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Il Progetto Liberazione nella Prigione offre consigli spirituali e insegnamenti, così come libri e materiale vario, a persone in carcere che sono interessate.

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Presentazione sul tema: "Il Progetto Liberazione nella Prigione offre consigli spirituali e insegnamenti, così come libri e materiale vario, a persone in carcere che sono interessate."— Transcript della presentazione:

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2 Il Progetto Liberazione nella Prigione offre consigli spirituali e insegnamenti, così come libri e materiale vario, a persone in carcere che sono interessate a esplorare, studiare e praticare il buddhismo. Scrivete a Progetto Liberazione Nella Prigione c/o Istituto Lama Tzong Khapa via Poggiberna, 15 - 56040 Pomaia, PI ProgettoLiberazioneNellaPrigione@iltk.it

3 Attraverso il Buddhismo i detenuti possono trovare libertà - almeno nelle loro menti. “Il nostro scopo non e’ quello di rendere le persone buddhiste; e’ di aiutarle a sviluppare il loro potenziale umano,” dice la direttrice esecutiva e fondatrice di Liberation Prison Project Ven. Robina Courtin. Come Lama Yesce direbbe: “Gli esseri umani hanno sicuramente potere. Noi abbiamo il potere di cambiare il nostro stile di vita, cambiare le nostre attitudini, cambiare le nostre abitudini”. Ven. Robina Courtin Ciò che Buddha dice non e’ altro che questo: quando lavori sulla tua mente, assumendo la responsabilità della tua rabbia e della tua gelosia, le riduci; questo e’ un concetto completamente nuovo. Indovina poi cosa succederà? Ti sentirai meglio. Ti sentirai più calmo e rilassato e pacifico e gentile verso gli altri e più pronto a perdonare. Questo non e’ altro che ciò che tutti noi desideriamo. Ven. Aileen Barry Coordinatrice Liberation Prison Project, Australia … Il Buddhismo e’ lavorare sulla trasformazione della mente. Quindi fornisce loro strumenti e metodi per osservare effettivamente ogni singola situazione che sorge nella loro mente e per utilizzarla come meditazione …

4 Il Progetto Liberazione Nella Prigione nasce dal desiderio di ampliare Liberation Prison Project anche in Italia, con l’obiettivo di portare nel nostro paese i grandi benefici che il progetto ha già diffuso in svariate parti del mondo. Liberation Prison Project segue al momento 800 student i negli Stati Uniti e in Australia, dispone di 200 insegnanti che corrispondono con i detenuti o li visitano in carcere e si avvale di 46 cappellani che collaborano con il progetto. LPP sostiene la pratica spirituale dei detenuti in carcere dal 1996. Attraverso lo sforzo gioioso dello staff, dei volontari e dei donatori, circa 20.000 persone hanno beneficiato di questo progetto.

5 Negli Stati Uniti e in Australia, dove LPP e’ presente come organizzazione no-profit, il lavoro principale è quello di corrispondere tramite lettere con i detenuti. Almeno 1.000 lettere vengono ricevute ogni mese. Molti detenuti scrivono anche dalla Scozia, dal Sud Africa, Namibia e Tailandia. In tutto il mondo, lo staff che è composto da 200 persone tra personale, insegnanti e volontari si prende cura dei bisogni spirituali di 800 detenuti: insegnando presso gli istituti carcerari; attraverso la corrispondenza epistolare; offrendo libri e materiale gratuitamente; fornendo corsi per corrispondenza; pubblicando una newsletter bimestrale; sostenendo i cappellani e le librerie delle carceri; collaborando con altre organizzazioni buddhiste a progetti di volontariato nelle carceri. LPP sostiene i detenuti anche nella fase di transizione che subentra al momento del rilascio garantendo così la continuità del sostegno e la formazione di una comunità aperta tra gli studenti al di fuori del carcere. In Spagna e Messico, dove nel 2006 sono sorte succursali di LPP, e in molti stati degli Stati Uniti e dell’Australia, gli insegnanti vanno ad insegnare nelle carceri. Nel 2007 i volontari di LPP hanno iniziato a insegnare anche in Mongolia. Recentemente un’altra succursale ha iniziato a operare in Nuova Zelanda.

