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Indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo dell'uso di biomasse e di biocarburanti di origine agricola e sulle implicazioni per il comparto primario.

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1 Indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo dell'uso di biomasse e di biocarburanti di origine agricola e sulle implicazioni per il comparto primario Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Roma, 27 febbraio 2007 Istituto Nazionale di Economia Agraria

2 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Il contesto crescente dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas naturale crescente dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas naturale eccessivi consumi energetici eccessivi consumi energetici obbligo di ridurre le emissioni dei gas serra obbligo di ridurre le emissioni dei gas serra rialzo dei prezzi del petrolio, del gas e dell’elettricità rialzo dei prezzi del petrolio, del gas e dell’elettricità approccio strategico e integrato approccio strategico e integrato Proposte UE – gennaio 2007 politica ambientale politica dei trasporti politica agricola  limitare le emissioni di gas ad effetto serra del 20%  21% di energia elettrica da fonti rinnovabili (8% da biomasse)  fissare al 10% la quantità minima di biocarburanti

3 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Strategia UE per i biocarburanti (8 febbraio 2006) Gli usi finali della biomassa riscaldamento domestico alimentato a legno riscaldamento domestico alimentato a legno (è la più economica) - non è regolamentata dalla UE (è la più economica) - non è regolamentata dalla UE elettricità elettricità (offre i maggiori benefici in termini di emissioni di gas a effetto serra) – direttiva 2001/77/CE (offre i maggiori benefici in termini di emissioni di gas a effetto serra) – direttiva 2001/77/CE combustione di legno e residui della lavorazione nelle centrali che producono energia combustione di legno e residui della lavorazione nelle centrali che producono energia elettrica e termica elettrica e termica biocarburanti per i trasporti (offre la più alta intensità di manodopera e la massima biocarburanti per i trasporti (offre la più alta intensità di manodopera e la massima sicurezza di approvvigionamento) - direttiva 2003/30/CE sicurezza di approvvigionamento) - direttiva 2003/30/CE biodiesel e bioetanolo da oleaginose, cereali, bietole biodiesel e bioetanolo da oleaginose, cereali, bietole

4 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria La valorizzazione delle biomasse a fini energetici nel sistema comunitario Principali documenti di riflessione, di proposte e di azione 1996 - Libro Verde “Energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili” 1997 - Libro Bianco sulle fonti rinnovabili 2000 - Libro Verde sulla sicurezza degli approvvigionamenti 2005 - Piano d’azione per la biomassa 2006 - Strategia dell’UE per i biocarburanti 2006 - Libro verde - Una strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura 2006 - Piano d’azione dell’UE per le foreste 2007 - Pacchetto di misure della Commissione europea per istituire una nuova politica energetica per la UE Principali riferimenti legislativi Direttiva 2001/77/CE - promozione dell’elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili Direttiva 2003/30/CE - incorporazione progressiva % biocarburanti nei combustibili fossili usati per i trasporti Direttiva 2003/96/CE -defiscalizzazione delle miscele contenenti biocarburanti fino al 100% Direttiva 2004/8/CE - promozione della cogenerazione (produzione congiunta di energia elettrica e calore) Direttiva 2006/112/CE - autorizza gli Stati membri ad applicare un'aliquota IVA ridotta sulla fornitura di teleriscaldamento

5 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria La valorizzazione delle biomasse a fini energetici nel sistema nazionale Principali documenti di riflessione, di proposte e di azione 1998 - Libro Verde per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili 1998 - Programma nazionale energia rinnovabile da biomasse (PNERB) 1999 - Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili 1999 - Programma Nazionale Valorizzazione Biomasse Agricole e Forestali (PNVBAF) 2000 - Programma nazionale biocombustibili (PROBIO) 2002 - Piano nazionale di riduzione emissione gas serra 2003-2012: utilizzo di biocarburanti e miscelazione gasolio con il biodiesel Principali riferimenti legislativi d. lgs. n. 79/1999; d.m. 11 novembre 1999 - meccanismo dei Certificati Verdi d. lgs. n. 387/2003 - elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili d.m. 256/2003 per la produzione di biodiesel e leggi finanziarie per le misure fiscali d.m. 96/2004 per la produzione di bioetanolo e leggi finanziarie per le misure fiscali legge 23 agosto 2004, n. 239 - riordino del settore energetico d.m. 24/10/2005 - incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili d. lgs. 128/2005; legge 81/2006 - obbligo di miscelazione dei biocarburanti nei combustibili fossili usati per i trasporti (1% per il 2007)

