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COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

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Presentazione sul tema: "COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA"— Transcript della presentazione:

1 COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA
Claudio Girelli Università di Verona C.T.I. Opitergino-Mottense (Treviso)  23 giugno 2014

2 claudio girelli CTI 23 giugno 2014

3 LA REALTA' E' SEMPRE PIU' COMPLESSA
Classi ingestibili Non rispetto regole Non riconoscimento dell'adulto Fragilità personali Difficoltà relazionali claudio girelli CTI 23 giugno 2014

4 Tutto conta Non è necessario fare altro, ma in altro modo
claudio girelli CTI 23 giugno 2014 C. Girelli, Costruire il gruppo, pp.75-83

5 LA REALTA’ DELLA SCUOLA… UNA ‘NORMALITA’’ MINACCIATA
Plurime diversità: -incidenti da normalizzare? (scuola centrata sull’insegnamento, alunno come destinatario, discipline come fine) -occasioni per una qualità per tutti? (successo formativo, scuola centrata sull’apprendimento, discipline come mezzo) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

6 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
SCUOLA INCLUSIVA Integra tutti i suoi alunni rendendone significativa la loro presenza a livello cognitivo, relazionale e anche psicologico I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Non sono incidenti da contenere ma occasioni che interrogano la qualità dell’esperienza scolastica. Di tutti. (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp.11-19) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

7 PER UNA ‘SPECIALE NORMALITA’
EQUIVOCI DA EVITARE -l’ins. di sostegno esaurisce l’intervento di sostegno (identificazione tra funzione e ruolo) -è necessario un intervento speciale per rispondere a bisogni specifici (-confusione tra didattica e terapia -riduzione del b. al suo deficit, ad una categoria –rischio dell’iperspecialismo) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

8 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
E’ indispensabile che la scuola sviluppi la capacità di essere inclusiva, accogliente, per tutti gli alunni, riuscendo ad offrire risposte efficaci ai bisogni specifici di ognuno e possibilità di successo formativo nel rispetto dell’eterogeneità delle classi e dell’eterocronia di ciascuno SPECIALE NORMALITA’ Modo di pensare e vivere la realtà dove normalità e specialità coesistono influenzandosi ed arricchendosi reciprocamente claudio girelli CTI 23 giugno 2014

9 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
OCCORRE UNA SCUOLA INCLUSIVA, ACCOGLIENTE PER TUTTI GLI ALUNNI, CAPACE DI OFFRIRE RISPOSTE AI BISOGNI SPECIFICI DI OGNUNO: è necessaria una speciale normalità a livello di scuola di classe di singolo ragazzo claudio girelli CTI 23 giugno 2014

10 SPECIALE NORMALITA’ A TUTTI I LIVELLI
SCUOLA : contesti sempre più diversificati presentano sempre più bisogni educativi specifici che necessitano di un arricchimento dell’offerta formativa CLASSE: eterogenità, differenze individuali, stili cognitivi, pluralità delle intelligenze SINGOLO RAGAZZO DISABILE: oltre il deficit, incontrare il normale bisogno di educazione RISORSE DELLA SCUOLA: oltre la specializzazione di ruolo e di funzioni separate e separanti LA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE E’ IL RISULTATO DI UN’ESPERIENZA SCOLASTICA CHE SI CARATTERIZZA PER LA SUA ‘SPECIALE NORMALITA’’. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

11 ALCUNE PREMESSE PER ORIENTARSI VERSO L'INCLUSIVITÀ
Successo formativo non è successo scolastico Recuperare la relazione educativa Leggere e progettare la dimensione socio-affettiva dell'esperienza scolastica e non solo quella cognitiva C'è apprendimento e apprendimento La didattica è uno strumento Anche l'organizzazione di spazi e tempi claudio girelli CTI 23 giugno 2014

12 CRITICITA’ RISPETTO ALL’INCLUSIONE
PROFESSIONALITA’ AL SINGOLARE E SENZA RESP. SOCIALE CENTRATURA SULL’INSEGNAMENTO MATERIE NON DISCIPLINE IMPARARE NON CRESCERE ESPERIENZA SCOLASTICA NON SOLO COGNITIVA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

13 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
SOTTOLINEATURE ALUNNO AGIRE DELL’INSEGNANTE CIRCOLO VIZIOSO DELL’INSUCCESSO PROFESSIONALITA’ RETE: CONFRONTO ATTIVITA’/ALUNNO DISABILE LA RISORSA COMPAGNI OLTRE LE PAROLE QUALE SCUOLA QUALE DIDATTICA QUALE CLASSE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

