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CAD E DISEGNO COMPUTERIZZATO

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Presentazione sul tema: "CAD E DISEGNO COMPUTERIZZATO"— Transcript della presentazione:

1 CAD E DISEGNO COMPUTERIZZATO
CAD 3D

2 Installazione Flash player
Indice INTRODUZIONE Argomenti Esercitazioni Installazione Flash player

3 Indice degli argomenti
Unisci Sottrai Interseca Ruota punto di vista Rivoluzione e Estrudi Stili di visualizzazione Sweep e loft Layout di stampa Premtrasc e Modifsolidi Prospettiva Trancia e Interferenza Geompiatta

4 Unisci Sottrai Interseca 01
INDICE DEGLI ARGOMENTI È possibile creare solidi e superfici 3D totalmente nuovi o a partire da oggetti esistenti. Questi solidi e queste superfici possono poi essere combinati per creare modelli solidi. Gli oggetti 3D possono essere rappresentati anche da superfici 3D simulate, come i modelli wireframe o mesh. B A C Unisci (Union): Il comando UNISCI consente di combinare il volume totale di due o più solidi (o regioni) per ottenere un oggetto composto. L’unione è la prima delle tre operazioni booleane di insiemistica: l’unione di due insiemi A e B, che hanno degli elementi in comune, ha come risultato l’insieme C composto da tutti gli elementi dell’insieme A più tutti quelli dell’insieme B più quelli in comune ad entrambi, presi una sola volta. L’unione è operazione nella quale l’ordine della selezione degli insiemi A e B è indifferente (non orientata). Selezionare prima A e poi B o prima B e poi A produce il medesimo risultato.

5 Unisci Sottrai Interseca 02
INDICE DEGLI ARGOMENTI Sottrai (Subtract): Il comando SOTTRAI consente di rimuovere l'area comune di un gruppo di solidi da un altro gruppo. Può essere utilizzato, ad esempio, per ricavare dei fori in una parte meccanica sottraendo dei cilindri dall'oggetto. C D La sottrazione è la seconda delle tre operazioni booleane di insiemistica: La sottrazione dell’insieme A meno l’insieme B (sottrazione tra insiemi che hanno degli elementi in comune) ha come risultato l’insieme C composto da tutti gli elementi dell’insieme A meno quelli in comune tra A e B. B A La sottrazione dell’insieme B meno l’insieme A (sottrazione tra insiemi che hanno degli elementi in comune) ha come risultato l’insieme D composto da tutti gli elementi dell’insieme B meno quelli in comune tra A e B. D C B A La sottrazione, quindi, è un’operazione nella quale l’ordine della selezione degli insiemi A e B è orientata. Selezionare prima A e poi B o prima B e poi A produce risultati differenti.

6 Unisci Sottrai Interseca 03
INDICE DEGLI ARGOMENTI Interseca (Intersect): Il comando INTERSEZIONE consente di creare un solido composto a partire dal volume comune di due o più solidi sovrapposti rimuovendo le parti che non si sovrappongono. L’intersezione è la terza delle tre operazioni booleane di insiemistica: L’intersezione dell’insieme A con l’insieme B (intersezione tra insiemi che hanno degli elementi in comune) ha come risultato l’insieme C composto esclusivamente da tutti gli elementi che appartengono contemporaneamente all’insieme A e all’insieme B, presi una sola volta. L’intersezione,come l’unione, è un’operazione nella quale l’ordine della selezione degli insiemi A e B è indifferente (non orientata). Selezionare prima A e poi B o prima B e poi A produce il medesimo risultato. FILMATO

7 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Estrudi e Rivoluzione 01 INDICE DEGLI ARGOMENTI Se si esegue la rivoluzione (l’estrusione, il loft o lo sweep) di un oggetto chiuso, si ottiene un SOLIDO, altrimenti (se si opera su un profilo aperto) si ottiene una SUPERFICIE. Rivoluzione (Revolve): Il comando RIVOLUZIONE consente di creare un solido o una superficie ruotando oggetti aperti o chiusi attorno ad un asse. Gli oggetti di rivoluzione definiscono il profilo del solido o della superficie. Isolines=4 Isolines=16 Surf U=6 Surf U=36 Facetres=0,1 Facetres=1,0 Le seguenti variabili influenzano contemporaneamente l’uso dei comandi di modellazione SOLIDA o SUPERFICIALE: La variabile di sistema DELOBJ determina la possibilità che l'oggetto o gli oggetti di partenza (profili o sezioni) vengano eliminati o mantenuti, effettuata l’operazione di modellazione (SOLIDA o SUPERFICIALE). La variabile di sistema ISOLINES controlla il numero di linee di tassellazione che vengono utilizzate per visualizzare le porzioni di curve degli oggetti wireframe (modellaz. SOLIDA) La variabile di sistema FACETRES, regola l’accuratezza degli oggetti ombreggiati o con linee nascoste (sia SOLIDI che SUPERFICI). Superficie Solido Profilo chiuso Profilo aperto La variabile di sistema SURFU (SUPERFICI) imposta la densità delle isolinee U; SURFV, infine, imposta la densità delle isolinee V .

