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SANITA’ LA FIBRILLAZIONE ATRIALE E L’ICTUS IN LOMBARDIA: ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI MARIA TERESA CUPPONE.

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Presentazione sul tema: "SANITA’ LA FIBRILLAZIONE ATRIALE E L’ICTUS IN LOMBARDIA: ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI MARIA TERESA CUPPONE."— Transcript della presentazione:

1 SANITA’ LA FIBRILLAZIONE ATRIALE E L’ICTUS IN LOMBARDIA: ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI MARIA TERESA CUPPONE

2 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La fibrillazione Atriale è l’aritmia di più frequente riscontro. Prevalenza :1,12% e 2,5% nella popolazione generale Aumenta con l’età e in questi ultimi anni ( casi in più ogni 5 anni(+8,3%) Dati sovrapponibili a quelli degli Stati Uniti

3 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Nel mondo le persone affette da ictus da fibrillazione atriale sono circa 3 milioni, la metà delle quali perdono la vita entro un anno. Nella regione Lombardia, ad esempio, si stima che la fibrillazione atriale sia responsabile di circa il 3% di tutti i ricoveri d’urgenza e che il tempo medio di degenza sia di circa sette giorni.

4 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale I dati italiani non sono più confortanti: si stima che le persone affette da ictus da fibrillazione atriale siano sono quelli affetti da sola fibrillazione atriale con una prevalenza dell’1% nella popolazione sotto i 65 anni, percentuale che però sale al 4% dopo quell’età, fino al 10% negli ultraottantenni.

5 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale A fronte di una immagine sociale molto vaga della malattia, basti ricordare che quella maggioranza di italiani (63,5%) che dice di conoscere la fibrillazione atriale comprende anche un 28,5% che dichiara di averne sentito parlare ma di non sapere esattamente cosa sia.

6 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La consapevolezza che chi soffre di FA è significativamente più esposto al rischio di ictus è molto debole. Poco meno della metà della popolazione ha oltre 80 anni e difficilmente comprendono la complessità della patologia con ripercussioni sulla loro qualità della vita personale e familiare.

7 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La terapia farmacologica più diffusa è quella che prevede l’assunzione di anticoagulanti (75,7% dei pazienti). Meno adottate le terapie a base di antiaritmici (36,3%) e di antiaggreganti (26,0%). Infine, risulta residuale (0,6%) la percentuale di chi non si sottopone ad alcuna terapia farmacologica.

8 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Corretti stili di vita ma anche una diagnosi precoce ed una corretta terapia possono notevolmente ridurre l’impatto di questa patologia, incidendo positivamente non solo sulla qualità di vita di quanti ne sono affetti e dei loro familiari, ma anche sulla spesa sanitaria nazionale.

9 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Dati provenienti dalla FCSA (federazione centri sorveglianza anticoagulanti) stimano che in Italia circa 1 milione di pazienti sia sottoposto a trattamento con anticoagulanti orali (circa il 20% seguiti presso i Centri TAO della FCSA); di questi circa la metà ricevono la TAO per la FA.

10 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Considerando che poco più della metà dei pazienti con FA è sottoposto al trattamento anticoagulante, ne deriva una stima di circa pazienti affetti da FA nel nostro Paese

11 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La FA comporta un elevato rischio tromboembolico e in oltre il 70% dei casi di embolizzazione,questa parte da trombosi dell’atrio sinistro o dell’auricola sinistra e gli emboli vanno ad interessare la circolazione cerebrale provocando ictus spesso estesi, gravati da un’elevata mortalità in fase acuta e con esiti spesso invalidanti.

12 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Circa il 20% degli ictus risultano associati alla presenza di FA; tuttavia questa percentuale è da considerare verosimilmente sottostimata poiché spesso la FA può non essere presente al momento del ricovero per ictus.

13 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Episodi di FA silente sono identificabili mediante metodiche di monitoraggio prolungato nel 20-28% dei pazienti con ictus19,21. In assenza di profilassi antitrombotica il rischio di ictus è di circa il 4,5% per anno, variando ampiamente dallo 0,4% al 12% a seconda del contesto clinico e del profilo di rischio del paziente.

14 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il costo sociale della FA è rilevante e prevalentemente influenzato dalle spese delle ospedalizzazioni e delle terapie per la gestione cronica dei pazienti, in particolare l’impiego e il monitoraggio della terapia anticoagulante orale e la profilassi farmacologica delle recidive.

