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Nella Bibbia il nome di una persona ne esprime l’identità. Ognu­no di noi è un nome e un volto. Questo anonimo è dunque presentato come in ricerca: del.

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Presentazione sul tema: "Nella Bibbia il nome di una persona ne esprime l’identità. Ognu­no di noi è un nome e un volto. Questo anonimo è dunque presentato come in ricerca: del."— Transcript della presentazione:

1 Nella Bibbia il nome di una persona ne esprime l’identità. Ognu­no di noi è un nome e un volto. Questo anonimo è dunque presentato come in ricerca: del proprio nome e mosso da desiderio di senso.

2 La ricerca di questa persona è al contempo spirituale e uma­na. Egli chiede che cosa deve fare per avere la vi­ta eterna: è dunque mosso da una ricerca spiritua­le, ma di fatto è anche in ricerca di sé, della pro­pria identità espressa al meglio dal proprio nome.

3 Certo, viene espressa verbalmente solo la ricerca spirituale, ma dietro a essa, nel non-detto, nell’i­nespresso, vi è un’umanissima ricerca di sé.

4 I mec­canismi di sublimazione sono sempre in agguato: ci si presenta con una ricerca spirituale, si pronun­ciano parole spirituali, ma si tacciono la sete e la carenza, la sofferenza e il bisogno umano, che for­se non si sa neppure riconoscere, verbalizzare ed esprimere.

5 Ci si presenta cercando l’assoluto, ma si nasconde il proprio desiderio, che Gesù tenterà di far emergere. La ricerca di quest’uomo si espri­me nel suo correre da Gesù, nel suo prostrarsi da­vanti a lui, nel suo interrogarlo (v. 17: «Che cosa devo fare...?»).

6 In questo vi è anche la contraddittorietà propria di chi non ha ancora un’iden­tità stabilita: egli mostra zelo ed entusiasmo, ma al contempo svela anche l’incertezza, il dubbio, il non sapere come muoversi, il non sapere che pas­si fare e che direzione prendere: «Che cosa devo fare?».

7 La ricerca si esprime essenzialmente come domanda: lasciare spazio all’altro è lasciare spa­zio alle sue domande, farlo sentire accolto in tut­te le sue domande.

8 Nessuna fretta di dare risposte, nessuna presunzione di avere sempre la risposta da dare: meglio, molto meglio, lasciare all’altro lo spazio di dirsi e di domandare.

9 La reazione di Gesù alla domanda del suo interlocutore è una contro-domanda che lo guida ad andare a fondo della sua ricerca e di se stes­so.

10 Qui vi è la sfida: risalire dalle domande che l’altro pone alla domanda che l’altro è.

11 Gesù non agisce come forse agirebbero oggi molti educatori e pastori - che sfrutterebbero la domanda sul «che fa­re» impiegando quella persona come forza-lavo­ro nelle molteplici attività pastorali, parrocchia­li o assistenziali -, ma intende l’oblatività e la ge­nerosità della persona come l’espressione del de­siderio di ex-sistere, cioè di uscire da sé per trova­re la propria identità nell’incontro e nella relazio­ne con gli altri. Ecco la domanda che ognuno di noi è.

12 La domanda è richiesta di luce, di orienta­mento, e orientarsi vuol dire volgersi a est, là dove sorge il sole. Questa luce la persona in ricerca do­vrà saperla trovare in sé: spesso noi non siamo co­scienti delle risorse e potenzialità che ci abitano.

13 Nel nostro testo, Gesù si comporta come colui che genera, fa nascere, che mette in atto una maieuti­ca: Gesù cerca di destare l’altro alla coscienza dei doni e delle risorse che ha già in sé. Qui emerge il «maestro» cercato da questa persona.

14 Maestro, insegnante, è colui che fa segno, che dà vita, che trasmette vita, che consegna simboli per interpretare la realtà e per orientarsi in essa.

15 Il maestro sa tra­smettere un’eredità. Non è colui che si sostituisce all’altro dicendogli che cosa deve fare o che scelte deve compiere.

16  Anzi, è colui che fa nascere nell’al­tro la fiducia in se stesso, la fiducia di avere tutta la capacità per scegliere, decidere e reggere la pro­pria esistenza.

17 Antoine de Saint-Exupéry ha scrit­to: «Se vuoi costruire una nave, non cominciare a ordinare alle persone: tu fa’ questo, tu porta il le­gname, tu lavora alla vela, ecc., ma risveglia in lo­ro la nostalgia del viaggio, racconta loro la bellez­za del mare, instilla in loro l’amore per gli orizzon­ti sconfinati del mare aperto».

18 Se sorge questa pas­sione, allora verrà costruita la nave. E nella gioia, non per dovere.


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