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Il Progetto Equità Rossella Buondonno Pio Russo Krauss.

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Presentazione sul tema: "Il Progetto Equità Rossella Buondonno Pio Russo Krauss."— Transcript della presentazione:

1 Il Progetto Equità Rossella Buondonno Pio Russo Krauss

2 Conferenza Stato Regioni Linea Progettuale Contrasto delle disuguaglianze in sanità OBIETTIVO “Promuovere azioni di discriminazione positiva a favore delle persone e delle comunità che per deprivazione e disagio socioeconomico risultano più vulnerabili”

3 La Regione Campania ha individuato come aree prioritarie di intervento del Progetto Equità in Salute LA POPOLAZIONE IMMIGRATA I SENZA FISSA DIMORA LA POPOLAZIONE CON BASSO LIVELLO DI ISTRUZIONE E BASSO REDDITO

4 Le quattro Macroaree del Progetto Equità 1) Promozione dell’equità Procedure innovative di facilitazione nell’accesso ai diritti sanitari e sociali di fasce d’utenza fragili Analisi e monitoraggio delle disuguaglianze: osservatorio sulle disuguaglianze Formazione sui temi dell’equità 2) Azioni a favore di segmenti di popolazione sovraesposti a rischi di salute e di discriminazione nell’accesso e nell’esigibilità dei diritti sanitari correlati a condizioni di particolare fragilità 3) Progetto Pilota Equità in salute ASL NA 1 Centro 4) Promozione della salute e diffusione di buone pratiche

5 Sono stati costituiti: un gruppo di lavoro regionale macroaree I e II (con rappresentanti di tutte le ASL) un gruppo di lavoro macroarea IV (con i responsabili/referenti dell'educazione alla salute di tutte le ASL o, in assenza, persona designata dal DG e i referenti regionali dei progetti Guadagnare Salute in Adolescenza) Un' Equipe formazione con compiti di coordinamento - programmazione - attuazione delle attività formative propedeutiche alla realizzazione degli obiettivi del progetto

6 LE AZIONI DELLE MACROAREE I e II Istituzione di tavoli tecnici per la concreta applicazione delle LINEE GUIDA PER ASSISTENZA SANITARIA ALLA POPOLAZIONE STRANIERA e l’adozione, in ambito regionale, di procedure di facilitazione all’accesso dei diritti sanitari. Istituzione di un Osservatorio Regionale per l’analisi e il monitoraggio delle Disuguaglianze in sanità (ASL Napoli 2) Formazione degli operatori (ASL Napoli 1). Piani Aziendali di Equità: indicazioni metodologiche per la stesura dei Piani finalizzati al contrasto delle diseguaglianze nell’accesso alle cure che le singole AA.SS.LL dovranno assumere. offerta attiva di assistenza sanitaria e supporto sociale ai SD di strada multiproblematici attraverso servizi di prossimità facilitazione nell’accesso delle prestazioni sanitarie degli utenti più fragili (SD italiani e stranieri, STP,ENI) attraverso l’attivazione di ambulatori di medicina generale a bassa soglia e ad accesso diretto

7 Programma Equità: Macroarea IV Promozione della salute e diffusione di buone pratiche Adozione in tutte le ASL delle buone pratiche individuate dal programma Guadagnare Salute in Adolescenza 1) Alimentazione e attività fisica (Progetto Quadrifoglio) 2) Lotta al fumo, alcol e dipendenze tramite interventi scolastici (Unplugged) 3) Promozione del benessere e delle competenze di vita (Peer to peer) 4) Sessualità responsabile e prevenzione infezioni sessualmente trasmesse (progetto ASL TO1) 5) Incidenti stradali (Insieme per la sicurezza) 6) Lotta all’uso di sostanze psicotrope e dipendenze tramite interventi nei contesti aggregativi (Fuoriposto - Safe Night)

8 su 339 progetti su alimentazione e attività fisica censiti dal DORS solo 6 in linea con la ricerca scientifica La maggior parte degli interventi di educazione sanitaria è di scarso livello e quasi certamente privo di efficacia

9 Il Ministero della Salute: Individuazione di buone pratiche (Dors Piemonte) Implementazione di buone pratiche (Programma Guadagnare Salute in Adolescenza GSA) Emanazione di Linee guida e raccomandazioni Formazione sulla programmazione partecipata e centrata sugli obiettivi Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 Regione Campania: Programma Equità Piano Regionale di Prevenzione La maggior parte degli interventi di educazione sanitaria è di scarso livello. Le azioni per affrontare questo problema

10 Obiettivo in tutte le ASL della Campania si adottano (adattandoli allo specifico contesto) le buone pratiche e la metodologia proposta nel progetto GSA per coinvolgere gli adolescenti sui temi prima elencati si indirizzino tali interventi soprattutto verso le popolazioni che ne hanno maggiore bisogno adottando specifici strumenti per l’attenzione all’equità (ad es. lo “Strumento per l’attenzione all’equità dei progetti di prevenzione” del CCM)

11 Coordinamento Regionale della Macroarea IV Coordinatore Regionale della Macroarea IV Gruppo di lavoro regionale formato dai responsabili educazione sanitaria (o altro soggetto individuato dal DG) delle 7 ASL e dai referenti regionali dei progetti Guadagnare Salute in Adolescenza