6 L'Europa è leader nel mercato mondiale del biodiesel... 3,1 milioni di tonnellate prodotte nel 2005 garantite soprattutto da GERMANIA, FRANCIA, ITALIA, REPUBBLICA CECA, POLONIA 3,1 milioni di tonnellate prodotte nel 2005 garantite soprattutto da GERMANIA, FRANCIA, ITALIA, REPUBBLICA CECA, POLONIA l’ITALIA è al terzo posto con 396.000 tonnellate ma importa l’80% dei semi oleosi l’ITALIA è al terzo posto con 396.000 tonnellate ma importa l’80% dei semi oleosi...ma ha una posizione mondiale modesta nella produzione di bioetanolo (1,5 milioni di tonnellate) principali produttori UE: SPAGNA, SVEZIA, GERMANIA, FRANCIA, POLONIA Praticamente irrisoria è la produzione in ITALIA = 8.000 t. Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria I BIOCARBURANTI Biodiesel da semi oleosi (colza e girasole nella UE, soia negli USA) Bioetanolo da cereali, canna da zucchero, barbabietola

7 Il Brasile è leader nel mercato mondiale del bioetanolo è il primo produttore, consumatore ed esportatore (14,4 mln. di t.)è il primo produttore, consumatore ed esportatore (14,4 mln. di t.) destina alla produzione di etanolo il 50% di produzione di canna da zuccherodestina alla produzione di etanolo il 50% di produzione di canna da zucchero L’etanolo è utilizzato in miscela al 25%: le auto Flex Fuel sono il 66,7% delle immatricolazioni e superano il milioneL’etanolo è utilizzato in miscela al 25%: le auto Flex Fuel sono il 66,7% delle immatricolazioni e superano il milione Altri partners sul mercato mondiale: USA: 16,1 mln di t. - dal 2004 detassazione completa e sgravi fiscali per i produttoriUSA: 16,1 mln di t. - dal 2004 detassazione completa e sgravi fiscali per i produttori CINA: 200 siti produttivi attivi in 11 regioni - 1 mln. di t/anno (utilizzato in miscela al 10%)CINA: 200 siti produttivi attivi in 11 regioni - 1 mln. di t/anno (utilizzato in miscela al 10%) Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare

8 I costi di produzione di bioetanolo e biodiesel – analisi comparata Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Fonte OCSE, 2005 Il COSTO DI PRODUZIONE SI COMPONE DI: costo materia prima: circa del 50% per etanolo e 75% per biodiesel costo materia prima: circa del 50% per etanolo e 75% per biodiesel Costo di trasformazione – ricavo dai sottoprodotti Costo di trasformazione – ricavo dai sottoprodotti IL COSTO DI PRODUZIONE DEL BIOETANOLO SI COLLOCA AL DI SOPRA DEL PREZZO DELLA BENZINA AL NETTO DELLE TASSE, TRANNE PER QUELLO PRODOTTO NEGLI USA DA MAIS E DA CANNA DA ZUCCHERO IN BRASILEIL COSTO DI PRODUZIONE DEL BIOETANOLO SI COLLOCA AL DI SOPRA DEL PREZZO DELLA BENZINA AL NETTO DELLE TASSE, TRANNE PER QUELLO PRODOTTO NEGLI USA DA MAIS E DA CANNA DA ZUCCHERO IN BRASILE OCCORRE RIFLETTERE SULLE IMPLICAZIONI DERIVANTI DALL’USO DI OGMOCCORRE RIFLETTERE SULLE IMPLICAZIONI DERIVANTI DALL’USO DI OGM

9 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Secondo uno studio OCSE la soglia di convenienza per l’etanolo prodotto negli Stati Uniti dal mais si realizza a 44 $/barile, per il Brasile a 29 $/barile mentre per il biodiesel i valori soglia sono più alti variando dai 66 $ per il Canada ai 115 della Polonia.

