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Scuola Paritaria Secondaria di 1° grado “Vincenza Altamura”

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Presentazione sul tema: "Scuola Paritaria Secondaria di 1° grado “Vincenza Altamura”"— Transcript della presentazione:

1 Scuola Paritaria Secondaria di 1° grado “Vincenza Altamura”
STUDIO PER IL TEMPO DI QUARESIMA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE DI GESU’

2 La Quaresima

3 Digiuno Preghiera Elemosina Ricorda: 40 anni del popolo di Israele nel deserto in attesa dell’ingresso nella terra promessa 40 giorni di Mosè sul monte Sinai in attesa delle tavole della Legge 40 giorni di Gesù nel deserto in attesa dell’inizio della sua missione

4 LA MISSIONE DI GIOSUÈ Dt 31,1-8
_______________ Bibbia Educational 1 Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro: 2 «Io oggi ho centovent'anni; non posso più andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano. 3 Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli passerà alla tua testa, come il Signore ha detto. 4 Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto. 5 Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati. 6 Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». 7 Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese, che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso. 8 Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!». redazione e testi di Pasquale Troìa ______________

5 MOSÈ SUL MONTE Es 24,12-18 _______________ Bibbia Educational 12 Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli». 13 Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. 14 Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro». 15 Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. 16 La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. 17 La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. 18 Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti. redazione e testi di Pasquale Troìa ______________

6 IL DECALOGO Es 20,1-21 _______________ Bibbia Educational 1 Dio allora pronunciò tutte queste parole: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dei di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi. 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. 8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dá il Signore, tuo Dio.13 Non uccidere. 14 Non commettere adulterio. 15 Non rubare. 16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 17 Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».18 Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. 19 Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!». 20 Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate». 21 Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio. redazione e testi di Pasquale Troìa ______________

7 LE TENTAZIONI Lc 4,1-13; • Mt 4,1-11; • Mc 1,12-13
_______________ Bibbia Educational 1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». 5 Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: 6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 7 Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 10 sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; 11 e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 12 Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo» Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui. redazione e testi di Pasquale Troìa ______________

8 LE TENTAZIONI Lc 4, 1-13

9 Allora il diavolo gli disse: <<Se Tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra di diventare pane>>. Gesù gli rispose: <<Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo>>. Lc 4,3-4

10 Il Diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: <<Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo>>. Gesù gli rispose: <<Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai>> Lc 4,5-8

11 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: << Se Tu sei il Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perchè il tuo piede non inciampi in una pietra>>. Gesù gli rispose: << È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo>>. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il Diavolo si allontanò da Lui per ritornare al tempo fissato Lc 4, 9-13

12 LE PROVE DELLA RESURREZIONE
- La Tomba vuota Gv 20, Le Apparizioni Gv 20, 11-21, 1ss.

13 Nel giorno dopo il sabato
Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino… Gv 20, 1ss

14 rotolata via dal sepolcro; ma entrate non trovarono
…Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma entrate non trovarono il corpo del Signore Gesù… Lc 24, 2ss

15 …E tornate dal sepolcro annunziarono tutto questo agli undici e a tutti gli altri…
Lc 24, 9ss

16 nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade… Gv 21, 1ss
…Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade… Gv 21, 1ss Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Gv 21, 25

17 La parabola dei vignaioli omicidi Lc 20, I diritti di Dio e i diritti degli uomini (disputa inventata da alcuni allievi di una classe III)

18 Nella parabola dei “Vignaioli omicidi” la vigna rappresenta il popolo d’Israele; il padrone della vigna è Dio; i servi richiamano i profeti; i vignaioli rappresentano i capi del popolo; la vigna è immagine del popolo di Dio; i frutti stanno ad indicare la fedeltà alla legge di Dio; il figlio del proprietario delle vigna, che viene ucciso fuori dalle mura della città, è immagine di Gesù che sarà ucciso fuori dalle mura di Gerusalemme. In sostanza, la parabola esprime la storia della salvezza del popolo di Dio dall’Antico al Nuovo Testamento, illustrando quello che potremmo chiamare: i diritti di Dio. Immaginiamo una disputa tra gli affittuari e il padrone della vigna: la causa è persa in partenza, è impossibile vincerla, perché i vignaioli hanno torto. Però, sostiene la difesa degli affittuari, il padrone, non avrebbe dovuto provocare i vignaioli in modo così ostinato, soprattutto in considerazione del faticoso lavoro svolto e soprattutto del suo disinteressamento totale della vigna, visto che l’aveva abbandonata. Ma ora cediamo la parola agli avvocati:

19 (D.P = Difesa del Padrone D.V = Difesa dei vignaioli)
D.P: I vignaioli sono giustamente accusati di omicidio: hanno ucciso il figlio del padrone, oltre ad avergli sottratto i frutti della vigna. D.V: Ci sono dei testimoni oculari? D.P.: Ci sono testimonianze scritte sulla Bibbia! La vigna è la prima testimone del loro cattivo governo. D.V.: Ma il padrone non avrebbe dovuto richiedere insistentemente i frutti della vigna, essi sono il risultato del duro lavoro dei vignaioli. Il padrone ha abbandonato la vigna, non si è preso cura di lei.

