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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. LEOPARDI”- SALTARA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PROGETTO MINISTERIALE “CITTADINANZA E COSTITUZIONE” a.s. 2010/2011.

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO “G. LEOPARDI”- SALTARA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PROGETTO MINISTERIALE “CITTADINANZA E COSTITUZIONE” a.s. 2010/2011

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3 Se Cittadinanza è un dato anagrafico e un’avventura intellettuale tra esistente e possibile, essa è un viaggio, una strada, per infiniti cammini. Sono pensabili e necessarie, quindi, molte storie di cittadinanza per un’attesa che può chiamarsi Italia, Europa, Mondo.

4 È con questa affermazione che introduciamo il percorso progettuale teso a sviluppare due sezioni; -una formativa, per la crescita civile- educativa dell’ uomo e del cittadino del domani -una a carattere informativo e laboratoriale, dove gli studenti hanno operato autonomamente e contribuito alla realizzazione del progetto “CITTADINANZA E COSTITUZIONE”.

5 Quando l’educazione acquista un’ idea di cittadinanza, allora si condividono percorsi e orizzonti comuni. Da una indagine condotta tra gli alunni coinvolti nel progetto e non, alla domanda che cos’ è per voi la cittadinanza e che importanza ha il sentirsi parte e il far parte della comunità civile e politica, è emerso quanto segue:

6 La capacità di sentirsi parte di un insieme, è ciò che ci fa sentire allo stesso tempo unici ma tutti uguali. È la bellezza di avere gli stessi diritti e gli stessi doveri, di non pensare solo a se stessi, di instaurare un dialogo costruttivo che ci aiuti a superare gli ostacoli che la vita ci mette dinanzi. Per noi cittadinanza è…

7 Cittadinanza è il luogo dove coltivare quel bene comune, è qualcosa che tutti possediamo e che cresce dentro di noi grazie alle nostre esperienze. È qualcosa che ci arricchisce personalmente e si raggiunge mettendo in comune il meglio di ogni persona.

8 Ma per attuare cittadinanza, è necessario possedere la coscienza civile, fondamento imprescindibile di una buona repubblica, che permette a tutti di vivere liberi e con dignità.

9 Noi questa coscienza civile l’abbiamo ritrovata analizzando alcuni dei principi fondamentali della Costituzione Italiana.

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12 Ma cosa significa essere cittadini veri?

13 Per noi cittadinanza significa essere cittadini che vogliono capire, vogliono vivere come cittadini liberi, senza dominare, senza servire.

14 Noi alunni da cittadini liberi, ci rivolgiamo agli uomini della Costituzione, agli uomini che rappresentano le varie religioni, agli uomini delle diverse culture e infine alla scuola come luogo di dimensione sociale, democratica e di apertura…

15 …a quella scuola, luogo in cui si promuovono idee di cittadinanza, convinti che la coscienza civile è un bene fragile e che per non morire, ha bisogno di essere nutrita con la parola e con l’esempio’.

16 Entriamo ora nella parte metodologica del progetto. Il percorso progettuale ha favorito l’ interiorizzazione soggettiva dei valori che abbiamo analizzato.

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18 IL GIOCO DELLA GIUSTIZIA

19 Tutto nasce da...

20 Come ogni primo lunedì del mese, gli alunni della nostra classe si sono recati nella biblioteca scolastica per scegliere il libro di narrativa da leggere. L’insegnante di lettere ci ha sollecitato a scegliere il libro che ritenevamo più opportuno leggere sulla tematica della giustizia, e alcuni di noi hanno pensato subito ad un eroe leggendario che ha lottato in difesa e virtù di tale valore: Robin Hood.

21 Letto il libro, analizzato sul piano strutturale e linguistico, ci siamo soffermati poi a riflettere su come far emergere il senso di giustizia a livello ludico con l’ausilio della trama di quel testo: abbiamo pertanto pensato di ideare un gioco "IL GIOCO DELLA GIUSTIZIA" per comprendere ancora meglio il significato della parola giustizia e per farlo comprendere ai ragazzi e alle ragazze della nostra età.

