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Dai forum di ascolto alla progettazione condivisa VERSO IL PIANO PLURIENNALE ECONOMICO E SOCIALE DEL PNALM Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio.

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1 dai forum di ascolto alla progettazione condivisa VERSO IL PIANO PLURIENNALE ECONOMICO E SOCIALE DEL PNALM Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

2 LE FASI DI ELABORAZIONE PER IL PPES 2 Forum Il contributo delle Università UNIVERSITÀ DI CAMERINO, UNIVERSITÀ DEL MOLISE ATTORI FASI PARTECIPANTI AI 4 FORUM DI ASCOLTO DEL TERRITORIO DOCUMENTAZION I RELAZIONE GENERALE E SINTETICA QUADRI DI SINTESI Tavoli TAVOLO DEL TURISMO, DELL’AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO, ISTITUZIONALE VERBALIZZAZIONI DEFINIRE IL QUADRO DIAGNOSTICO SULLA BASE DEI DATI STATISTICI E DELLE RICERCHE OBIETTIVI CONFRONTARSI SUI PROBLEMI CHE IL TERRITORIO VIVE APPROFONDIRE LE POSSIBILI SOLUZIONI

3 I FORUM DI ASCOLTO Versanti del PNALM ComuniPopolaz.ForumPresenze Molisano5 (IS)3.508Pizzone,1-0660 Laziale7 (FR)11.074S. Donato, 15- 06 25 Marsica e Giovenco 5 (AQ)5.875Gioia, 22-0630 Alto Sangro e Sagittario 7 (AQ)7.294Pescasseroli, 28-06 50 Totale2427.751-165 3

4 Perché un Tavolo tematico?  Le idee innovative, sia per risolvere problemi che per progettare il futuro, sono quasi sempre il risultato di un CONFRONTO acceso fra persone che condividono l’esperienza di un luogo(territorio del PNALM) o di un oggetto comune (agricoltura, allevamento, utilizzo dei boschi), ma che hanno punti di vista molto diversi 4

5 5 Molti sono i documenti pianificatori di vario livello e fra questi: Il Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES): Ha durata quadriennale, ma è uno strumento dinamico che deve: -porre le basi per uno sviluppo legato alla conservazione della natura -valorizzare le risorse locali -creare vantaggi per le popolazioni -promuovere un circolo virtuoso individuando iniziative che sostengano finanziariamente (e compatibilmente alla sua missione) l’ azione del Parco, in modo che questa possa a sua volta incrementare lo sviluppo legato alla conservazione della natura, valorizzare ulteriormente le risorse locali e i vantaggi per le popolazioni Il Piano del Parco :  -organizzazione generale del territorio e sua articolazione in aree  -indirizzi e criteri per interventi sull’ambiente naturale  -vincoli e norme con riferimento alle varie aree  -accessibilità e attrezzature (centri visita, musei ecc) La Carta Europea del Turismo Sostenibile : 53 azioni-progetto proposte dagli operatori turistici, oltre alle azioni previste dall’Ente, da realizzare e monitorare

6 IL PARCO NON E’… MA IL PARCO E’…  IL PARCO NON E’ UN DEUS EX MACHINA  MA IL PARCO E’ COME ENTE, soggetto a adempimenti e vincoli COME TERRITORIO, un patrimonio della comunità locale e dell’umanità  IL PARCO NON E’ UN ENTE LOCALE CHE SI CONTRAPPONE AGLI ENTI LOCALI E ALLE POPOLAZIONI  MA IL PARCO INTENDE ESSERE UN SOGGETTO CHE SI METTE A SERVIZIO DELLE COMUNITA’ LOCALI E DELLA COLLETTIVITA’ NAZIONALE E INTERNAZIONALE, CON LA MISSIONE DI CONSERVARE LA NATURA E PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL TERRITORIO AD ESSA LEGATO UN FACILITATORE DI UN MODELLO DI SVILUPPO LOCALE ALTERNATIVO (“ABBONDANZA DELLA FRUGALITA”, DI CUI IL GRANDE PROTAGONISTA E’ IL TERRITORIO (Enti locali, Associazioni, Popolazione )  E… DEVE ESSERE SENTITO DAL TERRITORIO COME BENE COMUNE E COME VALORE AGGIUNTO 6

7 LE RISORSE DISPONIBILI  Le risorse umane legate all’Ente Parco (con funzione di stimolo, di monitoraggio, d’incentivazione) Le aree amministrative del Parco organizzate in Servizi ed Uffici, gli operatori convenzionati  Le risorse sociali - La Comunità del Parco e il suo impegno con i Sindaci, con le Amministrazioni e con le popolazioni locali - La rete territoriale (associazionismo, alleanze con imprese, con personaggi locali, con emigranti all’estero ecc)  Le risorse strutturali e tecnologiche Dotazione di servizi turistici, rurali e di attrezzature tecnologiche ecc, la cui attuale caratteristica è la disomogeneità nei tre versanti del Parco e il cui limite attuale è la mancanza di coordinamento  Le risorse finanziarie Fondi ordinari, fondi straordinari, cofinanziamenti di vari livelli, sponsorizzazioni e, in aggiunta, fondi provenienti dal territorio (tassa di soggiorno(?), concessione logo, compartecipazioni ecc 7

