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Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze Politiche Lezioni di contabilità degli Enti Pubblici Il Piano Esecutivo di Gestione Dott. Andrea.

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze Politiche Lezioni di contabilità degli Enti Pubblici Il Piano Esecutivo di Gestione Dott. Andrea."— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze Politiche Lezioni di contabilità degli Enti Pubblici Il Piano Esecutivo di Gestione Dott. Andrea Luzi – dirigente Comune di S. Egidio della Vibrata (TE) -

2 Il Piano Esecutivo di Gestione E essenzialmente uno strumento di programmazione con il quale vengono esplicitati gli obiettivi, le risorse e le responsabilità di gestione, per ciascun centro di responsabilità

3 Il Piano Esecutivo di Gestione E il documento mediante il quale la Giunta Comunale formalizza obiettivi gestionali e risorse (umane, finanziarie e strumentali) ai dipendenti dellente posti a capo di un centro di responsabilità, definito dalla norma centro di costo

4 Il Piano Esecutivo di Gestione Ha segnato il passaggio da unamministrazione per atti ad un'amministrazione per programmi, progetti e risultati In questo contesto il legislatore ha introdotto il controllo di gestione negli enti locali, con l'obiettivo di monitorare lo svolgimento delle attività ed allo stesso tempo disporre di strumenti adeguati per la valutazione degli obiettivi raggiunti

5 Principali riferimenti normativi Art.11 Decreto Legislativo n.77/1995: Sulla base del bilancio di previsione annuale, deliberato dal Consiglio, lOrgano Esecutivo definisce prima dellesercizio finanziario il Piano Esecutivo di Gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi

6 Principali riferimenti normativi Art.169 Decreto Legislativo n.267/2000 T.U.E.L.: Sulla base del bilancio di previsione annuale deliberato dal Consiglio, lOrgano Esecutivo definisce, prima dell'inizio dell'esercizio, il Piano Esecutivo di Gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi. Il piano esecutivo di gestione contiene una ulteriore graduazione delle risorse dell'entrata in capitoli, dei servizi in centri di costo e degli interventi in capitoli. L'applicazione dei commi 1 e 2 del presente articolo è facoltativa per gli enti locali con popolazione inferiore a 15.000 abitanti e per le Comunità Montane.

7 Finalità 1.Attuare una adeguata organizzazione dellEnte 2.Definire i diversi compiti, le funzioni, le responsabilità ed i poteri che delimitano con chiarezza la distinzione del ruolo degli Organi Elettivi da quello dei Responsabili della Gestione 3.Definire puntualmente le responsabilità in relazione agli obiettivi programmati da conseguire 4.Valutare i risultati concretamente conseguiti

8 Il P.E.G. nel sistema della programmazione Nell'ottica della separazione tra politica e gestione, cioè tra le competenze degli organi politici e quelle degli organi dirigenziali, il P.E.G., unitamente alla Relazione previsionale e programmatica, è lo strumento che collega gli indirizzi politici con la pianificazione operativa e rappresenta, perciò, l'anello di congiunzione tra politica ed apparato burocratico

9 Il P.E.G. nel sistema della programmazione Il P.E.G. prevede, dunque, un collegamento con il Bilancio annuale di previsione attraverso un meccanismo che vede coinvolti tre soggetti - Consiglio, Giunta e Dirigente - su due diversi livelli di autorizzazione: un primo livello, dal Consiglio alla Giunta, attraverso il Bilancio; un secondo livello di autorizzazione, dalla Giunta al Dirigente, attraverso l'attribuzione degli obiettivi e delle risorse mediante il P.E.G.

10 Il P.E.G. nel sistema della programmazione Relazione previsionale e programmatica: di competenza della Giunta definisce gli obiettivi generali da raggiungere e le risorse disponibili Bilancio annuale di previsione: di competenza del Consiglio riporta tutte le previsioni di entrata e di spesa riferite allesercizio successivo

11 Il P.E.G. nel sistema della programmazione Bilancio pluriennale di previsione: di competenza del Consiglio riporta tutte le previsioni di entrata e di spesa riferite ad un periodo non inferiore a 3 anni e comunque di durata pari a quello della Regione di appartenenza Principali allegati al Bilancio di previsione: deliberazioni relative a tariffe ed aliquote dimposta dei servizi e dei tributi locali, deliberazione relativa al Programma Triennale dei Lavori Pubblici, etc.

