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Interferenze Interferenza dovute all’emissione della fiamma

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Presentazione sul tema: "Interferenze Interferenza dovute all’emissione della fiamma"— Transcript della presentazione:

1 Interferenze Interferenza dovute all’emissione della fiamma
Per eliminare questa interferenza: Si può usare una lampada a corrente alternata. Il rivelatore riceve due tipi di segnale: segnale continuo dovuto alla fiamma + segnale modulato dato dalla lampada. Entrambi i segnali sono convertiti nei corrispondenti tipi di risposta elettrica. Con un opportuno filtro viene eliminato il segnale in corrente continua non modulato e viene inviato all’amplificatore solo il segnale modulato (in corrente alternata). Si può porre tra la sorgente e la fiamma un modulatore meccanico (chopper), che blocca periodicamente la radiazione emessa dalla sorgente mentre il fondo continuo, così evidenziato, può essere misurato e sottratto.

2 Interferenze Interferenze spettrali
Si verificano quando l’assorbimento, o l’emissione, della specie interferente si sovrappone o è molto vicina a quello dell’analita. 1) Dovute alla vicinanza di righe atomiche. Non sono molto frequenti in assorbimento perché la riga emessa ha un’ampiezza di banda di nm. Sono più frequenti in emissione a causa dell’ampiezza di banda del monocromatore (> 0.01 nm). Es. Mg (285.21) in presenza di elevate quantità di Na (285.28). In questi casi è opportuno scegliere altre righe date ad es. da bande molecolari. Es. Ca e Sr sono presenti nella fiamma parzialmente come ossidi, ed emettono bande in vicinanza di Li e Na. Queste interferenze si possono eliminare con metodi simili a quelli utilizzati per la correzione del fondo. 2) Formazione di fumo (materiale particellare) che può diffondere la luce proveniente dalla sorgente o dare assorbimenti a banda larga. Es. Quando si aspirano in fiamma soluzioni concentrate contenenti elementi come Ti, Zr, W che formano ossidi refrattari. Tali ossidi sono costituiti da particelle con diametro maggiore della λ della luce e quindi provocano la diffusione del fascio incidente. Es. Determinazione del Ba nelle miscele di metalli alcalino terrosi (larga banda di assobimento di CaOH).

3 Interferenze Metodo per ridurre o eliminare interferenze di matrice: Correttore a D2 (o a sorgente a banda larga) Lampada a D2 Lampada a catodo cavo Chopper Al Rivelatore Atomizzatore La lampada a deuterio fornisce una radiazione continua in tutta la regione dell’UV. Il chopper manda alternativamente la radiazione emessa dalla sorgente continua e quella emessa dalla lampada a catodo cavo all’atomizzatore. L’assorbanza della radiazione di deuterio viene sottratta da quella del fascio dell’analita. L’attenuazione della potenza della radiazione proveniente dalla sorgente continua durante il passaggio attraverso il campione atomizzato rifletterà solo l’assorbimento o la diffusione dovuti ai componenti della matrice del campione.

4 Interferenze Interferenze chimiche
Dovute alla combinazione dell’analita con altre sostanze presenti nel campione e nella fiamma. Formazione di composti refrattari (a bassa volatilità) Es. Analisi di Mg in presenza di Al: si forma un composto intermetallico stabile al calore e il segnale relativo a Mg diminuisce. Analisi di Ca in presenza di fosfati: si forma pirofosfato di Ca nella fiamma stabile al calore e il segnale relativo al Ca diminuisce. Per eliminare questo tipo di interferenza si può usare un agente rilasciante che compete con la sostanza interferente o che la sposta. Ad es. il Ca viene spostato dal fosfato da La o Sr; oppure si può aggiungere EDTA che complessa il Ca più fortemente del fosfato, ma con il quale non forma composti refrattari. Questo tipo di interferenza generalmente diminuisce a più alte temperature. Formazione di ossidi è diminuita in fiamme più riducenti (ricche cioè di specie carboniose). Formazione di composti a diversa volatilità Ad es. la presenza di Cl- in fornetto può far diminuire il segnale perché si formano cloruri volatili degli elementi da determinare.

5 Interferenze Interferenze fisiche
Viscosità, tensione superficiale, tensione di vapore, temperatura del campione influenzano: aspirazione, nebulizzazione, atomizzazione. Se il campione è stato preparato per dissoluzione in opportuno solvente, è necessario controllare l’eventuale presenza di sostanze che possono dare interferenza (es. sali e tensioattivi).


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