22 ROBIN HOOD Nessuno sa se Robin Hood sia realmente esistito. La figura di questo personaggio si materializza nei tradizionali racconti dei cantastorie tardo-medioevali, durante i secoli successivi. Le sue gesta erano narrate durante la festa del primo Maggio, in tutti i villaggi inglesi.

23 Probabilmente visse, sotto il regno d’Edoardo II o quello di Riccardo Cuor di Leone, uno yeomen (liberi contadini soggetti, senza intermediario feudale, alla diretta giurisdizione della corona), fuorilegge per motivi legati alla caccia di frodo, uomo d’animo nobile e generoso che si nascondeva nella foresta di Sherwood a nord della città di Nottingham.

24 Il suo principale nemico era il corrotto sceriffo di Nottingham.Molto amato dalla gente, perché visto come il paladino che proteggeva le donne dalle molestie, era solito rubare per poi distribuire il bottino ai più poveri. Usava l’arco lungo ed era considerato il più abile arciere d’Inghilterra, vestiva sempre di verde ed aveva costituito una banda di cui facevano parte Little John, il grasso frate Tuck e Maid Marriam, la sua compagna.

25 Possiamo oggi ritenere che Robin Hood abbia incarnato le rivendicazioni e le aspirazioni di libertà e giustizia del popolo medioevale che viveva in estrema povertà e che subiva ogni sorta di violenza da parte dei ceti sociali più elevati.

26 In biblioteca abbiamo scelto il libro che a nostro parere poteva affrontare il tema della giustizia.

27 L’abbiamo letto a voce alta, in maniera espressiva, a turno

28 ci siamo soffermate su alcuni passi in cui venivano fatte evidenti ingiustizie

29 ABBIAMO DISTINTO I PERSONAGGI BUONI DA QUELLI CATTIVI

30 armate di cartoncino, penne colorate e tanta grinta abbiamo realizzato il gioco!

31 IL GIOCO !!!!

32 Tutte al lavoro

33 Ecco il gioco ultimato !

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38 La storia In una nidiata di anatroccoli, uno di essi, anziché essere bello e bianco, è grigio, grande e goffo nei movimenti. Sebbene la madre cerchi di accettarlo, tutti pensano che lui non abbia nulla a che fare con loro e che, sicuramente, non è figlio della coppia. Tutti gli altri anatroccoli continuano a deriderlo e a farlo sentire brutto, inadeguato e assolutamente fuori luogo.

39 Stanco di questa situazione un bel giorno decide di farla finita con queste umiliazioni e quindi fugge via. L'anatroccolo vaga giorni e giorni senza meta ma non trova nessuno che lo voglia accettare ed amare; così, continua a girare in cerca di qualcuno che gli voglia bene fino a che, con l’arrivo dell’inverno, i rischi di morire di fame e di freddo divengono altissimi.

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41 Dopo aver vagato a lungo, il brutto anatroccolo giunge nei pressi di una vecchia casa immersa nel verde, in cui abita un’ anziana signora che lo accoglie ospitalmente. Gli animali del cortile non gli riserbano la stessa accoglienza ma lo fanno subito sentire inutile, e quindi diverso. Deluso e rammaricato, decide di andarsene.

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43 Nonostante questo, è resistente e forte e così sopravvive. Un bel giorno arriva nei pressi di uno stagno dove stanno nuotando degli splendidi cigni, maestosi, grandi ed assolutamente regali. Attratto da tanta bellezza e fierezza, non può fare a meno di avvicinarsi a loro guardandoli estasiato. Mentre se ne sta in contemplazione, all’improvviso, quelle splendide creature gli danno il benvenuto tra loro e lo invitano a vivere dentro la loro comunità.

