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Introduzione A)espansione del mercato, motivata dall’efficienza, concorrenza libera, gestione dell’informazione -limiti circa la libera scelta, la reale.

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Presentazione sul tema: "Introduzione A)espansione del mercato, motivata dall’efficienza, concorrenza libera, gestione dell’informazione -limiti circa la libera scelta, la reale."— Transcript della presentazione:

1 introduzione A)espansione del mercato, motivata dall’efficienza, concorrenza libera, gestione dell’informazione -limiti circa la libera scelta, la reale concorrenza dei prezzi, l’accurata informazione, la neutralità politica

2 -ha un posto nella vita umana, ma ci sono beni che non sono merci. Quali ideali il mercato incarna? Esalta o riduce la libertà umana? Quali conseguenze strutturali ha la sua espansione? Frammentazione sociale

3 B) tre modelli euristici per comprendere i problemi:il primo abbraccia tutto il sistema sociale combina i vari sottosistemi economici, politici, culturali,

4 il secondo comprende il sistema economico nei suoi elementi (proprietà e potere di decisione, informazione e coordinazione, motivazione), il terzo mette a fuoco l’agire economico nei suoi livelli individuale, organizzativo, sistemico es disoccupazione

5 C. 1 L’EMERGERE DEL MERCATO C. 2 MERCATO E DOTTRINE ECONOMICHE (aperte e chiuse) C.3 TEORIE ETICHE E VALUTAZIONE MORALE DEL MERCATO (valori virtù cultura)

6 C.4 L’INSEGNAMENTO SOCIALE DELLA CHIESA E IL MERCATO (persona e società) C.5 IMMAGINE DELL’UOMO E MERCATO (visione personalista e homo oeconomicus) C.6 LIBERTA’ E SIGNORIA DEL MERCATO (bioeconomia, ipostatizzazione delle leggi economiche, mercato come modello generale di organizzazione sociale)

7 C.7 IL BENE COMUNE COME NUCLEO CENTRALE DELLA MORALE DEL MERCATO (ruolo della politica, la democrazia economica, bene comune precedente alle relazioni contrattuali) Cap.8. PROBLEMI PARTICOLARI (l’assetto della proprietà, la competizione, l’emergere del non profit) C.9 IL CONTRIBUTO DELLA CHIESA (far emergere l’evidenza della prossimità, coordinazione dell’uguaglianza con la libertà a livello globale e locale)

8 C.1 L’EMERGERE DEL MERCATO NELLA SOCIETA’ MODERNA 1.La complessità del fenomeno 2. La grande trasformazione 3. Alcuni risvolti economici 4. Le conseguenze socio-culturali 5. Aspetti positivi e fallimenti del mercato

9 Introduzione -il mercato è sempre esistito ma la sua posizione e funzione è cambiata: da istituzione periferica a istituzione centrale -nelle società antiche la funzione dello scambio è assicurata dal sistema sociale: società non differenziate

10 -la prima differenziazione nel sec VII a.c. con la funzione del commercio, popoli mercanti -dal XVIII sec si assiste al processo dell’autonomia del mercato fino alla new economy che tende a sostituire la proprietà con l’accesso, mercificazione della cultura

11 1.1.La complessità del fenomeno -l’emergere dell’autonomia del mercato risulta da una combinazione di fattori diversi (progresso tecnico, nuovi continenti, crescita del commercio, industrializzazione) -in parte processo spontaneo, in parte frutto di un’immagine condivisa di società e in parte effetto di interventi politici e legislativi es ferrovie

12 -connesso a fatti culturali caratteristici della civiltà occidentale moderna (concezione individualistica, scienza economica autonoma, etica autonoma) - che assume aspetti diversi a seconda delle diverse culture (per i diversi livelli di interdipendenza dei sosttosistemi, i diversi confini tra loro, il diverso baricentro tra loro: capitalismi diversi)

13 1.2. La grande trasformazione A) la tesi di Polanyi: l’economia di mercato fu la scorporazione dell’economia dalla sua base sociale, lavoro e terra come merci Poor law refform act 1834, -la peculiarità dell’economia moderna consiste nel posto occupato dall’economia, autonoma e dominante