14 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA SCUOLA PRODUCE APPRENDIMENTO, MA FATICA AD ESSERE UN’ORGANIZZAZIONE CHE APPRENDE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

15 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
CHI E' L'ALUNNO? UN RAGAZZO RIDOTTO AD ALUNNO? UN RAGAZZO IN SITUAZIONE SCOLASTICA? SVILUPPO PERSONALITA' ALUNNI ESP. EDUC. SCOL. RELAZIONALITA' COSTRUZIONE E SOCIALITA' DEL SE' COGNITIVITA' COMPETENZE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

16 L’INSEGNANTE E GLI ALUNNI
COMPETENZE RELAZIONALI DELL’INS. -DIMENSIONE DI CONTROLLO (competenza didattica e comportamento di guida) -DIMENSIONE EMOZIONALE (comportamento socio-affettivo) direttività Disconferma conferma autorevolezza (Girelli C., Costruire il gruppo, pp.62-71) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

17 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
ATTI VERBALI RELATIVI ALLA DIMENSIONE DI CONTROLLO DIRETTIVI AUTOREVOLI Imporre Sollecitare iniziative Ordinare, comandare, investigare, fare inviti, domande Vs Dare informazioni, fare proposte, dare suggerimenti Criticare e valutare Confrontare, giudicare, biasimare, etichettare, interpretare, moralizzare Vs. Ascoltare attivamente e comprendere Parafrasare, verbalizzare, autorivelarsi Indottrinare Persuadere, istruire, consigliare, indirizzare, intellettualizzare Vs. Orientare in senso proattivo Stimolare soluzioni alternative, sollecitare informazioni supplementari, esplicitare elementi non noti, considerare nuove possibilità e le conseguenze Comunicare in modo difensivo e strategico Fare domande rimprovero, colpevolizzare, far promesse e ricatti, far ricorso al ruolo, alle competenze, alle minacce Vs. Comunicare in modo disponibile Cercare compromessi,soluzioni, motivare ad una rinuncia ATTI VERBALI RELATIVI ALLA DIMENSIONE SOCIO-AFFETTIVA DISCONFERMA CONFERMA Rifiuto Svalutare e mettere in discussione la personalità dell’altro, palesare il distacco Vs. Accettazione incondizionata Riconoscere e rispettare la personalità dell’altro, manifestare vicinanza Didistima e disprezzo Svalutare e criticare il comportamento dell’altro, sminuire le sue idee Vs. Stima e rispetto Valorizzare il comportamento dell’altro, tollerare le sue idee Scortesia e mancanza di tatto Essere inoffensivo e inopportuno, essere squalificante e non fiducioso Vs. Cordialità e gentilezza Essere amichevole e disponibile, essere comprensivo e fiducioso Reattività Assumere un atteggiamento ostile e punitivo quando l’altro non corrisponde alle aspettative Vs. Bontà Mostrare disponibilità e vicinanza Pessimismo Evidenziare la distanza dalle aspettative Vs. Ottimismo Rilevare i progressi e l’impegno, indicare nuove possibili mete, incoraggiare, trovare soluzioni ai problemi (Questa tabella è tratta da H.FRANTA, A.R.COLASANTI, L’arte dell’incoraggiamento, Nuova Italia Scientifica, Roma 1991, pp e da H.FRANTA, Atteggiamenti dell’educatore, LAS, Roma 1988, pp e pp ) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

18 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
L’AGIRE INCORAGGIANTE L’intervento dell’insegnante deve essere improntato all’incoraggiamento che fa leva sull’attivazione delle potenzialità degli allievi e sulla sollecitazione dell’autosupporto e della corresponsabilità L’attenzione degli insegnanti sarà perciò mirata a favorire la creazione di un clima interattivo nella classe che consenta di rispondere ai bisogni personali di socialità, stima e appartenenza, offrendo la possibilità di sviluppare le competenze socio-affettive e socio-operative che consentano di vivere positivamente l’esperienza scolastica e costruire progressivamente la propria identità all’interno di relazioni significative con gli altri. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

19 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
PRINCIPI PROCEDURALI ATTIVARE COMPRENDERE SOTTOLINEARE IL POSITIVO RIDIMENSIONARE L’INSUCCESSO RESPONSABILIZZARE (Girelli C., Costruire il gruppo, pp.84-92) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

20 INCORAGGIAMENTO ESPERIENZE DI SUCCESSO REALI FIDUCIA IN SE’ STESSI
La considerazione dell’errore Il circolo virtuoso Il circolo vizioso dell’insuccesso claudio girelli CTI 23 giugno 2014

