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Servizio per l’ a dattamento degli a mbienti di Vita rivolto alle persone con disabilità ed anziane REPORT FINALE DEL BIENNIO DI SPERIMENTAZIONE Tiziana.

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Presentazione sul tema: "Servizio per l’ a dattamento degli a mbienti di Vita rivolto alle persone con disabilità ed anziane REPORT FINALE DEL BIENNIO DI SPERIMENTAZIONE Tiziana."— Transcript della presentazione:

1 Servizio per l’ a dattamento degli a mbienti di Vita rivolto alle persone con disabilità ed anziane REPORT FINALE DEL BIENNIO DI SPERIMENTAZIONE Tiziana Cretti - Antonio Cazzoletti 17 MAGGIO 2008 - 17 MAGGIO 2010

2 2

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4 1. 1. Presentazione del servizio 2. 2. Metodologia e strumenti 3. 3. Resoconto attività 4. 4. Presentazione di casi 1 4

5 il S a V il S a V E’ un servizio di consulenza sull’adattamento del domicilio - attivato sperimentalmente per due anni - al fine di migliorare l’AUTONOMIA delle persone anziane e con disabilità E’ stato finanziato con il contributo della Fondazione ASM e della Fondazione Villa Paradiso Il Comune di Brescia ha collaborato alla ideazione del progetto 1

6 PER CHI SI PROGETTA…? 1 6

7 1 …PER UN’UTENZA AMPLIATA 7

8 UNA DEFINIZIONE DI AUTONOMIA E’ l’ambiente all’interno del quale il soggetto è libero di esprimere le proprie potenzialità, di operare secondo la propria volontà, riconoscendo la propria condizione di soggetto che agisce in modo autonomo nei confronti dell’ambiente e delle persone che lo circondano 1 L’AUTONOMIA È UNO DEI CRITERI PER VALUTARE IL LIVELLO DI ACCESSIBILITA’ DELLO SPAZIO COSTRUITO 8

9 OBIETTIVI DEL SAV 1. 1. Promuovere azioni rivolte al sostegno dell’autonomia e della vita indipendente 2. 2. Favorire la permanenza delle persone nel proprio domicilio 3. 3. Rispondere alla crescente domanda di aiuto nell’individuare soluzioni per l’accessibilità, la fruibilità e la vivibilità della propria abitazione 4. 4. Migliorare la qualità progettuale riferendosi ad una utenza ampliata 5. 5. Prevenire gli infortuni domestici, causa di invalidità 1 9

10 A CHI SI RIVOLGE Alle persone con disabilità e alle loro famiglie Alle persone anziane e alle loro famiglie Alle persone con malattie croniche e terminali Agli operatori preposti alla presa in carico degli utenti Ai tecnici pubblici e privati Agli amministratori Alle associazioni 1 10

11 ATTIVITÀ DEL SAV 1. 1. Svolge una analisi relativa alle necessità di autonomia nel proprio domicilio 2. 2. Suggerisce soluzioni per l’adattamento dell’alloggio e gli ausili per la vita quotidiana 3. 3. Supporta l’intervento (a chi chiedere i sussidi, permessi) 4. 4. Fornisce consulenza sulla progettazione accessibile a soggetti privati e pubblici 5. 5. Raccoglie documentazione, gestisce banche dati, organizza corsi di formazione 1 11

12 2 1. Presentazione del servizio 2. Metodologia e strumenti 3. Resoconto attività 4. Presentazione di casi 12

13 L’ÈQUIPE OPERATIVA 2 è formata da: tecnico progettista18 ore settimanali fisioterapista8 ore settimanali operatore di sportello3 ore settimanali centralinista dalle 7,00 alle 20,00 tutti i giorni si può avvalere di altre figure professionali: operatore sociale geriatra tecnico per l’autonomia, orientamento e mobilità dei disabili visivi esperto in domotica … L’UFFICIO E’ STATO APERTO AL PUBBLICO UN POMERIGGIO A SETTIMANA ED HA OPERATO PER 18 ORE SETTIMANALI 13

