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BES Bisogni Educativi Speciali una scuola per tutti

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Presentazione sul tema: "BES Bisogni Educativi Speciali una scuola per tutti"— Transcript della presentazione:

1 BES Bisogni Educativi Speciali una scuola per tutti
Piano di Formazione 2015/2016 per il personale docente ed educativo neoassunto Laboratorio: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’ a cura della prof.ssa Tiziana Protopapa BES Bisogni Educativi Speciali una scuola per tutti

2 UNA SCUOLA PER TUTTI UNA SCUOLA INCLUSIVA
guarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità interviene prima sul contesto, poi sul soggetto e che trasforma la risposta ai suoi bisogni da specialistica in ordinaria. Una scuola che ‘include’ è una scuola che ‘pensa’ e che ‘progetta’ tenendo a mente proprio tutti. Nella scuola che lavora per l’inclusione è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola REALIZZA AVVENIRE quando è condiviso da tutto il personale coinvolto. Dario Janes Prof.ssa Tiziana Protopapa

3 CHI SONO I BES? Dalla Direttiva del 27 dicembre 2012:
“... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento Prof.ssa Tiziana Protopapa

4 BES DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
(DSA/deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ADHD, DOP, borderline cognitivi ) DISABILITÀ (L. 104/1992) SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE BES Prof.ssa Tiziana Protopapa

5 IL QUADRO NORMATIVO Riferimenti alla L.53/ Principio della personalizzazione dei piani di studio Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Indicazioni operative Nota MIUR Piano Annuale Inclusività Nota USR E.R – BES approfondimenti redazione PAI Nota MIUR n°2563 – Chiarimenti sugli strumenti di intervento per alunni BES Prof.ssa Tiziana Protopapa

6 C.M. n.8 del 6 marzo 2013 istituisce il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), con il preciso compito di elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES stabilisce che i Consigli di classe devono indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Prof.ssa Tiziana Protopapa

7 Piano Didattico Personalizzato (PDP),
C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Strumento privilegiato è il percorso personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Prof.ssa Tiziana Protopapa

8 LE METODOLOGIE E LE STRATEGIE DIDATTICHE
ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio interrogazioni) sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) Prof.ssa Tiziana Protopapa

9 LE METODOLOGIE E LE STRATEGIE DIDATTICHE
collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità, mediante attività di tipo laboratoriale sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare come facilitatori procedurali nella produzione di un compito far leva sulla motivazione ad apprendere Prof.ssa Tiziana Protopapa

10 Predispone un PDP COME INDIVIDUARE UN ALUNNO CON BES?
In base ad una diagnosi Su decisione della scuola (senza diagnosi) Il Consiglio di classe, individuati gli alunni con BES, collegialmente : individua le carenze/problemi/bisogni educativi dell’alunno programma gli interventi/attività/laboratori ogni docente si impegna per quanto riguarda la sua area disciplinare e per quanto riguarda gli obiettivi trasversali a “attivare” quanto programmato e nei tempi previsti. Predispone un PDP Prof.ssa Tiziana Protopapa

11 Nota MIUR n°2563 – 22.11.2013 Si puntualizza:
Chiarimenti sugli strumenti di intervento per alunni BES Si puntualizza: che solo e soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici, questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), anche in presenza di diagnosi mediche (ovviamente che non stiano nell’alveo né della legge 170/10 su DSA né della legge 104/ 92). Prof.ssa Tiziana Protopapa

12 PDP Piano Didattico Personalizzato Prof.ssa Tiziana Protopapa

13 COS’E’? è un contratto fra Istituzioni Scolastiche, Socio-Sanitarie e Famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA Prof.ssa Tiziana Protopapa

14 CHI LO REDIGE ? • Il team docente o il Consiglio di classe, dopo aver acquisito la diagnosi specialistica • Si prevede una fase preparatoria d’incontro e dialogo docenti-famiglia-specialisti. Prof.ssa Tiziana Protopapa

15 Dati relativi all’alunno
COME VIENE REDATTO ? Dati relativi all’alunno Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali Caratteristiche del processo di apprendimento Obiettivi disciplinari Strategie metodologico-didattiche Strumenti compensativi Misure dispensative Criteri e modalità di verifica e valutazione Assegnazione dei compiti di casa e rapporti con la famiglia Prof.ssa Tiziana Protopapa