21 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
CIRCOLO VIRTUOSO DEL SUCCESSO AZIONE MOTIVAZIONE SUCCESSO IMMAGINE POSITIVA DI SE’ claudio girelli CTI 23 giugno 2014

22 CIRCOLO VIZIOSO DELL’INSUCCESSO
alunno insegnante Comport. Probl Non approvazione _____________ ______________ Identità negativa non accettazione claudio girelli CTI 23 giugno 2014

23 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
APPROVAZIONE (giudizio sul comportamento) __________________________ ACCETTAZIONE (giudizio sul valore della persona) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

24 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
PROFESSIONALITA’ Cambiare e formarsi riflessività Rapporti tra colleghi Professionalità plurale - collegialità Documentazione e trasferibilità Cultura comune (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp ) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

25 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
RETE: CONFRONTO FATICA LINGUAGGI/CULTURA PROFESSIONALE CONTAMINAZIONI (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp ) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

26 ATTIVITA’/ALUNNO DISABILE
adattamento ALUNNO ATTIVITA’: generazione claudio girelli CTI 23 giugno 2014

27 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA RISORSA COMPAGNI Cooperative learning Tutoring Relazione d’aiuto claudio girelli CTI 23 giugno 2014

28 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
OLTRE LE PAROLE Tempi Spazi Materiali : Curare la scena e la trama, non solo il testo claudio girelli CTI 23 giugno 2014

29 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
QUALE SCUOLA LA DIDATTICA PRIMA DI ESSERE UNA QUESTIONE TECNICA E’ UNA QUESTIONE POLITICA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

30 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
QUALE IDEA DI SCUOLA HO? QUALE IDEA DI SOCIETA’? QUALI SONO I COMPITI DELLA SCUOLA? QUAL E’ IL RUOLO DELL’INSEGNANTE? PERCHE’ VOGLIO FARE L’INSEGNANTE? E DI SOSTEGNO? claudio girelli CTI 23 giugno 2014

31 CONSENTONO L’INCLUSIONE, LA NORMATIVA NON E’ SUFFICIENTE.
NON OGNI SCUOLA NON OGNI DIDATTICA CONSENTONO L’INCLUSIONE, LA NORMATIVA NON E’ SUFFICIENTE. OCCORRE CULTURA PROFESSIONALE E CONDIZIONI ISTITUZIONALI claudio girelli CTI 23 giugno 2014

32 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
I DUE GRANDI PARADIGMI FUNZIONALISTA ANTROPOCENTRICO L’INDISPENSABILE L’UTILE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

33 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
SCUOLA COME CONTESTO SIGNIFICATIVO PER LA CRESCITA DI CIASCUNO claudio girelli CTI 23 giugno 2014

34 COSA DEVE GARANTIRE LA SCUOLA?
La risposta alla moda? Soddisfare le richieste del cliente L’utile? Soddisfare le richieste del mercato del lavoro L’indispensabile? Rispondere al bisogno di crescita della persona claudio girelli CTI 23 giugno 2014

35 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
PROSPETTIVE PROPORZIONALE FUNZIONALISTA ANTROPOCENTRICA La scuola deve guardare a ciò che chiede la maggioranza La scuola deve guardare all’evoluzione del mercato La scuola deve guardare alla qualità dell’esperienza umana MODA UTILE INDISPENSABILE La scuola ha senso se riscuote il consenso La scuola ha senso se prepara al dopo La scuola ha senso se aiuta a trovare senso all’esperienza umana Prospettiva consumistica Prospettiva utilitaristica Prospettiva culturale, personalistica Riferimento: la domanda Riferimento: il mercato, l’economia Riferimento: la persona supermercato impresa comunità claudio girelli CTI 23 giugno 2014

36 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
DA SCUOLA DELL'UNIFORMITA' DIRITTO ALLO STUDIO A SCUOLA COME SERVIZIO ALLO SVILUPPO DELLE POTENZIALITA' DI OGNUNO SUCCESSO FORMATIVO claudio girelli CTI 23 giugno 2014

37 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
NON OGNI SCUOLA RIESCE A RENDERE SIGNIFICATIVA LA PRESENZA DI OGNI ALUNNO A LIVELLO COGNITIVO, RELAZIONALE E ANCHE PSICOLOGICO DA: -scuola centrata sull’insegnamento, -alunno come destinatario, -successo scolastico, -discipline come fine. A - scuola centrata sull’apprendimento, - alunno come protagonista, -successo formativo, -discipline come mezzo. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

38 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
QUALE DIDATTICA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

