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Commento di Vittorino Andreoli al grande matematico JOHN NASH.

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Presentazione sul tema: "Commento di Vittorino Andreoli al grande matematico JOHN NASH."— Transcript della presentazione:

1 Commento di Vittorino Andreoli al grande matematico JOHN NASH

2 Chi è? John Forbes Nash Jr. (Bluefield, 13 giugno 1928) è un matematico statunitense. Tra i matematici più brillanti e originali del '900, Nash ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata alla "Teoria dei giochi", vincendo il premio Nobel per l'economia nel 1994. Ma Nash è anche un geniale e raffinato matematico puro. Ha sempre avuto un'abilità poco comune nell'affrontare i problemi da un'ottica nuova e impensabile per gli altri, trovando soluzioni incredibilmente eleganti a problemi complessi, come quelli legati all'immersione delle varietà algebriche o alle equazioni differenziali paraboliche.

3 Come l’ho conosciuto? Sono venuta a conoscenza di questo particolare matematico...guardando un film. E’ infatti il protagonista di “A beautiful Mind” interpretato da Russell Crowe film biografico che parla della vita e della mente tanto geniale quanto schizofrenica del matematico statunitense.

4 La vita:l’infanzia Nasce il 13 Giugno 1928 nel West Virginia, precisamente a Bluefield. La sua infanzia, come quella di Einstein, è caratterizzata da un rapporto conflittuale con la scuola in cui i suoi insegnanti non riconoscono questo genio nascosto. In questo clima di disagio sviluppa sin da subito la sua natura solitaria e bizzarra, i compagni di scuola lo descrivono come un ragazzo: “piccolo e singolare, solitario ed introverso”

5 La vita: la scoperta del genio (1) Al liceo, invece, la sua superiorità intellettuale rispetto ai compagni gli serve soprattutto per ottenere considerazione e rispetto. Ottiene anche una prestigiosa borsa di studio, grazie ad un lavoro di chimica; con il passare del tempo, però, il suo interesse per la matematica va aumentando sempre di più. In questo campo mostra delle abilità eccezionali, specialmente nella soluzione di problemi complessi.

6 La vita: la scoperta del genio (2) Partecipa alla Putnam Mathematical Competition, un premio molto ambito, ma non vince: sarà questa una delusione cocente, di cui parlerà anche dopo vari anni. In ogni caso si mostra subito un matematico di primo ordine, tanto da ottenere offerte da Harvard e Princeton per fare un dottorato in matematica. Sceglie Princeton, dove avrà modo di conoscere, fra gli altri, giganti della scienza come Einstein e Von Neumann. Nella lettera di presentazione a Princeton che Nash porta, vi è solo una frase, scritta dal rettore: "Quest'uomo è un genio."

7 La vita: l’università e il successo Nash ha avuto fin da subito grandi aspirazioni in campo matematico. Durante i suoi anni di insegnamento a Princeton, soprattutto, Nash ha mostrato una vasta gamma di interessi nella matematica pura: dalla topologia, alla geometria algebrica, dalla teoria dei giochi alla logica. Oltretutto non è mai stato interessato a dedicarsi ad una teoria, a svilupparla, ad intessere rapporti con altri specialisti, eventualmente a fondare una scuola. Desiderava invece risolvere un problema con le sue forze e i suoi strumenti concettuali, cercando l'approccio più originale possibile alla questione. Nel 1949, mentre studiava per il suo dottorato, sviluppò delle considerazioni che 45 anni più tardi gli valsero il premio Nobel. Durante quel periodo Nash stabilì i principi matematici della teoria dei giochi

8 La vita: la schizofrenia Intanto comincia ad avere i primi segni di malattia, inizia ad occuparsi delle contraddizioni della meccanica quantistica e anni dopo confesserà che probabilmente l'impegno che mise a questa impresa fu causa dei suoi primi disturbi mentali. Cominciano i ricoveri, e comincia anche un periodo lunghissimo della sua vita in cui alterna momenti di lucidità, in cui riesce comunque a lavorare, raggiungendo anche risultati assai significativi ad altri in cui le condizioni di salute mentale sembrano seriamente deteriorate. I deliri più ricorrenti riguardano le visioni di messaggi criptati (provenienti anche da extraterrestri), il credere di essere l'imperatore dell'Antartide o il piede sinistro di Dio, l'essere a capo di un governo universale. Ad ogni modo, fra alti e bassi, conduce la sua vita al fianco della moglie che lo sostiene in tutti i modi e con grandissimi sacrifici

9 La vita: la guarigione e i premi Finalmente, dopo lunghi travagli, all'inizio degli anni novanta, le crisi sembrano avere fine. Nash può tornare quindi al suo lavoro con maggiore serenità, integrandosi sempre di più nel sistema accademico internazionale e imparando a dialogare e a scambiare idee con altri colleghi. Il simbolo di questa rinascita è contrassegnato nel 1994 con il conferimento del premio Nobel per l'economia. Il 19 marzo 2003 gli è stata conferita la laurea "honoris causa" in Economia e Commercio da parte dell'Università Federico II di Napoli. Nel 2003 ha ricevuto il premio Capo d’Orlando.

10 Le scoperte Nella sua vita Nash ha sviluppato la sua teoria a proposito di tre argomenti: “La teoria dei Giochi”, argomento a carattere economico che lo ha portato al Premio Nobel per l’Economia nel 1994 La meccanica quantistica, studi svolti all’università di Princeton durante i quali ha conosciuto e lavorato anche con Einstein Risoluzione particolari di equazioni differenziali alle derivate parziali.

11 I film Proprio per la sua vita tanto geniale quanto particolare addirittura due sono i film che lo raccontano: Il celebre film A Beautiful Mind (2001) del regista statunitense Ron Howard, vincitore di quattro Golden Globe e di altrettanti Oscar ("miglior film", "miglior regia", "miglior sceneggiatura non originale" e "miglior attrice non protagonista" a Jennifer Connelly per il ruolo di Alicia Nash) narra, romanzandola ed omettendone alcune parti, la vita incredibile del genio John Nash. Proof - La prova (Proof, 2005) del regista John Madden, scritto da David Auburn e Rebecca Miller e interpretato da Anthony Hopkins, Gwyneth Paltrow e Jake Gyllenhaal, narra una storia di fantasia, in cui il ruolo del vecchio padre è blandamente ispirata a John Nash.


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