16 entro i primi tre mesi dall'inizio della scuola
QUANDO? entro i primi tre mesi dall'inizio della scuola L’iter è il seguente: acquisizione della segnalazione specialistica; incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni; accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre) stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente). (successivo C.d.C. di Novembre). Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del team dei docenti o del Consiglio di Classe. Prof.ssa Tiziana Protopapa

17 ESEMPI DI PDP Classe prima SSPG Classe seconda SSPG Classe quinta SP
Classe seconda SP Classe prima SSPG Classe seconda SSPG Classe quinta SP Classe terza SSPG Prof.ssa Tiziana Protopapa

18 DSA DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Prof.ssa Tiziana Protopapa

19 DSA-DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Con l'acronimo DSA si intendono 4 disturbi di matrice neurobiologica: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. si manifestano: in presenza di capacità cognitive adeguate in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali quando viene richiesto un certo tipo di abilità ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. Prof.ssa Tiziana Protopapa

20 La principale caratteristica di questa categoria è la
SPECIFICITÀ Il disturbo interessa, cioè, uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. (Consensus Conference, 2007) Prof.ssa Tiziana Protopapa

21 PIU’ CHIARAMENTE TALI DISTURBI SONO
circoscritti solo ad alcuni processi indispensabili all’apprendimento: cioè quelle abilità che “normalmente” vengono automatizzate (decodifica, associazione fonema/grafema, conteggio ecc.), inficiando in modo significativo ma circoscritto, quindi, solo le abilità strumentali (lettura/scrittura/calcolo), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Prof.ssa Tiziana Protopapa

22 DISTURBO DIFFICOLTA’ Innato Non innato Resistente all’intervento
Modificabile con interventi didattici mirati Resistente all’automatizzazione Automatizzabile, anche se in tempi dilatati rispetto alla classe Prof.ssa Tiziana Protopapa

23 ALTRE CARATTERISTICHE DEI DSA
DISCREPANZA: differenza tra le prestazioni delle prove di lettura e/o scrittura e/o calcolo rispetto alle prestazioni attese per il livello di scolarità e al livello intellettivo DISTURBI EVOLUTIVI: evolvono con la crescita e lo sviluppo della persona e riguardano lo sviluppo di abilità mai acquisite e non perse a causa di eventi traumatici (disturbi acquisiti) ORIGINE GENETICA NON SONO GUARIBILI: perché non sono una malattia, ma le conseguenze funzionali possono essere modificate attraverso adeguate misure rieducative e didattiche DIVERSA ESPRESSIVITÀ DEL DISTURBO nelle varie fasi INSTABILITÀ’: i DSA lavorano sempre al limite delle loro risorse attentive Prof.ssa Tiziana Protopapa

24 IL QUADRO NORMATIVO LEGGE 170/2010
riconosce ufficialmente e definisce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia come DSA stabilisce alcuni generali diritti: garantire il diritto all'istruzione; favorire il successo scolastico; ridurre i disagi relazionali ed emozionali; adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti e preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari; assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Prof.ssa Tiziana Protopapa

25 LE LINEE GUIDA DEL 12 luglio 2011 forniscono indicazioni
DECRETO ATTUATIVO 5699/2011 individua modalità di formazione dei docenti e dei Dirigenti Scolastici modalità di individuazione di alunni e studenti con DSA misure educative e didattiche a supporto del processo di insegnamento/apprendimento di alunni e studenti con DSA. diritto di effettuare interventi didattici individualizzati e personalizzati. forme di verifica e di valutazione di alunni e studenti con DSA LE LINEE GUIDA DEL 12 luglio 2011 forniscono indicazioni per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati per utilizzare strumenti compensativi e applicare le misure dispensative livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA. Prof.ssa Tiziana Protopapa

26 Didattica individualizzata e personalizzata
Dislessia Disgrafia Disortografia Discalculia Riconosce come DSA Didattica individualizzata e personalizzata Legge 170/2010 Strumenti compensativi Misure dispensative Interventi Adeguate forme di verifica e valutazione Prof.ssa Tiziana Protopapa