10 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria LA PRODUZIONE DI BIOCARBURANTE RICEVE INCENTIVI STATALI IN TUTTI I PAESI AD ECCEZIONE DEL BRASILE : sostegno alla produzione riduzioni o esenzioni sulle tasse sulla benzina o il gasolio crediti di imposta. in Europa il valore della riduzione dell’accisa si aggira su una media di 0,30 € per litro con valori più elevati in Spagna e in Germania. maggiorazione del prezzo all’importazione di almeno il 20% pari a 0,10 € per litro incentivi alla produzione di materia prima aiuti agli investimenti finanziamento della ricerca Incentivo dell’uso di vetture flex-fuels. Nei paesi OCSE il sostegno complessivo è stimato i 10 miliardi $/anno, laddove i biocombustibili coprono appena il 3% del consumo totale di carburanti liquidi. Obiettivi più rilevanti in termini quantitativi rischiano di spingere tale cifra a livelli non sostenibili, laddove si stima che una quota del 30% corrisponderebbe a sussidi superiori i 100 miliardi/$, pari all’importo dell’intero sostegno attualmente accordato all’agricoltura in quegli stessi paesi.

11 UN DATO SIGNIFICATIVO: QUANTA MATERIA PRIMA OCCORRE PER SODDISFARE LA PREVEDIBILE RICHIESTA DI BIOCARBURANTI NEI PROSSIMI ANNI? Considerato l’attuale consumo di carburanti e le rese della trasformazione delle colture vegetali in biocombustibili l’OCSE ha valutato la quota di superficie che andrebbe destinata alla produzione della materia prima qualora si volesse coprire il 10% dei consumi di carburanti con biocombustibili. Per gli Stati Uniti ed il Canada tale quota ammonterebbe a circa il 30% mentre per l’UE-15 si salirebbe ben al 72%. Al contrario in Brasile, che si trova già al 22% dei consumi totali, una quota del 10% corrisponde al 3% della superficie. Questo dato è ovviamente influenzato dal livello dei consumi energetici pro-capite, che per il Brasile è ancora molto basso. La domanda di terra per la produzione di biocarburanti si riduce al crescere delle rese legate al progresso della tecnologia ma, al tempo stesso, aumenta al crescere della domanda energetica. E’ evidente comunque che, qualora si creassero le condizioni per una convenienza della produzione di biocarburanti relativamente alle importazioni di petrolio, si creerebbe una forte pressione sull’allocazione della terra. La domanda di terra potrebbe invece ridursi nel momento in cui si realizzeranno i progressi tecnologici necessari alla produzione di etanolo da biomasse cellulosiche o ligno-cellulosiche considerate attualmente la nuova frontiera. Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria

12 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria  La maggiore domanda di biocombustibili crea competizione nella allocazione della terra con altre colture con riflessi su: Mercato dei fattori Mercato dei fattori Mercato dei prodotti agricoli Mercato dei prodotti agricoli Effetti ambientali negativi sui suoli legati all’espansione di colture (mais e soia) Effetti ambientali negativi sui suoli legati all’espansione di colture (mais e soia)  la produzione dei biocarburanti non è competitiva sul piano dei costi ma si può giustificare sulla base di una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e quindi in un minor costo sostenuto dalla collettività per il loro abbattimento ma: la riduzione di gas serra ottenuta attraverso la produzione di biocarburanti appare costosa rispetto ad altre alternative ad esempio la produzione di biomasse la riduzione di gas serra ottenuta attraverso la produzione di biocarburanti appare costosa rispetto ad altre alternative ad esempio la produzione di biomasse la produzione di etanolo dalla coltivazione della barbabietola piuttosto che dai cereali appare più sostenibile dal punto di vista ambientale la produzione di etanolo dalla coltivazione della barbabietola piuttosto che dai cereali appare più sostenibile dal punto di vista ambientale  Occorre riflettere sul livello di efficienza energetica del processo di sostituzione dell’energia fossile con i biocarburanti  La produzione di bioetanolo potrebbe essere resa più efficiente economicamente attraverso l’utilizzazione dei sottoprodotti e lo sfruttamento delle economie di scala Alcune riflessioni