8 LE NUOVE RISORSE FINANZIARIE CREATE DA UN’ “ALTRA” ECONOMIA  Sono prodotte grazie al Parco che incentiva pratiche collaborative  Producono a loro volta nuove risorse, che altrimenti non sarebbero state prodotte, in un percorso evolutivo a macchia d’olio e a rialzo  Diminuiscono la dipendenza dalle risorse finanziarie esterne al territorio  Incentivano nuovi approcci metodologici, nuovi strumenti di partecipazione e di coesione sociale, nuove professionalità, nuovi modi d’intendere la politica (politica come servizio alla collettività), nuova cultura 8

9 STIAMO ANDANDO VERSO UN DOMANI MOLTO DIVERSO DA IERI E il PPES si propone di accompagnare e guidare questo processo di transizione 9

10 UNA SOCIETA’ IN TRANSIZIONE  Prima degli anni settanta: -la vecchia agricoltura -il turismo tra villeggiatura di pochi e turismo di ritorno ( feste dei patroni)  A partire dagli anni settanta: Il boom turistico con avvio di alberghi,ristoranti, affittacamere, B&B… anche se con differenze nelle diverse località ( sagre, eventi ricreativi di richiamo, iniziative folkloristiche) Scompensi attuali: -Programmi d’intrattenimento solo per l’alta stagione (e quindi destinati solo ai turisti) -Scarsa integrazione fra ricettività e eventi ricreativi,sportivi, culturali ecc -Assenza di pacchetti integrati fra i diversi Comuni -Limitatissimo numero di iniziative di nicchia e di elevata qualità  Oggi: la crisi finanziaria cambia le modalità di accesso alle risorse e occorre immaginare un futuro diverso 10

11 LE BASI DEL NOSTRO FUTURO  Un territorio che conserva il proprio patrimonio e valorizza, integrandole, le risorse che ha (naturali, culturali, rurali e sociali)  Una società multifunzionale fra natura, turismo, agricoltura, cultura, energie rinnovabili … vitale per abitanti e visitatori  Un’economia più autonoma dai contributi delle istituzioni, dai flussi turistici  Una comunità dove i giovani siano i veri protagonisti e si sviluppino prospettive per il loro futuro attraverso anche la formazione di nuovi profili professionali divenuti necessari (es. il facilitatore della sinergia territoriale ecc) 11

12 IL RUOLO DELLA COMUNITA’ DEL PARCO  INDIVIDUARE/REALIZZARE/MONITORARE DEI PROGETTI STRATEGICI CHE GUARDINO AL FUTURO  ADOPERARSI PER CREARE TAVOLI DI PROGETTAZIONE CONDIVISA CON AMMINISTRATORI E OPERATORI anche al fine d’individuare fonti di finanziamento (europee, nazionali, regionali, locali e del territorio del Parco) da utilizzare per i progetti del territorio 12

13 FRA LE CRITICITA’ EMERSE: CRITICITA’ DEMOGRAFICHE  Popolazioni di dimensioni limitate con indici di vecchiaia elevati  Abbandono del territorio da parte dei giovani CRITICITA’ SOCIALI  Tassi di disoccupazione problematici  Bassa propensione all’integrazione fra i Comuni del Parco e fra le Istituzioni  Spiccato incremento della popolazione straniera (da governare)  Recente tendenza alla contro urbanizzazione (da governare) CRITICITA’ CULTURALI  Mancanza di consapevolezza del valore del territorio e del paesaggio  Perdita delle identità sotto la spinta della globalizzazione (artigianato ecc) CRITICITA’ STRUTTURALI  Collegamenti pubblici assenti fra i tre versanti del Parco  Limitata innovazione nelle pratiche e nei profili professionali  Scarsa dotazione di servizi alle persone  Insufficiente utilizzo di energie alternative  Variabilità elevata fra i diversi Comuni del Parco di servizi turistici  Variabilità fra i tre versanti afferenti a normative regionali diverse CRITICITA’ RURALI  Contrazione della superficie agricola con forte diminuzione della biodiversità  Diffusi danni da fauna selvatica 13

