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1 Il Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria ambiente - PRRM (Proposta intermedia) Direzione Generale PTA – Settore “Qualità.

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1 1 Il Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria ambiente - PRRM (Proposta intermedia) Direzione Generale PTA – Settore “Qualità dell’aria, rischi industriali, prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento”

2 2 Perché viene fatto il PRRM D.Lgs n°351/99 - Attribuisce alle Regioni il compito di: Valutare la qualità dell’aria tramite monitoraggio Individuare zone in cui si eccedono o non si eccedono i valori limite (Zone di risanamento e Zone di mantenimento) Inoltre prevede la predisposizione di piani e programmi regionali: di risanamento – per il raggiungimento dei V.L. entro i tempi previsti dalla norma di mantenimento della qualità dell’aria – per conservare i livelli degli inquinanti al disotto dei V.L. Direttiva quadro 96/62/CE - la U.E., insieme alle successive quattro direttive figlie, che specificano una richiesta minima per controllo delle emissioni da varie sorgenti, ha determinato un quadro normativo completo per la tutela della qualità dell’aria

3 3 Finalità generali del PRRM Perseguire una strategia regionale integrata tra inquinamento atmosferico e riduzione emissioni gas serra (Kyoto), in coerenza con quella nazionale e della U.E. Di conseguenza: rispetto al programma di azioni, il piano dovrà seguire il principio di integrazione e realizzare una sempre maggior strategia di integrazione tra le politiche regionali coinvolte nel risanamento e mantenimento della qualità dell’aria ambiente, in particolare tra politiche ambientali e della mobilità, energetiche e sanitarie Ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento, in coerenza con il macrobiettivo del PRAA

4 4 Il PRRM e la programmazione regionale (PRS 2006-10 e PRAA 2007-10) PRRM come strumento di attuazione delle priorità del PRS e dei macrobiettivi e interventi del PRAA. PRS Rapporti con PRS:  il PRRM costituisce uno degli strumenti di attuazione delle priorità definite dal Programma Strategico “Sostenibilità ambientale dello sviluppo” - PIR 3.1. “Politiche di ecoefficienza per Kyoto e la qualità dell’aria” PRAA Rapporti con PRAA: il PRRM recepisce e attua le priorità del PRAA connesse all’inquinamento atmosferico e relative alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti

5 5 Le parole chiave del PRRM  Integrazione : orizzontale e verticale, nelle politiche e nelle azioni  Conoscenza interdisciplinare : necessità di differenti professionalità e di elementi conoscitivi di numerose e diverse discipline  Efficacia : approccio di valutazione ex ante degli effetti delle azioni per le migliori scelte

6 6 Piano di rilevamento della qualità dell'aria (D.G.R. n° 381/99) Inventario sorgenti di emissione in atmosfera (D.G.R. n° 1193/00) Inventario sorgenti di emissione in atmosfera (D.G.R. n° 1193/00) Valutazione qualità aria ambiente Programmi di valutazione specifici Classificazione territorio regionale (D.G.R. n. 1325/03 e aggiornamento 2006) insufficiente sufficiente Altre informazioni: capacità diffusive densità abitanti Altre informazioni: capacità diffusive densità abitanti Piano Regionale di Risanamento e mantenimento della qualità dell’aria: Proposta iniziale, 29 marzo ’07- Consiglio Proposta intermedia, 10 dicembre ’07 - Giunta Proposta finale, gen ‘08 Piano Regionale di Risanamento e mantenimento della qualità dell’aria: Proposta iniziale, 29 marzo ’07- Consiglio Proposta intermedia, 10 dicembre ’07 - Giunta Proposta finale, gen ‘08 verifica controllo CONOSCENZA VALUTAZIONE ATTUAZIONE Processo regionale di gestione della qualità dell’aria

7 7 I.R.S.E. Emissioni regionali confronto anni 1995/2005 (%)

8 8 2002 Quadro analitico conoscitivo – Zonizzazione regionale 2006 2002: 32 comuni con V.L.> di quelli consentiti - 50% popolazione e 14% territorio 255 comuni con V.L.< di quelli consentiti - 50% popolazione e 86% territorio2006: 20 comuni con V.L.> di quelli consentiti - 37% popolazione e 7% territorio 267 comuni con V.L.< di quelli consentiti - 63% popolazione e 93% territorio

9 9 Obiettivi generali del PRRM a) -b) rispetto valori limite per PM10 e NO2 per le date previste c) miglioramento generale continuo della qualità dell’aria d) applicare le norme per la protezione da PM2,5 in anticipo alle previsioni UE e)integrare le considerazioni sulla qualità dell’aria nella altre politiche settoriali (energia, trasporti, salute, attività produttive, …) f)aggiornare il quadro conoscitivo anche delle emissioni dei gas climalteranti g)applicare nella scelta ed attuazione delle azioni e misure criteri di concertazione istituzionale - integrazione e coordinamento nei rapporti tra livelli istituzionali e far adottare ai Comuni, in coerenza e continuità con gli Accordi, il PAC h)informare il pubblico sulla qualità dell’aria, favorire l’accesso e la diffusione per una più efficace partecipazione ai processi decisionali e attivare iniziative su buone pratiche (stili di vita) coerenti con le finalità del piano - risparmio energetico - doppio dividendo

10 10 Strumenti del PRRM - strategico: es. l’Accordo volontario tra i 30 Comuni toscani che presentano le maggiori criticità in termini di inquinamento atmosferico per il risanamento della qualità dell’aria nelle aree urbane; - normativo, regolamentare e di indirizzo: es. la regolamentazione per l'utilizzo di determinati combustibili (olio, gasolio e combustibili vegetali) nelle aree urbane delle zone di risanamento -organizzativo e gestionale: controllo e vigilanza - finanziario: incentivazione e la fiscalità - conoscitivo - informativo-partecipativo Sono mezzi operativi attraverso i quali vengono attuati i singoli interventi. Le principali classi di strumenti che il Piano individua sono di tipo:

