La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Cambiamenti climatici – Da Lima a Parigi Roma - 16 gennaio 2015 Natale Massimo Caminiti 1.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Cambiamenti climatici – Da Lima a Parigi Roma - 16 gennaio 2015 Natale Massimo Caminiti 1."— Transcript della presentazione:

1 Cambiamenti climatici – Da Lima a Parigi Roma - 16 gennaio 2015 Natale Massimo Caminiti 1

2 L’ultimo rapporto di valutazione sul cambiamento climatico dell’IPCC presentato a ottobre (che rappresenta l’opinione della quasi totalità degli scienziati), ritiene che: il cambiamento climatico è in atto ed è dovuto alle attività umane. Se non si interviene tutti gli scenari prevedono un aumento della temperatura media terrestre tra i 4 e 5°C Per contrastarlo e necessario mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2 °C Oggi esistono le tecnologie e le risorse economiche necessarie. Bisogna intervenire subito per evitare rischi maggiori e contenere i costi necessari. Gli aspetti scientifici

3 Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile: La temperatura rispetto alla media 1961-1990 è aumentata La media delle ultime 3 decadi e la più alta dal 1850 Gli aspetti scientifici – I cambiamenti osservati

4 Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile: La presenza di neve primaverile è diminuita Il contenuto di calore nella parte superficiale degli oceani è aumentato L’estensione del ghiaccio artico è diminuito Il livello del mare è aumentato

5 Global mean warming since 1951 (°C) L’influenza umana sul sistema climatico è chiara L’aumento di temperatura osservato dal 1951 è di circa 0,6-0,7°C L’influenza umana e stata quasi sicuramente (extremely likely : 95% di probabilità) la causa dominante dal 1950 Gli aspetti scientifici – Le cause

6 Gli aspetti scientifici – Le previsioni La temperatura media superficiale del pianeta nello scenario RCP 2.6 (475 ppm CO 2 eq.) aumenterà di circa 1 °C al 2100 rispetto alla media 1985-2005 nello scenario RCP 8.5 (1313 ppm CO 2 eq.) aumenterà di circa 4 °C al 2100 rispetto alla media 1985-2005

7 Il livello del mare rispetto alla media 1986-2005 nello scenario RCP 2.6 aumenterà di circa 45 cm nello scenario RCP 2.8 aumenterà di circa 75 cm Gli aspetti scientifici – Le previsioni

8 Gli aspetti scientifici – I limiti Relazioni tra emissioni annuali, temperatura ed concentrazioni GHG al 2100 A fine secolo le emissioni nette di GHG devono annullarsi

9 Gli aspetti scientifici – I limiti Per limitare il cambiamento climatico è necessario una sostanziale e consistente riduzione delle emissioni GHG al 2010 abbiamo emesso cumulativamente 1500 (GtCO 2 ) al 2100 possiamo emettere fino a 2500 (GtCO 2 ) cioè altri 1000 (GtCO 2 ) Annualmente emettiamo circa 40 GtCO 2

10 Per rimanere sotto i 2°C al 2100 sono necessarie emissione nette nulle Gli aspetti scientifici – Mitigazione

11 N. M. Caminiti 11 Source: Towards a comprehensive climate change agreement in Copenhagen COM(2009) 39 final, Brussels, 28.1.2009 anni o GHG BAU Obiettivo paesi sviluppati Acquisto di crediti attraverso il mercato del carbonio Emissioni effettive Politiche nazionali Emissioni Paesi Sviluppati Meccanismo riduzioni GHG t CO 2 Impegni riduzione GHG Paesi Sviluppati e Altri

12 N. M. Caminiti 12 Source: Towards a comprehensive climate change agreement in Copenhagen COM(2009) 39 final, Brussels, 28.1.2009 Emissioni Paesi in via di Sviluppo Tempo GHG BAU Azioni proprie, autonome Emissioni effettive Azioni che generano crediti per trasferimenti attraverso il mercato del carbonio, ai paesi sviluppati Azioni proprie, finanziate da paesi sviluppati Obiettivo paesi in via di sviluppo Meccanismo riduzioni GHG Impegni riduzione GHG Paesi In Via di Sviluppo t CO 2 anni o