27 Le Linee Guida sui DSA del 12 luglio2011 Prof.ssa Tiziana Protopapa

28 (disturbo specifico della lettura)
DEFINIZIONE DI DISLESSIA (disturbo specifico della lettura) Si intende per DISLESSIA un disturbo specifico che riguarda la capacità di decodificare un testo scritto e si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. (Linee Guida) Manca la capacità di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che si traduce nella compromissione grave dell’apprendimento della lettura Prof.ssa Tiziana Protopapa

29 CHE COSA VUOL DIRE AUTOMATIZZARE? Senza sforzo apparente
Che cosa vuol dire essere abili in un compito, cioè, averlo automatizzato? Una persona può essere definita abile in un compito se è in grado di eseguirlo: Correttamente Velocemente Senza sforzo apparente Ripetutamente Senza pensarci … e soprattutto, una volta automatizzato, non può evitare di farlo. Prof.ssa Tiziana Protopapa

30 Ecco come legge un dislessico (via lessicale)
Prof.ssa Tiziana Protopapa

31 LA DISLESSIA COMPENSATA
Nella scuola secondaria alcuni studenti con DSA potrebbero avere in parte compensato il loro disturbo specifico di lettura ed essere in grado di leggere (a mente) in modo sufficientemente veloce e con una comprensione adeguata. Può avere sviluppato “stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo” Prof.ssa Tiziana Protopapa

32 L’Italiano è una lingua
TRASPARENTE ad ogni suono corrisponde sempre e solo una lettera . Ciò rende ai dislessici la vita meno difficile. Prof.ssa Tiziana Protopapa

33 (disturbo specifico della scrittura)
DEFINIZIONE DI DISGRAFIA (disturbo specifico della scrittura) E’ il disturbo che colpisce le prassie della scrittura: minore fluenza e/o qualità dell’aspetto grafico e maggiore affaticabilità, in rapporto all’età anagrafica e alla scolarità. Il soggetto incontra difficoltà nello scrivere in corsivo , fa fatica a scrivere, segnalando dolore alle mani o ai polsi, ha un carente controllo della motricità fine. Ciò si traduce in una scrittura disordinata e di difficile comprensione. Prof.ssa Tiziana Protopapa

34 LA MANO DEI BAMBINI DISGRAFICI
scorre con fatica sul piano di scrittura l'impugnatura della penna è spesso scorretta non rispetta i margini del foglio lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole la pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata Prof.ssa Tiziana Protopapa

35 (disturbo specifico della scrittura)
DEFINIZIONE DI DISORTOGRAFIA (disturbo specifico della scrittura) Si intende per DISORTOGRAFIA un disturbo specifico nei processi linguistici di transcodifica Essa porta ad omettere grafemi o parti di parole, a confondere fonemi simili  (f -v; t -d; p -b; l -r) e ad invertire grafemi interni a una parola (“safamoro” al posto di semaforo) Prof.ssa Tiziana Protopapa

36 (disturbo specifico della abilità aritmetiche)
DEFINIZIONE DI DISCALCULIA (disturbo specifico della abilità aritmetiche) E’ un deficit che può riguardare sia il sistema della cognizione numerica (intelligenza numerica basale) sia le procedure esecutive e del calcolo. Nel primo caso la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il riconoscimento immediato di piccole quantità , i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto, come per esempio la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici (es. le tabelline) e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. Es . scheda di osservazione Prof.ssa Tiziana Protopapa

37 I diversi DSA tendono a coesistere nello stesso individuo
(COMORBILITÀ) e ad associarsi ad altri disturbi. NON SONO FACILMENTE PRONOSTICABILI PRIMA DELL’ETÀ SCOLARE. Solo il disturbo specifico del linguaggio viene considerato un premonitore significativo di possibili disturbi dell’apprendimento, mentre altre caratteristiche, come ad esempio il mancato gattonamento o la grossolanità motoria, non sono correlate con certezza alla comparsa dei DSA Prof.ssa Tiziana Protopapa

38 DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità; strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro DIDATTICA PERSONALIZZATA calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo (PDP) Obiettivi comuni per tutta la classe Obiettivi diversi per ogni discente Prof.ssa Tiziana Protopapa

