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La riforma della scuola Attività opzionali e facoltative nel piano dell'offerta formativa.

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Presentazione sul tema: "La riforma della scuola Attività opzionali e facoltative nel piano dell'offerta formativa."— Transcript della presentazione:

1 La riforma della scuola Attività opzionali e facoltative nel piano dell'offerta formativa

2 QUADRO GENERALE FACOLTATIVE OPZIONALI Le famiglie possono scegliere se aderire o non aderire all'iniziativa Le famiglie possono scegliere quali attività far frequentare ai figli FLESSIBILITÀ INDIVUALE DELL'ORARIO SCOLASTICO QUANDO ORGANIZZARLE Ci saranno alunni che frequentano per un numero di ore maggiore rispetto ad altri. Per poter organizzare le attività facoltative è necessaria una programmazione che deve essere realizzata ogni anno scolastico per quello successivo. Pare infatti improponibile una programmazione da svolgersi all'inizio dello stesso anno scolastico, per ovvia mancanza dei tempi necessari ad espletare le procedure richieste. SONO OBBLIGATORIE PER LA SCUOLA

3 CARATTERISTICHE Attività opzionali e facoltative Rientrano nel piano di studio personalizzato Sono consigliate dal tutor Si svolgono con i docenti dell'organico d'istituto Sono gratuite Vengono registrate nel portfolio Sono previste 99 ore annuali per la scuola primaria 189 ore annuali per la scuola secondaria inferiore Si organizzano per gruppi o per classi Rientrano nel piano dell'offerta formativa

4 DEVONO.... 1.Essere interessanti e motivanti per gli alunni, ma nello stesso tempo essere utili per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale; 2.Essere considerate importanti sia dalla scuola che dalla famiglia; 3.Rivolgersi a tutti gli alunni con le loro diverse esigenze, comprendendo sia attività di sviluppo che attività di recupero; 4.Conciliassi con i tempi dei compiti a casa e con altre attività frequentate dalla maggioranza degli alunni; 5.Arricchire la valutazione dell'alunno 6.Essere monitorate dai docenti e dagli utenti in itinere, per decidere eventuali modifiche; a fine anno, per ipotizzare una loro conferma o sostituzione nell'anno successivo.

5 GLI ATTORI La procedura per l'attivazione le attività facoltative dovrà coinvolgere tutte le componenti scolastiche: docenti genitori alunni dirigente scolastico personale ATA membri degli organi collegiali La procedura dovrebbe essere approvata dal Consiglio d'Istituto ed essere inserita nel regolamento.

6 LA PROCEDURA 1.Proposta di un ventaglio di attività facoltative e opzionali formulata dalla scuola e presentata alle famiglie in assemblea dei genitori, sentiti i consigli di classe o interclasse nella loro composizione plenaria; 2.Sottoscrizione di un patto formativo con le famiglie che indichi le finalità e gli obiettivi da perseguire con le attività facoltative, le regole e i comportamenti da tenersi nel loro svolgimento (frequenza, impegno, diritti e doveri). 3.Distribuzione alle famiglie di un modulo che consenta di scegliere tra le offerte della scuola; 4.Attivazione delle attività che hanno trovato maggiori adesioni.

7 I PATTI FORMATIVI 1.Sottoscrivere un patto formativo CON LE FAMIGLIE è indispensabile per evitare che le proposte siano dispersive e che non tengano conto degli scopi principali della scuola. Le attività facoltative non possono perseguire obiettivi marginali o futili. Nella loro formulazione si dovrà tener conto di ciò che è veramente importante per l'alunno, delle sue reali difficoltà o delle sue attitudini. 2.Sottoscrivere un patto regolativo tra DIRIGENZA SCOLASTICA E DOCENTI. Non seguire indiscriminatamente ogni proposta senza avviare una discussione tra scuola e famiglie sulla effettiva utilità futura delle attività offerte. 3.Sottoscrivere un patto regolativo TRA DOCENTI. Le attività opzionali non sono rivolte solo all'insegnamento della musica, dell'arte, dell'educazione fisica o motoria. Fanno parte del piano di studi personalizzato: propongono iniziative di sviluppo o rinforzo rivolte a sviluppare tutti gli aspetti della personalità dell'alunno, sulla base degli interessi, delle motivazioni, delle necessità educative individuate dalla scuola.

