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Prodotto del lavoro di gruppo PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL DISAGIO NEGLI ADOLESCENTI E NEI GIOVANI Modena 3 novembre 2011.

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1 Prodotto del lavoro di gruppo PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL DISAGIO NEGLI ADOLESCENTI E NEI GIOVANI Modena 3 novembre 2011

2 Benessere e disagio adolescenti Coordinamento Fabrizio Starace / Daniela Rebecchi (DSM) Massimo Marcon Componenti Fausto Mazzi (DSM) Marco Venuta (DSM) Nora Marzi (Servizio di Psicologia) Fabia Businco (Consultorio Familiare) Margherita Di Pietro (MMG) Maria Fenesia Agostini (PLS) Ermanna Campana (EAS)

3 Progetti analizzati INTEGRAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI SU INFANZIA E ADOLESCENZA Rete di servizi-- rete di informazioni Coordinamento DSM-DCP sistemi informativi capaci di interagire e di raccogliere informazioni In atto PREVENZIONE DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Programma DCA Aziendale Team multiprofessionali Formazione comune IN ATTO

4 Progetti analizzati PREVENZIONE DI COMPORTAMENTI SESSUALI A RISCHIO NEGLI ADOLESCENTI STRANIERI Ampliamento interventi di educazione alla salute in ambito scolastico e territoriali su adolescenti stranieri per individuare fattori di rischio e di protezione nell'assunzione di comportamenti corretti per la salute sessuale Distretto di Modena e Centro Stranieri PREVENZIONE DELLE CONDOTTE SUICIDARIE NELLA POPOLAZIONE A RISCHIO: STUDIO PILOTA Azienda Sperimentale Forlì PREVENZIONE DEL MALESSERE PSICOLOGICO-SOCIALE NEGLI ADOLESCENTI ADOTTATI E PREVENZIONE DEI FALLIMENTI ADOTTIVI Progetto Provinciale che coinvolge NPIA e Servizi Sociali Minori finalizzato a: -migliorare la conoscenza del fenomeno delle crisi adottive e dei fallimenti adottivi -individuare e validare i fattori di rischio e protezione

5 Progetti individuati PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Coordinatrice Dott.ssa Marzi PREVENZIONE DELLE CONDOTTE SUICIDARIE NELLA POPOLAZIONE A RISCHIO Coordinatore Dott. Venuta DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE-ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA Coordinatore Dott. Mazzi Solo per Modena PREVENZIONE DI COMPORTAMENTI SESSUALI A RISCHIO NEGLI ADOLESCENTI STRANIERI Coordinatrice Dott.ssa Fabia Businco

6 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Obiettivi - Costruzione di una mappa degli interventi di promozione alla salute e valutazione del grado d'integrazione -Diffusione dello stile di lavoro integrato dei servizi sociali, educativi, scolastici, formativi, sanitari, ricreativi Coordinatore Dott.ssa Marzi Nora Responsabile Settore Psicologia Clinica Dott.ssa Chiara Danesi Responsabile U.O. Centri adolescenza e Prevenzione

7 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA STRUTTURE AZIENDALI (Dipartimenti/Servizi, Unità Operative Aziendali coinvolte) DSM ( DP, PC); DCP ( CF) Servizio Comunicazione e Marketing Referente Servizio di Psicologia/centro adolescenza, Referente Servizio Dipendenze Patologiche, Referente Consultorio Familiare- Spazio Giovani Referente Educazione alla Salute Aziendale SOGGETTI ESTERNI Enti Locali, Scuole, privato sociale ed Associazionismo Figura di sistema Ufficio di Piano Coordinatrice pedagogica area adolescenza Operatori Spazi giovani comunali Educatori Centri Educativi