39 Principio della personalizzazione dei piani di studio
PERSONALIZZATO vuol dire che l’insegnante: Valorizza le qualità e i punti di forza di ciascun alunno Impiega varie metodologie e strategie didattiche nel rispetto degli obiettivi generali di apprendimento Usa mediatori didattici (Schemi, mappe..) È attenta agli stili di apprendimento Calibra gli interventi in base ai livelli raggiunti Può prevedere la deroga a prestazioni normalmente richieste (misure dispensative) Riferimenti alla L.53/2003 Principio della personalizzazione dei piani di studio Prof.ssa Tiziana Protopapa

40 Prof.ssa Tiziana Protopapa

41 UN BUON METODO DI STUDIO insieme a UNA BUONA DIDATTICA METACOGNITIVA
Il primo strumento compensativo è UN BUON METODO DI STUDIO insieme a UNA BUONA DIDATTICA METACOGNITIVA Prof.ssa Tiziana Protopapa

42 Prof.ssa Tiziana Protopapa

43 Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo e niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno ha esigenze particolari, me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su quello che faccio per gli altri. (Mel Levine, A modo loro, p. 296) Prof.ssa Tiziana Protopapa

44 RICORDATE: Per aiutare un ragazzo con DSA
non serve semplificargli il compito (intelligenza nella norma), MA occorre ridurlo di quantità, in modo da alleggerire la fatica della reiterazione. Prof.ssa Tiziana Protopapa

45 VERIFICHE E MODALITÀ DA METTERE IN ATTO
Prof.ssa Tiziana Protopapa

46 GLI ERRORI VANNO SOTTOLINEATI ?
ASSOLUTAMENTE NO! Avendo una buona memoria visiva, gli alunni fisseranno nella loro memoria la parola scritta in modo errato. Mettete un piccolo puntino sopra o sotto la parola errata poi in fondo alla riga dove si trova la parola e così via fino all’autocorrezione. Prof.ssa Tiziana Protopapa

47 LA VALUTAZIONE Prof.ssa Tiziana Protopapa

48 L’insegnante con il suo metodo non può causare la dislessia ma può aggravarne gli effetti.
G. Stella

49 ADHD/DDAI DISTURBO DA DEFICIT D’ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
Prof.ssa Tiziana Protopapa

50 Disturbo di origine neurobiologica caratterizzato da deficit di
attenzione, impulsività e iperattività interferisce con il normale svolgimento delle comuni attività quotidiane Prof.ssa Tiziana Protopapa

51 DEFICIT Attenzione Iperattività Impulsività Prof.ssa Tiziana Protopapa

52 INATTENZIONE Non riesce a prestare attenzione ai dettagli (attenzione focale). Difficoltà nel mantenere l’attenzione (attenzione sostenuta) Ridotte capacità esecutive di organizzazione e pianificazione (compiti scolastici, attività quotidiane, gioco) Non sembra né ascoltare né seguire un discorso Evita compiti che richiedono di sostenere uno sforzo cognitivo protratto Interruzione di attività iniziate Perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività Spesso è sbadato nelle attività quotidiane. Prof.ssa Tiziana Protopapa

53 IPERATTIVITA’ Muove mani e piedi o si dimena eccessivamente
Lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni Eccessiva attività motoria afinalistica Gioco rumoroso e disorganizzato Spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato” Eccessive verbalizzazioni. Prof.ssa Tiziana Protopapa

54 IMPULSIVITA’ “Spara” le risposte prima che siano state completate: incapacità di inibire le risposte automatiche. Spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno. Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (si intromette nelle conversazioni e nei giochi). Incapace di prevedere le conseguenze di un’azione. Mancato evitamento delle situazioni pericolose. Prof.ssa Tiziana Protopapa

55 MA…ATTENZIONE…. Tutti i soggetti possono presentare, in determinate situazioni, i comportamenti descritti… ….ma nell’ADHD tali comportamenti sono inadeguati rispetto allo stadio di sviluppo a insorgenza precoce (prima dei 7 anni) pervasivi (espressi in diversi contesti quali casa, scuola, ambiente di gioco) Significativamente interferenti con le attività quotidiane Prof.ssa Tiziana Protopapa

