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DONNE EROICHE DIMENTICATE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): 1 Madonna.

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3 DONNE EROICHE DIMENTICATE

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5 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): 1 Madonna Bottarda (via) Sante, beate, martiri: 1 Sant'Elena (via) Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: -- Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: -- Letterate / umaniste (scrittrici, poetesse, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): 2 Grazia Deledda (via) Ada Negri (via) Oriana Fallaci (via) Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): -- Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): 1 Eleonora Duse (via) Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): -- Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): 1 Anna Frank (via) Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: -- Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: -- Atlete e sportive: -- Altro… --

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9  La parola "mondina" risveglia nell'immaginario collettivo un mondo fatto di lavoro, passioni e canzoni, reso immortale dalla pellicola di Giuseppe De Santis " Riso Amaro ", con Silvana Mangano e Vittorio Gassman. I celebri cori delle mondine, detti "cantoni", non erano solo canti di allegria, ma anche il modo per levare voci di protesta.  A Molinella nel 1883 si organizzò il primo sciopero d'Italia delle risaiole. Da allora questi luoghi furono l'epicentro di grandi e ripetute agitazioni, che arrivarono a coinvolgere anche mille mondine. Questi prolungati e durissimi scontri per la riduzione dell'orario di lavoro si conclusero nel 1912 con la conquista della giornata lavorativa di otto ore.  Altro momento significativo di lotta avvenne durante il Fascismo : fra il 12 e il 20 giugno 1944 le mondine di Molinella, Medicina, Galliera, Bentivoglio, Malabergo, Baricella, Minerbio, San Giovanni in Persiceto e San Pietro in Casale aderirono allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali clandestine. A sessant'anni dal primo sciopero, oggetto della rivendicazione erano ancora un chilo di riso, una minestra calda a mezzogiorno e un copertone nuovo per bicicletta.

10 Frequenta un gruppo socialista che si ispira ad Andrea Costa. È tra i fondatori della Federazione nazionale dei lavoratori della terra (1901) e nel 1906 ne diventa segretaria. Mantiene questa carica fino allo scioglimento della Federterra ad opera del regime fascista. Nel 1904 è delegata dell'Alleanza Femminile Italiana al Congresso Internazionale Femminile ad Amsterdam. Nel 1908 viene eletta membro della direzione nazionale del PSI durante il congresso di Firenze.Federazione nazionale dei lavoratori della terra1901Federterra fascista1908PSI Cerca di avviare il processo della socializzazione della terra Nel 1919 viene nominata rappresentante della Federterra ed entra nel Comitato nazionale femminile socialista.Comitato nazionale femminile socialista Nel 1920 partecipa come delegata italiana al Congresso sindacale internazionale di Amsterdam. Partecipa, nel 1921, al congresso socialista di Livorno e si schiera con la frazione di "Concentrazione". Si schiera con i riformisti e non risparmia, negli anni, critiche e polemiche contro i massimalisti che cominciavano a egemonizzare il socialismo e il sindacalismo italiani. Fin dal 1918 contesta fermamente ai socialisti massimalisti (i comunisti della scissione di Livorno), la volontà di imitare la rivoluzione Sovietica allora appena occorsa.1921congresso socialista di Livorno massimalisti comunisti Fonda, tra gli altri, la Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali (poi diventata INPS).Cassa Nazionale Assicurazioni SocialiINPS

11 Di famiglia benestante, divenne combattente partigiana nella VII brigata GAP Gianni Garibaldi di Bologna col nome di battaglia di Mimma. Catturata dai fascisti dopo aver trasportato armi alla base di Castel Maggiore della sua formazione, venne torturata e infine fucilata al Meloncello di Bologna il 14 agosto 1944. Il suo corpo fu esposto dai fascisti sulla strada adiacente alla sua abitazione per un intero giorno. In suo onore, nell'estate del 1944, una formazione di partigiani operanti a Bologna prese il nome Prima Brigata Garibaldi "Irma Bandiera".

