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LA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Presentazione sul tema: "LA SECONDA GUERRA MONDIALE"— Transcript della presentazione:

1 LA SECONDA GUERRA MONDIALE

2 Le cause determinanti Le alleanze: Ordine di Versailles
Crisi economica mondiale Le alleanze: 1936: Asse Roma-Berlino patto anti-comintern tra Germania e Giappone 22 maggio 1939: patto d’acciaio tra Germania e Italia Aggressività degli stati che rivendicano un ruolo egemone: Germania in Europa centrale Italia nel Mediterraneo Giappone in Estremo Oriente 27 settembre 1940: patto tripartito tra Germania, Italia e Giappone per l’instaurazione di un “nuovo ordine mondiale”

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4 La catena delle aggressioni
Hitler: : Renania e Saar marzo 1938: Anschluss, annessione dell’Austria settembre 1938: annessione dei territori dei sudeti marzo 1939: invasione della Cecoslovacchia Mussolini: aprile 1939: invasione dell’Albania 23 agosto 1939: patto di non aggressione tedesco-sovietico Molotov-Ribbentrop

5 1939-41: l’Europa dominata da Hitler
1° settembre 1939: invasione della Polonia 1940 maggio: invasione della Francia 10 giugno: l’Italia entra in guerra dichiarando guerra alla Francia Dichiarazione di guerra 22 giugno: armistizio franco-tedesco. La Francia è sottomessa a Hitler La guerra parallela luglio-settembre: battaglia d’Inghilterra (bombardamenti aerei) 1941 22 giugno: operazione Barbarossa (attacco tedesco all’URSS) 7 dicembre: attacco giapponese a Pearl Harbor

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7 Il nuovo ordine 1942 L’Asse ha conquistato e controlla gran parte d’Europa: realizzazione del nuovo ordine Schiavizzazione degli slavi Avvio della soluzione finale per gli ebrei La resistenza Francia De Gaulle Jugoslavia Tito Il collaborazionismo

8 1942 – 45: la vittoria delle Nazioni unite
Gennaio 1942 Inghilterra, USA, URSS e Cina sottoscrivono l’alleanza delle Nazioni unite 1942 – 45: la vittoria delle Nazioni unite Le battaglie che capovolgono le sorti della guerra: Stalingrado: autunno febbraio 1943 El Alamein: ottobre 1942 Guadalcanal: febbraio 1943 1943 – 45 avanzata dell’Armata rossa da est avanzata angloamericana dall’Africa attraverso l’Italia caduta del fascismo Giugno 1944: sbarco in Normandia Attentato a Hitler

9 Dalla Normandia a Hiroshima
Dopo lo sbarco in Normandia: avanzata delle truppe alleate su tre fronti: russo, italiano e francese bombardamenti a tappeto sulle città tedesche Dalla Normandia a Hiroshima In Estremo Oriente la guerra prosegue tra Giappone e Stati Uniti 2 maggio 1945: l’Armata rossa entra a Berlino 7 maggio 1945: resa senza condizioni 6 agosto 1945: bomba atomica su Hiroshima 9 agosto: bomba atomica su Nagasaki 2 settembre: resa del Giappone

10 1945 continuano i bombardamenti sulle città tedesche (dal 1942 sono colpite Colonia, Amburgo, Brema, Stoccarda, Norimberga. 13 febbraio 1945 Dresda inverno: russi e alleati entrano in Germania Fallimento dei piani di Hitler aprile: le città del nord Italia insorgono sotto la guida dei partigiani e cacciano i tedeschi. Mussolini tenta la fuga, ma viene scoperto, arrestato e ucciso il 28 aprile. Vendetta e costruzione di un nuovo ordine. I sovietici occupano Berlino . 30 aprile Hitler si suicida nel bunker sotto Berlino 6 agosto viene sganciata la bomba atomica su Hiroshima 2 settembre il Giappone firma la resa

11 I PRIMI MESI DI GUERRA La strana guerra
1 SETTEMBRE INVASIONE DELLA POLONIA 3 settembre Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania progetto di una guerra lampo: aviazione + forze corazzate (panzer) sconfitta della Polonia occupata prima della fine del mese, la parte orientale è occupata dai sovietici regime durissimo di occupazione e progetto di germanizzazione del territorio 30 novembre l’URSS attacca la Finlandia 9 aprile 1940 Hitler ordina l’occupazione della Danimarca e della Norvegia La strana guerra non belligeranza dell’Italia politica di attesa delle potenze democratiche

