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Corso di Laurea in Economia e

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Presentazione sul tema: "Corso di Laurea in Economia e"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Laurea in Economia e
gestione delle amministrazioni pubbliche Lezione di Contabilità nelle Amministrazioni Pubbliche Prof.ssa E. Cardillo V LEZIONE A.A. 2011/2012

2 Il PEG Il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) è lo strumento di programmazione operativa che permette alla giunta comunale, prima dell’inizio dell’esercizio, di determinare gli obiettivi gestionali, affidandoli (unitamente alle dotazioni necessarie) ai responsabili dei servizi. Il PEG senza dubbio rappresenta lo strumento operativo per governare la gestione dell’ente locale, con un riferimento temporale annuale.

3 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Il PEG è obbligatorio soltanto per gli enti con abitanti o più. Si escludono gli enti con popolazione inferiore a tale tetto e le Comunità montane. Per gli altri è facoltativa (art. 169 comma 3). L’opportunità di redigere il PEG deriva dal suo contenuto che comunque è da ritenere necessario ai fini di un corretto svolgimento dell’attività di gestione.

4 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Qual è il termine di approvazione del PEG? Anche se non previsto da alcuna norma si ritiene dopo il Bilancio di previsione e così si evince dalla norma. Occorre comunque distinguere il processo di redazione dal momento di approvazione

5 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
“Sulla base del bilancio di previsione annuale deliberato dal Consiglio, l’organo esecutivo definisce, prima dell’inizio dell’esercizio, il Piano esecutivo di gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi” (Art. 169 TUEL).

6 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Art
IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Art. 169 definizione e contenuto del Peg: note introduttive Dal 1° comma si evince: predisposizione da parte della Giunta che esercita i poteri di indirizzo e di controllo attraverso il PEG Il PEG si collega pertanto al bilancio di previsione annuale, deliberato dal Consiglio, ed alla RPP definisce gli obiettivi che la gestione deve perseguire affida insieme alle dotazioni necessarie tali obiettivi ai responsabili dei servizi

7 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Art
IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Art. 169 definizione e contenuto del Peg: note introduttive Dal 2° comma si evince: contiene un dettaglio delle risorse dell’entrata in capitoli, attraverso una più accentuata suddivisione delle diverse voci all’interno del medesimo oggetto; un dettaglio degli interventi in capitoli, attraverso una suddivisione più analitica all’interno delle rispettive tipologie di fattori produttivi contiene un dettaglio dei servizi per “centri di costo” (es.per il servizio “Asilo nido” in relazione ai fattori tecnico-produttivi si distinguono ass.scolastica, trasporto e refezione).

8 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE La parte finanziaria
I servizi di bilancio dovrebbero corrispondere ad un reparto organizzativo composto di persone, mezzi strumentali e risorse finanziarie. Il legislatore ha voluto attribuire ai servizi di bilancio la funzione propria dei centri di responsabilità . Per mezzo del PEG i servizi di bilancio si suddividono in centri di costo e ad ognuno di essi vengono attribuiti i capitoli. Il capitolo definisce la quota dell’intervento di spesa che è attribuita al centro di costo

9 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Gli enti possono definire liberamente il piano dei centri di costo e quindi suddividerlo in relazione alla propria struttura organizzativa. Servizi di bilancio Piano dei Centri di costo Struttura organizzativa Interventi Capitoli

10 Il centro di costo:definizione introduttiva
Il concetto di centro di costo: Esso rappresenta l’ufficio o servizio che svolge uno specifico compito relativo allo svolgimento di un procedimento per l’ottenimento di un prodotto È un’area rispetto alla quale si determinano i risultati della gestione affidati ad un responsabile, espressi in termini finanziari nel PEG ma considerati in termini economici nella logica gestionale dell’ente.

11 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Esempio di un servizio di bilancio che si suddivide in tre unità organizzative Unità organizzativa “Edilizia pubblica” Centro di costo “Edilizia pubblica” Servizio di bilancio - Ufficio tecnico Centro di costo “Impianti tecnologici” Unità organizzativa “Impianti tecnologici” Centro di costo “Ufficio amministrativo LL.PP.” Unità organizzativa “Ufficio amministrativo LL.PP.”

