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La corrente elettrica continua

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Presentazione sul tema: "La corrente elettrica continua"— Transcript della presentazione:

1 La corrente elettrica continua
Unità 12 La corrente elettrica continua 5D

2 1. L'intensità della corrente elettrica
Si chiama corrente elettrica un moto ordinato di cariche elettriche. In un filo metallico (come il filamento di una lampadina) le cariche in moto sono gli elettroni, negativi . xxxxxx 5D

3 L'intensità della corrente elettrica
Un moto di cariche è simile al moto di un liquido. xxxxxx 5D

4 L'intensità di corrente
L'intensità di corrente elettrica è il rapporto tra la carica che attraversa una sezione S di un conduttore nell'intervallo di tempo t, e l'intervallo di tempo stesso. Q è la somma delle cariche positive e di quelle negative che attraversano S. xxxxxx 5D

5 L'intensità di corrente
Per esempio: se in t = 0,10 s passa una carica Q = 0,050 C, l'intensità di corrente i è: L'unità di misura nel S.I. è l'ampere (A): una corrente di 1 A trasporta 1 C al secondo. Strumenti di misura: amperometro analogico e digitale xxxxxx 5D

6 Il verso della corrente
Per convenzione, il verso della corrente elettrica è quello in cui si muovono le cariche positive: la corrente si muove da punti a potenziale maggiore verso punti a potenziale minore; il moto degli elettroni in un metallo avviene nel verso opposto a quello fissato per la corrente convenzionale. xxxxxx 5D

7 Dalla definizione di i si ha:
La corrente continua Una corrente si dice continua quando la sua intensità è costante nel tempo. Su alimentatori a corrente continua o altri dispositivi (es. pila stilo) compare l'indicazione “DC” (direct current). Dalla definizione di i si ha: In corrente continua, la carica Q e il tempo t sono direttamente proporzionali. xxxxxx 5D

8 2. I generatori di tensione e i circuiti elettrici
Un dislivello in un fluido determina una corrente di liquido che continua finché la differenza di livello non si annulla. xxxxxx 5D

9 I generatori di tensione e i circuiti elettrici
Un dislivello di liquido provoca una corrente; in modo simile, la differenza di potenziale V causa una corrente elettrica: essa fluisce finché V = 0; la pompa idraulica ristabilisce il dislivello portando il liquido dal livello più basso a quello più alto; analogamente, un generatore di tensione mantiene ai suoi capi un V costante nel tempo. xxxxxx 5D

10 I generatori di tensione e i circuiti elettrici
Si chiama generatore ideale di tensione continua un dispositivo che mantiene ai suoi capi un V costante, per un tempo indeterminato, indipendentemente dalla corrente che fluisce. Il suo funzionamento è analogo a quello della pompa idraulica: preleva le cariche positive (convenzionali) dai punti a potenziale più basso (-) per riportarle ai punti a potenziale maggiore (+). xxxxxx 5D

11 I circuiti elettrici Un circuito elettrico è un insieme di conduttori connessi in modo continuo e collegati a un generatore. xxxxxx 5D

12 Ciascun elemento di un circuito è rappresentato da un simbolo.
I circuiti elettrici Ciascun elemento di un circuito è rappresentato da un simbolo. Se il circuito è chiuso (senza interruzioni) c'è passaggio di corrente; se è aperto non vi fluisce corrente. xxxxxx 5D

13 Collegamento in serie Più conduttori sono connessi in serie se sono posti in successione tra loro. In essi fluisce la stessa corrente elettrica. xxxxxx 5D

14 Collegamento in parallelo
Più conduttori sono connessi in parallelo se hanno sia le prime che le seconde estremità connesse tra loro. Ai loro capi c'è la stessa differenza di potenziale. xxxxxx 5D

15 Collegamento in serie e parallelo
Le lampadine dell'albero di Natale sono connesse in serie: se una si rompe, il circuito si apre, non passa più corrente e tutte si spengono; gli elettrodomestici dell'impianto di casa sono connessi in parallelo: sono tutti indipendenti. xxxxxx 5D

16 3. La prima legge di Ohm Vediamo sperimentalmente come varia l'intensità di corrente in un conduttore, quando varia V ai suoi capi. xxxxxx 5D

