La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Movimenti, poetiche, tendenze. Periodizzazioni Fino al 1925: Avanguardie Da 1925 al 1956: Ritorno all’ordine.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Movimenti, poetiche, tendenze. Periodizzazioni Fino al 1925: Avanguardie Da 1925 al 1956: Ritorno all’ordine."— Transcript della presentazione:

1 Movimenti, poetiche, tendenze

2 Periodizzazioni Fino al 1925: Avanguardie Da 1925 al 1956: Ritorno all’ordine

3 Da Baudelaire due tendenze Simbolismo: Idea di poesia come rivelazione della verità assoluta e metafisica o profondamente radicata nell’esperienza di un individuo, poesia come atto mistico o magico (Ungaretti, Campana, Ermetismo) Allegoria: Idea di poesia come ricerca e conoscenza della verità che può essere superiore alle singole vicende personali e storiche, ma che rimane umana e razionale (Crepuscolari, Montale, Saba)

4 Le avanguardie: definizione 1. Reparto che precede una formazione militare in movimento con lo scopo di esplorare il terreno e prevenire ogni sorpresa nemica 2. Nell’800: gruppi che si ponevano a capo di movimenti rivoluzionari (senso politico) 3. Nel ‘900: estensione a gruppi letterari e artistici

5 Caratteristiche generali 1. Opposizione al Naturalismo e al Decadentismo (morte dell’arte) 2. Arte come attività di gruppo 3. Attività artistica internazionale e interartistica

6 Movimenti e tendenze Futurismo Espressionismo Dadaismo Surrealismo Crepuscolari Espressionisti vociani

7 Futurismo 1909 in Italia: Manifesto futurista (pubblicato a Parigi sul “Figaro”) 1910 in Russia (Majakovskij) 1913 in Francia: Apollinaire, L’antitradition futuriste In Inghilterra (Ezra Pound)

8 In Italia Movimento organizzato intorno a manifesti teorici, fondato da Filippo Tommaso Marinetti Interpretazione del nuovo, del progresso meccanico, della velocità, della modernità industriale Ambiguità: antiborghesismo, ma avanguardia borghese “Sputare sull’Altare dell’Arte”: arte omologa alla società industriale Abolizione del valore estetico per il valore commerciale

9 Prima fase (1909-1912) Influenza del Simbolismo Verso libero Serate futuriste Aderiscono anche Govoni e Palazzeschi

10 Seconda fase (1912-1915) 1912: Manifesto tecnico 1913: Distruzione della sintassi. Immaginazione senza fili. Parole in libertà 1914: Lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica 1. Parole in libertà (paroliberismo) 2. Uso dei verbi all’infinito 3. Onomatopea 4. Ortografia e tipografia libere 5. Catena di analogie che porta a un lirismo multilineare La macchina non è artificiale ma fa vivere la natura (stessa energia originaria)

11 Terza fase (1915-1920) Interventisti (guerra per scatenare le energie primordiali) Organizzazione in partito politico dopo la guerra Dopo il 1920 adesione al fascismo (1929, Marinetti è nominato segretario della classe di lettere dell’Accademia d’Italia)

12 Tra novità e conformismo Importanza delle comunicazioni di massa Arte democratica Posto privilegiato per gli artisti “L’Arte e gli artisti rivoluzionari al potere” “Sì, gli artisti al potere! Il vasto proletariato dei geniali governerà”

13 Espressionismo (1905-1925) 1901: nascita del termine a Parigi Tendenza all’avanguardia (corrente) Nasce in Germania e si diffonde in Austria Basi culturali: Nietzsche e Bergson Rifiuto del Positivismo e del Naturalismo (anarchia, ribellione)

14 Temi e forme Temi: città mostruosa, civiltà delle macchine sentita come caos, angoscia e grido o visione drogata e allucinata Il personaggio è un uomo degradato in un mondo degradato Poeta = uomo della folla, piccolo borghese come tanti Forme: sintetiche ed ellittiche (paratassi, periodi secchi, brevi, nervosi, nominali o verbali, lessico antiaccademico che spazia dall’alto al basso con predilezione per quest’ultimo, verso libero) Stile: esiti grotteschi e materiali o astratti e allegorici Qualche nome: Trakl e Benn