12 Programmazione strategica e operativa
Il raccordo fra la RPP ed il PEG è dato dagli obiettivi indicati nel PEG in modo più analitico, i quali rappresentano quella parte di programma o di progetto, indicato nella RPP, che l’ente intende realizzare nell’anno di riferimento. In sostanza, attraverso il PEG si dà concretezza al progetto (o al programma) approvato dal consiglio, specificando per mezzo degli obiettivi annuali, quale parte di esso dovrà essere realizzata, e in che modo (evidenziando le risorse preposte alla loro realizzazione), nell’anno di riferimento.

13 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Principali finalità del PEG: a) definizione delle responsabilità b) definizione degli obiettivi c) razionale attribuzione delle risorse d) spinta motivazionale e) processo di verifica Evitare l’imposizione Stimolare il confronto Favorire la collaborazione Consentire la valutazione delle opzioni per raggiungere gli obiettivi (ottimizzazione) GIUNTA DIRIGENTI

14 Il PEG tra il livello politico e tecnico
I dipendenti devono assumere la responsabilità della loro attività amministrativa (obiettivi affidati ai manager insieme alle risorse materiali e umane) I politici devono assumere la responsabilità della loro attività di indirizzo (destinazione delle risorse secondo i bisogni manifestati dalla collettività servita)

15 Attribuzione della responsabilità gestionale
v o b i e t v c o m p i t c o m p i t Dipendenti (provv. del Sindaco) Dirigenti Servizio Attestazione della copertura finanziaria degli impegni Il TUEL chiaramente esplicita la responsabilità gestionale: essa è posta a capo dei dirigenti/responsabili a prescindere dalla qualifica dirigenziale (art. 183)

16 La responsabilità gestionale
Responsabilizzare un soggetto significa: assegnargli dei compiti e degli obblighi precisi obbligarlo a rendere conto del suo operato responsabilizzarlo in relazione ai risultati ottenuti o al mancato raggiungimento degli stessi Criteri di responsabilizzazione nella fasi dell’entrata e della spesa: Dirigenti/responsabili Servizio economico-finanziario Attività di controllo interno

17 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
La struttura del PEG Formula più aderente al contesto organizzativo Parte descrittiva Parte quantitativa - monetaria Definizione obiettivi di gestione Disaggregazione analitica del bilancio e assegnazione delle risorse finanziarie umane e strumentali

18 PEG e PDO. Alcune riflessioni alla luce del dettato normativo
Relazione PEG e PDO (Piano Dettagliato degli obiettivi) in relazione agli artt. 169 (previsione Peg) e 197 (articolazione Controllo di Gestione) lettura coordinata delle norme predisposizione PDO ai fini PEG? PO e PDO: scelte operative a confronto (analiticità/generalità) riflessioni in merito alla obbligatorietà del PEG e del PDO ai fini del Controllo di Gestione

19 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PDO
Problematica: introdurre nel PEG l’articolazione dettagliata degli obiettivi gestionali assegnati alla dirigenza? Sol. 1) A norma dell’art. 108 si potrebbe definire il livello di dettaglio nel PDO dando autonomia al Direttore Generale che con proprio provvedimento può approvarlo. Sol. 2) Il PDO va compreso ab origine nel PEG come sintesi del confronto e della negoziazione tra organo politico e tecnico

20 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PDO
Utilizzando una terminologia contabile diffusa si afferma che gli obiettivi si configurano come centri di costo elementari Alternative: Dettaglio maggiore dei capitoli di spesa (tanti sotto-capitoli quanti sono gli obiettivi); si rischia di appesantire la gestione finanziaria del PEG con molteplici variazioni Utilizzo di articoli o conti elementari (ulteriore suddivisione della spesa per obiettivi non coincide con un maggiore dettaglio dei capitoli ma con una articolazione non vincolante a livello finanziario)