8 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Estrudi e Rivoluzione 02 INDICE DEGLI ARGOMENTI Estrudi (Extrude): È possibile creare solidi e superfici a partire da linee e curve esistenti estrudendo gli oggetti selezionati. Questi oggetti possono essere utilizzati per definire sia il profilo che la traiettoria del solido o della superficie. Se si estrude un oggetto chiuso, si ottiene un solido. Se invece si estrude un oggetto aperto, si ottiene una superficie. Traettoria È possibile estrudere i seguenti oggetti e suboggetti: Linee , Archi, Archi ellittici, Polilinee 2D, Spline 2D, Cerchi, Ellissi, Facce 3D, Solidi 2D, Tracce, Regioni, Facce piane, Facce piane su solidi. Profilo Opzioni di estrusione significative: TRAETTORIA: consente di specificare un oggetto come traiettoria dell'estrusione. Il profilo dell'oggetto selezionato viene estruso lungo la traiettoria scelta per creare un solido o una superficie. Per ottenere risultati ottimali, è consigliabile fare in modo che la traiettoria giaccia o sia inclusa entro il contorno dell'oggetto da estrudere. DIREZIONE: consente di specificare la lunghezza e la direzione dell'estrusione specificando due punti. ANGOLO DI RASTREMAZIONE: è particolarmente utile per le parti i cui lati devono essere definiti lungo un angolo. FILMATO

9 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Sweep e Loft 01 INDICE DEGLI ARGOMENTI Sweep (Sweep): Il comando SWEEP consente di disegnare un solido o un superficie della forma del profilo specificato (oggetto di sweep) lungo il percorso specificato. È possibile eseguire lo sweep di più oggetti, ma è necessario che si trovino sullo stesso piano. Quando si esegue lo SWEEP di un profilo lungo un percorso, al contrario dell’estrusione, il profilo viene spostato e allineato seguendo la normale (perpendicolare) al percorso. Quando si esegue lo SWEEP gli oggetti possono essere ritorti o scalati contestualmente. È anche possibile utilizzare la tavolozza PROPRIETA’ per specificare le seguenti proprietà per il profilo dopo che ne è stato eseguito lo sweep: Rotazione profilo; Scala lungo il percorso; Torsione lungo il percorso; Inclina (rotazione naturale) Scala + Torsione Torsione = 180° Solido Percorso Scala = 0.50 Oggetti che possono essere sottoposti a sweep (profili): Linea; Arco; Arco ellittico; Polilinea; Spline 2D; Cerchio; Ellisse; Faccia 3D; Solido 2D; Trace; Regione; Sup.piana. Oggetti che è possibile utilizzare come percorso di sweep: Linea; Arco; Arco ellittico; Polilinea 2D; Spline 2D; Cerchio; Ellisse; 3D Spline 3D; 2D Polilinea 3D; Elica; Spigoli di solidi o superfici. Forma Solido

10 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Sweep e Loft 02 INDICE DEGLI ARGOMENTI Loft (Loft): Il comando LOFT consente di creare un solido o una superficie 3D assegnando la profondità attraverso un gruppo di due o più curve di sezione trasversale È possibile specificare una TRAETTORIA per l'operazione di assegnazione della profondità. Questa operazione consente di esercitare un maggiore controllo sulla forma del solido o della superficie di loft. Si consiglia di far iniziare la curva della traiettoria sul piano della prima sezione trasversale e di farla terminare sul piano dell'ultima sezione trasversale. Quando si assegna la profondità, è anche possibile specificare CURVE GUIDA. Queste si utilizzano per definire come devono essere abbinati i punti sulle corrispondenti sezioni trasversali per evitare di ottenere risultati indesiderati, come ad esempio increspature sul solido o sulla superficie risultante. FILMATO Oggetti che è possibile utilizzare come traiettoria di loft: Linea; Arco; Arco ellittico; Spline; Elica; Cerchio; Ellisse; 2D Polilinea 3D Polilinea. Oggetti che è possibile utilizzare come guide: Linea; Arco; Arco ellittico; Spline 2D; Spline 3D; 2D Polilinea 3D Polilinea. Profilo chiuso Solido Superficie Profilo aperto