13 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria La produzione in Europa di BIOGAS- La produzione in Europa di BIOGAS- 5 mln di t. di materiale organico e vegetale per la produzione di biogas nell’UE, di cui il 64% proviene dal rifiuti solidi urbani e per la restante parte da derivazione agricola o zootecnica 5 mln di t. di materiale organico e vegetale per la produzione di biogas nell’UE, di cui il 64% proviene dal rifiuti solidi urbani e per la restante parte da derivazione agricola o zootecnica la produzione di biogas dai reflui agricolisi è sviluppataper effetto della direttiva 91/676/CEE “nitrati”che ha limitato di spandere liquami e in seguito agli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (Certificati Verdi) la produzione di biogas dai reflui agricoli si è sviluppata per effetto della direttiva 91/676/CEE “nitrati”che ha limitato di spandere liquami e in seguito agli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (Certificati Verdi) Oltre 3000 impianti operanti su liquami zootecnici in particolare in Germania (oltre 2700), Austria, Italia, Danimarca, Svizzera e Svezia - Forte incentivazione del governo Oltre 3000 impianti operanti su liquami zootecnici in particolare in Germania (oltre 2700), Austria, Italia, Danimarca, Svizzera e Svezia - Forte incentivazione del governo tedesco che ha fissato il prezzo dell’energia elettrica da biogas fino a 21, 5 centesimi di euro/KWh per un periodo di 20 anni ed eroga anche un contributo sull’investimento La produzione in Italia - 376,5 ktep (circa 4,3 TWh), di cui l’80% da rifiuti urbani  100 impianti aziendali funzionanti a liquami zootecnici  5 impianti centralizzati che trattano anche fanghi da depurazione ed acque reflue dell’industria olearia

14 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Le opportunità in Italia per i biogas Le opportunità in Italia per i biogas  In zootecnia è particolarmente conveniente la cogenerazione come valorizzazione del biogas  negli ultimi anni si è sviluppata una tecnologia semplificata per la produzione aziendale di biogas partendo da soli liquami zootecnici  il biogas può avere ulteriori sviluppi dopo la riforma PAC perché si può produrre in aziende partendo da biomasse vegetali appositamente prodotto. L’interesse alla codigestione dei liquami zootecnici con le colture energetiche si è concretizzato in diversi impianti già operativi GLI INCENTIVI esenzione dalle accise per la produzione destinata all’autoconsumo (legge 81/2006) esenzione dalle accise per la produzione destinata all’autoconsumo (legge 81/2006) migliorano le regole che riconoscono come attività agricola la cessione di energia elettrica, privilegiando le biomasse agro-forestali tra le varie fonti rinnovabili e revisione del sistema dei Certificati Verdi (legge finanziaria 2007) migliorano le regole che riconoscono come attività agricola la cessione di energia elettrica, privilegiando le biomasse agro-forestali tra le varie fonti rinnovabili e revisione del sistema dei Certificati Verdi (legge finanziaria 2007) incentivi alla realizzazione di impianti di microgenerazione per la produzione di biogas da deiezioni zoo tecniche e la creazione di reti di impianti di piccola scala (PSR 2007-2013) incentivi alla realizzazione di impianti di microgenerazione per la produzione di biogas da deiezioni zoo tecniche e la creazione di reti di impianti di piccola scala (PSR 2007-2013)

