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Percorso regionale di formazione per il personale operante nelle attivit à di raccolta sangue ed emocomponenti La relazione con il donatoreLa relazione.

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Presentazione sul tema: "Percorso regionale di formazione per il personale operante nelle attivit à di raccolta sangue ed emocomponenti La relazione con il donatoreLa relazione."— Transcript della presentazione:

1 Percorso regionale di formazione per il personale operante nelle attivit à di raccolta sangue ed emocomponenti La relazione con il donatoreLa relazione con il donatore La cura del donatore prima, durante e dopo il prelievoLa cura del donatore prima, durante e dopo il prelievo Principi di disinfezione ed asepsiPrincipi di disinfezione ed asepsi Lidia Tedeschini

2 Un sorriso non costa niente e produce molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dà. Dura un solo istante, ma talvolta il suo ricordo è eterno.

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4 IL DONATORE SI PRESENTA SPONTANEAMENTE AL CENTRO DI RACCOLTA, FORNENDO QUALCOSA DI PROPRIO PER UN BENE SOCIALE, MOSSO DA SPIRITO DI SOLIDARIETA’, MA CONSAPEVOLE DI ESSERE NECESSARIO AL SERVIZIO SANITARIO

5 Figura del medico e infermiere in sala prelievi Dire ciò che si fa Fare ciò che si dice Dimostrare ciò che si fa

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7 SALA PRELIEVI

8 SETTORE PLASMAFERESI

9 DONAZIONE PLASMA-PIASTRINE

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12 SALA PRELIEVI S.T. Armonia Unità Lavoro di gruppo Tranquillità Comunicazione

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15 CODICE DEONTOLOGICO CAPO IV ART.40 L’infermiere favorisce l’informazione e l’educazione sulla donazione di sangue,tessuti ed organi quale atto di solidarietà e sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere

16 CODICE DEONTOLOGICO DICE L’infermiera/e esegue le procedure e le rispetta. Quando non sono sicura devo chiedere informazioni. RICORDIAMOCI: Nessuna domanda è sciocca TUTTE le domande sono importanti.

17 In sala prelievi

18 ACCOGLIENZA IDENTIFICAZIONE DEL DONATORE L’ACCOGLIENZA DEL DONATORE IN SALA PRELIEVI,OLTRE AD IMPEGNARE DAL PUNTO DÌ VISTA RELAZIONALE,IMPLICA ALCUNI ASPETTI TECNICI SPECIFICI: L’IDENTIFICAZIONE DEL DONATORE, IL CONTROLLO DEL GRUPPO, LA CORRISPONDENZA DELLA NUMERAZIONE TRA SACCA E PROVETTE. L’IDENTIFICAZIONE DELL’OPERATORE (beige) IL DONATORE VIENE FATTO ACCOMODARE SU UNA POLTRONA RECLINABILE IN UNA POSIZIONE SEMISDRAIATA,VIENE INVITATO A SCOPRIRE IL BRACCIO, A TOGLIERE DALLA BOCCA CARAMELLE O GOMME DA MASTICARE.

19 LAVAGGIO DELLE MANI Nell’igiene delle mani esistono delle regole da rispettare:le unghie devono essere corte e arrotondate, va evitato l’uso dello smalto. Durante il turno di servizio togliere orologi,bracciali,anelli o quant’altro possa diventare veicolo di contaminazione. Mantenere la cute delle mani in buone condizioni ricorrendo all’uso di creme emollienti e nutrienti. Usare camici con maniche corte per evitare che le mani vengano contaminate dalla divisa. IL materiale minimo indispensabile è costituito:lavandino con acqua calda e fredda fornito di miscelatore a leva,o fotocellula,dispenser per sapone,disinfettante liquido,rotolo o salviette di carta. Eseguire un vigoroso sfregamento di tutte le superfici insaponate della mano per almeno 10sec.seguito dal risciacquo sotto il getto dell’acqua (lavaggio sociale) In alternativa,con un antisettico a base alcolica.

