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Un’AC che forma… i formatori Stand C1 Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di AC Roma, 30 aprile - 2 maggio 2004.

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Presentazione sul tema: "Un’AC che forma… i formatori Stand C1 Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di AC Roma, 30 aprile - 2 maggio 2004."— Transcript della presentazione:

1 Un’AC che forma… i formatori Stand C1 Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di AC Roma, 30 aprile - 2 maggio 2004

2 2 Ripartire dalla persona significa accompagnare ciascuno - con le proposte, con gli strumenti, con l’impostazione di fondo - a vivere un cammino formativo personale che può attingere alla pluralità di itinerari che fanno ricco e articolato il cammino dell’Azione Cattolica, nella convinzione che la sintesi di tutto deve avvenire nella coscienza e che ciascuno deve essere aiutato a giungere ad essa. Per questo si riparte dalle persone degli educatori: figure forti, ricche di esperienza cristiana ed associativa, capaci di accompagnare con autorevolezza e con discrezione il cammino di vita dei propri fratelli. Ripartire dalla persona in questo caso significherà sostenere gli educatori di oggi e preparare per domani una generazione nuova di educatori disposti e capaci di coinvolgersi in questa splendida avventura. Progetto formativo AC, Introduzione

3 3 Il progetto formativo dell’Azione Cattolica ruota attorno a tre importanti figure: gli educatori i responsabili gli assistenti

4 4 gli educatori L’ educatore svolge un compito in cui la relazione è caratterizzata dall’asimmetria tipica del rapporto educativo. L’ animatore indica colui che anima un gruppo di adulti. Qui il percorso formativo si caratterizza soprattutto come ricerca condivisa alla quale l’animatore partecipa offrendo contenuti, facendo proposte e suggerendo esperienze, in grado di far progredire il cammino comune.

5 5 è un testimone della fede che comunica, della Chiesa di cui è parte, dell’associazione cui aderisce ha compiuto un personale cammino di fede e ha operato scelte importanti di vita è parte viva di una comunità e di un’associazione, che esprime attraverso di lui la propria responsabilità educativa sa stare in ascolto dello Spirito è capace di relazioni discrete e propositive ha scelto il servizio educativo come risposta ad una chiamata L’ educatore/animatore

6 6 i responsabili Il loro compito specifico, sul piano formativo, è quello di curare che il carisma dell’AC venga vissuto nella sua autenticità e possa essere proposto e comunicato in modo vero alle persone e alla comunità. Il responsabile ha cura di suscitare vocazioni educative, di far funzionare tutti quei luoghi collegiali che consentono un’azione educativa pensata e condivisa. Per questo, sia a livello diocesano che parrocchiale, è preziosa la figura di un incaricato per la formazione.

7 7 gli assistenti Il servizio degli assistenti è decisivo rispetto alla formazione. Sono fratelli di fede che accompagnano nel cammino spirituale le persone e l’associazione. Oggi è necessario che essi si rendano disponibili in primo luogo all’accompagnamento spirituale e a quell’azione che consente di cogliere il valore spirituale della vita associativa; che aiutino a vivere la dimensione profonda di esperienze ecclesiali non sempre facili; che si accompagnino alle persone per portare l’esistenza al confronto con il Vangelo e con il suo orizzonte. In particolare essi devono sostenere le persone nei passaggi dell’esistenza e della fede e fare in modo che ciascuno sia aiutato ad essere fedele agli impegni che la vita associativa propone: gli esercizi spirituali, l’elaborazione di una propria regola di vita, scelte di impegno particolare.

8 8 La loro formazione Crediamo che, al di là del modo con cui ciascuno è diventato educatore o responsabile in AC, il momento in cui assumiamo il nostro compito con maturità è quello in cui decidiamo di fare un cammino specifico di preparazione. A un educatore servono: competenze relazionali un’ organica assimilazione dei contenuti della fede competenze culturali Il percorso più adatto a raggiungere questi obiettivi è quello del laboratorio

9 9 Questa formazione deve essere integrata da quella che avviene direttamente attraverso la pratica educativa. Perché questo avvenga è necessario che essa sia sostenuta e accompagnata da un duplice riferimento: figure di tutor: messi a disposizione soprattutto a livello diocesano, un gruppo di educatori: potrebbero essere tutti gli educatori e animatori di una parrocchia o di una unità pastorale. Oltre a questa formazione di base è auspicabile che ogni educatore affronti ogni anno un tema formativo di vasto respiro.

10 10 I luoghi della formazione degli educatori sono molteplici. I diversi livelli della vita associativa assolvono – ciascuno a modo proprio e in forma complementare – diversi compiti e funzioni. L’associazione parrocchiale : il gruppo degli educatori L’associazione diocesana : momenti strutturati di formazione di base e di formazione permanente Il livello regionale : collegamento tra le esperienze educatori esistenti nelle diocesi Il livello nazionale : qualificazione degli incaricati diocesani per la formazione, strumenti ed esperienze formative con valore di esemplarità


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