11 Premtrasc e Modifsolidi 01
INDICE DEGLI ARGOMENTI Premtrasc (Presspull): È possibile premere o trascinare un'area delimitata facendo clic all'interno dell'area o premendo CTRL + ALT e facendo clic nell'area. Durante lo spostamento del cursore, l'area da premere o trascinare cambia dinamicamente e crea un nuovo solido 3D. L'area deve essere delimitata da linee o spigoli complanari. È possibile premere o trascinare aree delimitate definite dai seguenti tipi di oggetti: Qualsiasi area che può essere tratteggiata selezionando un punto, con tolleranza di spazio pari a zero; Aree racchiuse da geometria lineare complanare trasversale, tra cui gli spigoli e la geometria dei blocchi; Polilinee chiuse, regioni, facce 3D e solidi 2D costituiti da vertici complanari; Aree create da geometria complanare, inclusi gli spigoli delle facce, rispetto a qualsiasi faccia di un solido. Solido di estrusione Superfici selezionate Superfici delimitate La variabile di sistema IMPLIEDFACE consente di specificare se l'area delimitata può essere rilevata e premuta o trascinata.

12 Premtrasc e Modifsolidi 02
INDICE DEGLI ARGOMENTI Modifsolidi (Solidedit): È possibile utilizzare il comando MODIFSOLIDI per rimuovere automaticamente facce, spigoli e vertici ridondanti da un solido 3D e verificare la validità di quest'ultimo. Se il solido non risulta valido, un messaggio di errore spiega che su di esso non può essere eseguita alcuna operazione di modifica. MODIFSOLIDI prevede tre opzioni: FACCIA, SPIGOLO e CORPO. FACCIA: modifica le facce selezionate di solidi 3D mediante estrusione, spostamento, rotazione, sfalsamento, rastremazione, eliminazione, copia o assegnazione di un nuovo colore; SPIGOLO: Modifica i solidi 3D copiando i singoli spigoli o modificandone il colore; CORPO: Modifica l'intero corpo solido eseguendo l'impronta di una geometria diversa, separandolo in solidi singoli, svuotando, eliminando o controllando il solido selezionato. L’opzione ESTRUDI FACCIA, tra tutte, è quella più utile. Consente di allungare o accorciare un solido in direzione perpendicolare alla giacitura della faccia selezionata. FILMATO

13 Trancia e Interferenza 01
INDICE DEGLI ARGOMENTI Trancia (Slice): È possibile creare nuovi solidi tranciandone di esistenti. Per definire il piano di taglio è possibile procedere in diversi modi, ad esempio specificando tre punti oppure utilizzando una superficie, un altro oggetto, la vista corrente, l'asse Z oppure il piano XY, YZ o ZX. Solido Piano di sezione Quando si utilizza il comando TRANCIA per dividere un solido, è possibile mantenere una o entrambe le metà del solido separato. Per quelli tranciati non viene mantenuta la cronologia delle forme originali con cui sono stati creati. I solidi tranciati mantengono le proprietà di layer e colore dei solidi originari. Solido sezionato Solido Solido dx piano sez Solido sx piano sez È possibile utilizzare come piano di taglio i seguenti oggetti: ■ Superfici; ■ Cerchi; ■ Ellissi; ■ Archi circolari o ellittici; ■ Spline 2D; ■ Segmenti di polilinea 2D.