21 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PDO
L’articolazione della spesa nei documenti programmatici Bilancio PEG PDO Servizio di bilancio Intervento Centro di costo Capitolo Obiettivi Articolo L’obiettivo rappresenta l’oggetto di riferimento della contabilità analitico-finanziaria che viene rilevata attraverso il PDO

22 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Unità di conto Documenti Attori Intervento Bilancio Consiglio Capitolo PEG Giunta Articolo (Conto elementare) Budget Responsabili della gestione Nel caso di un previsione analitica delle unità di conto la previsione dettagliata dell’articolo (centri elementari di costo) non essendo oggetto di un documento formale ed autorizzatorio non appesantisce l’attività gestionale e non limita l’autonomia dei responsabili dei centri di costo

23 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PDO
Il budget finanziario: rappresenta lo stanziamento di risorse finanziarie assegnate all’unità organizzativa per l’attuazione dell’obiettivo. Il capitolo che è l’unità elementare del PEG definisce lo stanziamento finanziario imputato al centro di costo per natura economica. Tale importo rappresenta l’entità massima che il responsabile del centro di costo può impegnare in una determinata categoria di natura economica (oggetto del capitolo) nell’anno di riferimento. La quantificazione finanziaria dei capitoli dovrebbe rappresentare il risultato della fase di negoziazione tra il responsabile gestionale e l’organo politico per definire obiettivi e risorse finanziarie

24 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE Esempio di un piano dei centri di costo limitato alla funzione di bilancio N.5 Funzione Servizio Centro di costo Responsabile Centro elementare Funzione relativa alla Cultura e Beni culturali Biblioteca, musei e pinacoteca Biblioteca Rossi Mario Biblioteca centrale Biblioteca di quartiere Musei e Pinacoteca Bianchi Giorgio Museo Arte contemporanea Museo della civiltà contadina Museo delle Civiltà primitive Pinacoteca Teatri, att. Culturali e servizi diversi cultura Teatri Verdi Stefania Teatro invernale Teatro estivo Sala cinematigr. Sala cinematografica coperta Sala cinematografica esterna Istit. musicale Istituto musicale Livello bilancio Livello PEG Contabilità analitica

25 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Disaggregazione orizzontale Servizi di bilancio Centri di costo Centri elementari Intervento Capitolo Articolo Bilancio PEG Budget Documenti autorizzatori Disaggregazione verticale

26 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
La spesa risulta essere definita su due livelli di responsabilità: responsabile economico della risorsa gestita che coincide con il centro di costo a cui è imputata la spesa responsabile finanziario che si riferisce all’unità titolare del procedimento d’impegno e di liquidazione della stessa

27 IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
Esso esplicita un piano operativo che, coordinato al budget (quantitativo), spiega come realizzare il BAP In ogni caso, in mancanza del PEG il suo contenuto dovrà: - essere precisato nella RPP - o essere integrato con successive deliberazioni della Giunta (pericolo di congiunzione tra “indirizzo” e “gestione”).

28 Limiti negli spostamenti della Giunta
Il PEG e le variazioni La Giunta può apportare variazioni al PEG entro il 15 dicembre di ciascun anno Limiti negli spostamenti della Giunta Risorse solo tra i capitoli della stessa risorsa Interventi solo tra i capitoli della stesso intervento Servizio solo tra i centri di costo dello stesso servizio Per variazioni diverse sarà necessaria una variazione al BAP da parte del Consiglio e, poi, una variazione del PEG da parte della Giunta.

29 Gestione delle risorse
Equilibrio Finanziario Equilibrio Monetario Servizio Finanziario: Controllo previsionale gestionale

30 Il servizio finanziario
Si occupa: In fase preventiva, di controllare nell’ambito dei diversi servizi: la veridicità (correttezza) delle previsioni di entrata da iscrivere in bilancio la compatibilità delle previsioni di spesa da iscrivere in bilancio In fase concomitante, di controllare: l’equilibrio dinamico tra lo stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese.

31 Le Fasi dell’ENTRATA In base all’art. 178 del TUEL le fasi dell’entrata sono: L’ACCERTAMENTO La RISCOSSIONE Il VERSAMENTO Queste fasi sono ovviamente precedute dalla previsione.