39 DALL’INSEGNAMENTO ALL’APPRENDIMENTO
MODELLO DIDATTICO APPRENDIMENTO NON ‘IMPARAMENTO’ DISCIPLINE NON MATERIE ESPERIENZA SCOLASTICA COME ESPERIENZA GLOBALE: COGNITIVA, AFFETTIVA, RELAZIONALE (Girelli C., Promuovere l’inclusione scolastica,pp ) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

40 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
I A I A-A-A… claudio girelli CTI 23 giugno 2014

41 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
RUOLO ATTIVO DI RIELABORAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO STRATEGIA GENERALE -RICEVE INFORMAZIONI -RIELABORA A PARTIRE DALLA PROPRIA MATRICE COGNITIVA -SVILUPPA ATTITUDINI E MATURA IL SOGGETTO COMPIE QUESTA AZIONE MEDIANTE 'SISTEMI SIMBOLICI' SIMBOLO SOGGETTO REALTA' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

42 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA FORMATIVITA' CULTURALE DELLA SCUOLA STA NELLA CAPACITA' DI ARRICCHIRE INTENZIONALMENTE I SISTEMI SIMBOLICI (= DISCIPLINE ) DELLA PERSONA IN MODO DA CONSENTIRLE DI INTERAGIRE CON LA REALTA' IN MODO DIFFERENZIATO ED EFFICACE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

43 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
SOGGETTO SINTASSI (METODI E LINGUAGGI) DISCIPLINA SOSTANZA (CONTENUTI) SINTASSI SOSTANZA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

44 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
L'AZIONE-INSEGNAMENTO SI DEFINISCE COME REGOLAZIONE DEGLI ELEMENTI CHE COMPONGONO LA STRUTTURA DELL'INSEGNAMEN-TO FINALIZZATA ALL'APPRENDIMEN-TO claudio girelli CTI 23 giugno 2014

45 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
- RAPPRESENTAZIONE + ATTIVI ESP. DIRETTA ICONICI IMMAGINI ANALO- GICI GIOCHI SIMULAZ. SIMBOLI CI CONCET- TI + REALTA' - claudio girelli CTI 23 giugno 2014

46 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA CLASSE ESP. COGNITIVA Sviluppo cognitivo SOCIO- AFFETTIVA Sviluppo sociale e affettivo L’ALTRA CLASSE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

47 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA CLASSE COME GRUPPO E F I C N Z A AFFETTIVITA' SOCIALITA' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

48 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LA CLASSE COME SISTEMA La classe è maggiore della somma delle sue parti È impossibile conoscere lo studente senza conoscere la classe in cui è inserito (principio di interdipendenza) La classe è organizzata gerarchicamente Alcune classi sono flessibili e aperte, altre sono rigide e chiuse Nei sistemi il rapporto di causa-effetto non è lineare, ma circolare Principio di equifinalità: in un sistema fluido e connesso si può giungere ad un risultato partendo da punti differenti e seguendo percorsi diversi, perché esso non è determinato dal punto di partenza, ma dalla natura del processo e delle relazioni del sistema. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

49 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
IL SINGOLO E IL GRUPPO La positività del gruppo per la formazione della personalità del singolo è correlata al soddisfacimento dei BISOGNI PSICOSOCIALI INCLUSIONE/APPARTENENZA Dentro/fuori Riguarda sentimenti di importanza Essere accettati dagli altri ed essere accolti Esprime richiesta di attenzione e di riconoscimento positivo CONTROLLO In cima/in fondo Riguarda sentimenti di competenza e influenza Essere riconosciuti come competenti, capaci, degni di fiducia per le proprie capacità Esprime la richiesta di riconoscimento delle proprie capacità e di influenza sul gruppo AFFETTO Vicino/lontano Riguarda il sentirsi amati Sviluppare solidi legami emotivi con gli altri Esprime richiesta di 'calore' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

50 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
LEGGERE LA CLASSE SECONDO I BISOGNI PSICOSOCIALI Nelle singole caselle posso segnalare comportamenti oppure posso esprimere solamente un giudizio che indica il raggiungimento, secondo il mio parere di quel bisogno da parte di quel ragazzo. La lettura della tabella si presta a considerazioni circa i singoli e l'intero gruppo. PROGETTARE INTERVENTI A livello di curricolo implicito cosa favorisce il soddisfacimento dei singoli bisogni? Ci sono attività specifiche/situazioni di vita di classe che possono contribuire a soddisfare i bisogni psicosociali dei singoli alunni? (Costruire il gruppo, pp.50-56) App Cont Aff. Giov Luca Sara claudio girelli CTI 23 giugno 2014