14 Trancia e Interferenza 02
INDICE DEGLI ARGOMENTI Interferenza (Interfere): Il comando INTERFERENZA è utilizzato per controllare se in un modello solido esistono interferenze (ovvero aree di intersezione o sovrapposizione di solidi 3D) confrontando due gruppi di oggetti, oppure verificando i singoli solidi (l'uno con l'altro). Quando si utilizza tale comando, vengono creati solidi temporanei evidenziati nei punti di intersezione. Solido di interferenza Dopo aver iniziato a controllare l'eventuale presenza di interferenze, è possibile utilizzare la finestra di dialogo CONTROLLO INTERFERENZE per passare da un oggetto di interferenza all'altro ed eseguirne lo zoom. È anche possibile specificare se si desidera che gli oggetti di interferenza temporanei creati durante il controllo vengano eliminati con la chiusura della finestra di dialogo, o mantenuti per essere successivamente sottratti. Questa operazione, ovviamente, elimina i volumi di sovrapposizione correggendo eventuali errori. È anche possibile utilizzare il comando INTERFERENZA con blocchi contenenti solidi 3D e con solidi nidificati all'interno dei blocchi. FILMATO

15 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Ruota punto di vista INDICE DEGLI ARGOMENTI Ddvpoint (Ddvpoint): Il comando DDVPOINT consente di definire una direzione di visualizzazione immettendo i valori relativi alle misure di due angoli di rotazione. Il primo appartiene al piano fondamentale XY ed è governato dal concetto di “circonferenza trigonometrica” (concetto discusso nel modulo 2D). Il secondo determina il valore angolare di elevazione rispetto al piano fondamentale XY. Tale valore ha un intervallo di applicazione compreso tra + 90° (zenit) e – 90° (nadir). La definizione delle due coordinate angolari individua un punto su una circonferenza virtuale. Questo punto rappresenta la posizione, nello spazio 3D, della telecamera di Autocad. La cinepresa, vincolata alla sfera virtuale di appartenenza, punta invariabilmente verso l'origine degli assi dell’UCS globale (0,0,0), consentendo qualsiasi visualizzazione del modello 3D (per quanto grande quest’ultimo possa apparire). Es. Asse X = 240°; Piano XY = 33.3° FILMATO

16 Stili di visualizzazione
INDICE DEGLI ARGOMENTI Stileviscorrente (Vscurrent): Uno stile di visualizzazione è un insieme di impostazioni che definiscono il modo attraverso il quale è possibile comprendere e interpretare i modelli 3D nella finestra di Autocad. L'effetto è visibile nella finestra non appena lo stile di visualizzazione viene applicato o se ne modificano le impostazioni. Con Autocad vengono forniti cinque stili di visualizzazione: ■ Wireframe 2D: visualizza gli oggetti utilizzando linee e curve per rappresentare i contorni, sono altresì visibili tutti gli oggetti raster e OLE, i tipi di linea e gli spessori di linea; ■ Wireframe 3D: visualizza gli oggetti utilizzando linee e curve per rappresentare i contorni; ■ Nascosto 3D: visualizza gli oggetti utilizzando la rappresentazione Wireframe 3D e nasconde le linee che rappresentano le facce posteriori; ■ Realistico: applica l'ombreggiatura agli oggetti e smussa gli spigoli tra le facce poligonali. Vengono visualizzati i colori dei materiali associati agli oggetti; ■ Concettuale: applica l'ombreggiatura agli oggetti e smussa gli spigoli tra le facce poligonali. Per l'ombreggiatura viene utilizzato lo stile faccia di Gooch, una transizione tra colori freddi e caldi, anziché dallo scuro al chiaro. L'effetto è meno realistico ma può rendere più visibili i dettagli del modello. FILMATO

17 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Layout di stampa 01 INDICE DEGLI ARGOMENTI Layout (Layout): Esistono due distinti ambienti di lavoro, definiti anche spazi, in cui è possibile creare oggetti all'interno di un disegno. Essi sono rappresentati dalle schede Modello e Layout. Utilizzare la SCHEDA (spazio) MODELLO per la creazione e la modifica di un modello. Utilizzare la SCHEDA (spazio) CARTA per la composizione di un foglio di disegno (stampa) e la definizione di viste. La scheda MODELLO consente di accedere ad un'area di disegno senza limiti denominata spazio modello nel quale è possibile disegnare, visualizzare e modificare un modello. Lo spazio modello è ciò che abbiamo sempre conosciuto, prima nel 2D poi nel 3D. La scheda modello è quindi un diverso sistema di accesso all’unico spazio che appartiene ad Autocad: lo spazio 3D cartesiano. La scheda LAYOUT, detta anche spazio carta, è un’anteprima di stampa definita su un foglio che è essenzialmente uno spazio bidimensionale. La scheda di Layout è l’unico sistema, in Autocad, per poter impaginare e stampare, in un unico foglio, viste bidimensionali e viste tridimensionali. Bordo del foglio SPAZIO CARTA Limite fisico di stampa Spazio vuoto Spazio vuoto SPAZIO MODELLO Finestra

