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L’OSSERVAZIONE NELLA DIDATTICA

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Presentazione sul tema: "L’OSSERVAZIONE NELLA DIDATTICA"— Transcript della presentazione:

1 L’OSSERVAZIONE NELLA DIDATTICA
Università degli Studi Padova Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria SEMINARIO mercoledì 21 giugno 2006 L’OSSERVAZIONE NELLA DIDATTICA Lucia Tomat

2 OSSERVARE QUALCUNO EQUIVALE A: GETTARE UNO SGUARDO SU DI LUI, PRENDERLO COME OGGETTO
Dal punto di vista etimologico, osservare vuol dire: mettersi davanti (prefisso “os”) ad un oggetto come servo (primo significato della radice “serv”) per essergli fedele, e allo stesso tempo come maestro per possederlo o conservarlo (secondo significato della radice “serv”).

3 Osservare qualcuno significa mettersi in relazione con lui allo scopo di attuare un cambiamento
L’osservatore potrebbe essere metaforicamente paragonato ad un navigatore che cerca di seguire la sua rotta. Egli compie il percorso utilizzando diversi riferimenti e ricollocando gli uni rispetto agli altri cambia la propria la prospettiva mano a mano che avviene lo spostamento. Lui stesso ha bisogno di mettersi in relazione con ciò che vede. L’osservatore si mette in relazione con l’osservato.

4 L’osservazione del quotidiano scolastico e l’esperienza riflessiva del fare scuola
L’osservazione del quotidiano scolastico è un aspetto rilevante nella formazione iniziale del futuro docente ma anche della formazione in servizio del docente esperto. È importante, ma poco agevole per chi fa scuola, disporre di tempo per fare esperienza riflessiva del fare scuola. L’utilizzo di metodologie e tecniche di osservazione può essere un modo di ottimizzare il tempo per mettere a frutto le molteplici occasioni formative che il lavoro in classe e le relazioni quotidiane offrono.

5 di orientarsi in modo efficace nel mondo variegato della scuola;
Conoscere quanto accade nel complesso contesto delle classi e dell’istituzione scolastica consente: di orientarsi in modo efficace nel mondo variegato della scuola; di apprendere a riflettere su quanto accade; di comprendere alcune delle dinamiche in atto in un gruppo istituzionale, e di discutere con altri gli aspetti impliciti del fare pedagogico ma determinanti nel percorso formativo degli alunni.

6 di migliore organizzazione interna del tempo scuola;
Lavorare insieme per provare nel quotidiano metodologie di osservazione sistematica significa allora rispondere ad una serie di esigenze : di migliore organizzazione interna del tempo scuola; di analisi della risposta degli alunni alle occasioni educative; di autovalutazione del procedere del lavoro didattico; di progressiva acquisizione di competenze metodologiche e di ricerca per il docente.

7 FUNZIONI DELL’OSSERVAZIONE (M. Postic, J.M. Ketele, 1993)
Descrittiva: si osserva per descrivere la situazione o il fenomeno. Formativa: si osserva per formare. Valutativa: si osserva per fare delle valutazioni e sulla loro base assumere decisioni sulle azioni da intraprendere. Euristica (diagnostica o di scoperta): si osserva per far emergere ipotesi pertinenti, che saranno ulteriormente sottoposte ad attività di controllo. Di verifica: si osserva per misurare.

8 OSSERVAZIONE OCCASIONALE o NATURALE O IMPRESSIONISTICA
Nella sua accezione più ampia l’osservazione si compie naturalmente, è un “…puro e semplice esercizio spontaneo dei sensi…” (Ranzoli) e rappresenta la modalità con cui un “…essere vivente si adatta o tenta di controllare l’ambiente…” (Bertoldi).

9 E’ una forma di rilevazione attraverso cui l’individuo si rapporta al mondo fisico e sociale ed è quindi indispensabile per la sopravvivenza ed è “…un aspetto fondamentale del processo di acquisizione delle conoscenze…” (D’Odorico) Ciò vale in particolare per ciò che Bandura Chiama “apprendimento sociale”.

10 L’o.occasionale presenta molti limiti poiché:
è caratterizzata da un alto livello di soggettività; è caratterizzata da asistematicità: è sottoposta a interferenze, generalizzazioni, pregiudizi; è affidata alla selettività e alla labilità della memoria. Per la sua veste impressionistica è scarsamente di aiuto in un intervento formativo programmato.