44 Guardando il proprio riflesso nell'acqua, finalmente, il “brutto anatroccolo” si accorge di essere anche lui un cigno e di essere bellissimo.

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47 Per quanto riguarda il capitolo dell’UGUAGLIANZA, abbiamo scelto questo racconto perché è una dimostrazione palese e concreta della negazione del concetto di uguaglianza che imperversa anche nella nostra società. Spesso, le persone partono dal preconcetto che, la diversa pigmentazione della pelle, implichi la diversità di razza, l’inferiorità della medesima e la conseguente discriminazione.

48 E’ ciò che è capitato al brutto anatroccolo, fortemente discriminato dai suoi simili solo perché diverso di colore e conseguentemente considerato brutto e non degno della comunità. Il pregiudizio emerso dal racconto ci ha fatto riflettere a lungo e ci ha permesso di capire che, in fondo, è ciò che accade anche nella nostra società: colui che non rientra nell’immaginario canonico viene escluso perché ritenuto “diverso”. Abbiamo pertanto cercato di decostruire questo preconcetto, attraverso un’attività grafico pittorica di forte impatto visivo.

49 Sono stati disegnati due puzzle:

50 In uno abbiamo rappresentato l’anatroccolo classico, quello bianco, considerato la bellezza per eccellenza e quindi la “normalità”

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52 Nell’altro, l’anatroccolo inusuale, quello grigio, considerato diverso per il colore, quindi brutto, pertanto escluso da tutti.

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54 Infine abbiamo mescolato gli elementi dei due puzzle seguendo il criterio della forma e non la coincidenza del colore

55 Ed ecco il risultato raggiunto … … due paperi perfettamente uguali

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60 LIBERTA’ La nostra ricerca è iniziata sulla parola e con la parola.

61 La libertà è capacità di scegliere

62 Libertà è saper cercare dentro sè stessi senza paura, è possedere una tale ricchezza interiore da riconquistare la libertà qualora la si perda.

63 È l’educazione cha porta alla conquista della libertà interiore prima ancora di quella civile e politica perché senza uomini liberi non c’è possibilità di uno Stato libero.

64 Quindi educazione ed esempio sono i presupposti della libertà

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67 Libertà: ombre e luci. Dal regime autoritario e totalitario alla Democrazia.

68 Il percorso che vi proponiamo ora, nasce dall’esigenza di dimostrare che, la Costituzione Italiana, è nata in seguito a un lungo e faticoso processo messo in atto dai padri della Costituente, con lo scopo di garantire quei diritti inviolabili dell’uomo che erano stati precedentemente negati dal totalitarismo fascista.

69 Ogni articolo della Costituzione può essere letto come affermazione di un diritto negato dal regime fascista. Noi ne abbiamo analizzati alcuni, sotto forma di fumetto, in cui compaiono due volti dell’Italia; quello esemplificato dal ragazzo fascista, portatore delle idee del regime, ed il nostro quale fiero portatore dei valori della Costituzione Italiana.

70 Ciao ragazzi, io ho l’onore di essere un vero fascista, un BALILLA! E voi, chi siete? Ciao, noi siamo i ragazzi della III B dell’Istituto Comprensivo “G. Leopardi” di Saltara e abbiamo l’onore di essere cittadini italiani!

71 Cittadini italiani, ma che vuol dire? Significa appartenenza ad uno Stato, ad una comunità regolata da una Costituzione, ad un insieme di persone che condividono un passato, una lingua, delle scelte che costituiscono uno dei fondamenti dell’identità del singolo come parte di una comunità.

72 Ma voi, sapete cos’è il fascismo? E’ stato un regime totalitario autoritario che non riconosceva e non garantiva i diritti inviolabili dell’uomo..i diritti umani in poche parole!

73 I diritti umani sono diritti che spettano a ciascun individuo in quanto essere umano e non dipendono dalla razza, dalla religione, dalla lingua, dalla provenienza geografica, dall’età o dal sesso. Sono diritti fondamentali, universali, inviolabili e indivisibili. Diritti umani! Cosa sono?

