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Il ruolo dei DSM per la salute mentale negli istituti Penitenziari in Toscana Galileo Guidi Coordinatore della Commissione regionale per il governo clinico.

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Presentazione sul tema: "Il ruolo dei DSM per la salute mentale negli istituti Penitenziari in Toscana Galileo Guidi Coordinatore della Commissione regionale per il governo clinico."— Transcript della presentazione:

1 Il ruolo dei DSM per la salute mentale negli istituti Penitenziari in Toscana
Galileo Guidi Coordinatore della Commissione regionale per il governo clinico della Salute Mentale Firenze 11 luglio 2008

2 D.P.C.M. 1 aprile 2008 Art. 1 :‘ Trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie..’ Legge Regionale n. 64 del 2/12/2005 ‘ Tutela del diritto alla salute dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati in Toscana’ Linee di indirizzo nazionali per la Salute Mentale Marzo 2008

3 Legge n. 833 del 1978 Art.2 punto 8, lettera g :
“ La tutela della salute mentale, privilegiando il momento preventivo e inserendo i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da eliminare ogni forma di discriminazione e di segregazione, pur nella specificità delle misure terapeutiche, e da favorire il recupero e il reinserimento sociale dei disturbati psichici”.

4 Piano Sanitario 2008-2010 proposta della G.R.
Il percorso gestionale sarà affidato, come previsto dalla L.R. 64/05 e nello stesso DPCM, alle Aziende Sanitarie tramite le proprie articolazioni territoriali ed ospedaliere considerando i detenuti e gli internati come se fossero domiciliati in Residenze territoriali nelle quali prevedere Presidi sanitari in cui effettuare le proiezioni ed i servizi necessari per la tutela della salute

5 In Toscana il dipartimento di salute mentale DSM è la struttura dell’Azienda Sanitaria Locale finalizzata alla Promozione della salute mentale, alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei disturbi psichici, nonché neurologici e neuropsicologici in età evolutiva

6 Il DSM Garantire buone pratiche cliniche e assistenziali
Supporto tecnico professionale alla Società della Salute e alle ASL nella funzione di governo delle attività socio sanitarie Realizzazione del Patto con gli utenti e con le famiglie per il miglioramento continuo delle prestazioni erogate

7 Il DSM Struttura tecnico-professionale che opera attraverso una rete di servizi territoriali/ospedalieri, radicati nella comunità locale; attraverso questa rete vengono assicurati livelli di assistenza nell’arco delle 24 ore, sette giorni su sette a pazienti appartenenti ad ogni fascia di età

8 Unità Funzionali Salute Mentale Adulti Infanzia Adolescenza
Sono le strutture organizzative che a livello di zona distretto hanno la responsabilità assistenziale e il compito di gestire le risorse assegnate

9 Utenti attivi - Consolidato 2006
Popolazione Toscana Di cui <18 anni Adulti in carico 3% Minori in carico 4,8%

10 Decreto 1 aprile 2008 Negli allegati A e C sono indicate le modalità con cui procedere nel processo di trasferimento delle funzioni al sistema sanitario. Per quanto riguarda la Salute Mentale ritroviamo nelle linee guida quanto indicato nel documento “ Linee di indirizzo nazionali per la Salute Mentale” del marzo 2008

11 Decreto 1 aprile 2008 Allegato A Linee Guida
Vengono proposte modalità organizzative dei servizi diverse in relazione della tipologia degli istituti penitenziari presenti nel territorio delle diverse Aziende Sanitarie. Viene confermato il ruolo centrale del DSM di residenza dell’imputato nella tutela della salute in carcere e nellO.P.G.

12 Linee guida All. A Ist. penitenziari con capienza complessiva fino a 200 detenuti, il medico responsabile coordina le prestazioni erogate dal personale dell’ ASL Ist. penitenziari con capienza da 200 a 500 detenuti, istituire una unità operativa multiprofessionale, ai fini della erogazione delle prestazioni di base e specialistiche. Ist. con capienza oltre 500 detenuti, l’indicazione è di istituire idonea struttura con autonomia organizzativa

13 -Decreto 1 aprile 2008 -Linee di indirizzo nazionale S.M.
Sorveglianza epidemiologica attraverso l’osservazione dei nuovi giunti e la valutazione periodica delle condizioni di rischio Interventi di individuazione precoce dei disturbi, con particolare attenzione ai soggetti minori Formazione e aggiornamento degli operatori coinvolti compreso il personale penitenziario Il servizio di S.M. responsabile all’interno dell’istituto di pena stabilisce ogni opportuno contatto con il DSM di residenza del recluso per conoscere la storia precedente e la presa in carico al ritorno in libertà Attivare specifici programmi mirati alla riduzione dei rischi di suicidio Favorire la cooperazione tra area sanitarie e area trattamentale

14 Decreto 1 aprile 2008 Linee guida All. A
Indicazioni specifiche nel settore s.m.: Istituzione di sezioni o reparti a custodia attenuata, in prossimità dell’infermeria, per i trattamenti terapeutici riabilitativi, con funzione anche di osservazione per l’accertamento delle infermità psichiche.Destinati a soggetti con infermità psichica sopravvenuta nel corso della misura detentiva che non comporti ricovero in O.P.G. o in C.di C.C.

15 Magistratura Deve essere aperto un confronto per presentare la nuova situazione organizzativa e le opportunità relative alla Tutela della Salute dei detenuti e degli internati con l’assunzione di competenze da parte delle ASL. Porre all’attenzione della stessa magistratura la necessità che le misure alternative e gli stessi inserimenti in Comunità terapeutica disposti dal magistrato dovrebbero essere valutati anche dal servizio sanitario pubblico competente coinvolto anche per il pagamento della retta

16 Perché non provare a sperimentare?
Sul modello di quanto attuato in Gran Bretagna dove sono stati attivati dei gruppi di professionisti dedicati ad affrontare globalmente i problemi. Potremmo sperimentare in alcune realtà territoriali la creazioni di gruppi di professionisti particolarmente preparati e dedicati in grado di offrire il contributo necessario a diversi DSM Affidando loro il compito della presa in carico dei detenuti, i rapporti con i DSM territoriali e con la magistratura


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