12 Il P.E.G. nel sistema della programmazione Piano Esecutivo di Gestione: di competenza della Giunta rappresenta un dettaglio operativo del Bilancio di previsione e, pertanto, è necessariamente più ricco rispetto al Bilancio che è, e resta, un documento di autorizzazione di tipo esclusivamente politico, mediante il quale sono individuati gli obiettivi dell'Ente e viene attribuita a ciascun obiettivo una quantità congrua di risorse: fissato in Bilancio l'obiettivo (indirizzo politico) e stanziati i relativi finanziamenti, il Consiglio lascia allOrgano Esecutivo (Giunta) la determinazione, attraverso la redazione del P.E.G, delle modalità di attuazione degli obiettivi fissati (indirizzo gestionale)

13 La definizione del P.E.G. 1)La Giunta individua, sulla base della programmazione effettuata dal Consiglio, con il bilancio ed i suoi allegati, gli obiettivi da realizzare 2)Unitamente ai Responsabili dei Servizi viene valutata la compatibilità di massima degli stessi obiettivi con le risorse di cui l'ente potrà disporre 3)I Responsabili predispongono le proposte relative ai budget di ciascun servizio, unità organizzativa o centro autonomo di costo, in relazione alle previsioni al bilancio annuale del quale il budget stesso costituisce, a livello di Servizio, la quota parte di cui ogni Responsabile disporrà 4)La Giunta verifica la corrispondenza delle proposte al programma ed agli obiettivi prefissati nonché la compatibilità finanziaria complessiva, tenuto conto anche dei tempi di realizzazione previsti 5)Il Direttore Generale sotto il profilo formale predispone la proposta di P.E.G. 6)Discusse e definite le eventuali modifiche, il P.E.G. viene formalizzato in via definitiva attraverso lapprovazione

14 Contenuti del P.E.G. Sezione descrittiva: si esplicitano gli obiettivi mediante lindividuazione dei programmi e dei progetti affidati allunità organizzativa. Pertanto, per ogni progetto, vengono evidenziati i risultati attesi per mezzo di indicatori, i quali devono poter esprimere sia il contenuto economico in senso stretto (efficienza), sia quello qualitativo (efficacia) Sezione contabile: sono riportate sia le entrate (eventuali) che si prevede di conseguire che le spese che si prevede di sostenere nel periodo di riferimento. Sia le entrate che le spese, essendo disaggregate rispetto al Bilancio di previsione, rappresentano un dettaglio informativo maggiore

15 Struttura del P.E.G. A differenza del bilancio di previsione il P.E.G. ha una struttura analitica in cui sono presenti i Capitoli Il P.E.G. pertanto ha una funzione disaggregatrice del bilancio ripartendo in Capitoli sia le Risorse che gli Interventi e frazionando i Servizi della spesa in centri di costo. Tale ultima disaggregazione non è rigida e dipende dalla dimensione dell'ente, dalla rete dei servizi resi, dal volume degli affari intrapresi e dalla dotazione organica La forma del P.E.G. è libera, non esistendo sotto il profilo normativo alcun obbligo di osservare un modello standard. Risulta opportuno, quindi, predisporre un documento su misura per ciascun ente, tenendo conto della peculiarità ambientale, dei servizi da erogare, delle diverse organizzazioni e dei diversi rapporti tra politici e dirigenti

16 Il P.E.G. e lautonomia gestionale Autonomia rispetto al Responsabile del Servizio Finanziario: il P.E.G. conferisce ai Responsabili dei Servizi autonomia gestionale nei confronti del Responsabile dei Servizi Finanziari Autonomia rispetto alla Giunta: il P.E.G. conferisce ai Responsabili dei Servizi autonomia gestionale anche rispetto agli organi politici. Infatti è il Responsabile che attraverso propri atti (determinazioni) ad es. assume impegni di spesa oppure individua le modalità di scelta del contraente, definisce l'oggetto del contratto, la sua forma e le clausole ritenute essenziali

17 Il P.E.G. ed il Piano Dettagliato degli Obiettivi Anche la predisposizione del P.D.O. compete formalmente al Direttore Generale Esso rappresenta unattribuzione compiuta ed esaustiva delle Risorse affidate ai Responsabili dei Servizi. Individua inoltre le diverse tipologie di obiettivi: di servizio o comuni tra più servizi, nonché gli obiettivi di mantenimento, sviluppo e miglioramento Pertanto il P.D.O. risulta indispensabile non solo per costruire una corretta pianificazione di dettaglio, ma anche per assolvere alle esigenze organizzative e gestionali dellente, nonché per incentivare le risorse umane Per gli enti che non provvedono alla predisposizione del P.E.G. il P.D.O. dovrà comunque essere coerente con la spesa iscritta in bilancio e con i programmi ed i progetti della Relazione Previsionale e Programmatica