32 (elenchi con scadenze) o ruoli
L’ACCERTAMENTO A C E R T M N O Elementi chiave Verifica dell’esistenza del credito Nascita del diritto di credito (rapporto giuridico che si è definito) Certezza Esistenza del titolo giuridico D O C U M E N T I a Individuazione del debitore Liquidità Quantificazione della somma da incassare Esigibilità Fissazione data scadenza Modalità di accertamento dell’entrata Tributarie Ruoli:Elenchi trasmessi all’esattore Patrimoniali Liste di carico (elenchi con scadenze) o ruoli Servizi produttivi o app. tariffe Partite comp. delle spese Momento di assunzione dell’impegno di spesa Altre entrate Contratti – Provvedimenti giudiz. Atti amministrativi specifici

33 L’ACCERTAMENTO Tiene in considerazione il principio della competenza finanziaria: - un’entrata è accertabile nell’esercizio in cui è sorto il diritto di credito Il diritto di credito deve possedere i seguenti requisiti - certezza - liquidità - esigibilità Verifica della esistenza del credito

34 MODI DI ACCERTAMENTO Per le entrate di carattere tributario:
- RUOLI (elenchi di debitori trasmessi all’esattore) Per le entrate patrimoniali (es. canoni di locazione), per quelle derivanti dall’applicazione di tariffe o relative a servizi produttivi: - LISTE di CARICO (e cioè elenchi di debitori secondo uno scadenziario) e ai RUOLI

35 LA RISCOSSIONE Tesoriere Soggetti abilitati Altri soggetti incaricati
Compilazione dell’ordinativo di incasso (firmato dal resp. Serv.ec.fin.) Firma -Responsabile servizio finanz. - Dipendenti responsabili Tempo - Data di emissione - Numero Esercizio finanziario R E S O C N T Bilancio Codifica – Risorsa -Event. vincoli di destinaz. Elementi distintivi Nome del debitore Somma da riscuotere Ragione del credito: causale

36 LA RISCOSSIONE Riguarda l’incasso della somma da parte del tesoriere dell’ente o di altri incaricati. E’ necessario emettere il relativo “ordinativo d’incasso”, e trasmetterlo al tesoriere. L’ordinativo deve essere firmato dal responsabile del servizio finanziario oppure dagli altri dipendenti responsabili.

37 LA RISCOSSIONE L’ORDINATIVO deve contenere: il nome del debitore
la somma da riscuotere la causale gli eventuali vincoli di destinazione l’indicazione della risorsa la codifica il numero progressivo l’esercizio finanziario e la data di emissione

38 Il Versamento Le entrate vengono riscosse:
con versamenti diretti in tesoreria, con versamenti sui c/c postali intestati all’ente locale a mezzo incaricati speciali per la riscossione (diritti di segreteria, tasse, canoni per l’occupazione del suolo pubblico …)

39 Le fasi della SPESA Dopo la sua previsione, la spesa si sviluppa secondo queste fasi: L’IMPEGNO LA LIQUIDAZIONE L’ORDINAZIONE IL PAGAMENTO

40 L’IMPEGNO e LIQUIDAZIONE
Elemento chiave Verifica perfezionamento obbligazione giuridica Nascita dell’obbligazione giuridica Determinazione del creditore D O C U M E N T I a Determinazione della somma da pagare Indicazione causale-ragione del debito Vincolo sulla previsione di bilancio Registrazione elementi costitutivi impegno nel corrispondente stanziamento - Provvedimento di autorizz. della spesa (determinazione) responsabili servizi Visto sulla regolarità contabile (esame copertura finanziaria) da parte del responsabile servizio finanziario L I Q. Individuazione della certezza (titolo) e della liquidità (quantità) della somma Controllo conformità (requisiti quali/quant.) ed eventuali condizioni sospensive Firmata dal responsabile servizio proponente ed inviata al servizio finanziario

41 L’IMPEGNO L’esistenza dell’impegno è verificata da un’obbligazione giuridica perfezionata Essa è appurata dai seguenti elementi costitutivi: la determinazione della somma da pagare la determinazione del soggetto creditore l’indicazione della causale - ragione del debito dalla costituzione del vincolo sulle previsioni di bilancio (accertamento della disponibilità finanziaria)

42 L’IMPEGNO Tutti gli atti costitutivi di obbligazioni pecuniarie devono essere precedute da un provvedimento di autorizzazione della spesa (DETERMINAZIONE) La competenza ad adottare i provvedimenti autorizzativi che comportano impegno di spesa è (di norma) dei responsabili dei servizi che provvedono con propria determinazione.