8 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Progetti Regionali di riferimento Guadagnare in salute in adolescenza” che attivano strategie di prevenzione e promozione della salute in adolescenza efficaci e che rispondono a criteri di buone pratiche. La Regione Emilia Romagna ha aderito al progetto attraverso 3 linee tematiche: promozione attività fisica e corretta alimentazione, peer to peer per l'area benessere psicofisico, peer education prevenzione delle IST Destinatari Adolescenti (12-20 anni) ed adulti di riferimento: genitori, insegnanti, educatori, operatori di servizi, allenatori ( Comunità educante) AmbitoScuola media inferiore e superiore ed extrascuola (interventi territoriali

9 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA AZIONI Messa in campo dei Progetti che ogni soggetto realizza coerentemente con il livello di programmazione Regionale, attraverso indicatori di progetto: target, mission, metodologia, grado di condivisione degli obiettivi da parte degli attori coinvolti, livello di integrazione realizzata e possibile

10 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA DOVE Nella Scuola. Progetti Sapere e Salute (Coordinato Servizio Comunicazione e marketing) integrazione dei progetti scuole libere dall'alcool e fumo con il progetto PEER EDUCATION /( Educazione tra pari) in affettività sessualità e tutela della salute riproduttiva; lavorando sull'empowerment, sviluppando l'autonomia personale, favorendo lo sviluppo di alcune capacità ( consapevolezza delle proprie azioni, dei rischi legati ai comportamenti, capacità di riflessione, di confronto e cambiamento) Nell'extrascuola: Partecipazione al Progetto Regionale Guadagnare in Salute in adolescenza un progetto sull' identità personale e benessere psicofisico che nel 2011-2012 sarà realizzato in due Distretti (Carpi- Sassuolo), valorizzando la rete territoriale come luogo d'intervento e d'integrazione ; ( gli spazi aggregativi, i GET, i centri giovani, i gruppi informali, le associazioni sportive, gli sportelli d’ascolto delle scuole secondarie di 2° grado.)

11 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA DOVE Realizzazione di tavoli di lavoro interistituzionali permanenti : Nel Distretto di Mirandola è stato infatti realizzato nel 2010-11 un tavolo tecnico interistituzionale che coinvolge tutti i soggetti attivi nella promozione dell'agio e prevenzione del disagio psicologico in adolescenza. Obiettivo è la creazione di una Equipe trasversale sull'adolescenza; dando continuità tra benessere, prevenzione e cura, realizzando un intervento di consulenza e terapia, favorendo la costruzione di una rete d'intervento, facilitando l'accesso, e la supervisione tra i diversi soggetti coinvolti. ( Centro Adolescenza, Spazio Giovani Consultorio Familiare, SERT, NPIA, Servizio sociale minori, Sportelli scolastici, figura di sistema Adolescenza Ente Locale, Educativa di Strada).

12 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA RISULTATI ATTESI Identificazione dei progetti adolescenza esistenti all'interno dei PdZ dei diversi Distretti nei 3 ambiti Sostegno alle Responsabilità Familiari Diritti dei bambini e degli adolescenti” Politiche a favore dei giovani Identificazione di alcuni indicatori d’integrazione attraverso cui misurare i progetti e costruire un matrice d'integrazione Realizzazione di progetti di peer education all'interno della scuola che integrino gli interventi di educazione alla salute già proposti ( Scuole libere dall'alcool e dal fumo e prevenzione delle MTS) in almeno 2 Distretti Estendere e qualificare l’intervento dell’adulto all’interno della “comunità educante”

13 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA SISTEMA DI VALUTAZIONE N° progetti di Educazione alla Salute frutto di un lavoro integrato N° progetti di educazione che coinvolgono insegnanti educatori utilizzando la metodologia della peer education N° progetti integrati presenti nei PdZ

14 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA TEMPI giugno 2012 Realizzazione di progetti di peer-education integrando progetti educativi diversi in almeno 3 Distretti novembre 2012 realizzazione del Progetto Guadagnare in salute in A Adolescenza nei Distretti di Carpi e Sassuolo Primo semestre 2012 inserimento nei PdZ del 50% dei Distretti di tavoli di lavoro interistituzionale permanenti sull'adolescenza