12 ATTACCO AD OCCIDENTE 14 giugno Parigi occupata dai tedeschi
10 maggio 1940 attacco contro la Francia, aggirando la linea Maginot e intervendo attraverso Belgio e Olanda per poi sferrare l’attacco finale sulle Ardenne e chiudere le forze anglo francesi a nord (Dunkerque) 14 giugno Parigi occupata dai tedeschi 22 giugno armistizio firmato a Rethondes Divisione della Francia in due: parte occupata, repubblica di Vichy guidata dal maresciallo Petain

13 OPERAZIONE LEONE MARINO
estate 1940 offensiva aerea su Gran Bretagna, Vengono attaccati i porti meridionali allo scopo di preparare l’invasione La Raf e l’uso dei radar mettono in difficoltà la Luftwaffe I tedeschi comincia a bombardare le città (Coventry)

14 Vorrei dire alla Camera, come ho detto a coloro che hanno accettato di far parte di questo Governo: «non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lagrime e sudore». Abbiamo di fronte a noi un cimitero dei più penosi. Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza. Se chiedete quale sia la nostra politica risponderò: di muover guerra, per terra, mare e aria, con tutto il nostro potere e con tutta la forza che Dio ci dà, di muover guerra contro una mostruosa tirannia, mai superata nell’oscuro deplorevole elenco dei delitti umani. Questa è la nostra politica. Se chiedete quale sia il nostro obiettivo vi rispondo con una parola: la vittoria, la vittoria ad ogni costo, la vittoria malgrado ogni terrore, la vittoria per quanto lunga ed aspra possa essere la via; per­ché senza vittoria non vi è sopravvivenza. Bisogna rendersi conto: nessuna sopravvivenza per l’Impero britannico; nessuna sopravvivenza per tutto ciò di cui l’Impero britannico ha preso le difese; nessuna speranza che l’umanità possa procedere innanzi verso il suo traguar­do. Ma io affronto il mio compito con ottimismo e speranza, sono certo che la nostra causa non verrà meno\ in mezzo agli uomini. In questo momento mi ritengo autorizzato a chiedere l’aiuto di tutti e dico: «venite, dunque, procediamo insieme con la nostra forza unita». Churchill

15 La guerra parallela estate 1940 attacco agli inglesi da parte dell’Italia: guerra in Africa che incontrò forti resistenze e addirittura condusse l’Italia a perdere parte della Libia e nel 1941 l’Etiopia 28 ottobre 1940 guerra dell’Italia contro la Grecia, per condurre una guerra parallela a quella di Hitler, anche in questo caso l’Italia fu costretta a ripiegare in Albania, conquistata già prima della guerra 11 novembre 1940 attacco inglese alla flotta italiana nel porto di Taranto. “Tutti i fagiani sono andati nel nido” 1941: i fallimenti italiani spinsero Hitler all’intervento sia in Africa sia nei Balcani Rommel e l’Afrika Corps riconquistarono la Cirenaica e invasero l’Egitto l’esercito tedesco occupò la Jugoslavia(dopo la firma del sovrano su un patto di alleanza con Hitler una sollevazione popolare lo rovescia e forma un governo ostile ai tedeschi) e la Grecia

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17 Operazione Barbarossa
22 giugno operazione Barbarossa: occupazione dell’URSS offensiva tedesca e italiana (ARMIR) , molto rapida e vittoriosa, ma l’arrivo dell’inverno e le difficoltà di approvvigionamento costringono le forze dell’Asse ad arrestarsi. La strenua difesa russa, anche grazie alle inesauribili risorse umane cominciò a infliggere duri colpi all’esercito nemico

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19 L’ingresso in guerra degli USA
Ruolo degli USA e del Giappone 1941 Legge affitti e prestiti di Roosevelt obiettivo di sostenere le potenze democratiche contro l’affermazione dei totalitarismi e sostenere lo sviluppo di un mercato capitalistico in Europa. Forti tendenze isolazioniste frenano la decisione di entrare attivamente in guerra 14 agosto Carta Atlantica: Gran Bretagna e Usa, principi di Wilson e della SdN, ristabilimento della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli settembre 1940 accordo tripartito del Giappone con le potenze dell’Asse: il Giappone vuole occupare le terre colonizzate dagli occidentali realizzando un nuovo ordine che ponga la razza nipponica al vertice di una piramide, mentre le altre razze ne dovranno sostenere l’ascesa. La conquista si ammanta anche di spirito anticolonialista 7 dicembre 1941 attacco a Pearl Harbor da parte dell’aviazione giapponese alla flotta americana ancorata, lasciando gli Usa disorientati e permettendo al Giappone una rapida conquista di terre del Pacifico