13 Gli aspetti scientifici – Impatto Anche sotto i 2 °C ci sono rischi

14 Lo schema dell’intervento

15 L’impegno istituzionale internazionale Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) Strumento Adozione, entro il 2015 con valore a partire dal 2020, di un protocollo, di uno strumento legale o altro tipo di accordo con valore legale, per la riduzione dei gas serra. Obiettivo la stabilizzazione delle concentrazioni di gas serra, a livelli tali da prevenire pericolose antropogeniche interferenze con il sistema climatico.

16 L’impegno istituzionale internazionale - Lima Decisione Lima call for Climate Action Annex – Elements for a draft negotiating text Annex - Informations Paesi da coinvolgere Coinvolgimento di tutti i paesi seguendo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità alla luce delle differenti circostanze nazionali Accordo Bilanciato: Trattare in maniera bilanciata tute le tematiche soggette a negoziazione: Mitigazione, adattamento, aspetti finanziari, sviluppo e trasferimento tecnologico, sviluppo delle capacità amministrative e gestionali Finanziamenti Maggiore sforzo finanziario dei PI verso i PVS, in particolare quelli più vulnerabili, coinvolgendo anche altri Paesi (non solo PI). Apprezzamenti per il Green Climate Fund che hanno superato i 10 miliardi di dollari. Buon risultato anche se ancora lontano dai 100 miliardi di dollari all’anno indicati a regime per il 2020 e lontano dalla quantità di investimenti necessari. Loss and damage Confermato il meccanismo di perdite (economiche) e danni (ambientali), da associare alle iniziative di adattamento, che affronti le tematiche delle perdite economiche e dei danni associati agli eventi estremi (tifoni, etc.) e agli eventi di lenta insorgenza, nei paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili.

17 L’impegno istituzionale internazionale Lima Tempi di comunicazione impegni Si invitano le parti a comunicare i loro impegni (INDCs – Intended nationally determined contributions) ) in tempo per essere valutati dalla COP 21 di Parigi (entro il primo quadrimestre del 2015 per gli Stati pronti) e in tempo per permettere al Segretariato di preparare un rapporto di valutazione entro il 1 novembre (considerando quanto comunicato dagli Stati entro il 1 ottobre). Tipologia delle comunicazione Le informazioni per essere trasparenti dovrebbero includere dati quantificabili come: anno base, tempi e/o periodi di implementazione, scopi, obiettivi, processi pianificati, assunti e approcci, metodologici, inclusi quelli per tener conto delle emissioni di gas serra di origine antropogeniche (in pratica per le informazioni da fornire non esiste un format condiviso).

18 L’impegno istituzionale internazionale - Lima Preambolo Generali/obiettivi Mitigazione Adattamento e Perdite e danni Finanza Trasferimento tecnologico Capacità gestionale e amministrativa Periodo e processi relativi agli impegni Decisione Lima call for Climate Action Annex – Elements for a draft negotiating text Annex - Informations

19 L’annex che doveva contenere le tipologie comuni, qualitative di metodo e quantitative, di dati e informazioni da comunicare da parte degli stati non viene approvato. Nella decisione si definiscono le informazioni che dovrebbero essere comunicate ma sotto la voce “Possono comprendere, a secondo dei casi, tra l’altro, questi vari vari aspetti”. Altri aspetti sono recuperati nell’Annex elementi. Mancando questo format comune risulta più difficile valutare e confrontare e rendere omogenee le varie informazioni L’impegno istituzionale internazionale - Lima Decisione Lima call for Climate Action Annex – Elements for a draft negotiating text Annex - Informations