15 PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA CRITICITA’ Contributo degli operatori Ausl (diversi servizi) nei PdZ Tavoli PdZ come momenti di elaborazione e confronto, non solo come momento di sintesi Continuità dei finanziamenti Regionali dedicati Bisogni formativi personale Ausl e Servizi Sociali ed educativi in relazione al cambiamento modello intervento Raccordo di confronto e potenziamento del progetto con gruppi Regionali

16 PREVENZIONE DELLE CONDOTTE SUICIDARIE NELLA POPOLAZIONE A RISCHIO Coordinatore Dott. Marco Venuta AMBITO Prevenzione delle condotte suicidarie nella popolazione a rischio TITOLO Prevenzione secondaria del suicidio adolescenziale (14-24) in ospedale OBIETTIVI Dopo una analisi delle “barriere”, espressione spesso dei meccanismi di “negazione”, definire e applicare un protocollo di intervento e di monitoraggio per i tentativi di suicidio in età adolescenziale che accedono alle cure ospedaliere in Pronto soccorso, compreso gli interventi sulle famiglie nei suicidi portati a termine. COORDINATORE Dott. Marco Venuta

17 STRUTTURE AZIENDALI Pronto soccorso di Ospedale Policlinico e NOCSAE, Dipartimento di salute mentale, 118, MMG SOGGETTI ESTERNI COINVOLTI Nessuno DESTINATARI Operatori sanitari, operatori di pronto intervento AMBITO Pronto soccorso PREVENZIONE DELLE CONDOTTE SUICIDARIE NELLA POPOLAZIONE A RISCHIO

18 AZIONI Raccolta dei dati dai database dei PS degli ospedali della provincia e del DSM Interviste/questionari per la definizione delle barriere nei PS e nei Reparti ospedalieri Strutturazione e definizione di un protocollo di intervento intra- ospedaliero e territoriale Interventi di formazione specifica Collegamento in rete degli operatori interessati Applicazione e monitoraggio del protocollo TEMPI 1° semestre 2012 Raccolta dei dati e definizione del protocollo 2° semestre 2012 e 1° trimestre 2013 Formazione degli operatori e collegamento in rete Dal 2° trimestre 2013 applicazione del protocollo Valutazione degli indicatori dal 31 marzo 2013 ogni 6 mesi

19 PREVENZIONE DELLE CONDOTTE SUICIDARIE NELLA POPOLAZIONE A RISCHIO RISULTATI ATTESI SISTEMA DI VALUTAZIONE n. incontri formativi n. protocolli n. casi identificati monitoraggio del fenomeno n. incontri con le famiglie

20 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE-ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA Obiettivi La definizione e implementazione di un percorso di prevenzione-assistenza per soggetti a rischio di psicosi e/o all'esordio psicotico, sulla base dell'esperienza condotta durante il progetto GET-UP Coordinatori Dr Fabrizio Starace, Dott.sa Daniela Rebecchi, Dr. Paolo Stagi, Dr. Fausto Mazzi

21 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA STRUTTURE AZIENDALI Inizialmente il percorso verrà implementato nelle aree e distretti di Carpi, Modena Est e Vignola con il coinvolgimento dei medici di famiglia, del DSM-DP e dei soggetti esterni coinvolti. Successivamente la formazione e il percorso di prevenzione/assistenza dei soggetti all'esordio psicotico sarà allargato alle altre aree e distretti dell'AUSL di Modena

22 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA SOGGETTI COINVOLTI quelli che presentano sintomi o comportamen ti a rischio di esordio psicotico verranno valutati attraverso una intervista semi-strutturata e indirizzati a un percorso di prevenzione e/o assistenza che coinvolgerà i medici di famiglia, gli operatori dei CSM, la Neuropsichiatria infantile (NDP), servizi di Psicologia Clinica, SERT, le strutture assistenziali (terapeutiche/riabilitative) del privato accreditato, i servizi di inserimento lavorativo, agenzie la cui attività è finalizzata all'integrazione sociale dell'esperienza psicotica (social point, associazione dei familiari e degli utenti etc..), istituzioni la cui attività è finalizzata all'accoglimento e integrazione del disagio/ malessere psicologico ( società sportive, parrocchie, associazioni, centri culturali etc...).