17 I conduttori hanno comportamenti molto vari:
La prima legge di Ohm Otteniamo la curva caratteristica del conduttore riportando i dati in un grafico V-i. I conduttori hanno comportamenti molto vari: xxxxxx 5D

18 La prima legge di Ohm G.S. Ohm scoprì che per molti conduttori, tra cui i metalli e le soluzioni di acidi, basi e sali, la curva caratteristica è una retta che passa per l'origine: tali conduttori sono detti ohmici. xxxxxx 5D

19 La retta passante per l'origine rappresenta la
La prima legge di Ohm La retta passante per l'origine rappresenta la Prima legge di Ohm: nei conduttori ohmici l'intensità di corrente è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai loro capi. La resistenza elettrica R si misura in ohm (): xxxxxx 5D

20 LA RESISTENZA ELETTRICA
Definisco una nuova grandezza detta RESISTENZA R del conduttore, tale che: R misura la DIFFICOLTA’ da parte del conduttore a far passare I xxxxxx

21 I resistori Un conduttore ha la resistenza di 1 ohm quando viene attraversato dalla corrente di 1 A, se sottoposto alla differenza di potenziale di 1 V. I componenti elettrici che seguono la prima legge di Ohm sono chiamati resistori; negli schemi elettrici, un resistore viene rappresentato dal simbolo in figura: xxxxxx 5D

22 INTERPRETAZIONE MICROSCOPICA DI R
Microscopicamente una carica è ostacolata nel suo moto entro conduttore Dalle altre cariche Dai protoni dei nuclei URTI dei portatori di corrente contro il reticolo cristallino del conduttore xxxxxx

23 misurata da R DA COSA DIPENDE TALE DIFFICOLTA’?
Caratt.fisiche del conduttore (tipo e disposizione dei legami, dislocazione dei nuclei) Lunghezza l del conduttore (l , R ) Sezione S del conduttore (S , R) xxxxxx

24 SECONDA LEGGE DI OHM  = RESISTIVITA’del materiale (rende conto della dip. di R dal materiale e dalla sua T)  dipende da T xxxxxx 5D

25  = 0(1+T) Dipendenza di  da T
Se T è alta, il materiale ha particelle con grande agitazione termica  più difficile moto cariche all’interno e quindi  deve aumentare  = 0(1+T) xxxxxx 5D

26 4. I resistori in serie e in parallelo
La resistenza equivalente Req di una rete di resistori è quella di un singolo resistore che, sottoposto alla stessa V, assorbe dal generatore la stessa i. Se chiamiamo ieq la corrente assorbita, si ha: xxxxxx 5D

27 L'intensità della corrente in entrambi i conduttori è uguale:
Resistori in serie L'intensità della corrente in entrambi i conduttori è uguale: xxxxxx 5D

28 Resistori in serie Invece il V totale è la somma delle singole differenze di potenziale ai capi di R1 e R2: Poiché è e , si ha: , dunque xxxxxx 5D

29 Nel caso di due resistori in serie, è: Req= R1 + R2.
Generalizzando al caso di n resistori in serie, si ottiene che la resistenza equivalente di più resistori posti in serie è uguale alla somma delle resistenze dei singoli resistori: Ogni resistore aggiunto aumenta la resistenza totale, perché è un ulteriore ostacolo al passaggio della corrente elettrica. xxxxxx 5D

30 Resistori in parallelo
La corrente erogata dal generatore è uguale alla somma delle correnti nei due resistori: xxxxxx 5D

31 Resistori in parallelo
Possiamo dimostrare che: l'inverso della resistenza equivalente di più resistori posti in parallelo è uguale alla somma degli inversi delle resistenze dei singoli resistori: xxxxxx 5D

32 Resistori in parallelo
Per due resistori si ha: e poiché otteniamo Ogni resistore aggiunto diminuisce la resistenza totale, perché offre una possibilità in più al passaggio della corrente elettrica. xxxxxx 5D

