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A cura di: Cerroni Massimo Fiorentino Francesco Scarana Edoardo

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1 A cura di: Cerroni Massimo Fiorentino Francesco Scarana Edoardo
ESERCITO ROMANO A cura di: Cerroni Massimo Fiorentino Francesco Scarana Edoardo

2 L’Esercito per i Romani
I romani consideravano la guerra un fattore vitale per la loro società. Per secoli le legioni furono il mezzo attraverso cui si compì la politica espansionistica romana. La loro forza non stava nel numero, ma nella disciplina ferrea, nell’addestramento minuzioso, nella rapidità di manovra e nell’efficacia dell’armamento. Nel I secolo a.C. l’impoverimento delle classi medie cambiò la composizione dell’esercito. Si iniziò a reclutare nullatenenti e proletari, che attraverso la carriera militare cercavano una promozione sociale, ma che finirono per legarsi fedelmente più al proprio generale che allo Stato. Fu questa la riforma di Mario, che trasformò le forze armate in un esercito di professionisti della guerra.

3 In età imperiale, la difesa di estesissimi confini costrinse l’impiego costante di una forza di circa 400mila uomini, che gravarono sempre più sulle casse dello Stato. Vennero sempre più reclutati i provinciali, mentre gli abitanti della penisola italica prestavano servizio come ufficiali, sottufficiali o membri di reparti privilegiati. La presenza delle legioni fu il principale veicolo di romanizzazione nelle provincie più lontane. Fu nei periodi di pace che ottennero le maggiori vittorie: costruendo strade, acquedotti, ponti.

4 Formazione Esercito

5 3 Manipoli= 1 Coorte (600 soldati)
LEGIONE Centuria (100 soldati) 2 Centurie=1 Manipolo (200 soldati) 3 Manipoli= 1 Coorte (600 soldati)

6 …con Mario 100 Coorti (30 Manipoli= 60 Centurie)
Cavalleria:300 divisi in 10 Turmae Fanteria: 3 gruppi Hastati Principes Triarii

7 . L’esercito romano si basava su un’ unità fondamentale, la legione, comandata da un tribuno militare. Fino alle guerre sannitiche, le legioni erano due, composte da 3000 fanti e 300 cavalieri ciascuna. In seguito, a causa della crescente complessità e lunghezza delle guerre, il numero delle legioni fu portato a quattro. Cellula fondamentale della legione era la centuria; due centurie costituivano un manipolo, 3 manipoli una coorte (600 uomini). Con Mario la legione si baserà su 10 coorti (cioè 30 manipoli ovvero 60 centurie). Ogni legione aveva come unità di appoggio 300 cavalieri suddivisi in 10 squadroni (turmae); questi operavano con azioni di fiancheggiamento, di esplorazione o di inseguimento del nemico sconfitto.

8 . Le forze dei popoli alleati costituivano invece le truppe ausiliarie, composte da fanteria specializzata e da cavalleria. La fanteria era distinta in tre gruppi di legionari: gli Hastati, i soldati più giovani, che combattevano in prima fila, i Principes, uomini già esperti,e i Triarii, i veterani di molte guerre, saldi nella difesa. Con il tempo, si continuò ad adottare lo schieramento su tre linee, con le coorti disposte a scacchiera. Tale formazione consentiva ai generali romani varie opzioni: costituire un fronte compatto e creare dei corridoi entro cui incanalare e bersagliare la cavalleria nemica. Per secoli questa tattica rimase la chiave di volta della potenza militare romana. Fino a quando Diocleziano, nel III secolo d.C., non riformò in maniera radicale l’esercito.

9 Esercito Tardo Imperiale
Così, vennero costituiti eserciti di campagna sempre più mobili, formati soprattutto da cavalleria leggera e catafratta,sullo stile dei Germani e dei Persiani. Ma l’esercito tardo-imperiale dal punto di vista militare, non era affatto debole. L’esercito rimase una struttura forte e ben organizzata, con una mobilità notevolmente accresciuta. Oltre ad essere un combattente, ogni legionario aveva anche una specifica mansione: vi erano ingegneri, topografi, architetti, ma anche genieri, fabbri, cuochi, infermieri e addetti al trasporto della salmerie.

10 I Simboli Sacri: L’AQUILA

11 Le insegne erano simboli sacri per i legionari: l’aquila era la “ bandiera”, trasportata da un soldato( signifer) che indossava una pelle d’orso o di leone, ma accanto a essa ogni legione venerava un proprio vessillo zoomorfo. Costituivano il simbolo stesso della potenza militare romana e non vi era onta peggiore della loro perdita. Dopo la disfatta contro i Germani nella selva di Teutoburgo, due legioni persero le loro aquile, i romani organizzarono una campagna militare al solo scopo di recuperarle.

12 Esercito e Carriera Politica

13 Si poteva accedere alla carriera politica solo dopo aver prestato servizio nell’esercito. Tutti gli altri incarichi militari erano concessi solo a coloro che avevano ricoperto importante cariche politiche. Il sistema funzionò finché il potere politico e quello militare seppero mantenersi complementari. Quando i militari cominciarono a fare politica, fatalmente iniziò il declino di Roma. Finché furono messe in condizioni di affrontare il nemico, anche se a volte sconfitte in battaglia, vinsero le guerre. Sempre.

14 Testuggine

15 La testuggine (o Testudo) era una formazione di fanteria caratteristica dell'esercito romano. Era ideato appositamente per un drappello di legionari, armati con il gladio e, in particolare, con l'ampio e robusto scudo quadrangolare in dotazione alle legioni. Dava il grande vantaggio di poter avanzare fino al contatto con le prime file nemiche riparandosi da frecce e proiettili e occultando il reale numero dei componenti, in modo da generare un effetto sorpresa. Grazie alla protezione che offriva, questa formazione era particolarmente usata durante gli assedi.

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