20 GUANTI PERMETTONO UNA BARRIERA PROTETTIVA FRA IL PRELEVATORE E OGNI AGENTE INFETTANTE CHE POTREBBE CONTAMINARLO IN SEGUITO A TAGLI ED ABRASIONI.....ESISTONO DIVERSI TIPI DI GUANTI: AL VINILE AL LATTICE (i più usati ) AL NITRILE E’BENE RICORDARE CHE ALCUNI SOGGETTI SVILUPPANO ALLERGIE AL TALCO. INOLTRE OBBLIGATORIO CAMBIARE SPESSO I GUANTI (ed è obbligatorio ad ogni prelievo) ED ESEGUIRE UN LAVAGGIO IMMEDIATO E ACCURATO DELLE MANI CON ACQUA E SAPONE (lavaggio sociale). IN ALTERNATIVA USARE ANTISETTICO A BASE ALCOLICA.

21 Scelta del sito del prelievo Braccio ben appoggiato e fermo Far aprire e chiudere la mano del donatore (dumping ) Palpare con l’indice nella zona del prelievo per riconoscere la vena Ispezionare sempre entrambe le braccia prima di decidere dove eseguire il prelievo Verificare che sull’area scelta non vi siano abrasioni, lesioni o cicatrici dei tessuti, ematomi.

22 Il laccio emostatico Applicazione del laccio emostatico: Si applica nella parte superiore del braccio a una distanza di 7-10 cm al disopra del sito scelto,stringendolo in modo tale da aumentare la pressione del sangue nella vena senza arrestare la circolazione

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26 Modalità Operative La disinfezione della cute nell’area scelta per il prelievo viene effettuata mediante garza sterile imbevuta con idonea quantità di soluzione disinfettante (clorexidina gluconato 2% in soluzione alcolica) conservata per un massimo di 4 settimane (come da Proc. Aziendale cod. P077AUSLBO – Antisettici e disinfettanti indicazioni d’uso) nel loro contenitore originale sulla cui confezione deve essere riportata con un pennarello indelebile la data di apertura della confezione stessa. Se il prelievo è per la donazione la disinfezione viene applicata su un’ampia area cutanea mediante movimenti “a spirale” (dall’interno verso l’esterno) senza passare due volte nello stesso punto: tale procedura viene ripetuta per almeno tre volte utilizzando ogni volta una garza diversa. Se il prelievo è per esami la disinfezione viene applicata secondo le modalità sopra indicate sull’area cutanea della venipuntura per almeno una volta. Attendere circa 30-40 secondi (tempo di contatto minimo per ottenere un’adeguata antisepsi), prima di procedere con le manovre attendere che la soluzione antisettica sia asciutta. Dopo la disinfezione l’area cutanea non deve essere in alcun modo toccata; qualora si renda necessaria una rivalutazione del punto di venipuntura ripetere SEMPRE tutte le operazioni di antisepsi prima di effettuare la venipuntura. Al termine, nel momento di estrazione dell’ago, porre una garza sterile ASCIUTTA sul punto della venipuntura.

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28 ESECUZIONE DEL PRELIEVO CON L’AGO TENUTO AD UN ANGOLO DI 45°E L’APERTURA OBLIQUA IN ALTO SI PENETRA NELLA VENA, E’ IMPORTANTE STARE ATTENTI A TENERE TESA LA PELLE ATTORNO AL PRELIEVO PERCHE’ CIO’ AIUTA A FISSARE LA VENA E RENDE MENO DOLOROSO L’INSERIMENTO DELL’AGO. SE IL SANGUE NON DEFLUISCE IMMEDIATAMENTE PUO’ ESSERE UTILE UNA BREVE E DELICATA MANOVRA O DI PENETRAZIONE O DI SPOSTAMENTO DELL’AGO RICOPRIRE CON UN BATUFFOLO NUOVO STERILE ASCIUTTO

29 TAMPONE CUTANEO

30 DONAZIONE DI SANGUE

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32 Plasmaferesi produttiva

33 LA MATTINA DELLA DONAZIONE SI CONSIGLIA DI BERE MOLTA ACQUA. LA MATTINA DELLA DONAZIONE FARE UNA LEGGERA COLAZIONE CON: CAFFE’ O TE’ LEGGERMENTE ZUCCHERATI, SUCCHI DI FRUTTA,SPREMUTE,FETTE BISCOTTATE,BISCOTTI SECCHI. EVITARE LATTE E LATTICINI.

