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LA PUBBLICITA A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it.

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1 LA PUBBLICITA A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

2 La Pubblicità La pubblicità rientra nellambito delle argomentazioni persuasorie, cioè quel tipo di comunicazioni che mirano non tanto alla trasmissione di concetti o di messaggi, quanto piuttosto allindurre a un preciso comportamento: la messa in atto dellacquisto del prodotto pubblicizzato. Per essere convincente la pubblicità non deve solo fornire informazioni sul prodotto ma deve creare unimpressione, deve persuadere attraverso argomenti emotivi. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

3 Testimonial Logo e marchio Pay-off A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

4 La Pubblicità (2) La pubblicità deve cercare di affascinare i consumatori, giocando soprattutto sulle capacità dimpatto emozionale e diventando così tuttuno con la seduzione. Baudrillard, 1987. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

5 La pubblicità fa leva su due aspetti del target group: 1 laspetto cognitivo 2 laspetto emotivo È molto più semplice per un produttore di spot pubblicitari controllare il primo degli aspetti sopra-elencati. Dando informazioni sul prodotto in maniera chiara e semplice si riesce a far cognoscere al target group le informazioni ritenute rilevanti per la persuasione allacquisto del bene o servizio pubblicizzato. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

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7 Più complesso risulta invece riuscire a governare le emozioni, le sensazioni, gli aspetti emotivi del target group. Occorre uno studio di fondo prima di passare alla costruzione dello spot, in quanto è necessario capire su quali emozioni occorre far leva al fine di ottenere il risultato sperato. Per i prodotti di lusso si utilizzano spesso degli spot in cui sono presenti persone vincenti (TESTIMONIAL), che vivono una vita da favola tra i lustrini di un mondo fatto di sogni e divertimento, così da associare il prodotto alla realtà riprodotta nello spot (si pensi alla pubblicità di Chanel con Nicole Kidman) A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

8 Laspetto emotivo Seppur più difficile da governare laspetto emotivo è quello che assicura una maggiore fidelizzazione della clientela, pertanto è laspetto sul quale si concentrano maggiormente le attenzioni dei creatori degli spot. Oggi sempre di più siamo spettatori di spot pubblicitari con delle trame a puntata che distolgono lattenzione dalle caratteristiche funzionali del prodotto, ma allo stesso tempo scrivono in modo indelebile il marchio o il prodotto o il servizio in sé nella nostra mente (senza per questo aver appreso a fondo le sue caratteristiche). A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

9 Le dias non ci sono tutte … chi fosse interessato al file intero mi contattasse … info@mimmoiervolino.it info@mimmoiervolino.it

10 Il product placement è tipico del cinema made in USA, e di recente si sta affacciando anche nel cinema italiano. Sono sempre più le imprese che decidono di finanziare dei film in cambio di visibilità allinterno di questi. Il più delle volte il product placement serve per lanciare un nuovo prodotto o una nuova marca. Lultima frontiera del product placement sono i videogiochi: oggi è possibile per i giocatori costruire il proprio personaggio del videogioco, vestendolo a proprio piacimento seppur le opzioni che si hanno a disposizione per labbigliamento sono tutti di note marche dabbigliamento (in genere sportivo). A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

11 Il grande potere di influenza dei mass-media e più in particolare della pubblicità, ha portato il legislatore ad emanare una serie di norme volte a regolamentare questo importante strumento e a tutelare i pubblici deboli (anziani e bambini). Il decreto legislativo 206/2005 allarticolo 19 c. 2 stabilisce i caratteri della pubblicità: - palese - veritiera - corretta Il non rispetto dei caratteri sopra-elencati può essere motivo di segnalazione allente competente al fine di sospendere la pubblicità al più presto. Leggi di regolamentazione A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

12 AGCM LAutorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM) ha, tra gli altri, il compito di vigilare sulla pubblicità e può irrorare sanzioni e sospendere la campagna pubblicitaria in caso di pubblicità ingannevole. A tal fine è preposto lUfficio Pubblicità Ingannevole al quale qualsiasi consumatore può segnalare lingannevolezza di un messaggio pubblicitario. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

13 Pubblicità Ingannevole Si definisce pubblicità ingannevole qualsiasi messaggio pubblicitario (veicolato mediante qualsiasi strumento) che può condizionare il comportamento dacquisto del pubblico ricevente mediante la trasmissione di messaggi non veritieri o mediante lomissione di importanti caratteristiche o clausule contrattuali. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

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15 IAP La segnalazione di ingannevolezza può essere fatta anche allIstituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Tale istituto ha emanato un Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, alle cui norme fa riferimento il Giurì dello Iap per lemissione delle sentenze. Il giurì può imporre come sanzione la sospensione della campagna pubblicitaria per diversi motivi: ingannevolezza del messaggio, immoralità, sfruttamento della credulità dei minori. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

16 Lo Iap, infatti, si pronuncia spesso su segnalazioni riguardo eventuali immagini o messaggi che sono contrari al buon costume e alla moralità, e presta particolare attenzione ai minori, specie se questi sono indotti a comportamenti pericolosi o poco edificanti. Ad esempio, recentemente il Giurì ha condannato una pubblicità di D&G poiché veniva messo in scena uno stupro ai danni di una donna da parte di cinque uomini. La medesima pubblicità è stata condannata anche dallIstituto di Autodisciplina Pubblicitaria Spagnolo. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

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18 LAutodisciplina nel Mondo La maggior parte dei paesi industrializzati si è dotato di codici di auto-regolamentazione pubblicitaria e si cerca oggigiorno unarmonizzazione tra i codici emanati. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

19 Riferimenti Pubblicità www.iap.it www.agcm.it Decreto Legislativo 206/2005 – Parte II – Titolo III A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

20 Conclusioni A seguito della Rivoluzione Industriale, il problema delle carestie è scomparso ed è nato un fenomeno diametralmente opposto: un eccesso di offerta. Le imprese hanno oggigiorno bisogno di trovare o nuovi mercati di sbocco oppure contendersi la domanda, già matura e satura, con i concorrenti. Al fine di conquistare nuovi clienti, le imprese fanno leva sulla pubblicità per indurre a comperare i prodotti oggetto di promozione. Sempre più, siamo bombardati da messaggi pubblicitari che cercano di sfruttare la buona fede o la scarsa attenzione dei consumatori, che hanno sempre più banalizzato latto dacquisto. A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it

21 Conclusioni (2) è opportuno, pertanto, che il consumatore si informi e sia consapevole di tutte le tecniche utilizzate dalle imprese al fine di condizionare i suoi acquisti ed è necessario che ciascun consumatore dia, nel suo piccolo, un contributo affinché le imprese vengano sanzionate qualora pongano in essere comportamenti che ledono illegalmente il consumatore.

22 A cura di don Mimmo Iervolino www.mimmoiervolino.it ottobre 2007www.mimmoiervolino.it


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