12 partigiane molinellesi Alberani Maria detta Anna Bandiera Orietta detta Lina Cocchi Amelia detta Franca Guidetti Evelina Pasetti Bruna Simoni Salva Bonini Alma

13  A partire dal 1945, a seguito del Decreto legislativo luogotenenziale del 21 agosto 1945, n. 518, dal titolo "Disposizioni concernenti il riconoscimento delle qualifiche dei partigiani e l'esame delle proposte di ricompense (d. lg. Lgt. 518/1945)", furono istituite Commissioni regionali al fine di vagliare e definire la posizione dei partigiani. Le qualifiche individuate furono tre: partigiano, patriota e benemerito. Si qualifica partigiano colui che è caduto o rimasto mutilato o invalido nella lotta di Liberazione; oppure per almeno tre mesi abbia militato in una formazione armata  Si qualifica patriota colui che ha collaborato e contribuito attivamente alla lotta di Liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane.  Si qualifica benemerito colui che, pur non avendo i requisiti di patriota, ha svolto con proprio rischio rilevante attività nella lotta di Liberazione o collaborato con le bande attive.  Corre l'obbligo di sottolineare come i criteri basati su dati oggettivi quasi esclusivamente militari, adottati per il riconoscimento delle qualifiche partigiane, abbiano di fatto fortemente penalizzato le donne e in genere chi svolse un'attività soprattutto di supporto logistico, assistenziale, informativo, solo in parte recuperata dalla qualifica di benemerito.

14 Alberani Maria detto Anna 26 agosto 1928 - [?] Informazioni Occupazione: Studente Riconoscimenti Partigiana/o ( 1 maggio 1944 - 21 aprile 1945) Ha fatto parte di 4a Brigata Garibaldi Venturoli Brigata partigiana4a Brigata Garibaldi Venturoli Maria Alberani, «Anna», da Apollinare e Clelia Zagni; nata il 26 agosto 1928 a Molinella; ivi residente nel 1943. Studentessa. Militò nella 4a brigata Venturoli Garibaldi. Il fratello Dionisio cadde nella Resistenza. Riconosciuta partigiana dall'1 maggio 1944 alla Liberazione.

15  Partigiana/o ( 6 settembre 1944 - 21 aprile 1945)  Ha fatto parte di  5a Brigata Matteotti Bonvicini 5a Brigata Matteotti Bonvicini  Brigata partigiana  Salva Simoni, da Giuseppe e Irma Bottoni; nata il 27 agosto 1921 a Molinella; Licenza elementare. Ostetrica. Militò nella 5ª brigata Bonvicini Matteotti e operò a Molinella. Riconosciuta partigiana dal 6 settembre 1944 alla Liberazione

16  Partigiana ( 1 aprile 1944 - 21 aprile 1945)  Ha fatto parte di  5a Brigata Matteotti Bonvicini 5a Brigata Matteotti Bonvicini  Brigata partigiana  Elena Pasetti, da Edmondo e Maria Mazzoni; nata l’8 dicembre 1918 ad Argenta (FE). Licenza 3ª elementare. Bracciante. Militò nella 5ª brigata Bonvicini Matteotti e operò a Marmorta (Molinella). Riconosciuta partigiana dal 4 aprile 1944 alla Liberazione

17 Patriota ( 4 maggio 1944 - 21 aprile 1945) Ha fatto parte di 5a Brigata Matteotti Bonvicini Brigata partigiana Evelina Guidetti, da Angelo ed Eva Frabbetti; nata il 24 novembre 1919 a Molinella; Licenza elementare. Bracciante. Nell'ottobre 1942 durante la raccolta del riso fu arrestata perché, con altre mondine, protestò per la paga troppo bassa. Fu trattenuta nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) per 8 giorni. Partecipò attivamente agli scioperi del marzo 1943. Fu attiva a Molinella nella 5a brigata Bonvincini Matteotti con compiti di staffetta. Riconosciuta patriota dal 4 maggio 1944 alla Liberazione.