34 LA MATTINA DELLA DONAZIONE E’ SCONSIGLIATA L’ASSUNZIONE DI CIBI RICCHI DÌ GRASSI. LA MATTINA DELLA DONAZIONE E’ OPPORTUNO NON FUMARE E NON ASSUMERE ALCOLICI.

35 E ‘ IMPORTANTE CHE IL DONATORE NON ARRIVI ALLA DONAZIONE DISIDRATATO: NEL POMERIGGIO PRIMA DELLA DONAZIONE SI CONSIGLIA DI BERE MOLTI LIQUIDI. NEL POMERIGGIO PRIMA DELLA DONAZIONE SI CONSIGLIA DI NON EFFETTUARE ATTIVITA’ FISICA PARTICOLARMENTE INTENSA.

36 ASSUMERE CIBI FACILMENTE DIGERIBILI BERE MOLTI LIQUIDI NON BERE BEVANDE MOLTO FREDDE NON ASSUMERE ALCOLICI EVITARE DI FUMARE PER ALMENO DUE ORE DOPO LA DONAZIONE NON PRATICARE SPORT PERICOLOSI O CHE COMPORTINO NOTEVOLE STRESS FISICO NON ESPORSI AL SOLE NON SOGGIORNARE IN AMBIENTI CALDI UMIDI (TIPO SERRE) NON FARE BAGNI CALDI NON GUIDARE AUTOVEICOLI PUBBLICI (AUTOBUS TAXI AEREI)

37 RIMOZIONE DEL LACCIO ED ESTRAZIONE DELL’AGO AL TERMINE DELLA DONAZIONE SI TOGLIE IL LACCIO; SI ESTRAE L’AGO LENTAMENTE PER EVITARE DÌ DANNEGGIARE LA PARETE DELLA VENA E PROVOCARE EMATOMI CON LA PUNTA DELL’AGO. SI CHIEDE AL DONATORE Dì ESERCITARE UNA PRESSIONE IN LOCO MANTENENDO IL BRACCIO DIRITTO FINO ALL’ARRESTO DELLA EMORRAGIA. SI INVITA IL DONATORE A RIMANERE SEDUTO PER QUALCHE MINUTO. SUL PUNTO DEL PRELIEVO SI APPLICA SOLO IL CEROTTO STERILE

38 PROBLEMI DI VENOPUNTURA EMATOMI ( COMPRESSIONE,GHIACCIO,EPARINOIDI,MEDICAZIONE ) VENE PROFONDE ( BRACCIALE DELLA PRESSIONE DUE LACCI IDRATAZIONE) VENE PICCOLE E SUPERFICIALI (BRACCIALE PRESSIONE IDRATAZIONE MASSAGGIO E PICCHIETTAMENTO DELLA VENA ) PRELIEVO LENTO (CONTROLLO AGO,BRACCIO, LACCIO, IDRATAZIONE) COAGULI (DISCONETTERE IL DONATORE)

39 TU IN SALA PRELIEVI RAPRESSENTI L’ANELLO VITALE TRA IL DONATORE E IL PAZIENTE. TU FAI CAPIRE AI DONATORI QUANTO SIA IMPORTANTE E APPREZZATO IL LORO IMPEGNO ANCHE DICENDO UN SEMPLICE

40 RICORDA Non c’è mai una seconda volta per fare una buona prima impressione

41 Regalo Ti regalo un sorriso …….. Ti terrà compagnia …….. Se avrai paura ti farà coraggio perché un sorriso è come il sole: illumina la strada e riscalda il cuore

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