15 Espressionismo Vs. Impressionismo Espressionismo L’espressionismo rifiutava il concetto di una pittura sensuale (ossia di una pittura tesa al piacere del senso della vista), spostando la visione dall’occhio all’interiorità più profonda dell’animo umano. L’occhio, secondo l’espressionismo, è solo un mezzo per giungere all’interno, dove la visione interagisce con la nostra sensibilità psicologica. E la pittura che nasce in questo modo, non deve fermarsi all’occhio dell’osservatore, ma deve giungere al suo interno (non è più la natura a operare sull'uomo, che si limita poi a trascrivere ciò che ha impressionato la retina, ma è l'uomo stesso ad agire sulla natura, facendo prevalere la sua soggettività) La sua matrice di fondo rimane sempre profondamente drammatica. Quando l’artista espressionista vuol guardare dentro di sé, o dentro gli altri, trova sempre toni foschi e cupi. Al suo interno trova l’angoscia, dentro gli altri trova la bruttura mascherata dall’ipocrisia borghese. E per rappresentare tutto ciò, l’artista espressionista non esita a ricorre ad immagini «brutte» e sgradevoli. Anzi, con l’espressionismo il «brutto» diviene una vera e propria categoria estetica, cosa mai prima avvenuta con tanta enfasi nella storia dell’arte occidentale. Impressionismo Rimase sempre legato alla realtà esteriore. L’artista impressionista limitava la sua sfera di azione all’interazione che c’è tra la luce e l’occhio. In tal modo cercava di rappresentare la realtà con una nuova sensibilità, cogliendo solo quegli effetti luministici e coloristici che rendono piacevole ed interessante uno sguardo sul mondo esterno (rappresentava una sorta di moto dall'esterno verso l'interno - era,cioè, la realtà oggettiva ad imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista). È stato sempre connotato da un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Era alla ricerca del bello, e proponeva immagini di indubbia gradevolezza. I soggetti erano scelti con l’intento di illustrare la gioia di vivere. Di una vita connotata da ritmi piacevoli e vissuta quasi con spensieratezza.

16 Dadaismo (1916-1922) Dada: giocattolo, gingillo 1918 Tristan Tzara, Primo Manifesto: Rifiuto del culto della novità Rifiuto dell’umanesimo (l’arte non ha alcun privilegio) Rifiuto del bello Rifiuto della comunicazione esistente Uso anticonformistico del linguaggio: suoni e fonemi in libertà, giochi linguistici, onomatopee, deformazione sintattica, accostamento casuale di parole sino al “nonsense”

17 Surrealismo (1919 – anni trenta) 1924: Breton, Primo manifesto del Surrealismo 1929: Secondo manifesto del Surrealismo Surrealismo: “realtà superiore” (l’arte deve esprimere l’inconscio) Scrittura automatica, che segua i movimenti dell’inconscio (semi-ipnosi, flusso di coscienza) Arte come azione volta a liberare l’uomo (comunismo) Modelli: Romanticismo nordico, Simbolismo

18 I Crepuscolari (1903-1911) Esprimono l’alba del ‘900 Non costituiscono una scuola unitaria Gusto malinconico Aree di attività: Torino, Roma, Romagna

19 Tendenza all’avanguardia Rifiuto del Sublime e dell’idea estetizzante dell’arte “Io mi vergogno, / sì, mi vergogno d’essere un poeta!” Squallore piccolo-borghese e massificazione del poeta Negazione della tradizione Repulsa del pathos lirico e uso dell’ironia in poesia

20 Nuove forme e nuovi temi Nuove forme: verso libero, ironizzazione della metrica tradizionale Nuovi registri espressivi: lessico basso e colloquiale, sintassi parlata Nuovi paesaggi: orti, ospedali, conventi, sere domenicali in provincia Nuovi personaggi: monache, vecchie, mendicanti, vagabondi, saltimbanchi Nuovi oggetti: specchi, mobilio abbandonato, piccole cose, organetti Storie private di emarginazione Vicende intime di esistenza umiliata, colti nella loro frantumazione, con ironia (Gozzano), con umorismo surreale (Palazzeschi), con toni allucinati e gridati (Corazzini)

21 I Vociani Scrittori della rivista “Voce” (Prezzolini ’08-‘14 e poi De Robertis ‘14-’16) Critica all’estetismo e moralismo (Slataper, Boine, Jahier, Rebora) Tendenza espressionistica (frammento espressionista) Manifestazione immediata della soggettività (arte trascrizione della vita) Rifiuto dei generi letterari (romanzo e novella come generi borghesi) Predilezione per il frammento (poesia e prosa si fondono: poème en prose o prosa lirica) crisi dell’io come capacità sintetica carattere frantumato della realtà Lessico, stile e struttura che sforza e deforma le parole (ellissi) Paratassi, costrutti nominali o verbali Lessico: dal dialetto, al gergo, al linguaggio specialistico (mescolamento teorizzato da Slataper)


Scaricare ppt "Movimenti, poetiche, tendenze. Periodizzazioni Fino al 1925: Avanguardie Da 1925 al 1956: Ritorno all’ordine."

Presentazioni simili


Annunci Google