18 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Layout di stampa 02 INDICE DEGLI ARGOMENTI Layout (Layout): Allo spazio modello si accede dalla SCHEDA MODELLO e configura una visione dello spazio per noi familiare. Allo spazio modello si accede anche dalla SCHEDA LAYOUT entrando nella singola finestra. Semplificando, se lo spazio modello fosse una stanza chiusa, lo spazio carta sarebbe costituito da una delle sue pareti esterne. Se la parete è cieca il layout è vuoto. Se la parete contiene finestre, il layout ne possiede lo stesso numero. Procedendo nel parallelo, se mi affaccio da una qualsiasi delle finestra, vedo sempre gli stessi oggetti, così come nello spazio carta ogni finestra, in partenza, visualizza tutte le primitive contenute nello spazio di Autocad. Infine, se le finestre sono chiuse, attraverso i vetri, posso guardare l’interno, ma non posso interagire con il suo contenuto. Se la finestra è aperta posso “scavalcare” e manipolare gli oggetti contenuti nella stanza. Quando la finestra è chiusa sono nello spazio carta e posso disegnare sul vetro o sulla parete; se la finestra è aperta, sono nello spazio modello e il disegno può essere manipolato. Spazio carta Spazio modello Spazio modello Spazio carta Spazio modello

19 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Layout di stampa 03 INDICE DEGLI ARGOMENTI Layout (Layout): Lo SPAZIO CARTA è un anteprima di stampa e deve essere impostato prima del suo utilizzo. La prima operazione è quella di settare GESTIONE IMPOSTAZIONI PAGINA L’opzione MODIFICA (di gestione impostazione pagina) introduce alla finestra IMPOSTA PAGINA – LAYOUT. L’interfaccia è identica alla finestra di impostazione di stampa. (riferirsi a quest’ultima per la comprensione dei settaggi opportuni). Impostando la scala di stampa pari a 1=100 (come nell’immagine di esempio), l’intero layout mostrerà l’anteprima di un foglio A4. Il comando FINMUL (MVIEW) consente di costruire o modificare le FINESTRE (window). Solo in seguito a questa operazione sarà possibile visualizzare, nel layout, il disegno costruito nello spazio modello. Le finestre si possono definire come oggetti che, aprendo una breccia nel foglio di carta (layout di stampa), consentono, ad un tempo, di accedere, posizionare, settare e scalare tutti i disegni costruiti nello spazio modello.

20 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Layout di stampa 04 INDICE DEGLI ARGOMENTI Layout (Layout): Il comando MVIEW (mview) consente di creare un elevato numero di finestre ognuna delle quali può contenere una vista differente. Cliccando rapidamente (su quella selezionata) per 2 volte consecutive (con il tasto sx del mouse) è possibile accedere allo spazio modello, inquadrato nella finestra selezionata. Cliccando rapidamente per due volte sullo spazio bianco del layout è possibile ritornare nello spazio carta Le finestre del layout consento un ampio numero di opportunità. Ognuna di esse può essere personalizzata rispetto a: - vista: si possono costruire un elevato numero di finestre ognuna delle quali può contenere una diversa vista del modello; - layer utilizzati: il comando layer, se attivato dallo spazio modello nella scheda layout, presenta una colonna interessante: CONGELAMENTO FINESTRA. La colonna CONGELAMENTO FINESTRA, infatti, consente di nascondere il contenuto di un layer nella singola finestra. E’ quindi possibile utilizzare un unico elaborato e rappresentarlo con differenti caratteristiche in ogni finestra.