15 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Consideriamo che il paziente in terapia anticoagulante orale (TAO) deve effettuare, nella migliore delle ipotesi, analisi ogni tre settimane, e che per molti è necessario ripetere l’esame ogni 3 o 4 giorni, su richiesta del medico.

16 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Uno studio italiano condotto nel 1999, lo studio FIRE26, ha dimostrato il notevole impatto della FA sulle strutture ospedaliere; in questo studio infatti la FA ha rappresentato l’1,5% dei motivi di accesso al Pronto Soccorso e il 3,3% di tutti i ricoveri ospedalieri nel periodo di osservazione di un mese.

17 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il costo complessivo annuo in Italia per i pazienti con FA è risultato di milioni di euro, decisamente elevata e degna di essere presa in seria considerazione.

18 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Soltanto la precoce identificazione dei pazienti con FA, dei casi asintomatici in particolare,può consentire un’efficace strategia di prevenzione con i farmaci antitrombotici e di ottenere una sostanziale riduzione dei costi sanitari.

19 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Numerosi studi dimostrano che l’educazione dei pazienti anticoagulanti e la conoscenza dei rischi e dei benefici della TAO sono fattori decisivi per migliorare l’aderenza alla terapia e la qualità del trattamento. Il grado di apprendimento dei pazienti va verificato nel tempo con l’impiego dei test che valutano la qualità della TAO

20 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale L’aderenza al trattamento AO rimane una delle sfide più importanti per la prevenzione dell’ictus associato a FA. Il livello di aderenza alla terapia AO a fronte di una bassa percezione del rischio correlato alla FA è molto bassa. Sospendere un farmaco antitrombotico è molto più pericoloso che sospendere un farmaco antipertensivo.

21 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale L’interazione fra specialisti, MMG e Centri TAO e una corretta gestione della TAO, requisito indispensabile per migliorare anche l’aderenza alla terapia da parte dei pazienti affetti da fibrillazione atriale. Questa potrà anche essere favorita da percorsi strutturati di educazione sanitaria

22 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale I centri TAO sono estremamente diversificati in funzione della tipologia di struttura entro la quale si collocano 1.Centri di I o II livello 2. Numerosità 3. Specialità presenti in Ospedale

23 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Impatto sull’organizzazione varia in funzione del tipo di farmaco. L’uso dei nuovi ACO determina una revisione dell’organizzazione: Personale Laboratorio Interazione con gli specialisti Percorsi di cura

24 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Criticità dei nuovi ACO: Monitoraggio della compliance Minori controlli del paziente Opportunità: Miglioramento della qualità della vita dei pazienti Decongestionamento dei centri

25 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Non è facile fare una valutazione dei costi e fare delle stime perché i pazienti sono trattati sia con TAO tradizionali che con nuovi ACO. Il vero risparmio è la prevenzione sia per il paziente che per il Sistema Sanitario

26 SANITA’ ICTUS nuovi casi di ICTUS all’anno 25% mortalità entro 30 giorni 50% dei pazienti non recupera sufficiente autonomia dopo i 12 mesi di cui il 50% non rientra a casa ma resta nelle Strutture

27 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale 136 Strutture in Italia autorizzate al trattamento trombolitico; 13% ha indicazioni al trattamento trombolitico 8% viene trattato 80% dei nuovi casi è di natura ischemica 20% emorragie cerebrali, ematomi, emorragie subaracnoidee, aneurismi, ecc.

28 FA e ICTUS in Ospedale Vantaggi delle Strutture dedicate all’ICTUS
SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Vantaggi delle Strutture dedicate all’ICTUS Integrazione tra l’assistenza in fase acuta e la neuroriabilitazione; Strutture in cui si realizza un approccio pluridisciplinare e professionale in grado di ridurre le conseguenze individuali e sociali dell’ictus.

29 FA e ICTUS in Ospedale Risultati:
SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Risultati: diminuzione dei costi per la riduzione della degenza in Stroke Unit Ottimizzazione dell’outcome in Strutture dedicate a Neurologia post intensiva Avvio in Strutture di Neuroriabilitazione Riduzione della degenza in toto

30 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale L’Ictus va considerata un’emergenza. Il paziente deve seguire percorsi dedicati Accesso in Strutture specialistiche adeguate configurate come Stroke Unit di II o III livello. Beneficio della Stroke Unit si esplica su tutta la popolazione di pz ischemici o emorragici a prescindere della TP trombolitica.

