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LA RIVOLUZIONE CINESE « Bisognerà ancora e sempre fare la rivoluzione.

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Presentazione sul tema: "LA RIVOLUZIONE CINESE « Bisognerà ancora e sempre fare la rivoluzione."— Transcript della presentazione:

1 LA RIVOLUZIONE CINESE « Bisognerà ancora e sempre fare la rivoluzione.
C'è sempre gente che si sentirà oppressa. » (Mao Tse-tung) prof.ssa Elisabetta Bazzetta

2 Il tentativo di rivoluzione nazionalista fallisce
L’esempio della Rivoluzione bolscevica in Russia del 1917 suscitò in Cina grande entusiasmo e si scontrò con il progetto di creare uno STATO NAZIONE secondo una rivoluzione nazionalista promossa da Chang-Kai-Shek che nel 1928 aveva preso il potere. La rivoluzione nazionalista fallì perché la società cinese era dispersa nel vasto territorio e poco strutturata. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

3 La vittoria del comunismo
Dal 1939 al 1936 si assistette ad una guerra civile tra NAZIONALISTI e COMUNISTI, che si protrasse fino alla vittoria dei comunisti capeggiati da Mao Tze Tung. (Ciang-Kai-Scek si ritirò nell’isola di Formosa detta Taiwan) Il 1° ottobre 1949 nacque La REPUBBLICA POPOLARE CINESE. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

4 MAO il grande timoniere
Mao viene sempre rappresentato senza armi: la sua forza è il PENSIERO , l’arma più potente. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

5 Significato della rivoluzione cinese
Fu un episodio che si ricollega al processo di decolonizzazione Fu un esempio di come creare una società di tipo marxista-leninista Fu motivo di preoccupazione per gli USA che vi videro un legame con la Guerra Fredda, dato che la Repubblica Popolare Cinese fu subito approvata dagli URSS prof.ssa Elisabetta Bazzetta

6 prof.ssa Elisabetta Bazzetta
Le idee di Mao Collettivizzazione delle terre Gestione comunitaria delle risorse agrarie sul modello dei soviet russi Alfabetizzazione grazie alla semplificazione della scrittura Sviluppo dell’industria e delle infrastrutture Creazione di schiere di volontari che vennero inquadrati come contadini-guerriglieri. L’abilità di Mao consistette nel convincere il suo popolo alla realizzazione del sogno millenario dei cinesi dell’ABBONDANZA MATERIALE. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

7 La «rivoluzione culturale»
nel 1966,vedendo messa in crisi la sua autorità ,Mao scavalcò le gerarchie comuniste e affidò alle Guardie Rosse il potere. Mao scrisse il LIBRETTO ROSSO che conteneva una sintesi delle sue idee e furono distribuiti a tutti perché ognuno vi doveva ispirarsi. Gli oppositori di Mao furono perseguitati e molti intellettuali furono deportati nei «campi di rieducazione» per lavorare la terra ed essere «rieducati» alla dottrina comunista. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

8 Iscrizione autografa di Lin Piao nel Libretto Rosso
«Studiare le opere del presidente Mao, seguire i suoi insegnamenti e agire secondo le sue istruzioni» prof.ssa Elisabetta Bazzetta

9 Le differenze fra URSS E RPC
Il comunismo sovietico puntava sulla GIUSTIZIA e sull’UGUAGLIANZA Che sono concetti astratti RPC Il comunismo cinese punta sulla PROSPERITA’ e sulla FORZA Che sono valori concreti prof.ssa Elisabetta Bazzetta

10 prof.ssa Elisabetta Bazzetta
Dopo la morte di Mao Dopo la morte nel 1976 sono stati introdotti elementi di iniziativa privata e di libero mercato, abbandonando progressivamente la collettivizzazione. NON sono tuttavia riconosciute la libertà di parola, stampa, opinione e associazione né il pluralismo politico. prof.ssa Elisabetta Bazzetta

11 prof.ssa Elisabetta Bazzetta
L’eredità di Mao «Intellettuale, fine stratega, poeta e grande nuotatore, Mao Zedong guidò la Terra di Mezzo per più di 30 anni, influenzando il pensiero di molti comunisti di tutto il mondo. Eppure la figura di Mao rimane ancora tuttora controversa, in Cina così come nel resto del mondo.  La sua visione politica, la sua capacità di resistere, superare e annientare gli avversari, la strada da lui tracciata per la nascita di uno stato moderno, per molti furono l'alternativa allo stalinismo e alle atrocità commesse dal dittatore sovietico, denunciate dal suo successore Kruscev.  La Rivoluzione Culturale del 1966 rappresentò, per le generazioni ribelli, la possibilità di abbattere le costrizioni e le ipocrisie della borghesia. Il comunismo di Mao, il Maoismo, ben diverso da quello realizzato nella industrializzata Unione Sovietica, ispirò una grossa fetta di politici, rivoluzionari, intellettuali in tutto il mondo.  Ma la conta delle vittime, la fame patita dai cinesi negli anni del Grande Balzo in Avanti, le deriva violenta della Rivoluzione Culturale e la dura repressione dei oppositori, restituiscono un'immagine ben diversa del leader comunista.» prof.ssa Elisabetta Bazzetta

12 Bibliografia , sitografia
Pellegrini, Airoldi,Dialogo di civiltà,Loescher,2011 S.Zavoli,I passi della storia,Bompiani,2010 www. prof.ssa Elisabetta Bazzetta


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