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ARTE ll termine barocco viene etichettato come significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a.

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Presentazione sul tema: "ARTE ll termine barocco viene etichettato come significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a."— Transcript della presentazione:

1 ARTE ll termine barocco viene etichettato come significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative. L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurlo alla dottrina cattolica. L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali. Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti. I maggiori esponenti sono Lanfranco, IL Guercino e Rubens. L'arte barocca tuttavia trova già i suoi primi semi nella metà del 500 quando Il Concilio di Trento dei pontefici Paolo III nel 1545 e Paolo IV negli anni 60 del '500 si servono dell'arte per contrastare la riforma luterana e per ricondurre il fedele sulla retta via, quella cattolica... I due primi grandi anticipatori dell'arte barocca sono Annibale Carracci e Michelangelo da Caravaggio, due artisti che si oppongono al precedente manierismo optando il primo per uno stile basato su opere ricche nelle scenografie, nelle tonalità cromatiche, nel dinamismo e nel ricerca del classicismo, mentre l'altro per uno stile basato su una chiara libertà espressiva fondata su un totale rifiuto di qualsiasi forma di classicismo. Caravaggio abbandona qualsiasi forma idealizzata della realtà e sceglie invece di riprodurre fedelmente il vero attraverso uno studio complesso sulla bipolarità luce- ombra.

2 Caratteristiche : Ampie e vistose scenografie; Ricchezza espressiva e cromatica); Elevato dinamismo nelle figure; Nuova visione dello spazio ( Guercino e Lanfranco) : lo spazio non è più da considerare come una dimensione chiusa, razionale, ma come espressione della grandezza e della gloria di Dio! E' quindi uno spazio infinito, profondo e privo di confini. Arte come strumento di propaganda delle istanze cattoliche della Chiesa;

3 indietro

4 Alle’epoca la parrucca non era considerata ridicola come oggi, ma era un’accessorio portato fin dall’ antico Egitto non necessariamente per compensare la perdita dei capelli ma come segno si STATUS. Invase l’Europa tra il XVII e il XVIII(Età Barocca e Rococò). La moda iniziò durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648): a partire dal 1630 tutti gli uomini presero la moda di vestire al militare(grandi cinturoni, spade lunghe e pesanti stivali),così facendo trionfò la mascolinità bellicosa,oltre che ne vestire anche nell’ abbondante peluria,come segno di VIRILITA’. Si racconta che la parrucca fu entrata prima nei palazzi reali e poi diffusa in tutta la popolazione: che dati i costi se la poteva permettere; le parrucche più care erano quelle fabbricate con capelli veri, mentre la gente più modesta doveva accontentarsi di peli di pecora e capra, crine di cavallo o coda di bue. Le donne si accostarono a questo accessorio molto più tardi grazie al parrucchiere personale di Maria Antonietta d’Austria,moglie di Luigi XVI di Borbone,che le acconciò i capelli fin più di mezzo metro sopra la testa con sciarpe di velo. Questa acconciatura fu di moda dal 1770 al 1780,chiamata pouf o tuppè. Nel periodo del Terrore anche solo girare con una parrucca poteva portare alla ghigliottina. In Italia fu portata ancora per qualche anno ma già dopo le conquiste di Napoleone fu abbandonata e rimase a decorare le teste della servitù, o di qualche nostalgico che per scherno era chiamato “codino”.

5 Parrucca maschile: dal 1793 (periodo del Terrore) viene chiamato codino. Questa è una delle più famose acconciature di quel tempo: chiamata ”à la belle poule“navi con le vele spiegate al vento. Indietro

6 Nell'Italia seicentesca il tempo era diviso diversamente da oggi e variava anche da paese a paese. La giornata iniziava mezz’ora dopo il tramonto, quando suonava l’Ave Maria. Il mezzogiorno e la mezzanotte variavano a seconda della stagione e della latitudine. Quando la notte durava dieci ore e il giorno quattordici,si diceva che il sole si levava alle 10 e che era mezzogiorno alle 17, ovvero sette ore dopo, secondo il nostro modo di contare alle 5 del mattino. Mezzogiorno e mezzanotte avrebbero dovuto spostarsi di qualche minuto ogni giorno. Ma per comodità la variazione veniva registrata soltanto di mezz’ora ogni quindici giorni, in progressione costante dal 10 febbraio al 15 maggio, e si stabilizzava in giugno e luglio, quando la mezzanotte era fissata alle 3 del mattino, mentre dal 1 agosto al 15 novembre il giorno diminuiva di una mezz’ora ogni quindici giorni e si stabilizzava in dicembre e gennaio, quando la mezzanotte cadeva alle 19, circa due ore soltanto dopo l’Ave Maria,che a Venezia il 31 dicembre veniva suonata alle 16:51. Indietro

7 La Rivoluzione scientifica si fondava sul metodo sperimentale del grande fisico pisano Galileo Galilei. Galileo Galilei In questo periodo si era diffuso un modo più critico e laico di osservare la natura. La prima conquista era stata la teoria eliocentrica di Copernico che poneva il sole al centro dell'universo, anziché la terra com'era scritto nei libri sacri. Questa teoria fu perfezionata dall'astronomo danese Tycho Brahe e dal suo allievo Keplero.Tuttavia l'osservazione della natura continuò a essere influenzata dalla teologia, dall'astrologia e dalla magia.

