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La classificazione della pallavolo tra le discipline sportive Cenni sulle problematiche dell’allenamento sportivo Alberto Di Mattia 1.

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Presentazione sul tema: "La classificazione della pallavolo tra le discipline sportive Cenni sulle problematiche dell’allenamento sportivo Alberto Di Mattia 1."— Transcript della presentazione:

1 La classificazione della pallavolo tra le discipline sportive Cenni sulle problematiche dell’allenamento sportivo Alberto Di Mattia 1

2 Concetti generali Diversi autori hanno classificato la pallavolo sotto diversi punti di vista:  FISIOLOGICO sistemi energetici  SOCIOLOGICO PSICOLOGICO fattore del gruppo, condivisione degli obiettivi  METODOLOGICO strategie di intervento sui processi di apprendimento motorio dello sviluppo prestativo Alberto Di Mattia 2

3 De vogliamo diventare allenatori dobbiamo porre l’attenzione sugli aspetti METODOLOGICI MA PRIMA DI TUTTO DOBBIAMO CONOSCERE I CRITERI CHE CLASSIFICANO LA PALLAVOLO Alberto Di Mattia 3

4 Caratteristiche della pallavolo Sport di situazione Sport di squadra Impossibilità di fermare la palla Una volta definito il modello prestativo in generale della pallavolo e nello specifico della categoria,possiamo organizzare gli impegni fisici tecnici e tattici dal punto di vista metodologico e procedurale Alberto Di Mattia 4

5 SPORT DI SITUAZIONE OPEN SKILL Vengono definiti quelli sport nei quali le richieste tecnico- tattiche variano in continuazione perché dipendono dall’opposizione dell’avversario e dall’ interazione con i compagni. Per ogni categoria bisogna definire Caratteristiche e priorità tecniche-tattiche-fisiche Alberto Di Mattia 5

6 SPORT DI SITUAZIONE STRUTTURAZIONEDEL MOVIMENTO Componente percettiva Componente eleborativa Componente esecutiva RACCOLTA INFORMAZIONI ATTRAVERSO GLI ORGANI DI SENSO PROGRAMMAZIONE E ELABORAZIONE DI UNA RISPOSTA MOTORIA VERA E PROPRIA ESECUZIONE DEL MOVIMENTO DA PARTE DEGLI ORGANI MOTORI, CON UN CONTINUO CONTROLLO E AGGIUSTAMENTO DEL MOVIMENTO Alberto Di Mattia 6

7 SPORT DI SQUADRA ASPETTI IDENTIFICATIVI Le dinamiche di gruppo Il gruppo giovanile e il gruppo squadra La condivisione degli obiettivi L’organizzazione delle attività individuali Le dinamiche di gruppo Il ruolo ricoperto all’interno del gruppo Le aspettative I rapporti instaurati tra le varie figure del gruppo LA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI Processo che coinvolge l’aspetto motivazionale dell’atleta e della famiglia, la capacità dell’allenatore nel definire gli obiettivi e le startegie IL GRUPPO GIOVANILE E IL GRUPPO SQUADRA IO E GLI ALTRI IO E LA SQUADRA LA SQUADRA E IO L’ORGANIZZAZIONE DELLE ABILITA’ INDIVIDUALI INTESA COME LA CAPACITA’ DELL’ALLENATORE DI INDIVIDUARE, ALELNARE E GESTIRE LE DIVERSE ABILITA’ INDIVIDUALI Alberto Di Mattia 7

8 SPORT BASATO SULLA VARIAZIONE DI DIREZIONE Problematiche relative alle traiettorie della palla in arrivo (il posizionamento) PROBLEMATICA DELL’ORIEMNTAMENTO AL BERSAGLIO (la ricerca della precisione) PROBLEMATICA DEL RAPPORTO POTENZA-PRECISIONE ( velocità-impegno massimale,controllo esecutivo- adattamento motorio) Nella pallavolo non si blocca la palla Non si può far rimbalzare a terra Gli obiettivi da perseguire attraverso le tecniche migliori e il rispetto regolamentare sono aree minime ben delimitate e difficili da colpire L’alta velocita’ produce problematiche per il controllo motorio Alberto Di Mattia 8

9 RAPPORTO TRA GIOCO TECNICA E TATTICA IL GIOCO E L’AGONISMO COME SPINTE MOTIVAZIONALI PRIMARIE LA TATTICA COME ESPRESSIONE DEL COMPORTAMENTO TECNICO-COORDINATIVO, PSICOLOGICO E COGNITIVO LA TECNICA COME MEZZO PER GIOCARE E PER ESPRIMERE LE CARATTERISTICHE FISICHE E CONDIZIONALI PROPORRE ESERCITAZIONI CHE RISPETTINO PROGRESSIONI DIDATTICHE ALTERNANZA DEGLI STIMOLI ALTERNANZA DELLA CASISTICA SITUAZIONALE ALTERNANZA DI FASI AGONISTICHE A FASI DI COSTRUZIONE DELLE TECNICHE Alberto Di Mattia 9

10 TEORIE DELL’ALLENAMENTO: PRINCIPI GENERALI LA CONTINUITA’ NELL’ESPERIENZA MOTORIA E SITUAZIONALE ( PER IL PERFEZIONAMENTO DELLE TECNICHE) LA PROGRESSIVITA’ DEL COMPITO MOTORIO E SITUAZIONALE (rispettare la gradualità degli stimoli proposti per un corretto apprendimento( FACILE-DIFFICILE, SEMPLICE- COMPLESSO, CONOSCIUTO- SCONOSCIUTO) LA VARIABILITA’ DEI MEZZI E DEI METODI DI LAVORO (L’utilizzo alternato delle metodologie e dei mezzi di lavoro permette l’apprendimento e il miglioramento delle varie componenti che determinano il livello prestativo- aspetti tecnici-tattici-fisici-psicologici- comportamentali) Alberto Di Mattia 10