20 Carta Atlantica I. I loro Paesi non aspirano a ingrandimenti territoriali o d'altro genere; II. essi non desiderano mutamenti territoriali che non siano conformi al desiderio, liberamente espresso, dei popoli interessati; III. essi rispettano il diritto di tutti i popoli a scegliersi la forma di governo sotto la quale intendono vivere; e desiderano vedere restituiti i diritti sovrani di autogoverno a coloro che ne sono stati privati con la forza; IV. fermo restando il principio dovuto ai loro attuali impegni, essi cercheranno di far si che tutti i paesi, grandi e piccoli, vincitori e vinti, abbiano accesso, in condizioni di parità, ai commerci e alle materie prime mondiali necessarie alla loro prosperità economica; V. essi desiderano attuare fra tutti i popoli la più piena collaborazione nel campo economico, al fine di assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, progresso economico e sicurezza sociale; VI. dopo la definitiva distruzione della tirannia nazista, essi sperano di veder stabilita una pace che offra a tutti i popoli i mezzi per vivere sicuri entro i loro confini, e dia affidamento che tutti gli uomini, in tutti i paesi, possano vivere la loro vita, liberi dal timore e dal bisogno; VI. una simile pace dovrebbe permettere a tutti gli uomini di navigare senza impedimenti oceani e mari; VIII. essi sono convinti che, per ragioni pratiche nonché spirituali, tutte le nazioni del mondo debbano addivenire all'abbandono dell'impiego della forza. Poiché nessuna pace futura potrebbe essere mantenuta se gli Stati che minacciano, e possono minacciare, aggressioni al di fuori dei loro confini, continuassero a impiegare armi terrestri, navali ed aeree, essi ritengono che, in attesa che sia stabilito un sistema permanente di sicurezza generale, sia indispensabile procedere al disarmo di quei paesi. Analogamente, essi aiuteranno e incoraggeranno tutte le misure praticabili al fine di alleggerire il peso schiacciante degli armamenti per tutti i popoli amanti della pace. 14 agosto 1941 Franklin D. Roosevelt Winston S. Churchill

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22 La caduta del fascismo 1943 Apertura di un secondo fronte in Europa. Il Nord Africa è completamente sotto controllo degli Alleati, si prepara lo sbarco in Italia. Crisi del fascismo. Crolla il consenso al regime, ondata di scioperi nelle città industriali (strofe satiriche canti partigiani 20) 9/10 luglio le truppe alleate sbarcano in Sicilia, senza trovare quasi resistenza. 24/25 luglio il Gran Consiglio del fascismo mette ai voti una mozione di Grandi che sfiducia Mussolini. Il re revoca il mandato al primo ministro e lo fa arrestare. Capo del governo è il generale Badoglio. Manifestazioni popolari 8 settembre viene reso pubblico l’armistizio firmato con gli alleati. I vertici militari all’oscuro non hanno ordini, le truppe si sfaldano e spesso cadono in mano ai tedeschi sui vari fronti di guerra. Il re e il governo fuggono a Brindisi. I tedeschi occupano i territori italiani e , liberato Mussolini il 12 settembre, lo mettono a capo della Repubblica di Salò.

23 LA REPUBBLICA DI SALO’ Gennaio 1944 Processo di Verona
Socializzazione delle imprese Stato di polizia subordinato ai tedeschi Prime formazioni armate sulle montagne:antifascisti e renitenti alla leva. Formazione dei GAP (gruppi azione patriottica) nelle città Guerra civile

24 La resistenza Nasce la resistenza CLN, unione fra sostenitori del partito comunista(Brigate Garibaldi),, socialista (Brigate Matteotti), liberale, repubblicano, democratico-cristiano, partito d’azione (giustizia e libertà) e monarchici. Divisioni ideologiche marcate. L’unità fu raggiunta anche grazie alla Svolta di Salerno (marzo 1944) A giugno si forma un governo di unità nazionale presieduto da Bonomi che sostituisce Badoglio (canzone scritta da Nuto Revelli e Dante Livio Bianco) Modalità di combattimento: bande armate, guerriglia, sabotaggi a cui seguono feroci vendette: Marzabotto, Boves, Fosse Ardeatine. Rapporto fra partigiani e alleati Rapporto fra partigiani e civili. Strofette satiriche (canzone 10 canzi partigiani) Guerra civile: Pavone Scontro fra alleati e tedeschi: linea Gustav e linea Gotica

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29 L’8 settembre 1943 l’armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio, in quel momento in fuga con la famiglia reale verso Pescara: "Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".