20 L’impegno istituzionale internazionale – Verso Parigi Preambolo: A)Paesi da coinvolgere: sulla base o in evoluzione di quanto previsto dalla Convenzione (art. 3 e 4) B)Sulla base di AR5 o delle conoscenze scientifiche disponibili tra cui AR5 C)Limite dei 2°C di riduzione GHG nel meta del secolo e emissioni nette nulle alla fine del secolo D)Ruolo dell’adattamento rispetto alla mitigazione E)Risorse finanziarie, nuove, addizionali, adeguate e prevedibili in aggiunta a trasferimento tecnologico e capacity building nei PVS Annex – Elements for a draft negotiating text

21 Paesi da coinvolgere La Convenzione di Rio aveva stabilito due categorie di paesi Anne I e Non Annex I. Categorizzazione utilizzata per il Protocollo di Kyoto. I Paesi in Via di sviluppo e i Paesi emergenti sostengono che per il prossimo accordo non bisogna riscrivere la Convenzione e bisogna mantenere la stessa categorizzazione. Responsabilità comuni ma differenziate, equità e responsabilità storica Gli Usa e e altri Paesi iSviluppati ritengono che il principio deve riflettere la le circostanze attuali e future che sono dinamiche e in evoluzione e sono diverse da quelle di Rio I Paesi più vulnerabili sostengono che la situazione è cambiata che ci sono paesi emergenti che Paesi che hanno fonti fossili e materie prime che devono contribuire ed essere coinvolti sulla base della loro ricchezza e delle loro emissioni. Sostengono il principio di equità e il diritto allo sviluppo e alla solidarietà. Coinvolgimento universale dei paesi diverso da coinvolgimento uniforma LIMA Coinvolgimento di tutti i paesi (Decisa a Durban – Piattaforma di Durban) seguendo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità alla luce delle differenti circostanze nazionali L’impegno istituzionale internazionale – Verso Parigi Annex – Elements for a draft negotiating text

22 Accordo Bilanciato: Trattare in maniera bilanciata tute le tematiche soggette a negoziazione: Mitigazione, adattamento, aspetti finanziari, sviluppo e trasferimento tecnologico, sviluppo delle capacità amministrative e gestionali L’impegno istituzionale internazionale – Verso Parigi

23 Generale/obiettivi A Durban è passato il coinvolgimento di tutti i Paesi, I paesi sviluppati e quelli emergenti hanno accettato il compromesso di inserire degli obblighi a patto che venisse usato il termine “contributi”. Adesso il dibattito si sposta sulla tipologia dei contributi (mitigazione, adattamento, finanziamenti mobilitati, trasferimento di tecnologie, capacity building). Per alcuni è indispensabile definire un obiettivo globale aggregato da distribuire ai vari paesi secondo dei criteri da definire. Per altri invece gli obiettivi devono essere definiti e proposti dai vari paesi con un processo bottom up USA e Umbrella Group: Definizione di un processo dove saranno esaminati i contributi Definizione di un testo con gli elementi per definire l’accordo Definizione di un testo separato con i contributi quantitativi e le modalità politiche di ratifica. UE – approccio combinato top down e bottom up Definizione di un testo di accordo solido con obiettivi finali quantificati costruiti a partire dalle proposte dei vari paesi Definizione di un meccanismo di adozione e revisione degli impegni da qui al 2020 e dopo il 2020 PVS – approccio ibrido Accordo vincolante con periodi di impegni corti e revisionabili. Tenere conto delle responsabilità storiche, di impegni come indicatori (intensità carbonica, piani di sviluppo e di azioni, etc) e dei bisogni di sviluppo futuro dei Paesi più più vulnerabili Lima Vengono definiti gli obiettivi di riduzione a livello globale. Il dibattito fa riferimento alla riduzione del picco, indicando numeri per gli anni 2050 e a 2100 o più debolmente indicando solo le date senza numeri quantitativi. Viene inserita anche l’opzione Global emissions budget. L’impegno istituzionale internazionale – Verso Parigi Annex – Elements for a draft negotiating text