14 METODOLOGIA DI LAVORO ANALISI DI CASO: individuazione del problema FASE DI CONSULENZA: istruttoria, sopralluogo, informazioni FASE PROPOSITIVA: individuazione della soluzione REALIZZAZIONE: consulenza di supporto all’utente o al tecnico VERIFICA 2 14

15 AMBITO TERRITORIALE L’ufficio ha operato a livello cittadino e in Provincia 2 15

16 3 3 1. Presentazione del servizio 2. Metodologia e strumenti 3. Resoconto attività 4. Presentazione di casi 16

17 REPORT FINALE REPORT FINALE 17 maggio 2008 - 17 maggio 2010 TOTALE DEGLI UTENTI 289 UTENTI (persone con disabilità, anziani, tecnici, enti pubblici, associazioni di persone con disabilità) HANNO CONTATTATO IL SAV E RICEVUTO PRESTAZIONI DIFFERENZIATEATTIVITA’ 118 CONSULENZE tramite telefono, @-mail, appuntamento presso l’ufficio SAV 171 SOPRALLUOGHI DOMICILIARI a cura della équipe 3 17

18 PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA RICHIESTA PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA RICHIESTA 3 18

19 PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA RICHIESTA PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA RICHIESTA 3 19

20 ETÀ DEI RICHIEDENTI 3 20

21 TIPOLOGIA DELLA RICHIESTA 3 21

22 SESSO DEI RICHIEDENTI SESSO DEI RICHIEDENTI 22

23 PROVENIENZA RICHIESTE 3 23

24 OGGETTO DELLA RICHIESTA 3 24

25 TIPOLOGIA BARRIERE ARCHITETTONICHE 3 25

26 DURATA DELLA CONSULENZA 3 26

27 3 TEMPO MEDIO PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO Consulenza telefonicacirca ½ ora Consulenza con sopralluogocirca 3 ore Stesura progettocirca 3 ore Consulenza contributi / normativacirca ore 1½ FIGURE ATTIVATE SUL CASO Tecnico100% dei casi Fisioterapista63% dei casi Ass. sociale35% dei casi Altro (associazione di persone con disabilità, reparti di riabilitazione …) 20% dei casi 27

28 4 1. Presentazione del servizio 2. Metodologia e strumenti 3. Resoconto attività 4. Presentazione di casi 28

29 IL VALORE DI UN SERVIZIO PER L’ADATTAMENTO DEGLI AMBIENTI DI VITA 29

30 Unità abitativa in edilizia convenzionata anno di costruzione 2008 - San Polino - Brescia Disabilità: motoria Situazione famigliare: abita con 2 figlie Criticità: movimentazione dalla carrozzina al servoscala con seggiolino 4 30 G.

31 STATO DI FATTO REQUISITI DEL DOMICILIO Negli edifici di nuova edificazione il requisito per l’adattabilità prevede la possibilità di superare le barriere verticali con l’inserimento di un servoscala con pedana o di una piattaforma elevatrice La larghezza della scala (cm. 90) non ha consentito l’installazione di un servoscala con pedana Il venditore ha proposto un ausilio indadeguato La tipologia della disabilità dell’utente non consente il trasferimento dalla carrozzina (h. 45 cm.) al servoscala (h. cm. 57) Costo per abbattere le barriere: 9.000 euro. 4 31 G.

32 Soluzione rimediata dall’utente PIANO TERRA PRIMO PIANO 4 G. 32

33 Cosa fare ? 4 33 G.

34 ANALISI DI CASO Età: 71 anni Patologia: Corea di Hungtinton Situazione abitativa: in famiglia Bisogno assistenziale: 24/24 Personale per l’assistenza: moglie + 1 badante Rete dei servizi attivati: servizi sociali comunali, ASL Malattia cronico-degenerativa a carattere evolutivo Disabilità: motoria e cognitiva, con impatto severo sulle attività della vita quotidiana 4 F. 34 F.

