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CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo

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Presentazione sul tema: "CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Lezione n. 7 I SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche

2 Le funzioni della moneta
7.1 LA MONETA Le funzioni della moneta La moneta è un bene comunemente accettato come mezzo di scambio Le funzioni della moneta:  Intermediario degli scambi La moneta è mezzo di pagamento  Unità di conto La moneta è misura e confronto dei valori (tutti i prezzi sono espressi in moneta)  Riserva di valore La moneta può essere accumulata nel tempo e costituire un fondo di ricchezza per il suo detentore

3 7.2 La visione neoclassica
La funzione della moneta secondo le scuole di pensiero. La visione neoclassica La teoria neoclassica pone l’accento sulla moneta come intermediario degli scambi La visione neoclassica sancisce una netta separazione fra settore reale (mercato dei beni) e settore monetario  Nel settore reale si determina il PIL reale  Nel settore monetario si determina il PIL nominale e il livello dei prezzi Un aumento della quantità di moneta non fa crescere la produzione, ma solo il livello dei prezzi La teoria neoclassica afferma la neutralità e la dicotomia della moneta N.B. L’impostazione neoclassica presuppone: piena occupazione e prezzi stabili

4 La teoria quantitativa della moneta e la critica keynesiana
7.2.1 I neoclassici accettano la teoria quantitativa MV = PQ Dove M = quantità di moneta in circolazione; V = velocità di circolazione; P = livello generale dei prezzi; Q = produzione potenziale Poiché V e Q sono assunti costanti, ne consegue che variazioni di M influenzano solo P (generano inflazione) Nell’ottica keynesiana, dal momento che la produzione effettiva può essere inferiore a quella potenziale, ne consegue che aumenti di M possono influenzare anche la produzione

5 Le funziona della moneta secondo le scuole di pensiero.
7.2.2 Le funziona della moneta secondo le scuole di pensiero. La visione keynesiana La teoria keynesiana pone l’accento sulla funzione della moneta come riserva di valore  La moneta può essere desiderata per il suo valore intrinseco; detenuta come forma di ricchezza; utilizzata per fini speculativi Se la moneta (detenuta per fini diversi dalle transazioni) non viene immessa contestualmente nel circuito del reddito si possono determinare carenza di domanda aggregata e flessione della produzione Di conseguenza, la moneta interagisce sul mercato dei beni e influenza la produzione

6 Le attività finanziarie
7.3 Le attività finanziarie Ogni operatore economico può detenere la propria ricchezza ripartendola fra 1. ATTIVITÀ REALI (Immobili; terreni; azioni) 2. ATTIVITÀ FINANZIARIE Nei mercati finanziari moderni sono presenti un grande numero di attività finanziarie: titoli a breve, a lungo termine, di Stato, obbligazioni, derivati, ecc.. Ad ogni tipo di attività finanziarie sono collegati diversi tassi di interesse

7 7.4 Il grado di liquidità Le attività finanziarie si contraddistinguono per il loro grado di liquidità Il grado di liquidità è definito come la capacità di un’attività finanziaria di essere trasformata in mezzo di pagamento più o meno rapidamente e a costi contenuti

8 Gli aggregati monetari
7.5 Gli aggregati monetari Gli aggregati monetari rappresentano l’insieme delle attività finanziarie caratterizzate da un elevato grado di liquidità Assolvono la funzione di mezzo di pagamento e costituiscono la moneta o la “quasi-moneta” Gli aggregati monetari sono indicati con i simboli: Comprende le attività liquide immediatamente spendibili: banconote emesse dalla banca centrale e monete metalliche (il circolante) e i depositi a vista in conto corrente M1 (liquidità primaria) Comprende: M1 + depositi a risparmio, bancari o postali; fondi comuni del mercato monetario; certificati di deposito; ecc. M2 Comprende M2 + buoni del tesoro a breve, depositi negoziabili, pronti contro termine M3

9 7.6 La domanda di moneta Si assume che esistano due sole attività finanziarie: MONETA: usata per transazioni, non paga interessi. Si divide in circolante e depositi bancari TITOLI: non usati per transazioni, pagano un interesse positivo, i. Se si domanda moneta si rinuncia al tasso di interesse che verrebbe corrisposto acquistando un titolo Si preferisce domandare moneta se i vantaggi della liquidità sono superiori, o almeno uguali, al costo della rinuncia rappresentato dal tasso di interesse (i)