11 11 Alberto Di Mattia CONCETTI GENERALI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO Determinata la classificazione della pallavolo come disciplina sportiva (capitolo precedente) occorre comprendere e capire quali sono i vari sistemi di allenamento, capirne lo sviluppo con sequenze metodologiche che garantiscono la continuità nella crescita prestativa. Per questo occorre PROGRAMMARE creando dei PROTOCOLLI adeguati agli obiettivi fissati

12 12 Alberto Di Mattia ASPETTI METODOLOGICI Prendiamo in considerazione ora degli aspetti determinati per ogni tipo di ALLENAMENTO: La ripetizione deve essere sia tecnica che situazionale. Questo ci aiuta a capire occorre avere un sistema di allenamento fondato sulla ripetizione del movimento. Il VOLUME di allenamento è legato alla capacità di ripetizione, quindi ogni esercizio deve poter essere valutato in funzione della sua riproducibilità come 1.Esercizio facilitato o ricavato dal campo ( durante il gioco) in cui il gesto tecnico deve poter essere ripetuto con frequenza alta Oppure sotto forma di 2. Situazione di gioco facilitata o complessa dove occorre conoscere la situazione e eseguire successivamente la giusta tecnica.

13 13 Alberto Di Mattia Consideriamo ora il rapporto tra la prestazione tecnico- tattica e i vari metodi di preparazione fisica. La preparazione fisica diventa un mezzo complementare e funzionale alla capacità di utilizzare le tecniche Occorre quindi monitorare le varie dinamiche di apprendimento per poter individuare l’eventuale talento. Quindi applicare il concetto di specializzazione collocandola nel giusto momento, in quanto questo concetto in passato ha creato delle problematiche nello sport giovanile. Ora si cerca di riconoscere altri parametri come: 1.Indici antropometrici ( rapporto lunghezza busto /arti inferiori 2.Specifiche attitudini motorie.

14 14 Alberto Di Mattia PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO La pallavolo entra a far parte di quelle discipline in cui gli aspetti ORGANICO-MUSCOLARI sono importanti che si scontra con l’adattabilità fisiologica della persona. Altri aspetti determinano la strategie di programmazione che vengono periodizzate in funzione degli adattamenti previsti a : MEDIO LUNGO TERMINE LA PERIODIZZAZIONE E’ ORGANIZZATA IN: Micro cicli ( settimanali ) Cicli funzionali o Meso cicli (contengono più micro cicli) Macro cicli (periodi formati da più meso cicli)

15 15 Alberto Di Mattia La risposta di adattamento del corpo alle fasi di allenamento si dice SUPERCOMPENSAZIONE Per questo si parla di : CARICO DI ALLENAMENTO È l’insieme degli stimoli allenanti ai quali viene sottoposto l’atleta al fine di determinare nel suo organismo gli adattamenti e i conseguenti processi di Supercompensazione. La Supercompensazione può essere definita come l’innalzamento delle capacità lavorative al di sopra dei livelli che l’atleta era in grado di esprimere poco tempo prima Il carico di allenamento va modulato affinché non diventi un sovraccarico ECCESSIVO

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18 TEORIA DELL’ALLENAMENTO SETTORE GIOVANILE 1.La motricità e la tecnica di base Molta attenzione occorre darla alla motricità di base e l’apprendimento delle tecniche di base in quanto sono i mattoni portanti sui quali i nostri atleti si appoggiano per giocare 1.Modelli di riferimento tecnici 2.Esercitazioni di analisi,sintesi,globali nell’apprendimento delle tecniche 3.Sviluppo dell’autonomia tattica Elementi per la pianificazione del lavoro nelle varie categorie Alberto Di Mattia 18

19 TEORIA DELL’ALLENAMENTO: CONTENUTI PRIORITARI DEL PROCESSO DI ALLENAMENTO POTENZA FORZA ESPLOSIVA E VELOCE VELOCITA’ DI ESECUZIONE E DI REAZIONE SISTEMA ENERGETICO A.A PRIMARIO PER AZIONI ESPLOSIVE SISTEMA AEROBICO ENERGETICO SECONDARIO (nelle pause di gioco) Azioni il 75% che durano 4” Da 5” a 8” il 22% delle azioni La pausa tra le azioni e tra i 12” e 16” Media pause tra i time out 45” 1’ Media durata dei set 18 22 minuti TEMPO DI GIOCO EFFETTIVO A SET TRA I 5 -6 MIN UN SALTO SI RIPETE OGNI 20” CIRCA I SALTI SONO TRA I 20 E I 40 LE CARATTERISTICHE DEL GIOCO Alberto Di Mattia 19

20 TEORIA DELL’ALLENAMENTO: CONTENUTI PRIORITARI DEL PROCESSO DI ALLENAMENTO Obiettivi generali Valore medio del gruppo squadra In rapporto al numero durata degli allenamenti Predisposizione all’apprendimento e all’impegno da parte del gruppo squadra Le regole tattiche del sistema di gioco Definire un modello tattico di gioco in base a Alberto Di Mattia 20

21 Alberto Di Mattia 21 Calzetti & Mariucci LE GUIDE DELLA PALLAVOLO Fipav Calzetti & Mariucci PROGRAMMAZIONE ANNUALE NELLA PREPARAZIONE FISICA A. Contadin Calzetti & Mariucci L’allenamento ottimale Weinek Calzetti & Mariucci “ NUOVO SISTEMA PALLAVOLO” M. Paolini Appunti dalle lezioni Fipav Provinciale relatori Piccinini, Tommasini, Bicego. BIBLIOGRAFIA

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