24 Sviluppo e trasferimento tecnologico Coinvolgimento di tutti i paesi seguendo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità alla luce delle differenti circostanze nazionali Finanza: Trattare in maniera bilanciata tute le tematiche soggette a negoziazione: Mitigazione, adattamento, aspetti finanziari, sviluppo e trasferimento tecnologico, sviluppo delle capacità amministrative e gestionali Capacità amministrative e gestionali Maggiore sforzo finanziario dei PI verso i PVS, in particolare quelli più vulnerabili, coinvolgendo anche altri Paesi (non solo PI) Altro Confermato il meccanismo di perdite (economiche) e danni (ambientali), da associare alle iniziative di adattamento, che affronti le tematiche delle perdite economiche e dei danni associati agli eventi estremi (tifoni, etc.) e agli eventi di lenta insorgenza, nei paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili. L’impegno istituzionale internazionale – Verso Parigi Annex – Elements for a draft negotiating text

25 L’accordo USA - Cina USA si impegna a ridurre le proprie emissioni del 26-28% al 2025 rispetto al 2005 in coerenza con una riduzione del 80% al 2050 (dichiarazione ai margini del meeting Cooperazione economica Asia Pacifico di Pechino) Usa e Cina sono responsabili del 40% delle emissioni mondiali Cina Si impegna a diminuire le emissioni ( a raggiungere il picco) entro il 2030 (se non prima) Con un contributo delle fonti rinnovabili del 20% sul totale al 2030 UNFCCC Bozza di testo su i contributi che i paesi intendono assumere a Parigi 2015 Intended Nationally Determined Contributions (INDCs)

26 Le strategie europee Decarbonizzazione dell’economia - 80% riduzione dei gas serra - 40% dei gas serra da raggiungere a livello UE 27% del consumo energetico da fonti rinnovabili a livello UE + 27% efficienza energetica 20% del consumo energetico da fonti rinnovabili - 20% di emissioni di gas effetto serra rispetto al 1990 + 20% di efficienza energetica Obiettivi 2020 Obiettivi 2030 Strategia 2050

27 Target UE al 2030 27% del consumo finale di energia al 2030 (vincolante a livello europeo) Fonti rinnovabili - 27% dei consumi primari di energia al 2030 rispetto allo scenario di riferimento (PRIMES 2008) Efficienza energetica GHG - 40% al 2030 rispetto al 1990 (vincolante) ETS – 43% al 2030 rispetto al 2005 (dal 2021 al 2030 la riduzione media annua passa dal 1,74% al 2,2%), (vincolante a livello europeo) Non-ETS – 30% al 2030 rispetto al 2005 (vincolante a livello di Stato membro)

28 368 MtCO 2 Target Italia -36% GHG al 2030 rispetto al 2005 ( di cui -31% nei settori non-ETS al 2030 rispetto al 2005) al 2030 la differenza tra lo Scenario Tendenziale (Primes, 2013 che comprende il 20-20-20) e l’obiettivo è:47Mt CO 2 eq 415 435 47 Distanza obiettivo emissioni 2030 Tendenziale Target

29 Tipologie di politiche ambientali in chiave low-carbon Standards obbligatori, limiti di legge, ecc… Strumenti di comando & controllo Patto dei sindaci, codici di condotta, ecc… Strumenti volontari Imposte (ICA), tasse (carbon tax), permessi di emissione (ETS), ecc… Strumenti economici VIA, VAS, LCA, Analisi costi benefici, ecc… Strumenti di valutazione

30 Focus su tre strumenti riguarda solo determinati settori economici. Mercato del carbonio in difficoltà per il perdurare della crisi economica. Ipotesi di backloading delle quote, per la terza fase di attuazione del Regolamento, al fine di limitare la discesa del prezzo del carbonio. EU ETS sulle fonti primarie di energia. Avrebbe ripercussioni sull’intera economia. È distorsiva della concorrenza se non attuata a livello globale. Andrebbe introdotta di pari passo ad un alleggerimento della tassazione sul lavoro Carbon Tax Imposta indiretta sui consumi, attuata secondo il meccanismo dell’IVA. Colpirebbe tutti i settori economici, in funzione del contenuto di carbonio delle fonti energetiche impiegate per la produzione, il trasporto e la distribuzione dei beni e servizi ICA - Imposta Carbonio Aggiunto