18 Partigiana (12 dicembre 1943 - 21 aprile 1945) Ha fatto parte di 1a Brigata Garibaldi Irma Bandiera Brigata partigiana Orietta Bandiera, «Lina», da Paolo e Cesira Righetti; nata l’1 settebre 1915 a Molinella; 3a elementare. Bracciante. Militò nella brigata Irma Bandiera Garibaldi ed operò a Molinella. Fu incarcerata a Portomaggiore (FE) dal 22 marzo 1944 alla Liberazione e a lungo torturata. Riconosciuta partigiana dal 12 dicembre 1943 alla Liberazione

19 Partigiana ( 1 maggio 1944 - 21 aprile 1945) Ha fatto parte di 2a Brigata Garibaldi Paolo Brigata partigiana 4a Brigata Garibaldi Venturoli Brigata partigiana Amelia Cocchi, «Franca», da Augusta Cocchi; nata il 3 agosto 1925 a Molinella. Licenza elementare. Impiegata. Militò nella 2a brigata Paolo Garibaldi e nella 4a brigata Venturoli Garibaldi. Riconosciuta partigiana dall'1 maggio 1944 alla Liberazione

20  Partigiana/o ( 6 settembre 1944 - 21 aprile 1945)  Ha fatto parte di  5a Brigata Matteotti Bonvicini 5a Brigata Matteotti Bonvicini  Brigata partigiana  Salva Simoni, da Giuseppe e Irma Bottoni; nata il 27 agosto 1921 a Molinella; Licenza elementare. Ostetrica. Militò nella 5ª brigata Bonvicini Matteotti e operò a Molinella. Riconosciuta partigiana dal 6 settembre 1944 alla Liberazione

21 Patriote molinellesi Fattori Giulia Lazzari Sara Maccagnani Antonietta

22 Patriota Ha fatto parte di 5a Brigata Matteotti Bonvicini Brigata partigiana Giulia Fattori, da Antonio ed Elvira Bucci; nata il 17 novembre 1918 a Molinella; Bracciante. Fu attiva nella 5a brigata Bonvicini Matteotti. Riconosciuta patriota.

23 Patriota Ha fatto parte di 5a Brigata Matteotti Bonvicini Brigata partigiana Giulia Fattori, da Antonio ed Elvira Bucci; nata il 17 novembre 1918 a Molinella; Bracciante. Fu attiva nella 5a brigata Bonvicini Matteotti. Riconosciuta patriota.

24  Patriota (20 luglio 1944 - 21 aprile 1945)  Ha fatto parte di  5a Brigata Matteotti Bonvicini 5a Brigata Matteotti Bonvicini  Brigata partigiana  Antonietta Maccagnani, da Giuseppe e Annunziata Cocchi; nata il 13 luglio 1923 a Molinella; Licenza elementare. Bracciante. Militò nel battaglione Alberani della 5a brigata Bonvicini Matteotti e operò a Molinella con funzione di staffetta. Riconosciuta partigiana dal 20 luglio 1944 alla Liberazione

25 ALTRE DONNE CHE HANNO FATTO LA STORIA MOLINELLESE Brigida di San Martino, che insieme alla madre cucì le coccarde dei congiurati bolognesi ed ebbe un ruolo attivo nella rivolta antipapista del novembre 1794 Sofia Genovesi, vedova Fiorini, che nel 1873 fece costruire a proprie spese l’Ospedale di San Pietro Capofiume. Germana Schiassi, titolare della ricetta del famoso Panone di Natale che il nipote Cesare Ponti cominciò produrre nel 1913: non sappiamo se per la sua arte culinaria o per altro, sta di fatto che ancora nei primi anni del secolo scorso la strada che costeggiava di lato la sua abitazione (l’attuale via Calzolari) era detta al stradlén d’la Germèna. Adalgisa Lipparini, chiamata a presiedere, con Andrea Costa, il primo Congresso Nazionale dei Lavoratori della Terra che si tenne a Bologna nel 1901. Norma Cervellati, nel 1913, fondò il Coro delle Mondine di Molinella, il primo ad esibirsi sulle piazze d’Italia.