6 Ogni anno un numero sempre più grande di detenuti entra in contatto con il servizio che LPP offre e in questo modo il progetto evolve continuamente, sempre alla ricerca di migliorare il lavoro svolto e di andare incontro alle necessità dei detenuti Lo scopo del progetto è quello di aiutare le persone a sviluppare il proprio potenziale umano, senza nessuna volontà di renderle buddiste; si tratta di offrire ai detenuti strumenti di sviluppo personale e conoscenza di sè, quali la meditazione nelle sue differenti declinazioni, l’auto-osservazione e l’elaborazione di temi psicologici e filosofici rilevanti all’interno del contesto carcerario. Tra i benefici riscontrati con questi metodi, si ricorda la diminuzione o la dissoluzione dei conflitti individuali ed interpersonali e la modifica di abitudini comportamentali, aspetti supportati dall’elevazione della mente e del cuore verso l’interiore potenziale di compassione e saggezza raggiungibile da chiunque, senza alcuna discriminazione. Attualmente in Italia siamo attivi con corsi settimanali presso tre istituti carcerari [Massa, Bollate (MI), Spoleto e Gorgona] e siamo in contatto con altre carceri al fine di organizzare dei corsi presso i loro istituti. Abbiamo donato libri ai detenuti e anche a svariate biblioteche all’interno delle carceri. Abbiamo ricevuto lettere e instaurato rapporti di corrispondenza con alcuni detenuti. Lo scopo del progetto è quello di aiutare le persone a sviluppare il proprio potenziale umano, senza nessuna volontà di renderle buddiste; si tratta di offrire ai detenuti strumenti di sviluppo personale e conoscenza di sè, quali la meditazione nelle sue differenti declinazioni, l’auto-osservazione e l’elaborazione di temi psicologici e filosofici rilevanti all’interno del contesto carcerario. Tra i benefici riscontrati con questi metodi, si ricorda la diminuzione o la dissoluzione dei conflitti individuali ed interpersonali e la modifica di abitudini comportamentali, aspetti supportati dall’elevazione della mente e del cuore verso l’interiore potenziale di compassione e saggezza raggiungibile da chiunque, senza alcuna discriminazione. Attualmente in Italia siamo attivi con corsi settimanali presso tre istituti carcerari [Massa, Bollate (MI), Spoleto e Gorgona] e siamo in contatto con altre carceri al fine di organizzare dei corsi presso i loro istituti. Abbiamo donato libri ai detenuti e anche a svariate biblioteche all’interno delle carceri. Abbiamo ricevuto lettere e instaurato rapporti di corrispondenza con alcuni detenuti.