21 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Layout di stampa 05 INDICE DEGLI ARGOMENTI Layout (Layout): - scala di stampa: se nel layout il disegno viene stampato ad una scala unitaria (nel nostro esempio in scala 1:100), ogni singola finestra può ingrandire o ridurre le dimensioni di rappresentazione del disegno racchiuso. Quindi il contenuto di ogni singola finestra può essere stampato ad una scala differente da quella del layout stesso. Il comando ZOOM (opzione nXP) consente di modificare la scala del disegno di ogni singola finestra. nXP (dove n è il fattore di moltiplicazione) permette di eseguire quanto detto. Ad esempio se ZOOM=1XP, il disegno nella finestra selezionata viene stampato alla stessa scala del layout (nel nostro caso in scala 1=100). Se l’impostazione ZOOM=0.5XP, si dimezza la dimensione del disegno ed il contenuto della finestra viene quindi stampato in scala 1=200. nXP è il fattore che influenza la rappresentazione del disegno nell’anteprima di stampa (spazio carta), ma va applicato all’interno della singola finestra e quindi nello spazio modello. - UCS: si possono costruire un numero elevato di UCS utente, ognuno dei quali risulta indipendente dagli altri; Scala 1:100 Scala 1:200 FILMATO

22 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Prospettiva INDICE DEGLI ARGOMENTI Vistad (Dview): È possibile visualizzare un modello 3D in proiezione prospettica. Le proiezioni prospettiche richiedono la definizione di una distanza tra un apparecchio fotografico virtuale e un punto di mira. Distanze ridotte producono notevoli effetti prospettici, distanze lunghe effetti più attenuati. La vista prospettica rimane attivata fino alla disattivazione dell'effetto prospettico o alla definizione di una nuova vista. Esistono tre tipi di prospettiva in funzione della posizione, nella costruzione, dei punti di fuga: - Prospettiva frontale: il quadro di proiezione prospettico è perpendicolare al piano di terra e parallelo ad una delle fronti dell’edificio; un punto di fuga è “al finito”; - Prospettiva accidentale: il quadro di proiezione prospettico è perpendicolare al piano di terra e inclinato rispetto alle fronti dell’edificio; due punti di fuga sono “al finito”; - Prospettiva a 3 punti di fuga: il quadro di proiezione prospettico non è perpendicolare al piano di terra ed è inclinato rispetto alle fronti dell’edificio; tre punti di fuga sono “al finito”; Quadro di proiezione prospettica Punto di mira Punto di mira Apparechio fotografico Quadro di proiezione prospettica FILMATO Apparecchio fotografico

23 INDICE DEGLI ARGOMENTI
Geompiatta INDICE DEGLI ARGOMENTI Geompiatta (Flatshot): Con il comando GEOMPIATTA è possibile ricavare un modello 2D da solidi 3D secondo una proiezione orientata sulla vista corrente. Il disegno risultante è rappresentato in un blocco (che può essere modificato con il comando MODIFBLOC (BEDIT)), proiettato sul piano XY. Le linee dell’oggetto 2D risultante si suddividono in due categorie: le linee visibili e quelle nascoste. ■ Vengono trasformati tutti gli oggetti 3D della finestra dello spazio modello. Non vengono presi in considerazione gli oggetti nascosti o congelati. ■ Gli oggetti 2D vengono creati come blocchi che è possibile rinominare o modificare. ■ Le linee visibili del blocco generato sono basate sulle impostazioni di visualizzazione nella sezione Linee di primo piano della finestra di dialogo Geometria piatta. ■ Le linee nascoste vengono acquisite e visualizzate nel blocco utilizzando le impostazioni di visualizzazione di Linee oscurate nella finestra di dialogo Geometria piatta. Modello Blocco Linee nascoste Oggetto 2D (blocco) FILMATO Linee visibili

24 Indice delle esercitazioni
Quarta esercitazione

25 Quarta esercitazione Traccia 18 Traccia 19 Traccia 20 Traccia 21
INDICE Traccia 18 Traccia 19 Traccia 20 Traccia 21 Traccia 22

26 Traccia 18 ESEGUIRE LA MODELLAZIONE DEI MURI DELLA CASA IN ESEMPIO Costruire un numero adeguato di layer sui quali posizionare i solidi da costruire Copiare entrambi i modelli 3D dei due prospetti corti sul muro di mezzeria e sommarli FILMATO Con il comando CONTORNO costruire le polilinee necessarie all’estrusione dei due prospetti corti Costruire in pianta le polilinee necessarie ed estrudere i muri dei due prospetti lunghi e ricavarne, poi, lo spazio di finestre e porte finestre 4A Eserc. Posizionarsi con DDVPOINT in una vista assonometrica Tagliare con il comando Trancia i muri appena costruiti nella direzione dei muri corti Costruire l’UCS corretto per la rotazione verticale delle polilinee dei prospetti Asportare (SOTTRAI) sul muro di mezzeria la parte necessaria a consentire il passaggio tra zona giorno e zona notte Ruotare i prospetti, metterli in posizione ed estruderli Unire tra loro tutte le primitive grafiche tridimensionali (i muri)