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32 Nella lotta contro il fascismo, che era insieme una dittatura e un regime di classe, erano destinate a scontrarsi due dottrine o addirittura due concezioni del mondo cui corrispondevano i due blocchi storici solo occasionalmente alleati contro il comune nemico, liberalismo e comunismo: dei quali il primo, interpretando il fascismo come fenomeno sovrastrutturale o esclusivamente politico, ne metteva in rilievo il carattere di dittatura e quindi considerava la lotta contro il fascismo una lotta per la restaurazione della libertà; il secondo, non distinguendo dal punto di vista strutturale i regimi liberal democratici da quelli fascisti, e quindi interpretando il fascismo non come una generica dittatura, ma come una dittatura della borghesia, considerava la lotta contro il fascismo come una lotta per l’instaurazione della dittatura del proletariato contro la dittatura borghese. Bobbio, Profilo ideologico del ‘900, 1990

33 L’annuncio della lotta contro il banditismo con ogni mezzo non deve rimanere una minaccia vuota. Ora questi mezzi devono essere impiegati. Ogni atto di violenza immediatamente deve avere le contromisure adeguate Se in un distretto ci sono delle bande in maggior numero, allora in ogni singolo caso una certa percentuale della popolazione maschile del luogo è da arrestare e in casi di violenza da fucilare Se si spara contro soldati tedeschi da paesi, allora il paese è da bruciare. Gli attentatori oppure i capibandi sono da im piccare pubblicamente. Fedelmaresciallo Kesselring Comandante delle forze germaniche sul fronte italiano

34 Comando militare germanico di Fossano
Atti di sabotaggio a linee telegrafiche e telefoniche Il comando germanico dinanzi al susseguirsi degli atti di sabotaggio delle linee telefoniche e telegrafiche rende noto che, indipendentemente dal fatto che le linee siano vigilate o meno dai civili, in caso di sabotaggio, in aggiunta all’imposizione di multe, ordinerà l’incendio delle abitazioni situate lungo le linee e la cattura in ostaggio delle famiglie ivi abitanti Fossano Il comandante militare tedesco di Fossano Meissner Leutnaut

35 Avevamo chiesto la liberazione di tre Camicie Nere, cadute nelle mani dei banditi partigiani durante il combattimente avvenuto a Benevagienna, mentre essi si adoperavano insieme coi loro camerati per assicurare l’approvvigionamento alimentare alle popolazione. Non essendo entro il termine fissato avvenuta la restituzione delle nostre Camicie Nere, vengono_quale primo provvedimento- passati per le armi sulla piazza di Benevagienna i seguenti partigiani della zona: Paglieri dott. Andrea Organizzatore militare di bande armate Priola Giuseppe Detentore di armi ed organizzatore di bande armate Barbero Biagio Detentore di armi – appartenente a bande armate Quartier generale, 8 agosto 1944 – XXII Il comando delle Brigate Nere

36 Pavone, Una guerra civile, 1991
Tre guerre si intrecciarono nella resistenza La guerra patriottica: salvare il paese dalla dominazione tedesca e riportarlo alla democrazia liberale La guerra di classe:abbattare con la dittatura anche il capitalismo che aveva sostenuto il fascismo La guerra civile: difesa del fascismo e dei suoi principi o lotta antifascista

37 Il PCI propone di liquidare la presente situazione di disordine e di confusione:
mantenendo intatta e consolidando l’unità del fronte delle forze democratiche e liberali antifasciste; rassicurando formalmente il paese che il problema istituzionale verrà risolto liberamente da tutta la nazione, attraverso la convocazione di un’assemblea costituente, eletta a suffragio universale, diretto e segreto, subito dopo la fine della guerra; creando un nuovo governo di carattere transitorio ma forte e autorevole per l’adesione dei grandi partiti di massa: Nel fronte della nazione c’è posto per tutti coloro che vogliono battersi per la libertà d’Italia.