11 11 L’ACCORDO 2007-2010 (REGIONE TOSCANA, ANCI, URPT, PROVINCE, 30 COMUNI) L’ACCORDO 2007-2010 (REGIONE TOSCANA, ANCI, URPT, PROVINCE, 30 COMUNI) INDIVIDUA MISURE PER IL RISANAMENTO ED IL MANTENIMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE NELLE AREE URBANE DETERMINA UNA MODIFICA SOSTANZIALE NELLA STRATEGIA PRECEDENTE SI APPLICA IN 30 COMUNI TOSCANI PREVEDE L’ELABORAZIONE E L’ATTUAZIONE, DA PARTE DEI COMUNI SOTTOSCRITTORI, DI UN PIANO DI AZIONE COMUNALE (PAC), IN COERENZA CON L’ATTIVITÀ REGIONALE DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE NEL SETTORE. PREVEDE RISORSE PER I COMUNI: 18 MILIONI DI EURO NEL QUADRIENNIO 2007-10, CONTENUTE NEL PRAA

12 12 INTERVENTI NEI PAC (PIANI DI AZIONE COMUNALE) INTERVENTI NEI PAC (PIANI DI AZIONE COMUNALE) SETTORE DEL RISCALDAMENTO SETTORE DELLA MOBILITÀ MIGLIORAMENTO DELLA CONOSCENZA E INFORMAZIONE AL PUBBLICO

13 13 Interventi del PRRM i.Interventi nel settore della Mobilità pubblica e privata ii.Interventi nel settore Riscaldamento domestico e nel terziario iii.Interventi nel settore delle Attività produttive iv.Interventi nel settore Altro v.Interventi per il miglioramento della conoscenza e dell’informazione al pubblico vi.Interventi Generali di tipo Organizzativo Gestionale Hanno lo scopo di far rispettare i valori limite di qualità dell’aria su tutto il territorio regionale. Si possono aggregare in:

14 14 Interventi del PRRM Interventi nel settore della Mobilità pubblica e privata: Incentivi al rinnovo del parco veicolare privato – Rinnovo flotte veicoli della P.A. Misure di contenimento delle emissioni di particolato dai mezzi adibiti a TPL Fiscalità ambientale Regolamentazione per il minor impiego di combustibili nei porti da parte delle navi Promozione della rete di distribuzione dei carburanti metano e GPL Limitazione della velocità di percorrenza sui tratti autostradali Interventi nel settore Riscaldamento domestico e nel terziario: Incentivazione alla sostituzione di vecchie caldaie con quelle a maggior efficienza energetica Regolamentazione nell'utilizzo di combustibili vegetali nelle zone di risanamento Regolamentazione nell'utilizzo di combustibili liquidi ad uso riscaldamento su tutto il territorio regionale Interventi nel settore delle Attività produttive Interventi nel settore delle Attività produttive : Definizione di valori limite di emissione per nuovi impianti e criteri per la loro localizzazione Definizione di standard di riferimento per le procedure di VIA Miglioramento delle prestazioni ambientali delle centrali geotermoelettriche

15 15 Interventi del PRRM Interventi per il miglioramento della conoscenza e dell’informazione al pubblico: Interventi Generali di tipo Organizzativo Gestionale Interventi Generali di tipo Organizzativo Gestionale : ovvero, aggiornamento delle linee guida per la predisposizione dei Piani di azione comunale (PAC) e nella gestione e nel monitoraggio degli interventi ivi contenuti.

16 16 Gli scenari del PRRM: riferimento Scenario di riferimento PRRM Stima delle riduzioni dell’emissioni attese al 2010 delle azioni, misure ed interventi portati avanti dalla programmazione sovraordinata nazionale ed europea, nonché la programmazione regionale e gli atti di governo locale, coerentemente ai settori in cui sono stati raggruppati gli interventi del PRRM.

17 17 Gli scenari del PRRM: degli interventi Scenario degli interventi del PRRM (Stima delle riduzioni dell’emissioni degli interventi individuati dal PRRM ) Nel presente “scenario di intervento” non sono stati stimati: gli effetti delle misure previste dai P.A.C., che daranno un importante contributo alla riduzione localizzata di emissioni ; le minori emissione di CO 2 conseguenti a tutti gli interventi di piano indirizzati verso un minor o miglior consumo di combustibili e carburanti

18 18 Gli scenari del PRRM: complessivo Scenario complessivo ( (scenario di riferimento + scenario di intervento)

19 19 Risorse PRRM: L'insieme degli interventi sono finanziati dalle seguenti risorse dirette (iscritte in Bilancio) già previste nel PRAA 2007-2010: *si aggiungono 4 Ml euro in corso di impegno nel 2007 Ulteriori risorse dirette derivare da futuri Accordi di Programma con il MATTM - (Decreto MATTMT del 16 ott.‘06) *comprensivi dei 5 Ml di euro riferibili alla partecipazione del Comune capoluogo all’Accordo

20 20 Valutazione effetti attesi PRRM:

21 21 aria calda aria fredda aria più fredda NOTTE GIORNO aria più fredda aria fredda aria calda

22 22 massa di PM fondo naturale fondo regionale fondo urbano PM locale Livelli di concentrazione di PM10 : loro struttura e contributi

23 23 http://servizi.regione.toscana.it/aria/ GRAZIE PER L’ATTENZIONE sito WEB dedicato: http://servizi.regione.toscana.it/aria/


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