14 FRA LE ECCELLENZE EMERSE :  Il patrimonio ambientale:paesaggi,fauna selvatica,flora ecc  I siti archeologici e storici e i tratturi (ma non valorizzati)  Alcuni borghi ben ristrutturati  L’artigianato (residuale)  I prodotti tipici ( orapi, formaggi, olio, vino, cannellini, tartufi, torroni, dolci tradizionali, ratafia, ecc)  Alcuni servizi turistici  Alcune attività sportive  Alcune pratiche innovative realizzate(Festival di Gioia,41° parallelo,Festival delle storie,il TeatroNatura, il Marchio 4 E, Certificazioni acquisite,Seminario a Bruxelles per gli amministratori sui finanziamenti comunitari,alcuni eventi di rinomanza,il Catalogo delle iniziative fatto dal PNALM ecc)  Il progetto del volontariato  Alcuni profili professionali innovativi: la guida interprete del patrimonio, il “nuovo” contadino ecc 14

15 I PROGETTI STRATEGICI PROPOSTI  TRE VERSANTI, UN UNICO PARCO  CONTADINI PER SCELTA  COSTRUIRE LA FILIERA DEL CHILOMETRO-PARCO  UNO, CENTO, MILLE PARCHI INSIEME VERSO IL FUTURO 15

16 Progetto strategico “Tre versanti, un unico Parco”:  Diffondere fra gli abitanti l’orgoglio di appartenenza al Parco e incrementare la consapevolezza della necessità della conservazione della natura attraverso : - la qualificazione dei Centri di educazione ambientale e dei Centri Visita - l’attivazione nei tre versanti del Parco di guide-interpreti del patrimonio - l’attivazione di facilitatori della sinergia territoriale - l’utilizzo del potenziale dell’arte come strumento particolarmente efficace di sensibilizzazione - la dotazione di una cartellonistica efficace e coerente nei tre versanti  Creare un collegamento sistematico fra i tre versanti attraverso: - navette che mettano in comunicazione le diverse località del Parco - piste ciclabili - il grande anello del Parco che utilizzi tratturi e tratturelli con punti tappa, collegati organicamente fra di loro per percorsi piedi, a cavallo, visite guidate ecc - pacchetti che integrino le peculiarità dei siti dei tre versanti - la pubblicazione sistematica del catalogo annuale di ciò che abitanti e turisti possono fare al Parco nell’alta e nella bassa stagione 16

17 Progetto strategico: Contadini per scelta  Dare riconoscimento e sostegno ai “nuovi contadini” –agricoltori, allevatori, operatori addetti ai boschi-: - a chi ha deciso di proseguire in una tradizione familiare preesistente e a chi ha scelto questa professione, pur provenendo da altri contesti di vita e di lavoro - a chi ha fatto proprio, con entusiasmo, uno stile di vita caratterizzato da una forte relazione con la natura e il territorio; da un nuovo modo di produzione e di rapporto con il mercato, alternativo rispetto ai modi convenzionali dell’agricoltura e della società; dalla costruzione di reti cooperative e solidali in cui hanno grande rilievo i rapporti fiduciari e il mutuo sostegno; dalla ricerca dell’autonomia rispetto ai mercati dei fattori di produzione (autoproduzione) e ai canali di vendita (GAS e Mercati Contadini); da un’attenzione alla qualità dei prodotti, alla conservazione innovativa dei saperi tradizionali, alla difesa del paesaggio, all’ecologia; - a chi può essere considerato un vero e proprio antesignano del futuro e leader di cambiamento della società  Formare leve di “nuovi contadini” attraverso stages, tirocinii, borse di studio e lavoro  Costruire un Tavolo permanente (di amministratori, operatori ed esperti) per identificare /realizzare/sperimentare/monitorare soluzioni possibili ai problemi aperti (danni da fauna selvatica ecc)  Sensibilizzare i consumatori alla percezione della qualità dell’alimentazione 17

18 Progetto Strategico “ Costruire la filiera del Chilometro -Parco”  Campagna di sensibilizzazione nei paesi sull’alimentazione e sul paesaggio(mass media,laboratori didattici,educazione ambientale…)  Recupero, affidamento e valorizzazione di aree agricole abbandonate per orti condivisi, giardini di piante autoctone, fattorie didattiche al fine d’incrementare e articolare la produzione  Utilizzo, promozione e commercializzazione dei prodotti chilometro-parco ( nella rete ristorativa e alberghiera, nei Centri Visita, nelle Scuole, on line, nei Gruppi di Acquisto Solidale di prodotti rurali, artigianali e culturali, nei Mercati Contadini…)  Conferimento immediato di premi e riconoscimenti a chi pratica un’elevata percentuale (da monitorare) di acquisti di prodotti del Parco  Avvio di uno staff a supporto della Filiera del “chilometro parco” 18

19 Progetto Strategico: “Uno, cento,mille Parchi, insieme, verso il futuro ” Immaginare e realizzare i possibili collegamenti con i Parchi abruzzesi, nazionali, internazionali per risparmiare nelle spese e potenziare le azioni del Parco 19


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