18 Le variazioni al P.E.G. I Responsabili dei Servizi possono proporre alla Giunta variazioni al P.E.G. a seguito dellandamento della gestione con modalità definite dal Regolamento di Contabilità Anche la Giunta può proporre, in questo caso alla propria tecnostruttura, variazioni al P.E.G. che possono riguardare variazioni delle risorse assegnate oppure degli obiettivi attesi Le variazioni al P.E.G. sono anchesse di competenza dellOrgano Esecutivo (Giunta) e possono essere adottate entro il 15 dicembre di ciascun anno

19 Il P.E.G. ed il controllo di gestione Art.196 Decreto Legislativo n.267/2000 T.U.E.L.: Il controllo di gestione è la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l'analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell'organizzazione dell'ente, l'efficacia, l'efficienza ed il livello di economicità nell'attività di realizzazione dei predetti obiettivi

20 Il P.E.G. ed il controllo di gestione Art.197 Decreto Legislativo n.267/2000 T.U.E.L.: Il controllo di gestione si articola almeno in tre fasi: a) predisposizione di un piano dettagliato di obiettivi; b) rilevazione dei dati relativi ai costi ed ai proventi nonché rilevazione dei risultati raggiunti; c) valutazione dei dati predetti in rapporto al piano degli obiettivi al fine di verificare il loro stato di attuazione e di misurare l'efficacia, l'efficienza ed il grado di economicità dell'azione intrapresa

21 Il P.E.G. ed il controllo di gestione Il controllo di gestione è quindi un processo finalizzato ad analizzare il conseguimento degli obiettivi e dei risultati della gestione attraverso lutilizzo di parametri Supporta le decisioni di gestione affidate allesclusiva competenza della Dirigenza e si caratterizza per la contestualità allazione amministrativa segnalando, durante il percorso gestionale ed attraverso una serie di indicatori significativi, ogni scostamento rispetto agli standard prefissati Poiché tale processo di controllo si basa essenzialmente sulla determinazione degli obiettivi e dei modi per raggiungerli, sulla misurazione dei risultati e, quindi, in base ad eventuali scostamenti, sullimpostazione delle conseguenti correzioni, suo presupposto fondamentale è rappresentato dalla pianificazione

22 Il P.E.G. ed il controllo di gestione Il momento di partenza del controllo di gestione è estremamente importante e corrisponde proprio allattività di pianificazione e programmazione che lorgano politico deve porre in essere per indirizzare la gestione dellente Rappresenta cioè la fase in cui vengono definiti gli obiettivi programmatici: consiste nella predisposizione del P.D.O., e cioè nella esplicitazione degli obiettivi espressi da valori, oltre che da dati ed altri elementi qualitativi, contenuti, prima nel bilancio, inteso nella più ampia accezione (comprendente Bilancio di previsione annuale, Bilancio di previsione pluriennale e Relazione previsionale e programmatica) e poi nel P.E.G.

23 Limportanza del P.E.G. Il P.E.G. impone la necessità di fare delle considerazioni preliminari sulle linee politiche dindirizzo e comporta unadeguata ed opportuna organizzazione delle responsabilità per ciascun Servizio dellente Ladozione del P.E.G. comporta, inoltre, inevitabilmente, una concertazione condivisa: non solo tutti i soggetti della direzione devono partecipare alla determinazione degli obiettivi, ma anche tutti i membri di ogni singolo Servizio devono essere chiamati a definire gli obiettivi, naturalmente in armonia con i programmi degli altri settori e tentando di promuovere metodi comuni per la risoluzione dei problemi di lavoro trasversali Lapprovazione del P.E.G. consente, quindi, una formulazione dei programmi volta ad una utilizzazione più economica del lavoro, dei materiali e delle attrezzature

24 Limportanza del P.E.G. Nella migliore accezione il P.E.G. stimola a tutti i livelli un nuovo approccio culturale-amministrativo volto ad assumere le decisioni in chiave di tempestività, opportunità e cautela, considerando inoltre tutti i fattori significativi In sostanza gestire un ente attraverso il PEG obbliga: a porre opportuna attenzione al quadro generale di riferimento, ad effettuare continue analisi dellente, a verificare il progredire o meno del raggiungimento degli obiettivi ed a promuovere, individuando le cause di eventuali ritardi, lefficacia e lefficienza dellazione amministrativa Affinché esso si possa sviluppare come un reale sistema budgetario e non come un mero adempimento contabile devono però sussistere alcune condizioni: 1) individuazione dei risultati da raggiungere compatibili con le risorse disponibili; 2) reale autonomia dei Responsabili dei Servizi relativamente alle modalità di utilizzo delle risorse; 3) misurazione dei risultati conseguiti sia in termini di utilizzo delle risorse che di attività svolte (analisi quali-quantitativa)


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