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A cura di G. Amoretti – M.R. Ciceri Neuroscienza e comportamento

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Presentazione sul tema: "A cura di G. Amoretti – M.R. Ciceri Neuroscienza e comportamento"— Transcript della presentazione:

1 A cura di G. Amoretti – M.R. Ciceri Neuroscienza e comportamento
Robert S. Feldman Psicologia generale A cura di G. Amoretti – M.R. Ciceri Capitolo 2 Neuroscienza e comportamento

2 Capitolo 2 Contenuti I neuroni Il sistema nervoso Il cervello

3 Contenuti I neuroni 2 La struttura del neurone I neurotrasmettitori
Capitolo 2 Contenuti I neuroni La struttura del neurone I neurotrasmettitori ACCEDI alla sezione

4 Contenuti Il sistema nervoso 2 Sistema nervoso centrale e periferico
Capitolo 2 Contenuti Il sistema nervoso Sistema nervoso centrale e periferico Basi evolutive del sistema nervoso Sistema endocrino ACCEDI alla sezione

5 Contenuti 2 Il cervello ACCEDI alla sezione Metodi di indagine
Capitolo Contenuti 2 Il cervello Metodi di indagine Struttura del cervello Specializzazione emisferica Aree associative ACCEDI alla sezione

6 I neuroni Dendriti 2 Ricevono i messaggi dagli altri neuroni Menu
Capitolo 2 I neuroni Dendriti Ricevono i messaggi dagli altri neuroni Secondo Collins e Quillian (1969), categorizzare serve, soprattutto, a semplificare le informazioni che la percezione fornisce al pensiero. Tale semplificazione è indispensabile poiché il sistema cognitivo è a capacità limitata. I concetti sono categorie di oggetti, eventi o persone con caratteristiche comuni tra loro. Mediante i concetti, riusciamo a organizzare fenomeni complessi in forme più semplici e quindi facilmente utilizzabili (Margolis e Laurence, 1999; Goldstone e Kersten, 2003). Una prima funzione dei concetti è quella di semplificare il flusso percettivo, per cui non memorizziamo tutti i gatti che incontriamo come unici, ma li consideriamo come esemplari di un concetto di cui ricordiamo e conosciamo i tratti salienti. D’altra parte, riconoscere una configurazione (pattern) percettiva come esemplare di una categoria conosciuta, consente di stabilire una continuità tra l’esperienza presente e quella passata e ad orientare l’azione futura Menu

7 2 I neuroni Assone Guaina mielinica
Capitolo 2 I neuroni Assone Trasporta i messaggi destinati ad altre cellule Guaina mielinica Una membrana protettiva che avvolge l’assone e aumenta la velocità dell’impulso elettrico Assumere che il concetto sia interamente scomponibile in un insieme di CNS implica che 1. nessun tratto può venire cancellato (criterio di necessità), così come 2. nessun tratto può venire aggiunto (criterio di sufficienza). Inoltre, poiché tutti i tratti possiedono la stessa rilevanza, il concetto è dato da 3. un elenco congiuntivo di tratti che si presenta come una lista non strutturata, priva di relazioni gerarchiche. Infine, in virtù delle condizioni necessarie e sufficienti, la definizione del concetto non è mai graduale, ma 4. presenta confini di delimitazione netta. I modelli basati su attributi definitori sono detti anche reti semantiche (Collins e Quillian 1969) Menu