8 UNITARITÀ DELLINSEGNAMENTO I docenti dei consigli di classe, interclasse e intersezione sottoscrivono un patto regolativo in relazione a: Aspetto pedagogico: - idea di bambino - idea di scuola -idea di insegnamento/ apprendimento - Stili cognitivi -Modalità di valutazione Aspetto didattico: -Interazione tra discipline -Nuclei tematici multidisciplinari -obiettivi di raccordo tra ordini scolastici -progetti di arricchimento formativo -Attività di recupero Aspetto metodologico: -Modelli di insegnamento (lezione frontale, attività di gruppo, problem solving, ecc.) -Modelli di apprendimento -Abilità di studio e metodo di lavoro -Utilizzazione degli strumenti di apprendimento (testi, schede, computer) Organizzazione del lavoro: - Ambiti di collaborazione tra docenti - Classi aperte - Laboratori interdiscliplinari - Gruppi di livello, tematici, elettivi Obiettivi minimi che tutti devono raggiungere Ampliamento dellofferta formativa per i singoli alunni Progetti didattici personalizzati Consolidamento e sviluppo delle competenze di base

9 I PERICOLI Idee pericolose 1. L'idea che queste attività siano poco importanti e che non valga la pena di frequentarle. 2. L'idea che queste attività possano sostituire le offerte che si trovano sul territorio (danza, arti marziali, nuoto) facendo emergere proposte che la scuola non può e a volte non deve esaudire 3. L'idea che queste attività riguardino solo alcuni insegnamenti e non altri È ovvio che dovranno essere attivati progetti musicali, di arte e sport, ma è altrettanto vero che andranno avviate attività di approfondimento delle competenze linguistiche, scientifiche, matematiche o storiche, come andranno organizzate attività di recupero e rinforzo delle competenze perseguite durante il tempo scuola obbligatorio.

10 CONDIVISIONE DELLE PROCEDURE Per realizzare un progetto adeguato è necessario che siano coinvolti: 1. I docenti (sono i autori dei progetti didattici); 2. Le famiglie e gli alunni (operano le scelte e condividono la volontà di raggiungere gli obiettivi proposti) 3. Gli organi collegiali (propongono e deliberano sui finanziamenti e sulle scelte organizzative) 4. I comuni (offrono i sevizi, sono interessati alle scelte educative della scuola e possono contribuire all'ampliamento dell'offerta formativa sulla base di obiettivi condivisi con la scuola). 5. Le associazioni territoriali (possono contribuire ad ampliare l'offerta formativa, a contenere i costi, a condividere gli obiettivi formativi anche con le loro attività istituzionali) Per la proposta di queste attività sarà indispensabile sviluppare intese con gli enti locali, per costruire un progetto educativo territoriale

11 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ FACOLTATIVE E OPZIONALI 1.Dovranno essere organizzate in modo diversificato nei singoli plessi. 2.Tutti i docenti sono coinvolti nel loro svolgimento, compresi i docenti tutor. 3.Sarà compito dei docenti, in particolare dei docenti tutor, consigliare ad alunni e famiglie quali attività frequentare. Attenzione: i docenti consigliano e non obbligano. La scelta finale spetta in ogni caso alla famiglia, che ne assume tutta la responsabilità. 4.Sarà necessario attivare dei periodi di prova di tali attività nell'anno scolastico che precede, anche attraverso la continuità tra scuola dell'infanzia e primaria e tra scuola primaria e secondaria inferiore, poiché le scelte delle famiglie, di norma, non potranno essere variate in corso d'anno.


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