14 B) Smith:il meccanismo dei prezzi: tutti i prezzi sono interdipendenti. E’ la grande trasformazione: nel mercato (lavoro e terra inglobati nel meccanismo dei prezzi) è l’economia che norma la società e la organizza: società di mercato

15 -prima i mercati erano accessori alla vita economica, erano precostituiti entro il sistema sociale che organizzava i modi, il significato e l’oggetto della produzione -il sistema economico diventa autonomo: i bisogni e la produzione sono organizzati e definiti dallo scambio; l’economia non dipende da istituzioni sociali, ma la società è modellata dal’economia

16 -il controllo sociale è affidato agli incentivi della fame e del guadagno -per Polanyi le persone hanno relazioni molteplici e sono sorgente di trasformazione -proposta di un modello aperto con diverse forme di allocazione: mercato, stato, no profit,

17 - le forme di allocazione diverse dal mercato sono: distribuzione egualitaria, redistribuzione centralizzata, dono. Nessuna in assoluto è migliore delle altre o più etica, implicano diverse forme di relazione sociale

18 1.3. Alcuni risvolti economici A) l’economia moderna si basa sulla proprietà privata e sulla libertà di iniziativa, il coordinamento delle attività è lasciato al meccanismo impersonale del mercato -il mercato è un dispositivo che permette di avvicinare e armonizzare le volontà di scambio di chi offre e di chi richiede

19 diversi tipi di mercato (dei fattori, delle merci) e mercati prevalenti es. mercato del lavoro. E sua posizione -interpretazione dei neoclassici: nega le strutture gerarchiche dei rapporti dei vari mercati

20 B) un fattore economico di base è la scarsità: i nostri desideri infiniti possono incontrare solo quantità finite di risorse -le risorse possono essere messe insieme in modi diversi, il costo- opportunità, il problema del timescale

21 -in un sistema stazionario il capitale non è mai scarso e i bisogni sono adeguati alle capacità produttive il mercato tratta con la scarsità che è categoria di un contesto dinamico, dove è possibile migliorare l’efficienza dell’allocazione delle risorse: la povertà dipende in larga misura dalle condizioni economiche di produzione e non da una condanna della natura

22 C) il compito economico diventa l’allocazione migliore delle risorse e si incentra su quattro funzioni: che cosa (la domanda), come (la produzione), per chi (distribuzione scambio) produrre; come dividere il prodotto per il presente e il futuro (risparmio e investimento)

23 -vincoli tecnici (leggi economiche) e scelte possibili. Le leggi econom esprimono il modo in cui abitualmente si effettuano le scelte eccetto le mie, sono i vincoli dell’umano appreso statisticamente

24 -nel mercato le leggi economiche come vincoli di fatto, generati dalle molteplici ragioni di interdipendenza sociale, si impongono senza essere esplicitamente formulate,

25 successivamente possono essere corrette dalla politica in vista del bene comune (nelle economie antiche i rapporti di scambio erano normati dal costume, nelle economie centralizzate il criterio del bene collettivo, solo nell’economia di mercato si può parlare di leggi economiche come vincoli di fatto e non norme del giusto )

26 D) fulcro della trasformazione è il meccanismo del sistema dei prezzi, che ha due funzioni: garantisce l’efficiente allocazione e coordina la domanda e l’offerta così che ambedue siano soddisfatte. -funzioni necessarie per la crescita della specializzazione e divisione del lavoro

27 -economia dei prezzi. Il meccanismo dei prezzi ha la funzione di incentivo (segnala il valore delle risorse) e di segnale di informazione circa l’intensità della domanda e i costi

28 -la correlazione tra stabilità e elasticità dei prezzi richiede la concorrenza libera. Nell’economia statica la concorrenza è ordinata dal sistema corporativo, che nell’economia moderna si rivelò incapace di dominare la dinamica del capitalismo

