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SOCIOLOGIA URBANA LA CITTA’ UTOPICA V LEZIONE. DALLA GARDEN CITY AL NUOVO URBANESIMO Crescita delle città moderne, crescita delle professioni moderne.

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Presentazione sul tema: "SOCIOLOGIA URBANA LA CITTA’ UTOPICA V LEZIONE. DALLA GARDEN CITY AL NUOVO URBANESIMO Crescita delle città moderne, crescita delle professioni moderne."— Transcript della presentazione:

1 SOCIOLOGIA URBANA LA CITTA’ UTOPICA V LEZIONE

2 DALLA GARDEN CITY AL NUOVO URBANESIMO Crescita delle città moderne, crescita delle professioni moderne Prospettiva “ecologica” della città Concetto di “città perfetta” (Parigi, Vienna, Berlino) Progettazione urbana “utopistica”/città “insostenibile”

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5 DALLA GARDEN CITY AL NUOVO URBANESIMO 2 Correnti di pensiero della Progettazione Urbana Utopistica 1.Arts and Crafts (Gran bretagna) 2.Modernismo /antimetropolitanismo

6 John Ruskin (1819-1900)

7 DALLA GARDEN CITY AL NUOVO URBANESIMO Garden city moviment Garden city moviment Moderna pianificazione urbana Moderna pianificazione urbana “dare una casa alla gente e procurare loro gli alloggi implica una robusta legislazione, e una riduzione degli interessi acquisiti che sono di ostacol, dopodiché, oppure prima, per quanto ci è dato capire, un’azione sanitaria e riparatrice sulle case di cui disponiamo; e poi l’edificazione di altre, che siano solide, belle e a gruppi di limitata estensione, in misura proporzionata ai loro corsi d’acqua e alle mura circostanti…”

8 Ebenezer Howard (1850-1928)

9 Garden city Tertium genus tra Città e CampagnaTertium genus tra Città e Campagna “ nella quale tutti i vantaggi della vita cittadina più esuberante ed attiva e tutte le gioie e le bellezze della campagna si ritrovano in una perfetta combinazione; e la certezza di poter vivere questa vita costituisce la calamita che darà i risultati per i quali noi tutti stiamo lottando, lo spontaneo muoversi della popolazione, delle nostre affollate città verso il cuore della nostra buona madre terra, fonte, insieme di vita, felicità, ricchezza e potere ”

10 GARDEN CITY Il modello di garden city proposto da Howard è finalizzato a risolvere i contrasti tra città e campagna, due “calamite” che devono fondersi in un armonico equilibrio originato dall’integrazione di industria ed agricoltura. Il movimento delle “città giardino” nasce alla fine dell’800 con l’obiettivo di decongestionare le grandi città attraverso il decentramento della popolazione in città satelliti immerse nel verde della campagna

11 TEORIA DEI TRE MAGNETI

12 GARDEN CITY Howard osserva che due forze dominanti hanno guidato le tendenze insediative della popolazione inglese: da un lato la città offerta di lavoro, facilità degli scambi, presenza di tecnologie avanzate, alto livello degli affitti, mancanza di condizioni igieniche adeguate, degradazione di molti quartieri residenziali, inquinamento dell'aria dall'altro la campagna risorse ambientali inutilizzate, povertà della vita associata, basso livello dei salari derivante da una insufficiente domanda di lavoro per sbloccare questa situazione occorre trovare una terza alternativa tale da capitalizzare gli aspetti positivi della città e della campagna,eliminandone gli aspetti negativi

13 GARDEN CITY Una città “ progettata per una residenza e un'industria sana; [che] ha una dimensione che rende possibile un livello pieno di vita sociale, ma non la eccede; [che] è circondata da una cintura agricola; e [nella quale] il totale dei suoli è di proprietà pubblica o di proprietà indivisa della comunità ” Per affermarsi concretamente, la città giardino deve dimostrare di poter essere anche un prodotto finanziariamente attuabile ed economicamente competitivo rispetto ai modi correnti di produzione della città

14 LA CITTA’ RADIALE È un modello circolare-radiale di organizzazione dei 1000 acri «urbani» su circa 1200 metri di raggio: sei boulevards di 36 metri di larghezza attraversano la città dividendola in settori uguali; al centro si trova un parco di 5 acri e mezzo di terreno, circondato dai principali edifici pubblici intorno a questi si svolge una corona circolare di 58 ettari a verde e per impianti sportivi, recinta da una galleria di vetro (il « Palazzo di Cristallo»: attrezzatura commerciale - espositiva) la corona successiva è occupata da case unifamiIiari, attraversata al centro dalla Grand Avenue circolare della larghezza di quasi 130 metri, strada-parco, all'interno della quale sono ricavati sei spazi speciali per scuole pubbliche, e agli edifici per il culto. Le abitazioni fronteggianti la Grand Avenue costituiscono una successione continua di crescents l'intera area residenziale comprende 5500 lotti edificabili di superficie media di m 6 X 40; sull'anello più esterno del diagramma è disposta una fascia industriale poco profonda, servita dall'energia elettrica, e collegata mediante raccordi alla linea ferroviaria. Oltre le aree industriali si insediano le attività produttive agricole, in una vasta greenbelt esterna.