26 Maria Margotti, che cadde per mano di un carabiniere al Ponte Stoppino durante i grandi scioperi del maggio 1949. Irea Gualandi, giornalista e scrittrice molinellese che da molti anni vive a Milano, “quando la storia di Molinella ha fatto parlare le donne, queste hanno sempre risposto ‘Presente!’, ergendosi sulla scena del paese come le eroine di una tragedia greca”. Oàsi Alessandrini, la donna elettricista che a partire dal 1915 portò la luce elettrica nelle case dei molinellesi. Lina Tartarini di Marmorta, che si esibì nei più grandi teatri d’Europa, è stata fino agli anni ‘30 l’ultima interprete molinellese del bel canto. Nara Delli la prima donna sportiva di Molinella. Lina Scardovi del PCI, nelle elezioni amministrative del 1960, è stata la prima donna eletta in consiglio comunale. Nadia Passarini, dal 1999 al 2004, è stata invece il primo sindaco donna del nostro Comune.

27  Gertrude Forlani, soprannominata la Furlèna, “una popolana battagliera, vedova del marito muratore caduto da un’impalcatura, nemica giurata di Massarenti e dei caporioni rossi che per vent’anni l’hanno bastonata e boicottata, questa donna molinellese dovrebbe essere iscritta socia onoraria di tutti i Fasci Femminili d’Italia”, scriveva la stampa dell’epoca.  Enrica Cavallini, “alla quale nell’agosto del 1923 fu impedito di correre a chiamare il medico, perché venisse a soccorrere il marito, lasciato agonizzante dai fascisti, dopo l’assalto alla sua casa di Marmorta”.  Enrichetta Zuccari, combatté nella Guerra di Spagna contro i franchisti  Adalgisa Pezzoli passò per piazza con una carriola, sulla quale aveva caricato i poveri resti del fratello Mommo, “che i partigiani avevano gettato in una buca in campagna, oltre la curva di Pezzini, dove lei stessa era andata a dissotterrarlo con le sue mani”.

28 Ed ecco la nostra Ermina cui viene dedicato il parco antistante la Sala Fanin. L’accurato biografia, a cura di Michela Di Mieri, potete trovarla nella Biblioteca comunale « Se torno indietr o….»

29 . Operaia e mondina Ermina Mattarelli, «Sara», da Augusto e Virginia Cavazza; nata il 10 giugno 1908 a Molinella. Nel 1943 residente a Conselice (RA). 4a elementare. Operaia e mondina. Iscritta al PCI dal 1922. Dopo la morte del padre, ucciso dai fascisti nel 1923, la sua famiglia fu costretta a lasciare Molinella nel 1924 e con altre - oltre duecento - dovette emigrare. I Mattarelli furono inviati nell'Agro romano, dove restarono sino al 1929. Tornata da sola a Molinella nel 1929, restò disoccupata a lungo perché non era iscritta al PNF. Nello stesso anno, dopo il matrimonio, si trasferì a Conselice (RA). Qui, il 26 luglio 1943, alla caduta del fascismo, guidò una manifestazione popolare. Due giorni dopo fu arrestata e condannata a una ammenda di 2.800 lire per avere provocato danni agli edifici pubblici dai quali erano stati tolti i simboli del passato regime. Sin dall'inizio, partecipò alla lotta di liberazione e nel giugno 1944 fu arrestata unitamente ad altri 80 cittadini e condannata a un anno di campo di concentramento. Riuscita a fuggire, si recò prima a Ferrara e poi a Molinella. Qui fu arrestata il 24 marzo 1945 e detenuta prima nel carcere di Portomaggiore (FE) e poi in quello di Ferrara, dove fu a lungo torturata. Riebbe la libertà il 22 aprile 1945 quando i partigiani assalirono le carceri e liberarono i detenuti. Riconosciuta partigiana nella 1a brigata Irma Bandiera Garibaldi dal 2 novembre 1943 alla Liberazione. Il fratello Mario cadde nella Resistenza. Fu invalida per cause di guerra.