8 I neuroni 2 I neuroni sono o attivati o disattivati
Capitolo 2 I neuroni Legge del tutto o niente I neuroni sono o attivati o disattivati Stato di riposo Carica elettrica negativa all’interno del neurone Potenziale d’azione Un impulso elettrico nervoso che viaggia attraverso un neurone, cambiando da negativa in positiva la carica di una cellula In questo approccio rivestono particolare importanza gli studi di E. Rosch in cui viene formulata una concezione tassonomica e probabilistica che supera la nozione di concetto proponendo quella meno stabile di categorie (Rosch 1973, 1974, 1975a, 1975b 1975c, 1977, 1978). Innanzitutto l’organizzazione in categorie si basa su principi psicologici. Due sono i principi, tra loro complementari: 1. l’economia cognitiva: la nostra mente tende ad utilizzare i processi di comprensione della realtà meno gravosi e più funzionali. Per cui diventa essenziale all’individuo ed in particolare al bambino, semplificare la realtà categorizzandola, senza considerare tutte le differenze dei dati di realtà, ma focalizzando l’attenzione solo sui dati più frequenti; 2. la struttura del mondo percepito: il mondo non si presenta a noi come un insieme casuale e destrutturato di informazioni tutte egualmente importanti, ma gli oggetti, ed in particolare i loro attributi, vengono percepiti come dotati di una struttura correlazionale (le ali vengono associate più frequentemente alle piume che non alla pelliccia). Menu

9 I neuroni 2 Messaggi eccitatori Messaggi inibitori
Capitolo 2 I neuroni Messaggi eccitatori Un messaggio chimico che rende più probabile che un neurone ricevente si attivi e che un potenziale d’azione viaggi lungo il suo assone. Messaggi inibitori Un messaggio chimico che evita o riduce la probabilità che un neurone ricevente si attivi. I sistemi categoriali che ci costruiamo sulla base di questi due principi hanno una dimensione sia orizzontale che verticale. La dimensione orizzontale riguarda la strutturazione interna delle categorie. Esse sono organizzate attorno ad un prototipo, cioè l’esemplare che rappresenta la tendenza centrale della distribuzione delle caratteristiche di una data categoria. I membri di una categoria non sono tutti equivalenti e assomigliano in grado maggiore o minore al prototipo (Rosch e Mervis, 1975). I prototipi sono cioè quegli esemplari di una categoria che presentano il numero maggiore di caratteristiche proprie di quella categoria e il numero minore di caratteristiche di membri di altre classi. Così, ad esempio, come si osserva nella figura 2, al “centro” della categoria “uccelli” si collocheranno il passero, l’aquila, la rondine che, in quanto elementi prototipici, condividono il numero maggiore di caratteristiche proprie degli uccelli: avere le ali e il becco, volare, avere le piume. Lo struzzo, il gallo, il kivi e il pinguino non volano; il kivi non ha ali; il pinguino non ha le piume; pur appartenendo alla categoria degli uccelli ne sono meno rappresentativi: in termini di rappresentazione grafica si collocheranno quindi verso i margini (i confini) della categoria. I confini tra le stesse categorie non sono netti e precisi, ma sfumati, in quanto un membro può condividere tratti di più categorie ed essere posto su un’area di confine tra due categorie. Nella figura, ad esempio, pur appartenendo alla categoria mammiferi, il pipistrello vola, l’ornitorinco è oviparo e ha il becco, la foca ha sviluppato caratteristiche simili al pinguino in funzione del medesimo habitat. Menu

10 I neuroni 2 Neurotrasmettitori Sinapsi Continua…
Capitolo 2 I neuroni Neurotrasmettitori Sostanze chimiche che trasportano messaggi attraverso la sinapsi ai dendriti ( e qualche volta al corpo della cellula) di un neurone ricevente Sinapsi Spazio tra due neuroni in cui l’assone di un neurone trasmittente comunica con i dendriti del neurone ricevente utilizzando messaggi chimici Accanto alla dimensione orizzontale, la dimensione verticale è riferita al livello di inclusione della categoria e si centra dunque su una strutturazione intercategoriale. Osserva l’esempio proposto in figura 3. Essa si struttura gerarchicamente su tre livelli: il livello di base (basic), i cui membri condividono il maggior numero di attributi distintivi del prototipo (uccello); il livello subordinato, i cui membri condividono sostanzialmente le caratteristiche del livello di base, ma se ne differenziano per alcuni attributi più specifici (passero, aquila); il livello superordinato, i cui membri condividono soltanto pochi attributi gli uni con gli altri (volatili, animali). Quest’ultimo livello corrisponde al concetto di classe e a questo livello sono privilegiati gli aspetti funzionali (ciò a cui servono) rispetto a quelli percettivi (forma, dimensione, ecc). Continua… Menu


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