31 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Considerato l’elevato costo socio sanitario delle vasculopatie cerebraili acute deve indurre a riconsiderare l’organizzazione Ospedaliera. Non vanno disperse le diverse risorse in letti, personale e tecnologie ma concentrate nello stesso Ospedale.

32 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale A costo zero riorganizzando si può ottenere un migliore outcome e a lungo termine anche una riduzione delle degenze. Oggi i ricoveri per ictus consumano oltre un milione di giornate di degenza per l’acuto a cui vanno aggiunte altre quattro milioni di giornate per la riabilitazione.

33 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Ospedale sede di DEA di I o di II livello assicura al paziente acuto una risposta rapida e completa. Il modello organizzativo è multidisciplinare e riunisce in un’unica struttura diverse specialità. Le Unità Operative affini o complementari che costituiscono il DEA perseguono comuni finalità e sono tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia.

34 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Le urgenze neurologiche, inoltre, sono particolarmente devastanti in termini di disabilità e mortalità e sono gravate da notevoli costi, non solo relativi all’assistenza in acuto, ma ancor più relativamente agli esiti spesso invalidanti.

35 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La letalità a 30 giorni raggiunge il 50% per l’emorragia intraparenchimale, il 29% per trauma cranico, il 20% per i casi di stato di male epilettico. Inoltre, il 50% dei casi di emorragia subaracnoidea (ESA) è fatale, secondo i dati del Neurological Emergencies Treatment Trials (NETT) network negli Stati Uniti del 2009.

36 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale In Italia, i ricoveri per patologia neurologica (ovvero appartenenti alla MDC 1) rappresentano il 7,5% del totale con ricoveri su , secondo i dati del Ministero della Salute relativi all’anno 2008 (sostanzialmente invariati rispetto al 2003)

37 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Tra i DRG di dimissione, l’ictus cerebrale (DRG 14) e l’attacco ischemico transitorio (DRG 15) coprono da soli il 29,7% dei dimessi con diagnosi neurologiche. l’ictus cerebrale ricade al sesto posto per numerosità di dimissioni ( ).

38 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale L’apporto del neurologo nel DEA appare fondamentale nella definizione: diagnostica, contribuendo a modificare l’ipotesi diagnostica iniziale in elevata percentuale, fino allo 52,5% dei casi, nell’inquadramento clinico e nell’impostazione terapeutica nei pazienti con patologia cerebrovascolare.

39 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Sono previste Stroke Unit di II e III livello in grado di erogare il trattamento trombolitico e nel III livello ogni tipo di procedura diagnostica e terapeutica, anche di ordine neurochirurgico o endovascolare. I pazienti non candidati alla terapia trombolitica possono accedere alle Stroke di I livello.

40 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale casi di ictus che si ricoverano per anno negli ospedali italiani circa il 30% giunge in un Pronto Soccorso entro le 3 ore e solamente il 25% di questi è trattabile con la fibrinolisi ( pazienti). Nella realtà attuale, di questi casi teorici trattabili viene trattato a oggi poco più del 10%:

41 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Un altro quadro clinico che può rappresentare l’esordio di una patologia neurovascolare è la cefalea a esordio acuto. La cefalea è la causa dell’accesso in Pronto Soccorso in una percentuale compresa tra l’1,2% e il 4,5% di tutti i pazienti adulti che accedono a un Dipartimento di Emergenza.

42 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale il 4,3-6,4% di questi risulta affetto da cefalee secondarie, nello 0,5% di natura vascolare. Nei pazienti che presentano cefalea in Pronto Soccorso e che siano affetti da un’ESA, la tempestiva diagnosi è di grande importanza considerata la severità della patologia.

43 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale La competenza dello specialista neurologo in Pronto Soccorso è naturalmente fondamentale per un corretto approccio clinico-anamnestico che consenta la tempestiva diagnosi differenziale tra una cefalea primaria e una patologia di tipo secondario. Riduce anche la percentuale dei ricoveri.