12 Compiti delle ASL ricognizione delle iniziative di promozione alla salute attuate nel proprio territorio e dei relativi attori coinvolgimento degli attori locali costituzione del/i gruppo/i di lavoro con personale di più articolazioni aziendali adattamento del progetto al proprio contesto con particolare attenzione agli aspetti di equità e sostenibilità attuazione del progetto coinvolgimento della comunità monitoraggio e valutazione del progetto

13 Azioni da realizzare per i progetti che coinvolgono le scuole A) stilare la proposta di intesa con le scuole: la proposta dovrà prevedere: - formazione per gli insegnanti - consegna agli insegnanti di proposte educative, materiale didattico, ecc.) - disponibilità a tenere uno o più incontri con gli studenti partecipanti - distribuzione di materiale informativo agli studenti e/o ai genitori. - consulenza/formazione in itinere e evento conclusivo pubblico B) preparare i materiali didattici, informativi e di supporto C) definire le modalità di coinvolgimento-formazione degli insegnanti D) definire le modalità di coinvolgimento delle famiglie e della comunità E) definire le azioni per rendere il contesto scolastico promotore di salute F) preparare la campagna di pubblicizzazione dei progetti: lettera e mail alle scuole, locandine nelle scuole, conferenza stampa, comunicati stampa, informazioni sul sito web dell’ASL e degli enti collaboranti, ecc. G) preparare le procedure e gli strumenti di valutazione del Progetto

14 Attuazione e valutazione dell'intervento nelle scuole e nella comunità Nell'anno scolastico 2015-2016, coinvolgimento anche di un target numericamente non consistente (es. numero limitato di scuole e classi) di contesti con alta presenza di famiglie di basso reddito e/o bassa istruzione. Valutazione dell'intervento al fine di individuare i punti deboli e i punti di forza: sarà così possibile rimodellarlo per renderlo più appropriato, sostenibile, efficace ed efficiente. Dall’anno scolastico 2016-2017 i progetti dovranno coinvolgere un numero consistente di destinatari (soprattutto soggetti appartenenti a famiglie di reddito non elevato e/o di istruzione bassa) e dovranno diventare un’attività stabile dell’ASL

15 Indicatori e risultati attesi n° di soggetti coinvolti/numerosità della popolazione target (5%, pari a circa 34.000 soggetti all’anno a partire dal secondo anno di attivazione del Progetto) n° di soggetti coinvolti nei progetti che appartengono a fasce di popolazione a rischio (basso livello d'istruzione)/totale dei soggetti coinvolti. Risultato atteso 60% (20.400 soggetti)

16 Per la valutazione dei Direttori Generali delle ASL si farà riferimento anche al raggiungimento degli obiettivi del Progetto Equità

17 Per le 6 linee di attività la Regione ha versato alle ASL 84.000 euro I fondi non sono per il personale, perché le attività da svolgere sono LEA e sono già svolte dalle ASL, ma per attrezzature, stampa, materiale didattico ecc.

18 Tappe del cronogramma Entro il 10 giugno 2015 le ASL dovevano avere realizzato ricognizione; costituzione dei gruppi di lavoro, adattamento del progetto al contesto Entro il 1 dicembre 2015 le ASL dovevano avere realizzato: avviata la sperimentazione del progetto su un target anche non numeroso Entro il 10 giugno 2016 le ASL dovranno avere monitorato e valutato il progetto ed eventualmente ridefinito l’intervento. Il personale impegnato dovrà essere stato formato Entro il 1 dicembre 2016 le ASL dovranno avere avviato interventi in modo diffuso su una popolazione consistente Entro il 10 giugno 2017 le ASL dovranno avere svolto i progetti in modo da coinvolgere il 5% degli adolescenti/preadolescenti di cui il 60% figli di genitori con bassa istruzione Entro il 1 dicembre 2017 le ASL dovranno dimostrare che l’attività sta proseguendo con un uguale o maggiore coinvolgimento del target e indicare quali azioni sono state messe in campo per garantire che l’attività progettuale diventi una attività stabile

19 Cosa è stato già realizzato Costituzione del Gruppo di lavoro regionale Emanazione di indicazioni per le risorse indispensabile per realizzare i 6 progetti Realizzazione di 10 corsi di formazione ecm (2 su Equità e 8 su altrettanti dei 6 progetti) Consegna a tutti i partecipanti ai corsi di “scatole degli attrezzi” con materiale utile per la realizzazione dei 6 progetti Tutte le ASL hanno costituito gruppi di lavoro sui 6 progetti, stanno adattando la buona pratica al proprio contesto e ne hanno iniziato la sperimentazione

20 Il Progetto Equità Ha una grande valenza etica e sociale Valorizza il lavoro che tanti operatori fanno, senza grande attenzione da parte dei DG e della Regione Crea legami tra operatori impegnati nella promozione della salute Qualifica e dà visibilità alle attività di educazione sanitaria e promozione della salute

21 Grazie dell’attenzione Pio Russo Krauss cedras@aslnapoli1centro.it 0812544878


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