27 Traccia 19 Posizionasi sul layer predisposto per i muri interni 3D
ESEGUIRE LA MODELLAZIONE DEI MURI INTERNI DELLA CASA IN ESEMPIO Posizionasi sul layer predisposto per i muri interni 3D Completare i muri interni costruendo tutte le porzioni di muro sopra le porte FILMATO Con il comando CONTORNO costruire le polilinee necessarie all’estrusione dei muri interni Utilizzare TRANCIA per separare i muri interni in tre tronconi: muri zona giorni, muri zona notte, muri corrispondenti al muro di mezzeria 4A Eserc. Posizionarsi con DDVPOINT in una vista assonometrica Utilizzare TRANCIA per tagliare i muri interni (sia zona giorno che notte) rispetto all’inclinazione del tetto Congelare i muri 3D esterni per rendere più semplice il lavoro di estrusione dei muri interni Utilizzare INTERFERENZA per ricavare la parte di solido di intersezione tra muro di mezzeria e muro interno sottostante e sottrarlo Estrudere le polilinee corrispondenti ai muri interni per un’altezza maggiore dei muri esterni Sommare le tre parti interne e riunificare i muri interni

28 Traccia 20 ESEGUIRE LA MODELLAZIONE DEGLI INFISSI DELLA CASA IN ESEMPIO FILMATO Posizionarsi sul layer predisposto per la costruzione degli infissi 3D Ruotare l’infisso e metterlo in posizione (utilizzare come riferimento la pianta 2d) 4A Eserc. Le indicazioni riguarderanno un’unica finestra. Dovranno essere poi ripetute per le altre Copiare, prima di estrudere, le otto polilinee interne della porta (serviranno a costruire i vetri 3D) Con il comando CONTORNO costruire le polilinee necessarie all’estrusione della portafinestra del prospetto corto Estrudere i nove elementi che compongono la porta Posizionarsi con DDVPOINT in una vista assonometrica Sottrarre al solido più grande (la porta) gli otto solidi interni e creare lo spazio per i vetri Costruire l’UCS corretto per la rotazione verticale delle polilinee della porta finestra Estrudere i vetri e posizionarli all’interno della porta finestra estrusa

29 Traccia 21 ESEGUIRE LA MODELLAZIONE DI RIVESTIMENTO, CORNICI E SOGLIE Posizionarsi sul layer predisposto per la costruzione di cornici e rivestimento 3D Con il comando CONTORNO ricavare le polilinee delle cornici delle finestre e posizionarle sul modello FILMATO 4A Eserc. Costruire e posizionare la sezione del basamento della zona giorno Con il comando ESTRUDI modellare tutte le cornici Costruire la polilinea percorso necessaria all’estrusione del basamento (ripetere i punti 2 e 3 per il basamento della zona notte) Con il comando CONTORNO ricavare le polilinee delle soglie delle finestre e posizionarle sul modello Con il comando ESTRUDI (opzione PERCORSO) estrudere i basamenti Con il comando ESTRUDI modellare le soglie e copiarle una volta su se stesse Con il comando TRANCIA ricavare ed eliminare le parti superflue Sottrarre ognuna delle soglie al muro perimetrale per ricavarne lo spazio di posa

30 Traccia 22 ESEGUIRE LA MODELLAZIONE DEL TETTO Posizionarsi sul layer predisposto per la costruzione del tetto in 3D Con il comando INTERFERENZA ricavare il solido di sovrapposizione tra tetto di sinistra e muro di destra FILMATO 4A Eserc. Ricavare, con il comando CONTORNO, le polilinee del profilo dei due tetti Con il comando INTERFERENZA ricavare il solido di sovrapposizione opposto Ricavare l’UCS necessario alla rotazione ed al posizionamento, sul modello, delle polilinee del tetto Con il comando INTERFERENZA ricavare il solido di sovrapposizione tra le due falde di tetto Con il comando ESTRUDI modellare le due falde del tetto Sottrarre ai solidi del tetto tutte le parti ricavate con INTERFERENZA Con il comando INTERFERENZA verificare l’eventuale sovrapposizione di parti del modello Verificare con il comando INTERFERENZA che non esistano più parti sovrapposte


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