11 OSSERVAZIONE SISTEMATICA
In campo educativo l’attenzione viene puntata sull’osservazione sistematica, una forma di rilevazione , che si diversifica da quella occasionale per le seguenti caratteristiche. Intenzionalità: è sempre guidata da un obiettivo esplicito. Progettualità: viene utilizzata all’interno di un preciso progetto, di una metodologia esplicita, e di un piano di azione: (Chi osserva? Che cosa viene osservato? Come?, Dove? Quando? Per quanto tempo?)

12 Delimitazione-definizione del campo osservazione: punta l’attenzione su eventi eo comportamenti che devono essere definiti preliminarmente. Utilizzo di precisi strumenti di riferimento: tecniche e strumenti che, in diversa forma, tendono a facilitare la raccolta e l’analisi delle informazioni, a contenere i sistemi di attesa e le interferenze involontarie dell’osservatore.

13 Tendenza all’obiettività: rileva i fatti e non impressioni o sensazioni e non anticipa giudizi. A questo scopo e bene ricordare che l’osservazione in ambito educativo è molto complessa perché non è, come si potrebbe pensare, neutra; è difficile distinguere i fenomeni autentici da quelli viziati delle nostre conoscenze, supposizioni e aspettative.

14 PIANIFICAZIONE DELL’OSSERVAZIONE
Chi osserva? Tirocinante, mentore, altro insegnante… Chi/Che cosa osservare? Mentore, Tirocinante, insegnante singolo, insegnanti in interazione, alunni singoli, alunni in interazione… Dove condurre l’osservazione? Classe, laboratorio, palestra, mensa, atrio, giardino… Quando osservare? Qual è il momento più adatto e per quanto tempo. Come, in che modo osservare?Scegliere tra i diversi tipi e modialità di osservazione. Quali strumenti adottare? Griglie di osservazione, diario di bordo…..,colloqui, interviste, questionari…

15 TIPOLOGIE DI OSSERVAZIONE
Osservazione in laboratorio vs osservazione sul campo (ambiente strutturato/non strutturato) Osservazione diretta (l’osservatore di persona assiste all’evento che gli interessa, percepisce la dinamica con i propri sensi) Osservazione “mediatizzata” si basa su dati della situazione raccolti con l’ausilio di tecnologie audiovisive, informatiche o multimediali, riprodotti e analizzati a distanza di spazio e/o di tempo vs osservazione indiretta (è centrata sui prodotti dell’interazione, l’osservatore si attiene ai comportamenti facendone oggetto di studio: questionari, test, interviste, analisi disegni analisi tracce (scritte sul banco, sui muri…, test sociometrico di Moreno….)

16 Osservazione partecipante vs osservazione non partecipante
Soluzione A non partecipante: l’osservatore resta all’esterno dell’osservazione (circuito televisivo chiuso, registrazioni, specchio unidirezionale); Soluzione B non partecipante: l’osservatore è all’interno della situazione ma non ne fa parte (atteggiamento non invasivo, difficile nel tirocinio osservativo); Soluzione C partecipante: l’osservatore è all’interno dell’osservazione ed ha una parte attiva (osservazioni delle interazioni educative in classe, presentazioni di interventi didattici dei tirocinanti…)

17 TIROCINIO II ANNO OBIETTIVO
Conoscenza del sistema scuola, progettazione del tirocinio, osservazione nelle scuole e orientamento all’indirizzo

18 L’OSSERVAZIONE MIRATA DEL SISTEMA SCUOLA - area strutturale - area dei curricoli e dei progetti, - area del raccordo e della comunicazione con l’esterno, - area dell’organizzazione interna, - area dell’infanzia e dell’educabilità è pilotata dal focus scelto che interessa tutte le aree del sistema scuola

19 IL TIROCINIO DEL III ANNO
OBIETTIVO Osservazione dei processi di insegnamento/apprendimento nei contesti scolastici è pilotata dal focus scelto che interessa un ambito disciplinare e/o un campo di esperienza prevalente

20 IL TIROCINIO DEL IV ANNO
OBIETTIVO Progettazione, conduzione, valutazione, riflessione di interventi didattici nelle classi. Valutazione finale del tirocinio. L’osservazione della conduzione degli interventi didattici del tirocinante viene effettuata dall’insegnante mentore.

21 Dimensioni strategiche nell’osservazione (Felisatti, 2006)
Tutor è colui che prepara all’osservazione Tutor è colui che sostiene l’osservazione Tutor è colui che delega l’osservazione Mentore è colui che accompagna nell’osservazione Mentore è colui che si offre all’osservazione Mentore è colui che contribuiosce all’osservazione osservazione “fredda” osservazione partecipante Inter e auto-osservazione

22 Grazie per l’ascolto. Lavoreremo insieme su alcuni aspetti dell’Osservazione sistematica durante l’incontro laboratoriale di Settembre. A Rivederci


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