29 1.4. Le conseguenze socio- culturali A)mercato e cultura illuministica: individuo, libertà e società moderna, interesse individuale e distruzione delle solidarietà tradizionali -l’agire economico come scambio solo reale, non esprime nulla della identità personale. Scorporo tra relazioni identificanti e relazioni funzionali o reali: affermazione civile della libertà e suo intristire

30 -valorizzazione della soggettività come una chance, non automatica -Separazione del materiale dall’ideale: l’agire economico non esprime nulla di me ma solo utile, la solidarietà come destino nella società organica, come ideale improbabile nella società complessa,

31 -nascita della società complessa e rischio di svuotare il consenso etico in un reticolo di interdipendenze materiali tra singoli sistemi

32 B) emerge il bisogno di equilibrare l’individualismo di mercato con i costumi comunitari e le strutture intermedie, la DSC rappresenta un’esigenza di verità e giustizia che interpella la scienza economica

33 -l’economia di mercato coesiste con diverse forme di scambio e associazioni intermedie, con diversi quadri istituzionali e forme di organizzazione politica, non si identifica con la società occidentale né con la democrazia

34 -arginare il dominio del mercato e reinserirlo nella società implica una diversa concezione antropologica. tesa al bene comune, una persona responsabile non riducibile a semplice consumatore e produttore, la relazione di scambio non è il fondamento del legame sociale

35 -in questa prospettiva la teologia sociale dialoga con le visioni della persona assunte dalle teorie economiche

36 1.5. Aspetti positivi e fallimenti del mercato A) Argomenti a favore del libero mercato: l’efficienza in senso paretiano, la proceduralità, che esalta l’autonomia dell’individuo e l’assenza di coercizione

37 la praticabilità si concentra sui condizionamenti di ogni decisione: il mercato rivela informazioni rilevanti (Hayek)

38 B)due elementi dell’efficienza: la divisione del lavoro come elemento dell’efficienza, le dimensioni del mercato correlate alla prima Valori promossi sono la dinamicità (crescita del reddito) e la mobilità sociale

39 C) tre categorie di problemi riguardano il mercato: circa la concorrenza, circa l’effetto degli interessi individuali, circa i beni pubblici nei cui confronti il mercato fallisce. -le esternalità del mercato o fallimenti: discrepanza tra intenzioni e risultati

40 tre prospettive: il funzionamento, le cause esterne, le aspettative irrealistiche, es. la controversia tra neoclassici e keynesiani circa la disoccupazione

41 -diversi tipi e gradi di fallimenti del mercato: circa la distribuzione del benessere (efficienza insieme a povertà), l’instabilità economica globale (l’attuale crisi finanziaria),

42 le inefficienze microeconomiche che impediscono il funzionamento del sistema dei prezzi (es beni pubblici o beni che non possono essere sottratti ad un individuo senza sottrarli a tutti: sicurezza nazionale illuminazione stradale…)

43 - anche se adottiamo il punto di vista neoclassico (nessun intervento dello stato) abbiamo ancora esternalità -come quelle della proprietà es. miele (proprietà del frutteto e proprietà delle api) -es il sale sulle strade ghiacciate o l’effetto serra: il costo è molto più alto del prezzo

44 D) Se importanti costi e benefici sono ignorati l’efficienza è in causa, così per la giustizia (se chi non partecipa soffre danni), la libertà (se uno è vittima di transazioni non volontarie)

45 i tre schemi euristici (sistema sociale, sistema economico e livelli d’azione) illuminano sulla discussione: il fallimento può venire dal sistema econom o da influenze culturali esterne….. -i livelli di azione (individuale, organizzativo, sistemico) dicono dove dobbiamo cercare le risposte

46 E) tentativi di soluzione partendo da premesse neoclassiche (riduzione dei beni pubblici. Selezione dell’accesso…Si ridefinisce il problema, se ha le caratteristiche di escludibilità il bene pubblico diventa bene privato)

47 -le implicazioni etiche: il fine del mercato non può essere determinato dal mercato stesso. Se diventa dominante detta la figura storica di società, il mercato non può operare se non c’è un minimo di uguaglianza Passiamo alle interpretazioni delle teorie economiche e ai loro presupposti


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