51 STRUTTURE INTERATTIVE
STRUTTURA D'INFLUSSO POTERE STRUTTURA SOCIO-AFFETTIVA AMICIZIA STRUTTURA COMUNICATIVA COMUNICAZIONE STRUTTURA DELLE ASPETTATIVE RUOLI NB: INTERDIPENDENZA DINAMICITA' OGNUNA HA UNA DIREZIONALITA‘ (Costruire il gruppo, pp ) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

52 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
UN PERCORSO DI LAVORO Inizialmente è consigliabile partire a delineare due sole strutture, quella d'influsso e socio-affettiva Non esiste una codificazione di come rappresentare queste strutture, ma ognuno ne ricerca una modalità che ha due soli vincoli: -riprodurre la propria idea -farlo in modo comprensibile ad un altro Si parte dal concentrarsi sulle domande relative alla struttura considerata (socio-affettiva), non cercando una risposta ad ogni domanda, ma lasciandosi guidare da esse nel guardare alla classe. Si inizia a posizionare sul foglio tutti i ragazzi di un'età in modo che la loro collocazione spaziale rappresenti la nostra idea della struttura socio-affettiva Si riguarderà l'insieme e si interverrà ulteriormente in modo da farlo corrispondere alla struttura socio-affettiva che secondo noi ha la classe Si aggiunge alla struttura così descritta un commento. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

53 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
Utilizzando un altro foglio si procederà a ripercorrere il processo fin qui descritto per la struttura d'influsso E' possibile anche combinare le due strutture su un unico foglio Nella entrano anche altri insegnanti, perciò queste operazioni vanno prima condotte individualmente, solo successivamente si procede al confronto e alla costruzione comune di una struttura che rappresenti il punto di vista comune, con relativo commento che sintetizzi le considerazioni fatte. Una volta 'lette' le strutture interattive della classe, si tratta di porsi degli obiettivi per migliorarle. Tempi: questo lavoro può essere elaborato quando la classe ha assunto una sua fisionomia (ottobre) per operare un'analisi della situazione di partenza e poi va ripetuto dopo cinque/sei mesi per valutarne l'evoluzione claudio girelli CTI 23 giugno 2014

54 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
STRUTTURA SOCIO-AFFETTIVA -Chi cerca di stabilire contatti e con chi? -Come ciascuno reagisce ai desideri altrui? -In che modo viene mostrata simpatia o antipatia? -Come si effettuano i riconoscimenti? -Quali sono le ragioni addotte per l’antipatia o la simpatia? -Si formano sottogruppi? -Quali interazioni si possono osservare tra maschi e femmine? -Ci sono comportamenti che hanno lo scopo di attirare l’attenzione degli altri? claudio girelli CTI 23 giugno 2014

55 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
STRUTTURA D’INFLUSSO -Le proposte di chi vengono accettate, respinte, boicottate? -La comunicazione di chi rimane senza eco? -Gli interventi di chi vengono valorizzati? -Gli interventi di chi cadono inascoltati o sono accettati con ironia e sarcasmo? -Chi aspetta sempre il supporto o l’orientamento di qualche compagno? -Verso chi si manifesta più spesso l’approvazione? -Chi si conforma passivamente alle idee degli altri? claudio girelli CTI 23 giugno 2014

56 Tutto conta Non è necessario fare altro, ma in altro modo
claudio girelli CTI 23 giugno 2014 C. Girelli, Costruire il gruppo, pp.75-83

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…e non si deve cominciare da cose grandi. La comunità può cominciare con te, dal tuo modo di pensare. (T.J.Sergiovanni, Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma 2000.) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

58 claudio girelli CTI 23 giugno 2014
BIBLIOGRAFIA I.FIORIN, La relazione didattica. Insegnamento e apprendimento nella scuola che cambia, La Scuola, Brescia 2004 I.FIORIN, La buona scuola. Processi di riforma e nuovi orientamenti didattici, La Scuola, Brescia 2008 C. GIRELLI, Costruire il gruppo. La promozione della dimensione socio-affettiva nella scuola, La Scuola, Brescia 2006, 2° ediz C.GIRELLI, (a cura di), Promuovere l’inclusione scolastica, La Scuola, Brescia 2011 H.FRANTA, A.R. COLASANTI, L’arte dell’incoraggiamento, Carocci, Roma 1991 L.MORTARI, Ricercare e riflettere. La formazione del docente professionista, Carocci, Roma 2009 L.MORTARI, Dire la pratica, Bruno Mondadori, Milano 2010 T.J. SERGIOVANNI, Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma 2000 claudio girelli CTI 23 giugno 2014


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