35 LOCALE BAGNO stato di fatto Sintesi dei rilevati Sintesi dei bisogni rilevati Criticità espresse fruibilità tazza WC e vasca da bagno Criticità rilevate Fruibilità tazza WC e vasca Fruibilità lavandino Fruibilità camera da letto Movimentazione paziente 4 35 F.

36 Prima dell’intervento 4 36 F.

37 Progetto 1 ipotesi 1 2 2 ipotesi 2 4 37 F.

38 WC bidet fruibile da tre lati spazio per accompagnatore, doccetta con miscelatore termostatico Doccia fruibile da tre lati spazio per accompagnatore Lavandino con accostamento frontale spazio per accompagnatore Adattabilità del bagno predisposizione attacchi bidet per riutilizzo futuro Caratteristiche funzionali della proposta progettuale 4 38 F.

39 Dopo l’intervento 4 39 F.

40 Informazioni fornite 4 E’ stata data consulenza all’installatore e assistenza durante l’esecuzione dei lavori Lavandino è stato consigliato un modello tecnico (base di appoggio e reclinabile) per valorizzare le capacità residue dell’utente Seggiola doccia Miscelatore termostatico Maniglione ribaltabile e reclinabile 40 F.

41 Altre indicazioni fornite Illuminazione diffusa, evitando punti luminosi concentrati in particolare nella zona specchio Riscaldamento supplementare, possibilmente fisso parete Serratura porta apribile dall’esterno Illuminazione di emergenza Prevedere un campanello di allarme per richiesta aiuto Pavimentazione antiscivolo Evitare la tenda per la doccia 4 41 F.

42 4 42 v. Per superare il dislivello della scala in ingresso TETRAPARESI DA TRAUMA è stata realizzata una piattaforma elevatrice sul retro della casa Sbarco della piattaforma al piano seminterratoSbarco della piattaforma al piano rialzato

43 4 43 PRIMA DOPO v.

44 44

45 4 45 PRIMA DOPO v.

46 4 46 PRIMA DOPO DISTROFIA DI DUCHENNE A.

47 PRIMA 4 47 DOPO PERSONA ANZIANA CON COMPROMISSIONE MOTORIA E COGNITIVA R.

48 Altri casi P. P. Appartamento in edilizia pubblica assegnato a ragazzo colpito da Ictus O. Appartamento di proprietà in condominio 4 48

49 Appartamento di edilizia pubblica assegnato ad una persona con disabilità Stato di fatto Ipotesi di progetto E’ stata formulata una ipotesi di minima per l’adeguamento del bagno attraverso l’eliminazione del bidet al fine di consentire l’utilizzo della doccia Proposto il cambio alloggio 4 Paolo 49 P.

50 Ipotesi di progetto per adeguamento wc Stato di fatto Proposta 4 LE OPERE SONO STATE REALIZZARE DA PARTE DELL’ALER 50 P.

51 Appartamento di proprietà in condominio Stato di fatto 4 Età 77 Patologia: ICTUS con emiparesi lato sin. Situazione abitativa: in famiglia Bisogno assistenziale: 24/24 Persone che assistono: 1 badante Rete dei servizi attivati: Servizi sociali comunali 51 O.

52 Ipotesi di progetto per adeguamento bagno Proposta 4 Realizzazione 52 O.

53 5 53 NEL 2009 LA FONDAZIONE BRESCIA SOLIDALE HA ATTIVATO, IN COMPARTECIPAZIONE CON LA REGIONE LOMBARDIA, UN PROGETTO SPERIMENTALE

54 5 54 Il CTVAI è un progetto promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Famiglia e Solidarietà Sociale della REGIONE LOMBARDIA. Il servizio, gestito dalla FONDAZIONE BRESCIA SOLIDALE, è rivolto a persone adulte con disabilità fisica che intendono ri-definire un proprio progetto di vita autonoma e indipendente. Ha iniziato la sua attività all’inizio di settembre 2009 e la sperimentazione prevede una durata di 12 mesi.

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57 RINGRAZIA 57


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