23 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA Destinatari Soggetti di età compresa tra i 14-35 anni che presentano sintomi o comportamenti a rischio di esordio psicotico valutati con una specifica intervista semi-strutturata Ambito I soggetti destinatari dell'intervento inizialmente saranno valutati negli studi dei medici di famiglia e/o case della salute. Successivamente verrà loro proposto un percorso di prevenzione e/o assistenza correlato all'esito della valutazione iniziale che si svolgerà nelle strutture e servizi coinvolti nel progetto stesso.

24 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA AZIONI in DETTAGLIO Prima fase di formazione rivolta a tutti gli operatori coinvolti nel progetto (medici di famiglia, operatori dei servizi pubblici e privati) nella quale verrà descritto analiticamente il processo nelle sue diverse articolazioni Seconda fase di implementazione e sperimentazione di efficacia del percorso di prevenzione-assistenza, nei territori dell'AUSL che hanno partecipato al braccio sperimentale del progetto GET-UP. Successivamente la formazione e l'implementazione verrà allargata a tutto il territorio dell'AUSL di Modena

25 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA Mese123456789101112131415161718192021222324 FASE 1 Coordinamento tra i responsabili del progetto per la condivisione degli strumenti di valutazione, delle metodologie degli interventi, della valutazione degli esiti X FASE 2 Formazione al case managementXXX Formazione alla psicoeducazioneXXX Formazione alla terapia motivazionale e di sostegno a indirizzo cognitivo comportamentaleXXX Formazione dei medici di famiglia coinvolti nel progettoXXXXX Formazione/coordinamento dei soggetti esterni all'AUSL coinvolti nel progettoXXXXXx FASE 3 Reclutamento e valutazione dei soggetti inclusiXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Realizzazione del percorso assistenziale “Interventi di prevenzione/assistenza per psicosi all'esordio” nei territori dell'AUSL di Modena coinvolti nel progetto XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX FASE 4 Valutazione della diffusione della formazione relativa al percorso “Interventi di prevenzione/assistenza per psicosi all'esordio” nelle aree/distretti dell'AUSL partecipanti XXXXX Percentuale di utenti trattati in accordo al percorso rispetto ai soggetti segnalatiXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Valutazione degli esiti dei percorsi assistenziali “Interventi per psicosi all'esordio” nei CSM partecipantiXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Analisi dei datiXXXX

26 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA RISULTATI ATTESI Diffusione del percorso “Interventi di prevenzione-assistenza per psicosi all'esordio” nei servizi dell'AUSL di Modena. Prevenzione e/o riduzione delle disabilità correlate alla malattia. Prevenzione e/o riduzione della cronicizzazione delle disabilità con riduzione dei costi dell'assistenza. Miglioramento della compliance ai trattamenti. Migliorare la soddisfazione (qualità percepita)degli utenti all'esordio psicotico e dei loro familiari

27 DIFFUSIONE DI UN PERCORSO, EVIDENCE-BASED, DI PREVENZIONE- ASSISTENZA PER GLI ESORDI PSICOTICI NELL'AUSL DI MODENA SISTEMA DI VALUTAZIONE Relativi al processo: - Diffusione del percorso: numero di operatori formati all'utilizzo del percorso terapeutico, numero di servizi che aderiscono e accettano di implementare il percorso -Percentuale di utenti trattati in accordo al percorso rispetto ai soggetti segnalati Relativi all'efficacia del percorso: - Tasso di ricadute -Tasso di ospedalizzazioni -Compliance ai trattamenti -Funzionamento sociale dei soggetti coinvolti nel percorso di prevenzione/assistenza


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