziati e ricercatori vengono fin qui, nel deserto meridionale dello Utah, ormai da più di dieci anni, per esplorare e studiare i modi di vivere e lavorare su Marte. Per la missione, il team internazionale lavora sul campo alla mappatura, alla raccolta e all'analisi di campioni di roccia. I risultati degli esercizi fisici obbligatori e delle analisi del sangue dell'equipaggio sono monitorati per valutarne lo stato di salute. Il team lavora in finte tute spaziali e mette alla prova i protocolli di lavoro in ambienti interni ed esterni. Dopo tutto, questo è solo una finzione, con lo scopo di fornire opportunità di ricerca. Ma sappiamo anche che una missione umana su Marte potrebbe essere un viaggio di sola andata verso l'ignoto.


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