56 ATTENZIONE AGLI EQUIVOCI…!!!
l’ADHD scompare con l’età. il bambino ADHD non presta attenzione a nulla. il bambino ADHD è dispettoso e oppositivo. il bambino ADHD è maleducato. Prof.ssa Tiziana Protopapa

57 ADHD E SINTOMI SECONDARI
Difficoltà scolastiche Difficoltà relazionali Rendimento inferiore alle potenzialità cognitive Disturbo attentivo Disturbo nella memoria sequenziale Stile cognitivo impulsivo Deficit di controllo delle risorse cognitive Effetto sul piano emotivo-comportamentale Emarginazione da parte dei coetanei Scarse amicizie durature Tendenza all’isolamento Rapporti con bambini più piccoli o più instabili Disturbo del comportamento Bassa autostima Comportamento negativista e provocatorio Comportamento arrabbiato o vendicativo Frequenti litigi con gli adulti Sistematica violazione delle regole Aggressività Distruzione di proprietà Frode o furto Rendimento inferiore alle potenzialità cognitive Disturbo attentivo Disturbo nella memoria sequenziale Stile cognitivo impulsivo Deficit di controllo delle risorse cognitive Effetto sul piano emotivo-comportamentale Prof.ssa Tiziana Protopapa

58 IL BAMBINO A SCUOLA NON RIESCE A REGOLARE:
LA SUA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE E DI ATTENZIONE SOSTENUTA IL PERCORSO DI PIANIFICAZIONE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI IL LIVELLO DI AUTOSTIMA IL COMPORTAMENTO CON GLI ALTRI MOTORIO LA TENDENZA A DARE UNA RISPOSTA PRECIPITOSA E IMPULSIVA LA CAPACITA’ DI RISPONDERE IN MODO POSITIVO ALLE EMOZIONI IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE, LA FIDUCIA NELL’IMPEGNO E NELLO SFORZO IL BAMBINO A SCUOLA NON RIESCE A REGOLARE: Prof.ssa Tiziana Protopapa

59 L'OSSERVAZIONE SISTEMATICA
COME S’INDIVIDUA UN ALUNNO CON ADHD? Uno strumento utile è L'OSSERVAZIONE SISTEMATICA (contrapposta all’osservazione casuale), cioè, un’attività programmata, con regole precise e fissate a priori, che può essere condotta dall’insegnante stesso o da un osservatore esterno. Nessun comportamento avviene in un vuoto ambientale. Una risposta ha sempre degli stimoli antecedenti che vanno individuati. Prof.ssa Tiziana Protopapa

60 I PARAMETRI DI MISURAZIONE
la frequenza (numero di casi in cui il comportamento si verifica in un periodo di tempo), la durata (misura del tempo in cui esso perdura) l’intensità (forza di una risposta in una precisa circostanza) del comportamento che osservato. Es. scheda di osservazione Prof.ssa Tiziana Protopapa

61 da porsi nel periodo di osservazione sistematica sono :
LE DOMANDE da porsi nel periodo di osservazione sistematica sono : quali comportamenti emette? quando è aggressivo? con quali insegnanti? con quali compagni? durante quali attività? gli episodi accadono più spesso nelle prime ore o nelle ultime? Prof.ssa Tiziana Protopapa

62 STRUTTURA DELL’OSSERVAZIONE SECONDO COMPORTAMENTO PROBLEMA
IL MODELLO ABC ANTECEDENTE COMPORTAMENTO PROBLEMA CONSEGUENZA Prof.ssa Tiziana Protopapa

63 Gli interventi basati sugli antecedenti: LA GESTIONE DELLA CLASSE
Creazione di un contesto facilitante: L’organizzazione dell’aula La disposizione dei banchi L’organizzazione dei materiali Le attività routinarie Le regole della classe L’organizzazione del lavoro tabella con l’orario settimanale L’attività di transizione e momenti liberi Prof.ssa Tiziana Protopapa

64 Disposizione non efficace
Disposizione efficace Prof.ssa Tiziana Protopapa

65 CAPACITÀ DI AUTOREGOLAZIONE
L’alunno con ADHD non ha CAPACITÀ DI AUTOREGOLAZIONE non gestisce emozioni e comportamenti. REGOLE CHIARE ROUTINE QUOTIDIANE sono fondamentali per l’autoregolazione e per regolare le interazioni tra i pari e con gli adulti. Prof.ssa Tiziana Protopapa