31 I sistemi ETS nel mondo

32 Limiti approccio production based L’approccio seguito finora per la mitigazione dei gas serra si ispira al principio del “Settore Sorgente”, con attribuzione di obiettivi quantificati a livello di paesi (production based) Non vengono considerate le emissioni di gas serra dovute ai consumi energetici indiretti di un paese associati al consumo di beni e servizi non prodotti nel paese L’insieme di questi elementi fa si che paesi come USA, Cina ed altri rifiutano di impegnarsi con obiettivi di riduzione vincolanti a livello nazionale, visti come una ingerenza e limitazione sulla propria crescita economica Un approccio consumption based potrebbe contribuire, per il suo carattere trasversale e non territoriale, a superare l’impasse

33 Estrazione di combustibili fossili dalle riserve geologiche Emissione di CO 2 in atmosfera senza limitazioni Paese annex B “regolato” Paese non annex B “non regolato” Estrazione di combustibili fossili dalle riserve geologiche Emissione di CO 2 limitata da obiettivi di riduzione nazionale CO 2 export Rappresentazione approccio vigente

34 Emissioni CO 2 associate al commercio internazionale Tasso di Crescita dei Trasferimenti Netti dai paesi non Annex B agli Annex B cresciuto del 17% annuo - da 0,4 Gt CO 2 (1990) a 1,6 Gt CO 2 (2008), maggiormente del Commercio Internazionale, 12% annuo. Emissioni legate al Commercio cresciute del 4,3% annuo, Maggiormente del tasso di crescita della Popolazione globale (1,4%), delle Emissioni Globali di CO 2 (2%), del PIL globale (3,6%). Fonte: Peters e al. 2011 Popolazione Emissioni globali CO2 Prodotto Interno Lordo (PIL) Emissioni legate al commercio Commercio Internazionale Trasferimenti netti da non-Annex B ad Annex B %

35 Stime Emissioni da Import-Export per paese e Settore Source: Davis and Caldeira 2010

36 Paesi Consumatori di Emissioni Fonte: Elaborazione ENEA su dati Davis and Caldeira 2010 Top 10 Paesi emettitori in base ai consumi (produzione + importazioni – esportazioni ) Emissioni Pro-capite in base ai consumi (produzione + importazioni – esportazioni ) Middle East

37 Emissioni procapite «production based»

38 38 Come funziona il meccanismo Il produttore di un bene è tenuto a mantenere una contabilità della emissione di CO 2 associata ad una linea produttiva La contabilità carbonica è comunicata all’acquirente del bene sui documenti fiscali Il consumatore finale ha traccia sulla fattura o sullo scontrino, dell’emissione di CO 2 associata alla produzione e distribuzione del bene o servizio E’ possibile utilizzare tale contabilità carbonica per un’imposizione fiscale basata sul contenuto di CO 2 Una proposta innovativa di fiscalità carbonica

39 39 Una proposta innovativa di fiscalità carbonica Produttore 1Produttore 2DistributoreConsumatore Erario Emissioni CO2 durante il processo produttivo Flusso di beni Imposta sul carbonio aggiunto (ICA) Il meccanismo dell’ ICA - Imposta sul Carbonio Aggiunto

40 40 Mondo accademico (Paul Krugman) e politico (Commissione industria senato - Massimo Mucchetti) iniziano a condividere questo approccio Anche l’UE può cambiare approccio attraverso : Inclusione nel sistema ETS degli importatori di prodotti che sono fabbricati dai settori o sottosettori determinati a norma dell’articolo 10bis (art.10 ter comma 1b Direttiva 2009 /29/CE) In Italia si potrebbe agire in tal senso nell’ambito della Delega fiscale al Governo (etichettatura, etc) L’Europa è il secondo mercato mondiale Può utilizzare questo suo ruolo nel dibattito internazionale Recente dibattito


Scaricare ppt "Cambiamenti climatici – Da Lima a Parigi Roma - 16 gennaio 2015 Natale Massimo Caminiti 1."

Presentazioni simili


Annunci Google