43 La Liquidazione In questa fase si determina la somma certa e liquida da pagare al creditore (nei limiti dell’impegno assunto) È firmata dal responsabile del servizio proponente ed è trasmessa al servizio finanziario che procederà ai controlli Avviene dopo avere effettuato gli opportuni controlli relativi alle condizioni pattuite, cioè: I documenti di spesa presentati devono essere conformi alla legge e corretti Le prestazioni/forniture eseguite devono rispondere ai requisiti quantitativi e qualitativi pattuiti Non devono esservi termini e condizioni di sospensione tali da rendere l’obbligazione non esigibile

44 L’Ordinazione E’ l’ordine dato al Tesoriere di pagare un particolare creditore L’atto di ordinazione prende il nome di mandato di pagamento Il mandato deve essere firmato dal dipendente individuato dal regolamento di contabilità Il servizio finanziario ne controlla la conformità con l’impegno e la liquidazione.

45 Separazione delle competenze
I RESPONSABILI POLITICI: Predispongono i programmi Effettuano il controllo sul loro avanzamento I RESPONSABILI DEI SERVIZI: Impegnano Liquidano Emettono i mandati di pagamento I RESPONSABILI DEL SERVIZIO FINANZIARIO: Contabilizzano Controllano

46 ORDINAZIONE e MANDATO Dipendente indicato regolamento (firma) Soggetti
Serv. finanz. (controllo impegno/liquid.) Mandato è il documento che contiene l’ordine Modalità di pagamento Tempo Data di emissione - Scadenza Numero - Esercizio finanz. Bilancio Codifica – Intervento* o capit. -Event. vincoli di destinaz. Elementi distintivi Nome del creditore Somma da pagare Causale Assenza temporanea del mandato (da regolare gg.15) Obblighi tributari Somme iscritte a ruolo e delegazioni di pagam. * È anche possibile emettere mandati per più interventi (plurimi)

47 Il Mandato Deve contenere :
Il numero progressivo per esercizio finanziario La data di emissione L’intervento o i capitoli per i servizi per conto di terzi La codifica L’indicazione del creditore Ammontare della somma e la relativa scadenza La causale e gli estremi dell’atto esecutivo Le modalità di pagamento Il rispetto degli eventuali vincoli di destinazione

48 Il Mandato Il Tesoriere è tenuto ad effettuare i pagamenti derivanti da - obblighi tributari - da somme iscritte a ruolo e da delegazioni di pagamento anche in assenza di mandato (ma successivamente entro 15 giorni, e in ogni caso entro il mese in corso, deve essere emesso il mandato)

49 L’Economato Il servizio di economato è istituito dal regolamento di contabilità dell’ente che ne prevede l’articolazione e le modalità in relazione alla struttura organizzativa dell’ente. L’anticipazione dei fondi necessari all’economo deve essere restituita, per la parte non spesa, entro la fine dell’esercizio.

50 La disciplina dell’impegno
Le somme iscritte tra le spese di competenza (BAP) che non hanno formato oggetto di provvedimento autorizzativo (determine) di spesa entro il termine dell’esercizio costituiscono economie (di spesa) della previsione di bilancio (RdA)

51 La disciplina dell’impegno
a) Spese correnti: esistono dei casi in cui non è necessario il provvedimento autorizzativo ma, tali casi, devono soddisfare ad uno dei seguenti due criteri: a) degli effetti: eredità del passato da rispettare b) della copertura: spese che trovano copertura da particolari entrate b) Spese in c/capitale: si considerano impegnate se soddisfano al criterio della copertura


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