38 Il proclama Alexander 13 novembre 1944, “Patrioti! La campagna estiva, iniziata l’11 maggio e condotta senza interruzione fin dopo lo sfondamento della linea gotica, è finita: inizia ora la campagna invernale. In relazione all’avanzata alleata, nel periodo trascorso, era richiesta una concomitante azione dei patrioti: ora le piogge e il fango non possono non rallentare l’avanzata alleata, e i patrioti devono cessare la loro attività precedente per prepararsi alla nuova fase di lotta e fronteggiare un nuovo nemico, l’inverno. Questo sarà molto duro per i patrioti, a causa della difficoltà di rifornimenti di viveri e di indumenti: le notti in cui si potrà volare saranno poche nel prossimo periodo, e ciò limiterà pure la possibilità di lanci; gli alleati però faranno il possibile per effettuare i rifornimenti. In considerazione di quanto sopra esposto, il generale Alexander ordina le istruzioni ai patrioti come segue: 1. cessare le operazioni organizzate su larga scala; 2. conservare le munizioni ed i materiali e tenersi pronti a nuovi ordini; 3. attendere nuove istruzioni che verranno date a mezzo radio “Italia Combatte”  o con mezzi speciali o con manifestini. Sarà cosa saggia non esporsi in azioni arrischiate; la parola d’ordine è: stare in guardia, stare in difesa; 4. approfittare però ugualmente delle occasioni favorevoli per attaccare i tedeschi e i fascisti; 5. continuare nella raccolta delle notizie di carattere militare concernenti il nemico; studiarne le intenzioni, gli spostamenti, e comunicare tutto a chi di dovere; 6. le predette disposizioni possono venire annullate da ordini di azioni particolari;

39 Non sono i fascisti che ci preoccupano
Non sono i fascisti che ci preoccupano. I fascisti – lo grido ben forte, perchè li ho visti con i miei occhi – non sono dei combattenti. I fascisti li temiamo e li odiamo perché arrivano sempre dopo le operazioni di guerra, arrivano sempre dopo i rastrellamenti, al seguito dei tedeschi. I fascisti sono feroci nelle rappresaglie contro la popolazione, contro gli inermi. I fascisti della Muti di Borgo S. Dalmazzo li temiamo perché sono dei torturatori, crudeli, spietati, che terrorizzano la popolazione, incolpandola di connivenza, di essere amica dei partigiani. Ne hanno combinate di tutti i colori, torturando i congiunti dei partigiani o i supposti congiunti, portandoli nei loro comandi, bastonandoli a sangue per farli parlare. Rientrava proprio nel loro compito, quello di terrorizzare la popolazione. Anche i tedeschi ci tenevano a questo lavoro sporco, perché terrorizzando speravano di far diventare nemica la popolazione nei nostri confronti. Questo era il gioco. Noi partigiani potevamo vivere se la popolazione ci era amica: incrudendo, rendendo difficili i rapporti fra noi e la popolazione, facevano il loro gioco Nuto Revelli, Le due guerre

40 Pavone, Una guerra civile, 1991
Tre guerre si intrecciarono nella resistenza La guerra patriottica: salvare il paese dalla dominazione tedesca e riportarlo alla democrazia liberale La guerra di classe:abbattare con la dittatura anche il capitalismo che aveva sostenuto il fascismo La guerra civile: difesa del fascismo e dei suoi principi o lotta antifascista

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42 Hitler e Mussolini ispezionano il quartier generale del Führer a Rastenburg, distrutto dall’attentato del 20 luglio 1944