7 L’Istituto Lama Tzong Khapa é uno dei più grandi e più attivi centri di Buddhismo tibetano della tradizione Ghelug in occidente. Fondato nel 1977 da Lama Thubten Yesce e Lama Thubten Zopa Rinpoce, é membro della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT) e dell’Unione Buddhista Italiana (UBI). L’ILTK é particolarmente conosciuto e apprezzato per il valore dei suoi maestri, sia residenti sia ospiti, così come per i suoi articolati corsi di studio. Questi comprendono il Masters Program di studi buddhisti in Sutra e Tantra, di livello avanzato, il Basic Program, di livello intermedio, e Alla Scoperta del Buddhismo, di livello introduttivo. L’ILTK é altrettanto noto per gli insegnamenti di Dharma tenuti nei week-end durante tutto l’arco dell’anno. Il loro unico scopo é favorire una profonda trasformazione della persona, che porti al loro più elevato grado di sviluppo le qualità umane dell’amore, della compassione e della saggezza, fino allo stato della perfetta illuminazione. www.iltk.it Istituto Lama Tzong Khapa Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana Il Progetto Liberazione nella Prigione e’ un progetto dell’ Istituto Lama Tzong Khapa associato alla Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana La Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT) é un’organizzazione internazionale no- profit devota alla trasmissione della tradizione e dei valori buddhisti Mahayana in tutto il mondo attraverso l’insegnamento, la meditazione e il servizio sociale. La FPMT fornisce un’educazione integrata attraverso la quale le menti e i cuori delle persone possono essere trasformate nel più elevato potenziale per il beneficio degli altri, ispirati da un’attitudine di responsabilità universale. Abbiamo preso l’impegno di creare un ambiente armonioso e di aiutare gli esseri a sviluppare a pieno il loro potenziale di saggezza e compassione. La nostra organizzazione si basa sulla tradizione buddhista del Tibet di Lama Tzong Khapa come ci è stata insegnata dal nostro fondatore Lama Thubten Yesce e dal direttore spirituale Lama Thubten Zopa Rinpoce. Fin dal suo inizio nel 1971 la FPMT ha mostrato una crescita costante e ora conta più di 142 centri in 32 paesi di varia importanza e stadio di sviluppo. I progetti e le attività della FPMT comprendono: Monasteri femminili e maschili in 6 paesi ・ Liberation Prison Project ・ Cliniche per la cura dei lebbrosi ・ Cliniche per la cura della poliomielite ・ Cliniche per la salute e l’alimentazione ・ Centri di meditazione ・ Hospices ・ La costruzione della più grande statua al mondo, quella del futuro Buddha Maitreya alta 152 m ・ Case editrici ・ Scuole Essential Education. Per maggiori informazioni su questi e molti altri progetti e attività della FPMT visitate il nostro sito: www.fpmt.org

8 Illustrazione di Buddha Shakyamuni di Mark Pendleton, Karnet Prison Farm, Serpentine, Western Australia «Il buddhismo è incentrato sulle nozioni di pena e di sofferenza, di gioia e di felicità. Questi due poli sono intimamente legati. Alla base di tutto c’è il concetto di interdipendenza tra i fenomeni. L’uomo, che aspira alla felicità, si deve preoccupare delle cause della sofferenza. È qui che interviene il concetto della non-violenza. La violenza causa la sofferenza dell’altro, e la conseguenza di questa sofferenza è il nostro dolore. Ecco perché noi dobbiamo sforzarci di non ferire gli altri». Sua Santità il Dalai Lama Dalla lettera di un detenuto: Il buddhismo mi sta insegnando a guardare tutto ciò che avviene nella mia vita in modo differente da quello al quale ero abituato. Io sono il creatore della mia sofferenza così come della mia felicità. Sono felice che il buddhismo sia parte della mia vita. Il buddhismo mi ha conferito dignità, coraggio e onore. Joseph Chiles: “Anch’io voglio essere una persona dal cuore gentile e sempre felice. Per questo motivo voglio studiare e imparare”. Rob Cummins, Karnet Prison Farm, Western Australia: Spesso mi e’ stato detto che la prigione e’ uno stato della mente. Questa affermazione non e’ mai stata così vera come da quando ho incontrato il Dharma e realizzato che la mia stessa mente mi tiene incarcerato molto di più di quello che qualsiasi prigione abbia mai fatto o farà.

9 Progetto Liberazione Nella Prigione c/o Istituto Lama Tzong Khapa Via Poggiberna, 15 56040 Pomaia PI ProgettoLiberazioneNellaPrigione@iltk.it www.LiberationPrisonProject.org Dedica Possa il Progetto Liberazione nella Prigione aiutare a realizzare i desideri di Sua Santità il Dalai Lama, Lama Zopa Rinpoce e della Ven. Robina Courtin e portare grande beneficio e immensa gioia a infinite persone.


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