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33  A. Martelli Tanti saluti dal secolo scorso La compagnia del caffè  V. Evangelisti Il sole dell’avvenire Mondadori  ( in particolare volume II e III) M. De Mieri ( a cura di) S’ atourn indri Circolo Iqbal Masih  www.memorieincammino.it www.memorieincammino.it  www.toponomasticafemminile.it www.toponomasticafemminile.it  www.duecaffè.it

34 Daniel Monti Lorenzo Volta Anoire Ambrosecchia Yassin El Mokdadi Filippo Zanardi Jacopo Zagni Giuseppe Capasso Tommaso Busi Lorenzo Scala Abdellatif Bahaloui Elia Canè Thea Borghi Davide Caruso riassunta in una filastrocca rap

35 È tutto cominciato con qualche suffragetta volevano portare la donna sulla vetta, scrivere nella storia la loro linea retta, per scegliere, per scegliere una strada diretta. 70 anni sono pochi nel nostro mondo, se prima votavano perfino in Congo. In Nuova Zelanda hanno cominciato, lontano, lontano dall'Occidente tanto osannato! Per tanto tempo hanno lottato, e il loro obbiettivo hanno afferrato. da quando le donne posson votar. Diritto di voto per tutti è salvezza Ci fa volar alti lassù nella brezza. Diritto di voto, diritto di voto, ormai questo argomento è ben noto yeahhh! Se tu dici donna dici anche danno? Sì, danno per davvero, e danno danno tanto spesso senza aver vanto ai figli ai mariti ai piccoli ai vecchi l’amore la vita loro danno a secchi!  Scegliere è Libertà e Libertà è pace, le donne son la madre son la madre tenace alle donne libertà, alle donne felicità! Le donne sono rap, le donne sono rap, un ritmo che spacca, un ritmo che ti attacca. La donna non molla, no, no, che non molla Ma spesso è una molla flessibile e bella RIT. Il suo simbolo è la gonna, go-go-go-go-gonna. la gonna può esser dura, e spaccare le mura! Le donne sono dure, testarde e sicure……………………………………………..

36 Volevano cambiare, cambiar la società di guerre, lutti e morti ne avevan a sazietà ma secoli ci han messo per le pari opportunità! Le donne danno vita le donne danno amore e danno sempre tutto perfino il loro cuore. Son secoli e millenni che stan dietro la porta a gridar mute tutte "la mia coscienza non è morta" e anno dopo anno il "mio "diventa "nostro" ma molti hanno paura di ciò che sembra un mostro. Ma un mostro non è la giustizia sociale è l'unico modo giusto per non farsi mai male. Comincia lontano il cammino delle donne in Nuova Zelanda nel novantatre son 120 anni che scelgon chi governa cent'anni per gli Usa e per la Turchia che non sceglievano proprio fra repubblica e monarchia. l'Italia un po' meno, son solo settanta c'è voluta una guerra, tragedia, ma tanta! Non siam così avanti, così come crediamo ma al peggio non c'è fine qualcun è ancor lontano! E’ un’anziana signora la nostra democrazia Un poco acciaccata proprio come mia zia Rispetto alla storia però è una neonata Manciata di anni dentro a tre millenni! E’ parente stretta di Costituzione Sorella piccolina ma grande in azione. 2 giugno 2 giugno del quarantasei La metà del cielo si affaccia alla vita Pubblica pubblica della repubblica


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