43 Il piano prevedeva che von Stauffenberg piazzasse 2 Kg di esplosivo al plastico innescato ad orologeria, opportunamente occultato in una valigetta, sotto il tavolo da conferenza intorno al quale Hitler teneva la quotidiana riunione con lo stato maggiore sulla situazione militare al fronte, in un edificio all'interno del complesso del Führerhauptquartier "Wolfsschanze" (tana del lupo), nei pressi di Rastenburg, nel cuore della foresta di Goerlitz nella Prussia orientale. Dopo aver abbandonato la riunione ed essersi accertato dell'avvenuta esplosione, von Stauffenberg avrebbe avviato il piano "Walküre", la seconda fase decisiva per il colpo di stato, avvisando i complottisti a Berlino della avvenuta riuscita dell'attentato, e raggiungendoli immediatamente per via aerea. A causa di circostanze impreviste, Hitler sopravvisse all'attentato: Claus von Stauffenberg e Werner von Haeften, giunti nella "Wolfsschanze", furono disturbati durante la preparazione degli inneschi dell'esplosivo in una stanza: Hitler anticipò infatti di 30 minuti la riunione poiché, di lì a poco, si sarebbe dovuto incontrare con Benito Mussolini, convocato proprio dallo stesso Führer. Per questo motivo, i due congiurati riuscirono a preparare solo 1 dei 2 Kg di esplosivo al plastico previsti per l'attentato. La fretta nella preparazione fu fatale: l'ordigno, di potenza dimezzata rispetto al previsto, non riuscì neanche a ferire gravemente Hitler, il quale si trovava distante rispetto all'ordigno e fu protetto dal massiccio tavolo da conferenza in legno di quercia e dalle pesanti mappe militari; inoltre, poiché l'intenso caldo aveva fatto spostare la riunione dall'abituale bunker, l'esplosione risultò meno devastante del previsto. Nonostante quattro persone furono uccise e quasi tutti i presenti rimasero feriti, Hitler riportò solo leggere ferite. Adolf Hitler rimase assordato dal forte rumore dell'esplosione e si dice che continuò a urlare, per sentirsi, quasi fino alla sua morte, perché nessuno aveva il coraggio di fargli notare quale difetto la detonazione avesse prodotto in lui

44 Il grande bagno di sangue
Le perdite stimate variano fra i 40 e i 50 milioni di persone, metà delle quali civili. 6 milioni le vittime ebraiche

45 La ricostruzione del mondo
Si ricostruisce il mondo. febbraio 1945 Yalta GB URSS e Usa si accordano sulla spartizione del mondo in zone di influenza luglio 1945 Postdam USA URSS e GB si accordano per la spartizione della Germania

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48 La resistenza non fu soltanto uno sforzo eroico per sterminare i carnefici, per ricacciare nell’inferno i mostri delle barbarie; fu anche un impegno costruttivo per lavorare pacificamente su una strada aperta per la conquista di una vera democrazia. Tra i morti della resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi: ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo[...] eppure nella libertà e nella dignità umana, si sentivano fratelli: e quando si trattò di difendere questi beni, ognuno fu pronto, nonostante la diversità di fede o di nazione, a sacrificarsi per il fratello

49 Essi dunque non ci insegnarono a distruggee la diversità delle idee, perché essi morirono proprio per abbbattere il totalitarismo che distrugge la dignità della persona, quella dignità che si espreime nella libertà di pensiero; ma volevano incuorare tutti gli uomini di buona volonta, anche se di idee diverse, a lavorare insieme per la verità e per la pace. Volevano costruire un mondo giusto, dove tutti gli uomini vivano del proprio lavoro, dove ogni uomo conti veramente per uno, dove la vita umana, dopo tanto sangue, sia sacra e il lavoro sicuro: dove ogni credente sia libero di pregare il suo Dio nella propria chiesa, e ogni cittadino di espreimere la propria opinione dalla sua tribuna; e dove non si innalzino roghi agli eretici o forche ai deviazionisti. Piero Calamandrei

50 Cuneo aprile 1945, il Ponte Nuovo distrutto dai tedeschi nella notte, al momento di ritirarsi dalla città

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53 Gli accordi di Yalta prevedevano
una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera e che invitava allo svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori liberati dal giogo nazista. la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco) in cui discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le Nazioni Unite (ONU); in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del Consiglio di Sicurezza. lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti come "prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che USA, URSS, Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione) doveva essere provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania fra Est ed Ovest che finì solo nel 1989 furono fissate delle riparazioni dovute dalla Germania, nella misura di 22 miliardi di dollari. in Polonia si sarebbe dovuto installare un "governo democratico provvisorio" che avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più breve tempo possibile. riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Subasic (capo del governo monarchico in esilio) che prevedeva la fusione fra il governo comunista e quello in esilio. i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla sconfitta della Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale dell'isola di Sakhalin, le isole Kurili e avrebbero visti riconosciuti i loro "interessi" nei porti cinesi di Port Arthur e Dalian. tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS, indipendentemente dalla loro volontà.

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