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Problemi del linguaggio nella valutazione VERSIONE MAGGIO 2014 Nota dell’Autore: Le figure che seguono hanno la funzione di supporto.

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Presentazione sul tema: "Problemi del linguaggio nella valutazione VERSIONE MAGGIO 2014 Nota dell’Autore: Le figure che seguono hanno la funzione di supporto."— Transcript della presentazione:

1 claudio.bezzi@me.com Problemi del linguaggio nella valutazione VERSIONE MAGGIO 2014 Nota dell’Autore: Le figure che seguono hanno la funzione di supporto grafico a lezioni in presenza; è possibile che risultino poco comprensibili senza il commento diretto di Claudio Bezzi

2 claudio.bezzi@me.com IL LINGUAGGIO È SEMPRE AMBIGUO O, COME DICONO I LINGUISTI, VAGO. CIÒ PONE PROBLEMI SPECIFICI, ANCHE DI NATURA OPERATIVA, AI VALUTATORI Prima parte - Il linguaggio: centralità e ambiguità

3 claudio.bezzi@me.com Centralità del linguaggio la definizione del mandato col committente è negoziata su base dialogica; dati e informazioni sono sempre e solo testi; l’analisi dei dati e informazioni è sempre una questione di interpretazione; qualunque uso della valutazione avviene su base negoziale, dialogica, interpretativa. Tutto ciò che facciamo in valutazione ha a che fare col linguaggio:

4 claudio.bezzi@me.com 2 esempi: /Obiettivo/ e /Qualità/ /Obiettivo/ =  (sostantivo) scopo da perseguire;  (aggettivo) oggettivo, certo;  (sostantivo) strumento di precisione /Qualità/ =  insieme delle caratteristiche di un prodotto o servizio  caratteristiche positive, di eccellenza, di un prodotto o servizio Scopo oggettivamente perseguibile

5 claudio.bezzi@me.com Altri possibili esempi Indicatore:  segnale;  un numero, una misurazione dell’evaluando;  un concetto con un rapporto semantico con l’evaluando. Realismo:  consapevolezza di come vanno le cose effettivamente;  positivismo (dispregiativo);  paradigma valutativo di moda

6 claudio.bezzi@me.com NELLE TECNICHE DI VALUTAZIONE BASATE SU GRUPPI (FOCUS GROUP, BRAINSTORMING, ETC.) SI HA L’ILLUSIONE DI UNA CONVERGENZA (O DI UN CONSENSO) CHE SPESSO E’ SOLO NOMINALE Seconda parte - Problemi di significazione entro i gruppi

7 claudio.bezzi@me.com * Questa e le prossime figure si basano su un’esperienza di valutazione di risultato dei Ser.T. di Modena, per il sistema informativo dell’Emilia-Romagna (2006), realizzata da Claudio Bezzi e Gianni Morandi. La comunicazione nei gruppi- 1* Attore sociale 2 (p.es. il professionista del SerT) Attore sociale 3 (p.es. l’utente) Giudizio sull’esito del trattamento Attore sociale 1 (p.es. il legislatore)

8 claudio.bezzi@me.com Idea ritenuta “errata” da ricondurre alla ragione (indicando l’errore, adeguando la comunicazione, ecc.) La comunicazione nei gruppi- 1bis Attore sociale 2 Attore sociale 3 Attore sociale 1

9 claudio.bezzi@me.com Attore sociale 2 Attore sociale 3 Attore sociale 1 La comunicazione nei gruppi- 2

10 claudio.bezzi@me.com A B C A B C A B C Attore sociale 1 Attore sociale 2 Attore sociale 3 La comunicazione nei gruppi- 2bis

11 claudio.bezzi@me.com A B C A B C A B C Attore sociale 1 Attore sociale 2 Attore sociale 3 Esempio di dimensione: Riduzione della dipendenza da sostanze (dimensione del concetto “Esito del trattamento perseguito”) La soluzione è formale, ignora le prospettive semantiche diverse, e si affida a una presunta identità grammaticale e sintattica, generalmente stabilita dal valutatore La comunicazione nei gruppi- 2ter

12 claudio.bezzi@me.com A B C A B C A B C Attore sociale 1 Attore sociale 2 Attore sociale 3 La comunicazione nei gruppi - 3

13 claudio.bezzi@me.com A A Attore sociale 1 Attore sociale 2 Attore sociale 3 Per Attore 2 questa parte è dimensione A, mentre per Attore 1 faceva parte della dimensione B Per Attore 3 la dimensione A è molto più ristretta, e in buona parte non coincidente rispetto ad Attore 1 e 2 La comunicazione nei gruppi- 3bis

14 claudio.bezzi@me.com A A Attore sociale 1 Attore sociale 2 Attore sociale 3 Riduzione della dipendenza da sostanze (dimensione del concetto “Esito del trattamento perseguito”) 1: riconoscere la diversità concettuale 2: esplorare il reciproco campo semantico 3: ri-negoziare un campo semantico condivisibile Condivisione semantica negoziata fra gli attori, fra reciproche concessioni e rinunce ideologiche; ha un valore molto autoreferenziale e contestuale Parte condivisa La comunicazione nei gruppi- 3ter

15 claudio.bezzi@me.com Nucleo di significati (su ciò che costituisce risultato) che agli attori appare condivisibile Elemento sostenuto da un solo attore Elementi condivisi da alcuni attori La comunicazione nei gruppi- 4

16 claudio.bezzi@me.com Vettore tecnico sanitario Vettore tecnico psicologico Vettore organizzativo Dimensione valoriale x (positiva) Dimensione valoriale x (negativa) Altro vettore Strumenti e finalità sono patrimonio comune e il giudizio sul risultato è condiviso Consenso tecnico e valoriale parziale. Il giudizio sul risultato è assunto ‘con riserva’ ‘Buone ragioni’ non condivise. Giudizio sospeso da ridiscutere La comunicazione nei gruppi- 4bis

17 claudio.bezzi@me.com Terza parte – La “punteggiatura” co m unicativa PROVVISORIO

18 claudio.bezzi@me.com C 1  M 1  R 1  C 2  M 2  R 2  C 3  M 3  R 3  … 1 2 3 La punteggiatura - 1 M1M1 R1R1 C1C1 T1T1 M2M2 R2R2 C2C2 T2T2

19 claudio.bezzi@me.com La punteggiatura - 2 1 2 3 CMCMCMRCRCRCMRMRMRCMCMCM RCRCRCMRMRMRCMCMCMRCRCRCMRMRMR C 1  M 1  R 1  C 2  M 2  R 2  C 3  M 3  R 3  …

20 claudio.bezzi@me.com C 1  M 1  R 1  C 2  M 2  R 2  C 3  M 3  R 3  … Moderator C 2bis  M 2bis  R 2bis  C 3bis  … La punteggiatura - 2

21 claudio.bezzi@me.com 1 22 33 Moderator C 2bis  M 2bis  R 2bis  C 3bis  … 2 3 Scostamento I Moderator nella punteggiatura C 1  M 1  R 1  C 2  M 2  R 2  C 3  M 3  R 3  …


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