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Progetto certificazione Sistema Gestione Integrato

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Presentazione sul tema: "Progetto certificazione Sistema Gestione Integrato"— Transcript della presentazione:

1 Progetto certificazione Sistema Gestione Integrato
Qualità - Ambiente – Responsabilità Sociale ISO 9001, ISO 14001, SA 8000 La norma SA 8000 (Responsabilità Sociale)

2 Il progetto di certificazione del Sistema di Gestione Integrato: Qualità, Ambiente ed Etica
La tempistica

3 OBIETTIVO ANM ha avviato il progetto di certificazione ISO 9001
(giugno 2002) Ha deciso l’integrazione su Ambiente (ISO 14001) e Responsabilità sociale (SA 8000) (gennaio 2003) Certificazione integrata Q – A – Rs (entro luglio 2003) OBIETTIVO

4 CHE COSA E’ LA NORMA SA 8000 SA 8000 è una sigla che significa Social Accountability, ovvero Responsabilità Sociale, ed è il primo standard diffuso a livello Internazionale circa la responsabilità sociale di un’azienda. Tale standard è applicabile ad aziende di qualsiasi settore merceologico per valutare se le stesse ottemperano ad alcuni requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali.

5 La certificazione SA 8000 La conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione di parte terza, rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente. La certificazione dimostra che l’Organizzazione soddisfa i requisiti di responsabilità sociale della norma, attraverso un meccanismo analogo a quello dei sistemi di gestione per la qualità ISO 9000 e per l’ambiente ISO 14000

6 La certificazione SA 8000 Lo standard SA 8000 è stato elaborato negli Stati Uniti e pubblicato ufficialmente il 15 ottobre 1997 dal CEPAA (Council on Economic Priorities Accreditation Agency) che è l’ente di accreditamento del Consiglio per le Priorità Economiche. La SA 8000è stata aggiornata nel 2001 dal SAI Social Accountability International.

7 Il ruolo del CEPAA, del SAI e del CEP
Il CEPAA, organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti, è stato Istituito nel 1997, per l’analisi e lo sviluppo di uno standard di responsabilità sociale per le imprese. Nell’estate del 2000 il CEPAA ha cambiato la propria denominazione in SAI Social Accountability International. Il SAI è un ente affiliato al CEP Council on Economic Priorities (Consiglio per le Priorità Economiche) che è un’organizzazione di ricerca operante nel campo dell’analisi della responsabilità sociale e ambientale delle imprese.

8 La missione del SAI elaborare, diffondere, promuovere e aggiornare la norma SA 8000 accreditare gi organismi di certificazione e formazione su SA 8000 realizzare corsi per valutatori di sistemi SA 8000 Il SAI rappresenta l’unico ente di accreditamento per gli organismi terzi che intendono certificare i sistemi di responsabilità sociale SA delle aziende. Informazioni su SAI sono reperibili sul sito Internet

9 Il controllo dei fornitori
Una specifica di SA 8000 sta nel fatto che l’azienda che intende certificarsi, deve garantire che anche la catena dei propri fornitori/subappaltatori rispetti tali requisiti sociali. Questo aspetto è strettamente legato allo scopo fondamentale della norma, che è quello di migliorare le condizioni lavorative in tutto il mondo e di attivare un processo di miglioramento continuo

10 Gli otto requisiti sociali di SA 8000
Sono quelli connessi ai fondamentali diritti umani e dei lavoratori: Lavoro infantile Lavoro obbligato Salute e sicurezza sul lavoro Libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva Discriminazione Procedure disciplinari Orario di lavoro Criteri retributivi

11 Il requisito di sistema di gestione SA 8000
Agli otto requisiti base si aggiunge il nono requisito, relativo all’adozione, da parte dell’azienda, di un sistema di gestione della responsabilità sociale orientato all’autovalutazione ed al miglioramento continuo.

12 Le opportunità per le imprese
Tutela del brand Miglioramento delle relazioni interne Maggiore appetibilità per le risorse umane più qualificate Maggior valore riconosciuto a prodotti “etici” Miglioramento immagine presso gli stakeholders Garanzia di sostenibilità del business Occasione per vigilare sul comportamento sociale della supply chain

13 Le opportunità per i lavoratori
Maggiori garanzie di riconoscimento dei diritti dei lavoratori Miglioramento continuo delle condizioni di lavoro Maggiori prospettive di sostenibilità del posto di lavoro

14 Le opportunità per i consumatori
Possibilità di scegliere al momento dell’acquisto Percezione di responsabilità verso uno sviluppo sostenibile

15 Le opportunità per i sistemi di rappresentanza
(associazioni, sindacati, istituzioni, ONG) Occasione di innovazione del proprio ruolo di rappresentanza Partecipazione responsabile al miglioramento ed alla sostenibilità dei sistemi economici Valorizzazione dell’impegno dei soggetti appartenenti alla categoria rappresentata Progetti di sistema

16 I principi fondamentali
Coinvolgimento del management Tutti i settori dell’azienda sono coinvolti Privilegia la prevenzione piuttosto che il controllo Finalizzata al miglioramento continuo Unisce requisiti di prestazione a requisiti di sistema