44 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Nel modello organizzativo della Stroke Unit, è evidentemente indispensabile la presenza del neurologo h24/7. Il percorso assistenziale dell’ictus inizia dal momento della presentazione in Pronto Soccorso e un adeguato modello organizzativo è rilevante sia per una gestione efficace del paziente con ictus acuto, ischemico o emorragico, in termini di outcome.

45 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il costo di una Stroke Unit che si faccia carico con immediatezza del paziente già in Pronto Soccorso è verosimilmente più elevato rispetto a un’Unita di cura non specializzata, ma garantisce un guadagno in termini di salute e di costi nel lungo termine.

46 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Va considerato anche il fatto che le patologie neurologiche non vascolari a esordio acuto, pur se meno frequenti, sono generalmente altrettanto severe in termini di mortalità e di disabilità. Anche per queste la diagnosi tempestiva e la gestione competente con il neurologo sono essenziali.

47 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Adottare il codice ictus è l’elemento indispensabile per attivare un efficace percorso intraospedaliero in caso di ictus sia ischemico che emorragico. E’ quindi necessario che una pianificazione con scrupoloso rispetto dei tempi venga realizzata nel Pronto Soccorso e quindi anche nella Stroke Unit.

48 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il tempo impiegato nell’esecuzione di tutte le procedure necessarie per l’inclusione, ma anche per l’esclusione, del paziente in un certo tipo di trattamento deve essere ridotto al massimo. Il neurologo d’urgenza stabilisce anche i percorsi delle patologie neurologiche non ischemiche (cefalee acute, vertigini centrali,stati confusionali).

49 FA e ICTUS in Ospedale Processi tipici dell’ospedale accettante sono:
SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Processi tipici dell’ospedale accettante sono: il preallertamento da parte del 118 l’operatività dell’infermiere di triage l’operatività dell’infermiere di Pronto Soccorso/DEA l’operatività del medico d’urgenza l’operatività del neurologo il rispetto dei tempi (“door to needle” min)

50 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Qualora possibile, resta essenziale sia per l’ictus ischemico sia per quello emorragico (intraparenchimale, ma soprattutto subaracnoideo) l’esecuzione di indagini di screening di tipo neurosonologico (ecocolor-Doppler TSA e Doppler transcranico),rivolte alla definizione dello stato dei tronchi sopraortici e (con metodica transcraniale) di quelli intracranici.

51 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale tale screening permette, con costi e tempi significativamente ridotti, l’acquisizione delle informazioni relative alle condizioni del circolo cerebrale sul quale si dovrà intervenire (livello e gravità dell’occlusione in caso di trombolisi nell’ischemia o vasospasmo in presenza di ESA).

52 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Le conoscenze che da esso possono derivare orientano la scelta della procedura diagnostica successiva quindi permettono un approccio clinicamente mirato,in molti casi anche con costi ridotti.

53 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il trasferimento nelle Riabilitazioni deve avvenire in tempi brevi stabiliti dal neurologo oppure in altre Strutture assistenziali territoriali.

54 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Un adeguato programma riabilitativo è fondamentale per cercare di ridurre la disabilità, migliorare la qualità di vita e favorire il reinserimento sociale. Il programma riabilitativo è articolato in modalità differenti, a seconda della distanza dall’evento acuto, delle condizioni cliniche del paziente e delle disabilità presenti.

55 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Il trattamento riabilitativo deve cominciare nelle primissime fasi dopo l’evento ictale, quindi proseguire nella fase della riabilitazione intensiva (con trattamento normalmente in degenza ospedaliera), e successivamente come trattamento estensivo e di mantenimento, da erogare nella fase territoriale

56 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale Si riconosce fondamentale un approccio multidisciplinare che valuti e tratti in maniera esaustiva tutte le disabilità presentate dal paziente, non solo quella motoria. Particolare importanza rivestono la valutazione e il trattamento dei disturbi della deglutizione e dei disturbi neuropsicologici, fondamentali per una migliore prognosi sia “quoad vitam” che “quoad valetudinem”.

57 SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale L’Organizzazione in rete è indispensabile. Il 118 che allerta la Struttura la quale a sua volta allerta subito il neurologo. Il paziente deve arrivare nella Struttura adeguata ai suoi bisogni . Va trasferito in Stroke Unit di III livello da quelle di I e II livello

58 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
SANITA’ FA e ICTUS in Ospedale GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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