15 Le singole città variano da trenta a sessantamila persone, separate da non più di tre chilometri di aperta campagna. Nel modello howardiano è ipotizzata la creazione di altre comunità all’interno di questo background, su terreni che vengono posseduti e gestiti dalle stesse città. In verità, se tali idee fossero state applicate avrebbero avuto come risultato una ampia dispersione di città distanti solo pochi chilometri una dall’altra e una più alta densità insediativa ai margini di Londra rispetto a quanto si è poi effettivamente verificato. Howard propone una crescita complessiva a densità simili a quelle delle successive new towns, ma sotto forma di piccole unità a densità relativamente alta su uno sfondo verde.

16 GARDEN CITY Città sociale cellulare Prefigura una serie di piccole comunità separate da cinture strette di aperta campagna che formano uno sfondo verde che è parte funzionale della città sociale, contenendo servizi come ospedali e aree ricreative e funzionando anche da luogo di produzione agricola.

17 GARDEN CITY Le singole città variano da trenta a sessantamila persone, separate da non più di tre chilometri di aperta campagna. Nel modello howardiano è ipotizzata la creazione di altre comunità all’interno di questo background, su terreni che vengono posseduti e gestiti dalle stesse città. Howard propone una crescita complessiva a densità simili a quelle delle successive new towns, ma sotto forma di piccole unità a densità relativamente alta su uno sfondo verde.

18 CITTA’ GIARDINO Howard vuole che gli spostamenti siano ridotti il più possibile, in modo da evitare perdite di tempo nel tragitto dalla città alla campagna, dalla città alle industrie. Per poter realizzare il suo piano egli ritiene che non debba esserci alcuna forma di speculazione sul suolo: gli abitanti avrebbero pagato quindi una quota annuale per l'uso della terra e questo denaro sarebbe stato destinato alla comunità.

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20 CITTA’ GIARDINO L’essenza della città utopistica di Horward è la COMUNITA’ AUTONOMA (tipica del villaggio feudale), collegata a un limitato sviluppo industriale e messa in condizione di utilizzare mezzi di comunicazione per collegare l’uno con l’altro i centri urbani. Occupazione attraverso manutenzione città-giardino, fabbriche, cooperative, società filantropiche Peso delle società filantropiche

21 GREEN BELTS “Satelliti” collegati tramite ferrovie a una “città centrale” con una popolazione di 58.000 abitanti con beni e servizi tipici della moderna società industriale; Green belts di proprietà comune formata da “campi, siepi e terreno boschivo…” La cintura verde riveste un peculiare interesse in quanto l’obiettivo del controllo dell’accrescimento urbano e dunque della separazione delle aree costruite, appare assumere un ruolo subordinato rispetto alla funzione connettiva che la green belt può assolvere. “...il belt non divide ma riconnette senza dover ricorrere alla linea retta delle percées e senza rinunciare a tenere distinte città e campagna; in fondo i circles della metropolitana avrebbero un trentennio più tardi favorito la stessa dilatazione a scala regionale sognata”

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23 “SOCIALISMO” URBANO Fallimento della città utopica Secondo progetto di Howard “Welwyn Garden City” Divaricazione forbice classe media-classe lavoratrice La città “fordista” di Unwin (critiche al suo modello) Slums londinesi

24 AMERICAN GARDEN CITIES Negli Stati Uniti, un primo esempio di città giardino fu realizzato a Forest Hills Gardens, nel Queens, a partire dal 1909 dalla Russel Sage Homes Foundation, con l’obiettivo “di fornire case più salubri e decorose a un numero consistente di persone”. Il caso è particolarmente significativo perché ivi trovò ispirazione Clarence Perry per la formulazione di un modello di comunità urbana ideale, il neighborhood unit (unità di vicinato) destinato – insieme agli ideali della città giardino – a condizionare in maniera incisiva la pianificazione urbana fino ai giorni nostri.

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28 PIANIFICANDO IL SOGNO AMERICANO City Beatiful ( Burnham) Piano regionale di New York e dintorni (Fond. Russell Sage - Adams) Antiurbanesimo vs. skylines Declino del “sogno verde”

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