74 E’ l’insieme delle norme che definiscono lo stato e stabiliscono i diritti e i doveri dei cittadini. La Costituzione è nata per garantire i diritti dei cittadini e limitare il potere degli stati Ma cos’è una Costituzione? A che serve?

75 L’art. 1della nostra Costituzione dice che L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo …” La sovranità appartiene al regime!

76 Nel nostro regime i diritti sono riconosciuti esclusivamente a chi si identifica nel fascismo La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo -art. 2 (Costituzione italiana)

77 Non siamo tutti uguali: noi fascisti siamo una razza superiore a quella ebrea “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge …” Art. 3 (Costituzione italiana) -

78 Il mio regime ignora il principio di uguaglianza e ha cancellato attraverso le sue leggi ciò che lo stato liberale aveva riconosciuto. La Costituzione Italiana con l’art 3 garantisce l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge

79 Il nostro regime prevede ”l’ allontanamento dal servizio di tutti i funzionari pubblici che rifiutano di prestare giuramento di fedeltà al regime “(legge 24/12/1925 n. 2300) “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro …” Art. 4 (Costituzione italiana)

80 Gli ebrei non possono frequentare le nostre scuole ! La scuola è aperta a tutti senza distinzioni politiche, etniche, sociali e religiose. Art. 34 (Costituzione italiana)

81 Il Duce sostiene che “il concetto di libertà non può essere assoluto, perché nella vita nulla vi è di assoluto. Se per libertà s’intende il diritto di sospendere ogni giorno il ritmo del lavoro…questa libertà il fascismo non la darà mai” Oggi fortunatamente c’è la libertà di sciopero art 17-18 Costituzione Italiana

82 L’insegnate deve giurare fedeltà al regime ed insegnare ciò che il regime stesso gli impone Oggi fortunatamente c’è la libertà d’insegnamento

83 Noi riconosciamo la religione cattolica come unica religione dello Stato italiano. Lo hanno stabilito i Patti Lateranensi firmati nel 1929 Lo Stato e la chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” art. 7 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge - art. 8

84 La cultura e la ricerca scientifica sono direttamente controllate dal regime e ad esso funzionali La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica – art. 9

85 Il regime fascista ha conquistato L’Etiopia L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli – art. 11

86 La mia libertà di pensiero si identifica con il pensiero fascista. La stampa è soggetta al controllo del regime Oggi, l’Art. 21 garantisce la libertà di pensiero e di stampa

87 Coloro che agiscono e pensano diversamente dal regime vengono perseguitati Oggi, l’Art. 22 vieta di discriminare un qualsiasi cittadino a causa delle sue idee e del suo comportamento politico

88 Attraverso questo percorso didattico, abbiamo imparato ad amare la nostra Costituzione, non vedendola più come un semplice documento fondante su cui viene costruita la vita di uno stato, ma come strumento capace di comunicare la passione dei nostri padri costituenti, l’onestà intellettuale con cui essi furono capaci di superare le divisioni ideologiche e di proiettare l’Italia, dopo la tragica parentesi della dittatura e della guerra, verso il futuro.

89 E’ la mente costituente che si dovrebbe diffondere tra le giovani generazioni come la nostra, quella mente che, come scrisse nel 1945 lo statista Guido Gonnella, nel discorso delle 27 libertà, avrebbe disegnato il destino di uomini “liberi, responsabili, artefici della loro opera”.

90 E’ con il riconoscimento di uguaglianza, di giustizia,di libertà e con la responsabilità delle proprie scelte che saremo cittadini consapevoli del proprio impegno civico in nome della

91 Alunni coinvolti nel progetto: classi I B- II D-III B Insegnanti coinvolti: Ferretti Patrizia, Omicioli Roberta


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