17 Rappresentanti dell’organizzazione
La norma SA 8000 stabilisce che l’azienda deve avere provveduto alla nomina di tre distinte funzioni, che possono però essere ricoperte da due soggetti: Rappresentante della salute e sicurezza Rappresentante SA 8000 dello staff manageriale: - si occupa della implementazione di tutti i requisiti e del sistema SA 8000 - è una figura dello staff manageriale e rappresenta lo staff manageriale - tale funzione può essere ricoperta (ma non necessariamente) dalla stessa persona che è stata nominata rappresentante della salute e sicurezza

18 - Rappresentante SA 8000 dei lavoratori:
- può trattarsi di un dipendente o di un gruppo di dipendenti - si occupa di interfacciarsi con la direzione e lo staff manageriale per tutte le questioni relative i requisiti SA 8000 e che riguardano i lavoratori - tale figura rappresenta i lavoratori e non può essere ricoperta da nessuna delle figure precedenti che sono invece emanazione dello staff manageriale - se nell’azienda esistono sindacati liberi, deve essere preferibilmente nominata in accordo con le associazioni sindacali presenti - tale figura può essere ricoperta dalla stessa persona che ricopre il ruolo di rappresentante della salute e sicurezza per i lavoratori e/o dal rappresentante sindacale

19 La logica di base La situazione di partenza (risultati storici) L’applicazione del sistema di gestione I nuovi risultati (miglioramento) ……

20 L’autovalutazione Per implementare il Sistema di Gestione della Responsabilità sociale è necessaria una rilevazione della situazione di partenza ovvero di una AUTOVALUTAZIONE. Lo strumento che è stato utilizzato è la “Guida all’autovalutazione SA 8000”

21 La pianificazione Solo in pochissimi casi è possibile raggiungere in tempi rapidi una piena conformità ai requisiti. La presenza di adeguati piani di miglioramento sulle carenze riscontrate rappresenta la chiave di volta per trasformare le NC maggiori in NC di tipo minore. I piani devono essere impostati secondo una metodologia PDCA e devono essere sufficientemente ambiziosi rispetto alla situazione aziendale ed al contesto esterno. Devono comunque essere alla portata della dimensione del business dell’organizzazione.

22 1 2 3 4 5 6 L’Iter di certificazione Definizione del sistema Rs
(da parte dell’azienda) 1 Istruttoria preliminare e raccolta Informazioni/dati critici 2 I parte visita di certificazione 3 II parte visita di certificazione 4 Emissione del certificato 5 Audit periodici di sorveglianza e miglioramento continuo 6

23 1° parte visita di certificazione
SCOPO: conoscere il sistema di responsabilità sociale dell’azienda relativamente a: documentazione: Manuale, procedure, istruzioni, documenti organizzativi e di registrazione, etc. leggi, regolamenti e obblighi vigenti informazioni sull’azienda: dimensione del sito, organizzazione delpersonale, spazi di lavoro, servizi igienici, modalità per condurre le interviste coi lavoratori, etc.

24 rilevazione delle problematiche significative
1° parte visita di certificazione CONDUZIONE:lo svolgimento della verifica avviene presso il sito aziendale documentazione: Manuale, procedure, istruzioni, documenti organizzativi e di registrazione, etc. riunione introduttiva tra l’audit team e i responsabili aziendali conduzione della verifica riunione finale e descrizione dei risultati rilevati OUTPUT: rilevazione delle problematiche significative pianificazione 2° parte della visita ispettiva rapporto di valutazione

25 2° parte visita di certificazione
SCOPO valutare l’applicazione del sistema di responsabilità sociale in azienda valutare che il SRS sia in grado di assicurare il miglioramento continuo

26 rilevazione NC minori e maggiori rapporto di valutazione
2° parte visita di certificazione CONDUZIONE:lo svolgimento della verifica avviene nel sito aziendale, anche in base alle risultanze della 1° parte della verifica e delle informazioni riunione introduttiva tra l’audit team e i responsabili aziendali conduzione della verifica, tramite interviste coi lavoratori e raccolta delle evidenze oggettive riunione finale con i vertici aziendali per presentare le conclusioni, evidenziando eventuali NC MINORI o MAGGIORI OUTPUT: rilevazione NC minori e maggiori osservazioni rapporto di valutazione

27 Visite di sorveglianza
SCOPO: verificare il mantenimento del sistema di responsabilità sociale implementato, relativamente a: rispetto della norma, delle leggi applicabili e delle prescrizioni contrattuali previste risoluzione delle eventuali NC e dei reclami CONDUZIONE: lo svolgimento della verifica avviene nel sito aziendale, con le stesse modalità della 1° visita di certificazione ogni 6 mesi ci sono possibilità di una frequenza minore se nelle verifiche precedenti non sono state riscontrate NC maggiori o minori

28 Il monitoraggio dei piani di miglioramento
Data l’importanza attribuita ai piani di miglioramento, questi costituiscono l’unica tipologia di documentazione richiesta in copia dall’organismo di certificazione durante l’iter di verifica. Tale documentazione costituisce il riferimento per la verifica dello stato di attuazione dei piani stessi durante le verifiche di sorveglianza semestrali. La mancata attuazione (anche parziale) di un piano di miglioramento comporta la discussione in Comitato di Certificazione della proposta di sospensione del certificato. Al CdC spetta, sulla base del rapporto di verifica, la valutazione di fondatezza delle motivazioni che hanno portato a non realizzare il piano.


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