33 nodo: punto in cui convergono più conduttori;
5. Le leggi di Kirchhoff Valgono per tutti i circuiti ohmici e servono per risolvere i circuiti, ossia per stabilire i valori di i e V relativi a ciascun resistore. Definiamo: nodo: punto in cui convergono più conduttori; maglia: tratto chiuso di circuito; una maglia è fatta di più rami che connettono vari nodi. nodo maglia xxxxxx 5D

34 Prima legge di Kirchhoff o legge dei nodi:
La legge dei nodi Prima legge di Kirchhoff o legge dei nodi: la somma delle intensità di corrente entranti in un nodo è uguale alla somma di quelle uscenti. Considerando positive le correnti entranti e negative quelle uscenti, si ha: dove la sommatoria è su tutte le correnti del nodo. La legge segue dal principio di conservazione della carica elettrica. xxxxxx 5D

35 Seconda legge di Kirchhoff o legge delle maglie:
La legge delle maglie Seconda legge di Kirchhoff o legge delle maglie: la somma algebrica delle differenze di potenziale che si incontrano percorrendo una maglia è uguale a zero. Infatti, camminando su un percorso chiuso, si ritorna allo stesso potenziale di partenza. xxxxxx 5D

36 6. La trasformazione dell'energia elettrica
Alcuni elettrodomestici contengono un resistore che si scalda quando è attraversato da corrente. xxxxxx 5D

37 La trasformazione dell'energia elettrica
Effetto Joule: l'energia potenziale elettrica si trasforma in energia cinetica delle molecole del conduttore. La temperatura aumenta, l'energia elettrica diventa calore. Potenza dissipata dal resistore, P: è la rapidità con cui l'energia elettrica è trasformata in energia interna del resistore. Vale la legge: xxxxxx 5D

38 Dimostrazione della formula per la potenza dissipata
Per un resistore di estremi A,B e resistenza R la prima legge di Ohm dice che: La corrente i che attraversa il resistore, in un tempo t porta la carica: Il lavoro fatto dal campo elettrico per spostare q è: Quindi la potenza è data da: xxxxxx 5D

39 Il kilowattora Ricordiamo che l'unità di misura della potenza nel S.I. è il watt (W): 1 W = 1 J / 1 s, quindi J = 1 W x 1s; i consumi di energia elettrica generalmente non sono espressi in joule, ma in kilowattora (kWh): un kilowattora è l'energia assorbita in un'ora da un dispositivo che assorbe una potenza di 1000 W: xxxxxx 5D

40 7. La forza elettromotrice
All'interno di un generatore vi sono forze che lavorano contro il campo elettrico, per riportare le cariche positive verso il polo “+” e gli elettroni verso il polo “–”. La forza elettromotrice fem di un generatore è il rapporto tra il lavoro W compiuto per spostare una carica q al suo interno e la carica stessa: xxxxxx 5D

41 La forza elettromotrice
Esempio: una pila da 9 V compie un lavoro di 9 J per spostare al suo interno 1 C di carica positiva dal polo – al polo +. La forza elettromotrice di un generatore ideale di tensione è la differenza di potenziale che esso mantiene ai suoi estremi; per un generatore reale la forza elettromotrice è uguale alla massima tensione che si può avere tra i suoi poli. xxxxxx 5D

42 La forza elettromotrice
Quando circola corrente in un generatore reale, parte dell'energia fornita serve a vincere la resistenza al moto delle cariche nel suo interno. xxxxxx 5D

43 Il generatore reale di tensione
Per descrivere questo calo di tensione associamo ad ogni generatore reale una resistenza interna r: r misura l'impedimento al moto delle cariche all'interno del generatore; ogni generatore reale può essere modellizzato come un generatore ideale collegato in serie ad una opportuna resistenza interna r. xxxxxx 5D

44 Il generatore reale di tensione
V è la differenza di potenziale ai capi del generatore reale, fem è quella ai capi del generatore ideale. Per la prima legge di Ohm: Per la seconda legge di Kirchhoff: xxxxxx 5D

45 Il generatore reale di tensione
si ottiene quindi (mettendo a fattore comune i tra gli ultimi due termini dell'equazione): Sostituendo quest'espressione nella legge di Ohm si ha infine: Nel caso reale r  0, è dunque V < fem; si ha V = fem solo se r = 0 o se R (circuito aperto). xxxxxx 5D


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