66 PER TRASMETTERE LE REGOLE OCCORRE
Prof.ssa Tiziana Protopapa

67 MA RICORDATE È importante garantire un programma giornaliero costante
proporre anche una diversificazione all’interno di ogni attività per limitare la noia (es. mezzi audiovisivi, attività manuali, ecc.) Prof.ssa Tiziana Protopapa

68 INTERVENTI BASATI SU TIPOLOGIE DI CONSEGUENZE NEGATIVE
CONSEGUENZE POSITIVE obiettivo del rinforzo: aumentare frequenza, intensità e durata di un comportamento CONSEGUENZE NEGATIVE obiettivo del rinforzo: ridurre frequenza, intensità e durata di un comportamento TIPOLOGIE DI RINFORZI POSITIVI Rinforzi tangibili premi materiali Rinforzi sociali manifestazioni di approvazione o affetto Rinforzi simbolici bollini/punti che possono essere scambiati con un altro rinforzo (Token Economy) Rinforzi dinamici attività gratificanti o privilegi particolari CONSEGUENZE NEGATIVE ignorare pianificato rimprovero conseguenze logiche costo della risposta Prof.ssa Tiziana Protopapa

69 Gestione delle conseguenze:
IN SINTESI Gestione delle conseguenze: immediate frequenti modificate spesso le conseguenze positive si devono applicare prima di quelle negative Prof.ssa Tiziana Protopapa

70 LA MOTIVAZIONE, LA CREATIVITÀ E L’ABILITÀ DELL’INSEGNANTE PER CATTURARE L’ATTENZIONE E COINVOLGIMENTO POSITIVO DA PARTE DELL’ALUNNO Prof.ssa Tiziana Protopapa

71 COMPORTAMENTO DELL’INSEGNANTE
INEFFICACE EFFICACE Rimproverare Ignorare Punire Incoraggiare Premiare Incoraggiare Premiare Ignorare Rimproverare Punire Prof.ssa Tiziana Protopapa

72 COMPORTAMENTO DELL’INSEGNANTE POSITIVO NEGATIVO
LODI E INCORAGGIAMENTI (ad es., “molto bene”, “bravo”, “hai fatto un buon lavoro”, “mi piace come lo hai fatto”) AZIONI NON VERBALI POSITIVE (es. sorridere, segni di assenso, avvicinarsi in modo incoraggiante all’alunno, ascoltare l’alunno mostrando interesse, contatto fisico - es. una mano sulla spalla). CRITICHE E RIMPROVERI SVALUTATIVI (ad es., “sei sempre sbadato”, “hai una scrittura da gallina”) AZIONI NON VERBALI NEGATIVE (ad es., alzare la voce, usare un tono di voce sarcastico assumere una postura minacciosa, scuotere o strattonare l’alunno) URLA E NOTE ABOLIZIONE DELL’INTERVALLO PER UN CERTO PERIODO PUNIZIONI (scrivere n. volte Non devo…) Prof.ssa Tiziana Protopapa

73 TIPOLOGIE DI INSEGNAMENTO DI CANTER
OSTILE NON ASSERTIVO ASSERTIVO Comunicazione priva di affettuosità, piuttosto rigido e diretto nelle modalità relazionali Gli allievi sono costretti a sopportare le direttività dell’insegnante senza avere opportunità di metterle in discussione Le regole sono rigide Sia gli allievi che l’insegnante, in un’atmosfera di tensione , vivono con malessere l’esperienza scolastica : gli allievi non esprimono sé stessi, subiscono ritmi cognitivi ed operativi non condivisi. Difficoltà di comunicare agli allievi i propri obiettivi ed i propri voleri Incapacità di gestire le situazioni problematiche in quanto non riesce ad imporsi con personalità Incapacità di mettere in atto le minacciate conseguenze pesanti nei confronti dei comportamenti più eclatanti e disturbanti Non intervento in atteggiamenti irresponsabili degli allievi Atmosfera di classe tesa, gli allievi sfidano palesemente l’autorità del docente sapendo che l’intervento disciplinare sarà inefficace. Capacità di comunicare in modo chiaro e preciso, imponendosi con messaggi semplici ed efficaci: le regole sono precise ed anche le conseguenze. I comportamenti positivi vengono rinforzati ,mentre gli atteggiamenti inopportuni e problematici vanno incontro a delle conseguenze inevitabili. Permette ad ogni allievo di mettere in luce le proprie potenzialità Sia gli allievi che l’insegnante vivono in un’atmosfera positiva capace di dare benessere e le giuste motivazioni personali. Prof.ssa Tiziana Protopapa