20 D.P.: Il padrone ha inviato i suoi servi, e infine il suo unico figlio, non per richiedere tutti i frutti della vigna, bensì per richiederne solo una parte, quindi l’altra parte sarebbe rimasta agli affittuari. E poi, egli non ha abbandonato la vigna, bensì, gliel’ha affidata. Inoltre, il fatto che il padrone non sia intervenuto verso gli affittuari, esigendo che pagassero delle multe, anzi ha inviato loro i suoi uomini di fiducia per indurli a ragionare, dimostra chiaramente che egli ci teneva a salvare il contratto. D.V.: Sia i servi che il figlio, non avevano detto agli affittuari che avrebbero avuto, comunque, una parte del raccolto. D.P.: Nella Bibbia c’è scritto che il padrone ha affidato la vigna, questo significa che ne avrebbero condiviso i frutti. È un po’ come accade negli affitti delle case, il padrone si prende i soldi dell’ affitto, ma l’inquilino vi abita, ed ha pure lui il suo vantaggio. In questo caso, l’affitto è la parte del raccolto.

21 D.V.: Quindi in parte la vigna era loro, perché hanno lavorato nella vigna.
D.P.: Appunto, in questo senso parte dei frutti della vigna era loro, ma la rimanente parte doveva essere data al padrone. D.V.: Se la vigna era loro, allora erano liberi di dargli o meno il raccolto. Se lui gliel’ha affidata allora essi, col tempo, ne sono diventati i proprietari legittimi. D.P.: No, è qui che vi sbagliate: la vigna essi potevano coltivarla, lavorarla, ma per conto del padrone che ne era l’unico proprietario. Invece, essi si sono lasciati abbagliare dalla fiducia del padrone ed hanno confuso la possibilità di utilizzarla con il diritto di proprietà, che essi non avevano.

22 È qui che entra in gioco il valore della libertà, che i vignaioli non ha saputo cogliere ed apprezzare: Il padrone della vigna, dopo il primo rifiuto di pagare, avrebbe potuto passare per vie legali? Magari sarebbe bastata una multa o una solenne bastonatura, per far capire ai vignaioli i loro doveri di affittuari. Invece quell’uomo insiste a chiedere i frutti con le buone, mandando a farsi malmenare, e ferire e perfino uccidere i propri servitori e, alla fine, anche il proprio figlio. Sembra che al padrone più che i frutti interessino i vignaioli: vorrebbe con tutto il cuore tenerli amici, farli ragionare, salvare il contratto. Alla fine non sarà così, e l’ira del padrone sarà grande come quella di un innamorato tradito. La parabola illumina la vicenda stessa di Gesù, ultimo richiamo per il popolo dell’antica alleanza, come dice la Lettera agli Ebrei: Dio, che in molti modi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

23 È qui che entra in gioco il valore della libertà, che i vignaioli non ha saputo cogliere ed apprezzare: La parabola racconta anche la storia della pazienza di Dio con ciascuno di noi. Egli vuol essere amato, non temuto: per questo non si impone, ma si propone; Egli vuol essere scelto nella libertà, non accettato per necessità: per questo si rivela sommessamente come un mormorio di vento leggero (Isaia); Egli vuol essere servito con gioia, come si serve un amico: per questo ci si fa incontro con il volto dei fratelli e non con la grandezza della sua maestà. Per questo, alla fine il giudizio è severo, come anche noi siamo duri verso chi abbiamo tanto amato, ricavandone tradimento.

24 È qui che entra in gioco il valore della libertà, che i vignaioli non ha saputo cogliere ed apprezzare: Preferiremmo forse un Dio più “fiscale”, che si prende ciò che gli spetta con le buone o con le cattive, che ci tratti da servi , che ci lasci un po’ meno liberi? Una religione fatta di regole semplici, magari severe, ma che non lasciano adito ai dubbi, che ci fanno sentire a posto, per aver dato a Dio la sua parte… Il Dio di Gesù Cristo riconosce e rispetta la grandezza della libertà di ogni singola persona. Il cristianesimo non è prima di tutto una religione, ma un invito ad un rapporto personale di amore con Dio, per mezzo di Gesù Cristo. O, se preferiamo, è la religione più impegnativa e più esaltante che l’uomo abbia mai conosciuto.

25 Tratto dalla pièce teatrale “Processo a Gesù” di Diego Fabbri
Tu lo condanneresti? Tratto dalla pièce teatrale “Processo a Gesù” di Diego Fabbri (relazione di alcuni allievi di una classe III)

26 Un anziano professore ebreo vuole ricostruire il "Processo a Gesù di Nazareth" per appurare quanta parte di responsabilità sia da attribuire ai reali attori dell'epoca. Così organizza uno spettacolo teatrale, con ingresso gratuito, in cui viene ricostruito un vero e proprio processo e in cui sono presenti i protagonisti principali. I protagonisti e gli attori principali sono: l'anziano professore nei panni del giudice, sua moglie Rebecca, la figlia Sara e Davide, l'ingegnere innamorato di Sara, sospettato, dalla stessa donna, di aver causato la morte del marito, che riveste il ruolo dell'accusatore. Altri personaggi

27 Anche il pubblico entra a far parte dei protagonisti
Anche il pubblico entra a far parte dei protagonisti. Molti vengono toccati e coinvolti personalmente, interiormente, dalle vicende rappresentate sul palco; tra costoro c’è: una donna adultera, che si rivede nelle vicende della Maddalena; un uomo cieco, che si rivede nella figura del cieco nato; un ragazzo che si paragona al figliol prodigo, e una donna abbandonata dal figlio che poi sarà ucciso, che si rivede nei panni della Vergine Maria. Piano piano, questi personaggi entrano in scena per raccontare la propria storia o ciò che pensano della condanna che si vorrebbe infliggere a Gesù. Tutto ciò accade sotto gli occhi indiscreti di un commissario di polizia. Si verifica un colpo di scena, quando Davide si dichiara assassino del marito di Sara. La donna si allontana dal palcoscenico e Davide viene arrestato. Il teatro si svuota e al centro, tra la platea e la sala, rimane soltanto l’anziana madre che, in Davide, perdona l'assassino di suo figlio.


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