8 Galileo Galilei (1564-1642) fu il fondatore del metodo sperimentale che diede inizio alla Rivoluzione scientifica. Nel 1633 le ricerche di Galileo furono condannate dalla chiesa cattolica che lo processò e gli chiese di abbandonare le sue teorie. Secondo lui la natura era retta da leggi proprie,scritte nella lingua della matematica che lo scienziato doveva imparare a decifrare servendosi di esperimenti effettuati in laboratorio in condizioni ben controllate. Gli unici fenomeni che riusciamo a conoscere sono quelli che possiamo misurare. L'esperimento deve portare a una teoria che consenta allo scienziato di fare delle previsioni su tutti i fenomeni analoghi a quello osservato.

9 ALTRE SCOPERTE… In questo periodo ci furono grandi progressi della matematica con i contributi scientifici dei filosofi francesi Cartesio e Pascal. Pochi decenni dopo il grande scienziato inglese Isaac Newton completò l'opera galileiana con la legge di gravitazione universale. Pascal Cartesio Isaac Newton Anche la chimica e la medicina progredivano. Nacque una nuova disciplina scientifica: la statistica. Furono fondate accademie con lo scopo di diffondere la scienza.

10 Francesco Bacone: filosofo del periodo Francesco Bacone fu un personaggio misterioso e molte leggende ed aneddoti circondano la sua vita, si dice che fosse figlio naturale della regina Elisabetta I e perfino il segreto autore delle opere attribuite a Shakespeare. Nacque a Londra il 22 gennaio 1561, studiò a Cambridge e trascorse alcuni anni a Parigi al seguito dell'ambasciatore di Francia. Tornato in patria intraprese la carriera politica, conseguendo incarichi sempre più elevati. Fu un uomo spregiudicato, tanto da diventare accusatore pubblico del suo protettore e mandarlo a morte per tradimento. Divenne avvocato generale nel 1607, procuratore generale nel 1613, lord guardasigilli nel 1617 e lord cancelliere nel 1618. La fortuna nel 1621 gli voltò le spalle, accusato di ricevere denaro da una delle parti che doveva giudicare, fu sospeso dalle funzioni e condannato a un'ammenda e al carcere. Grazie al favore di cui ancora godeva presso la corona, riuscì ad aver condonate entrambe le pene, ma dovette ritirarsi a vita privata, finché lo sorprese la morte nel 1626.

11 L ’ e t à B A R O C C a Gianmarco, Giulia, Alessio, Martina

12 Secolo d’oro o di ferro? Il ’600 è un secolo dal doppio volto : - le opere di artisti geniali (Calderón, Tasso, Caravaggio, Bernini) convivono le espressioni vuote del barocco; - si diffondono la nuova scienza di Galileo e Newton ma anche la caccia alle streghe e l’ intolleranza religiosa. Progressi economici e politici sono in contrasto a guerre, rivoluzioni, epidemie e miseria.

13 Fine della prosperità Fino alla metà del ’500 le condizioni di vita continuano a migliorare: Alimentazione più ricca che si avvantaggia anche dei nuovi prodotti d’oltreoceano. Abitazioni più ampie e in muratura. Dopo il 1550 calano il consumo di carne. E’ un effetto della crescita demografica che dura dal ’300.

14 La rivoluzione dei prezzi Insieme alla popolazione crescono i prezzi dei terreni e dei loro prodotti. Dall’altro lato le monete perdono valore : I sovrani in difficoltà ricorrono all’espediente di ridurre la percentuale di metallo pregiato. I metalli preziosi importati dalle Americhe concorrono all’ inflazione.

15 Conseguenze sociali Si avvantaggiano :  commercianti, speculatori,  coloro che pagano un fisso in denaro (datori di lavoro, affittuari). Sono danneggiati :  I lavoratori, però, sono spesso pagati in natura (vitto) o riescono ad ottenere aumenti.  L’ aristocrazia che ha affittato i propri terreni a lunga scadenza è in difficoltà.

16 Reazione della nobiltà La crisi non è generalizzata, alcuni nobili si adattano ai tempi:  Trasformandosi da passivi redditieri in imprenditori agricoli che sfruttano razionalmente i propri beni fondiari;  Aumentando le entrate attraverso l’inasprimento degli obblighi servili che gravano sui contadini.

17 Atlantizzazione Nel ’600 comincia a farsi sentire uno spostamento degli equilibri commerciali dal Mediterraneo all’Atlantico. I paesi Atlantici ottengono il primato dei commerci anche nel Mediterraneo. Domina l’ Olanda la cui flotta nel 1670 (570.000 navi) superava quelle inglese, scozzese, francese, tedesca, spagnola e portoghese riunite.

18 Crisi demografica Nel ’600 si arresta la crescita demografica in atto dal medioevo con un significativo sviluppo delle città. Prima causa: le carestie dipendenti da fattori climatici. Crescono la povertà e le tensioni sociali. Si introducono nuove colture americane, come patate e mais, non senza conseguenze per la salute.

19 Il ritorno della peste La peste, che non era mai scomparsa, torna a colpire più volte l’Europa,facilitata dalle carenze igieniche nelle città e dal movimento degli eserciti. Il calo raggiunge punte del 70% e riguarda quasi tutto il continente. Solo in Inghilterra e Olanda, lo sviluppo economico consente di colmare i vuoti.

20 ARTESCIENZEFILOSOFIA CURIOSITA’

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