74 …… PER UNA CONDUZIONE ASSERTIVA
IN SINTESI….. …… PER UNA CONDUZIONE ASSERTIVA Impostare una relazione positiva con gli studenti Stabilire chiare linee-guida comportamentali Adottare un approccio coinvolgente Sollecitare all’autogestione e all’autodisciplina Occuparsi del comportamento inadeguato Usare un tono di voce fermo Comunicare che si è perfettamente coscienti di ciò che sta succedendo e che le conseguenze disciplinari saranno inevitabili. Utilizzare il contatto oculare Rinforzare i messaggi i anche con l’aiuto della gestualità manuale. Utilizzare il contatto fisico Prof.ssa Tiziana Protopapa

75 MIGLIORARE LE ABILITÀ SOCIALI
rinforzare gli altri quando includono l’alunno con ADHD nelle loro attività; programmare attività in cui l’alunno con ADHD possa dare il suo contributo; programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione tra gli alunni; assegnare al soggetto con ADHD incarichi di responsabilità, quando è possibile; rompere i raggruppamenti fissi tra gli alunni. Prof.ssa Tiziana Protopapa

76 SVILUPPA L'INTERDIPENDENZA POSITIVA
IL COOPERATIVE LEARNING SVILUPPA L'INTERDIPENDENZA POSITIVA i membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri nel RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO COMUNE. Tale metodologia comprende: Componente motivazionale: l’attività è in gran parte autogestita dagli alunni. Perciò: attribuzione interna rispetto ai risultati e motivazione intrinseca. Componente sociale: interdipendenza per la gestione e per il raggiungimento dell’obiettivo comune. Componente cognitiva: cambiamento qualitativo e quantitativo dell’apprendimento attraverso discussioni, confronto di idee, creazione di conflitti cognitivi Costruzione sociale delle conoscenze, confronto fra pari. Prof.ssa Tiziana Protopapa

77 IL COOPERATIVE LEARNING
Elementi fondamentali: Interazione promozionale: situazione di benessere in cui prevalgono atteggiamenti di collaborazione, sostegno, aiuto in un contesto di fiducia e rispetto reciproco Leadership distribuita: la responsabilità è individuale e di gruppo; ogni membro deve svolgere il compito affidatogli e contemporaneamente sostenere gli sforzi dei compagni per raggiungere l’obiettivo Valutazione finale: sia individuale che di gruppo, considerando il contributo dei singoli e il risultato del gruppo, sia in termini di apprendimento che di di sviluppo delle competenze sociali Prof.ssa Tiziana Protopapa

78 IL COOPERATIVE LEARNING
Incarichi all’interno del gruppo ai fini dell’inclusione Controllore del tempo: deve tener d’occhio l’orologio affinché il gruppo concluda il lavoro nel tempo previsto Controllore dei turni e dei compiti: verifica che ciascuno si attenga al proprio compito rispettando i turni previsti Controllore della voce: interviene se qualcuno parla troppo forte Comunicatore: è l’unico del gruppo autorizzato a interagire con l’esterno (es. parlare con l’insegnante o con gli altri gruppi) Prof.ssa Tiziana Protopapa

79 GLI ALUNNI CON BES E LE PROVE INVALSI
Esami di Stato conclusivi del primo ciclo Nota n del 3/6/2014 Esami di Stato O.M. n. 11 del 29/5/2015 Classe II e V Scuola Primaria Classe II Scuola Secondaria di II grado Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI per gli allievi con bisogni educativi speciali Prof.ssa Tiziana Protopapa

80 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
BUON LAVORO! Prof.ssa Tiziana Protopapa


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