10 Le determinanti della domanda di moneta
7.7 Le determinanti della domanda di moneta I vantaggi della liquidità costituiscono gli scopi per cui si domanda moneta Secondo Keynes i motivi che spingono gli operatori economici a domandare moneta sono tre: transattivo, precauzionale, speculativo  Il motivo transattivo è dovuto alla mancata sincronizzazione fra pagamenti e spese La domanda di moneta per transazioni dipende dal reddito monetario  Il motivo precauzionale è dovuto all’incertezza circa i termini dei pagamenti e degli incassi La domanda di moneta a scopo precauzionale dipende dal reddito monetario e dal tasso di interesse

11 La domanda speculativa di moneta
7.8 La domanda speculativa di moneta La domanda di moneta speculativa è dovuta all’incertezza legata alle fluttuazioni dei prezzi dei titoli Gli operatori che prevedono una caduta del prezzo dei titoli (i ribassisti) si cautelano: vendono titoli e domandano moneta Se sui mercati finanziari prevalgono aspettative ribassiste, il prezzo dei titoli scende Le aspettative ribassiste prevalgono quando il prezzo dei titoli è ritenuto troppo alto

12 interesse e il prezzo di un titolo
7.9 Il mercato dei titoli Fondamentale è la relazione fra il tasso di interesse e il prezzo di un titolo Sul mercato dei titoli si determina il prezzo dei titoli e da questo il tasso di interesse Esempio: Titolo annuale Prezzo oggi: $PB Rimborso alla scadenza: 100 $ continua

13 7.9.1 Il mercato dei titoli Qual è il tasso di interesse che questo titolo ci assicura? Se $Pb = 95$ Se $Pb = 90$ Quanto più elevato è il prezzo del titolo, tanto minore sarà il tasso di interesse pagato dal titolo stesso continua

14 7.9.2 Il mercato dei titoli In conclusione
Conoscendo il tasso di interesse di mercato si può risalire al prezzo del titolo riordinando i termini della formula precedente: In conclusione Il prezzo di un titolo è uguale al rimborso finale diviso per (1+ i) Se i è positivo il prezzo di un titolo è sempre minore rispetto al suo rimborso. Fra prezzo di un titolo ed i esiste una relazione inversa Tanto maggiore è i, tanto minore è il prezzo del titolo

15 Prezzo dei titoli, tasso di interesse e domanda di moneta
7.10 Prezzo dei titoli, tasso di interesse e domanda di moneta Se il prezzo dei titoli è alto il tasso di i interesse è basso  Tendenza a vendere titoli e a richiedere moneta liquida Se il prezzo dei titoli è basso, il tasso di interesse è alto  Tendenza a comprare titoli e a cedere moneta Si domanda moneta a scopo speculativo quando i è basso  Esiste una relazione inversa fra i e la domanda di moneta a scopo speculativo

16 Le variabili da cui dipende la domanda di moneta
7.11 Le variabili da cui dipende la domanda di moneta Da che cosa dipende la decisione di detenere ricchezza sotto forma di titoli piuttosto che di moneta? Due variabili fondamentali: 1. Il livello delle transazioni 2. Il tasso di interesse, che rappresenta il costo opportunità di detenere moneta

17 La funzione di domanda di moneta
7.12 La funzione di domanda di moneta A livello aggregato la domanda di moneta, Md, può essere espressa con la seguente funzione: Equazione 1 $Y è il reddito nominale che è una approssimazione del livello degli scambi L(i) è una funzione negativa del tasso di interesse che sintetizza le determinanti precauzionali e speculative della domanda di moneta

18 7.13 L’evidenza empirica Quanto risponde effettivamente la domanda di moneta ai movimenti del tasso di interesse? Dividendo entrambi i lati dell’equazione 1 per $Y - Il rapporto moneta/reddito indica quanta moneta le persone vogliono tenere in relazione al loro reddito. - La relazione tra questo rapporto e il tasso di interesse deve essere negativa. - Al crescere di i si riduce la quantità di moneta che si desidera detenere in relazione al reddito

19 Il grafico della domanda di moneta
7.14 Il grafico della domanda di moneta Md i Moneta, M Tasso di interesse, i Md’ ($Y’>$Y) M’ M


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