15 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria La biomassa lignocellulosica La biomassa lignocellulosica biomassa ligneocellulosica (legnose a corta rotazione, legna da ardere, potature, ecc.) il legno-energia in Italia rappresenta il 27,5% dell’energia da fonti rinnovabili il legno-energia in Italia rappresenta il 27,5% dell’energia da fonti rinnovabili l’uso è stimato in 15 milioni di tonnellate pari a 4,6 milioni di tonnellate di petrolio l’uso è stimato in 15 milioni di tonnellate pari a 4,6 milioni di tonnellate di petrolio rappresenta un mercato in espansione per la domanda di pellet e cippato per caldaie domestiche rappresenta un mercato in espansione per la domanda di pellet e cippato per caldaie domestiche rendimento di combustione all’80% - 90% al pari delle caldaie a metano o a gasolio per impianti a pellets, a cippato, a tronchetti rendimento di combustione all’80% - 90% al pari delle caldaie a metano o a gasolio per impianti a pellets, a cippato, a tronchetti ha un bilancio energetico relativamente alto a fronte di un basso impatto ambientale ha un bilancio energetico relativamente alto a fronte di un basso impatto ambientale (mantenimento fertilità del suolo, temporaneo sink di carbonio) possibilità per l’azienda agricola e forestale di trasformazione per l’autoconsumo e/o su scala locale (filiera corta) – in molte Regioni del Nord sono stati realizzati sia progetti per la trasformazione delle biomasse prodotte per autoconsumo (ad esempio nelle aziende delle zone montane), sia modelli più complessi in cui le aziende agricole si organizzano per vendere l’energia prodotta possibilità per l’azienda agricola e forestale di trasformazione per l’autoconsumo e/o su scala locale (filiera corta) – in molte Regioni del Nord sono stati realizzati sia progetti per la trasformazione delle biomasse prodotte per autoconsumo (ad esempio nelle aziende delle zone montane), sia modelli più complessi in cui le aziende agricole si organizzano per vendere l’energia prodotta

16 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria La filiera bosco-energia: quali strategie La gestione del bosco deve essere rilanciata e mantenuta nel tempo e deve aprirsi a due settori: la trasformazione del ceduo in fustaie e le cure colturali alle fustaie La valorizzazione della biomassa lignocellulosica presenta sinergie con la gestione della superficie a boschi da parte della P.A. o di altri Enti Pubblici superare il frazionamento della proprietà dei boschi tramite meccanismi di incentivazione che portino a un “accorpamento gestionale” predisporre una metodologia omogenea per l’inventario forestale nazionale, gli inventari regionali e gli strumenti di pianificazione locale (piani di assestamento) necessità di affrontare lo sviluppo dell’uso delle biomasse con un’ottica di filiera e un approccio complessivo ed integrato delle fasi che caratterizzano tale settore (produzione, raccolta, stoccaggio e conferimento delle biomasse agli impianti di trasformazione)

17 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Conclusionei: le criticità  uso prevalente di biomasse da residui e da prodotti importati  assenza di un quadro programmatico chiaro e di armonizzazione delle misure d'intervento delle amministrazioni statali  limitata convenienza economica per gli tutti gli operatori della filiera  difficoltà del settore primario nei rapporti con le industrie di prima trasformazione  assenza di condizioni per promuovere gli accordi interprofessionali  assenza di filiere agro-energetiche complete  settore dei biocarburanti fortemente sussidiato

18 Audizione del Presidente dell’INEA Ing. Lino Carlo Rava Senato – Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare Istituto Nazionale di Economia Agraria Conclusioni: le azioni imprese agricole  trasferire alla realtà operativa e alle imprese agricole la sperimentazione applicata e le tecnologie efficienti  garantire la disponibilità degli approvvigionamenti valutando opportunamente i costi di produzione e l’efficienza energetica  promuovere l’associazionismo e gli accordi interprofessionali Ciò richiede:  stabilità e completezza del contesto politico-istituzionale  informazione, divulgazione e assistenza tecnica (accessibilità agli incentivi) filiere agro-energetiche  integrazione delle filiere agro-energetiche con il coinvolgimento di tutti gli attori e partecipazione degli agricoltori nelle fasi successive alla produzione


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