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La crisi del Trecento di Amedeo Feniello

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Presentazione sul tema: "La crisi del Trecento di Amedeo Feniello"— Transcript della presentazione:

1 La crisi del Trecento di Amedeo Feniello
(Istituto storico italiano per il Medioevo)

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3 caos collasso ENTROPIA disordine decadimento MARGINE DEL CAOS
Processi di apprendimento Il tutto è superiore alla somma delle sue parti Intelligenza distribuita Coevoluzione Reti MARGINE DEL CAOS caos collasso ENTROPIA disordine decadimento MARGINE DEL CAOS Configurazioni Interazioni Auto-organizzazione adattativa Sistemi complessi L’informazione come risorsa

4 CAOS ORDINE ORGANIZZAZIONE

5 Il Trecento come periodo di crisi
Crisi degli assetti economici Crisi demografica Crisi agraria Epidemie Guerre Rivolte contadine

6 Le finanze

7 Trittico del fieno (Ieronimus Bosch)

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9 La crisi demografica

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11 La popolazione europea nel basso medioevo: stagnazione nella prima metà del Trecento

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13 Numero dei centri abitati
Area a.1323 a.1505 Terra di Lavoro-Molise 407 281 Principato Ultra 163 149 Principato Citra 155 134 Terra di Bari 55 59 Terra d’Otranto 220 161 Capitanata 152 69 Calabria settentrionale 253 114 Calabria meridionale 139 131 Abruzzo Ultra 334 120 Abruzzo Citra 302 147 Basilicata 158 97 Tot. 2338 1462

14 La Peste

15 Yersinia o Pasteurella pestis, bacillo scoperto nel 1894
Cenni di fisiopatologia della peste. Le risultanze attuali della ricerca scientifica Yersinia o Pasteurella pestis, bacillo scoperto nel 1894 Agente patogeno che si annida in piccoli roditori, infettati da altri roditori già infetti attraverso la pulce dei ratti (Xenopsylla Cheopis Roth): trasmissione “omologa” Se la pulce colpisce il rattus norvegicus (topo delle chiaviche), la malattia resta endemica. Se colpisce il rattus rattus, l’agente patogeno arriva più vicino ai luoghi di insediamento umano (case, magazzini, cantine, stive delle navi). La pulce del ratto ha potere patogeno anche sull’uomo

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20 L’impatto della peste sulle città: l’Italia
In alcuni casi il calo è progressivo e continua nei decenni successivi (Firenze da a a inizi Quattrocento) L’intera Toscana da del 1340 a del primo Quattrocento (anche per motivi politici: Firenze conquista e “deprime” Pisa, Pistoia, Arezzo, S. Gimignano…) Firenze ritorna agli abitanti pre-peste nel Settecento (Venezia a inizi Cinquecento)

21 L’impatto della peste sulle città: l’Europa
La peste arriva più tardi, dura più a lungo ( ), complessivamente incide di meno Nel Brabante e in Olanda le città continuano a crescere (nell’anno 1400, tasso di urbanizzazione al 35%, simile alla Toscana) In area tedesca esistevano solo 5-6 città (la più grande è Colonia, abitanti nel 1400). L’economia urbana non soffre molto nel lungo periodo Wüstungen (abbandoni di villaggio) attribuiti alla peste

22 L’impatto della peste sulle città: l’Europa
Francia: impatto grave delle pesti successive a quella del 1348 Avignone: morti metà degli abitanti Normandia: calo del 53% fra 1314 e 1380 Parigi: perdita di abitanti di circa un terzo (nel secolo successivo al 1348) Isole britanniche: da 5 milioni ante 1348 a 3 milioni (e a ,2,3 milioni nel corso del Quattrocento)

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24 La crisi demografica ha effetti su prezzi e salari
Dopo il 1348 La crisi demografica ha effetti su prezzi e salari I prezzi dei cereali calano I salari crescono per la concorrenza tra gli imprenditori che si contendono i pochi lavoratori (In questo senso l’alleggerimento della pressione demografica rappresenta una imprevista possibilità di prosperità per i sopravvissuti)

25 La guerra

26 Cento anni di guerra

27 I riadattamenti funzionali

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29 Un sistema auto-organizzato adattativo:
le aziende di Francesco di Marco Datini (fine XIV-inizio XV secolo)

30 Il sistema di aziende di Francesco di Marco Datini

31 L’informazione come risorsa: Le lettere da Gaeta dell’azienda Datini (1397-1405)
Firenze Pisa Genova Livorno Barcellona Maiorca Valenza Londra Portinari Spini Lottieri Mazzetti Bardi Gori Tigliamochi 387 lettere


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