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LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Una doverosa premessa

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Presentazione sul tema: "LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Una doverosa premessa"— Transcript della presentazione:

1 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Una doverosa premessa
La mia presentazione si basa su esperienze ed elaborazioni personali spalmate su un arco temporale che va dal 1966 ai nostri giorni. Molte altre persone, alcune delle quali purtroppo non più presenti fra noi, sono certamente portatrici di un importante valore aggiunto a quanto sto per esporre. Mi auguro perciò che la mia presentazione venga considerata soltanto come l’esposizione di un punto di vista (Leibniz), da complementare con tanti altri per svolgere un efficace esercizio di verità.

2 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE La nascita
Le telecomunicazioni sono state la prima applicazione spaziale sviluppata. Il primo satellite artificiale (Sputnik – 1956) era un satellite di TLC (ma solo unidirezionali, per la trasmissione a terra di un segnale radio elementare). Il primo vero satellite di TLC (bidirezionale) fu il pallone di plastica metallizzata Echo, visibile a occhio nudo nelle notti serene; tuttavia esso era un ripetitore passivo (specchio), non aveva elettronica a bordo. Il primo satellite attivo di TLC fu il Telstar (1962) dei Bell Labs, funzionante in banda C. La Telespazio, S.p.A. per le Telecomunicazioni via Satellite, venne fondata nel 1961, per iniziativa di un gruppo di ingegneri dell’Italcable. Il confronto fra le date suddette ci parla di un’Italia diversa, capace di guardare molto lontano.

3 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il sistema Intelsat
Con tre soli satelliti geostazionari venne coperta tutta la Terra, escluse le calotte polari. Il sistema globale così ottenuto venne posseduto dal consorzio internazionale Intelsat, di cui Telespazio era l’azionista italiano. Il satellite Intelsat III era spinnato, pesava circa 130 Kg e generava una potenza elettrica di circa 130 w; oggi esso verrebbe considerato un microsatellite! Il successivo Intelsat IV pesava circa 700 Kg; oggi esso verrebbe considerato un minisatellite. Grazie ad una battaglia vittoriosa di Mr. Houssin del CNET, delegato francese al Comitato Tecnico dell’Intelsat, l’industria europea partecipò alla realizzazione degli Intelsat IV. In particolare, l’ing. Benito Palumbo della Selenia Industrie visitò la Hughes di El Segundo per sviluppare la progettazione delle antenne satellitari di responsabilità Selenia.

4 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il programma Sirio
Concepito nel 1968 dal prof. F.Carassa del Politecnico di Milano per salvare l’investimento italiano nel satellite ELDO-PAS. Il satellite era grande quanto un Intelsat III ed era largamente debitore alla tecnologia americana. Esperimento di propagazione e TLC nelle bande Ku e Ka. Lancio soltanto nell’agosto 1977 per difficoltà di finanziamento. La data di lancio avrebbe dovuto essere il (la data perfetta!). Una medaglietta raffigurante la Madonna venne incollata sul satellite e andò in orbita (primo esempio di “tecnologia celestiale”?). Il prof. Carassa diede tempo, il dr. Cerutti (della STET) diede denaro, il dr. Teofilatto (della CIA) diede sangue (confronta con il celebre motto di Stalin a proposito della Seconda Guerra Mondiale).

5 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il programma Symphonie
Al contrario del Sirio, che era un programma sperimentale, il franco-tedesco Symphonie era un programma tecnologico, con l’obiettivo dichiarato di rendere l’industria dei due paesi tecnologicamente indipendente dagli SUA, ed in prospettiva, competitiva con l’industria americana. L’industria franco-tedesca sviluppò il controllo d’assetto a tre assi, la propulsione unificata, le pale solari orientabili, i tubi ad onda progressiva, etc. Date le grandi difficoltà tecnologiche, il programma Symphonie durò anch’esso molti anni, ma conseguì un risultato molto importante: l’indipendenza tecnologica dagli SUA e la conseguente capacità di competere alla pari con l’industria americana nel mercato mondiale dei satelliti di TLC. Per motivi simili gli europei decisero di sviluppare il lanciatore Ariane (gli americani non garantivano l’uso dei loro missili per il lancio di satelliti europei).

6 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE L’Eutelsat e l’Inmarsat
Al sistema globale Intelsat fecero seguito altri sistemi, globali, regionali o nazionali. Particolare rilievo hanno i sistemi Eutelsat ed Inmarsat. Il sistema Eutelsat ebbe origine dal satellite preoperativo OTS dell’ESA, lanciato nel Concepito soprattutto per comunicazioni fra punti fissi, il sistema venne invece impiegato soprattutto per broadcasting televisivo (importanza della trasparenza!). Oggi il sistema punta anche sul superamento del “digital divide”. Il sistema Inmarsat ebbe origine con il satellite Marecs A (derivato dal MAROTS dell’ESA), lanciato nel dicembre Esso ha lo scopo di fornire servizi TLC fra mezzi mobili. La Telespazio ha avuto partecipazioni azionarie importanti in Intelsat, Inmarsat ed Eutelsat (nel terzo caso di riferimento). Dopo l’assorbimento in Telecom Italia Telespazio ha perso queste partecipazioni, e questo ha indebolito il suo posizionamento.

7 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il programma Italsat
All’inizio degli anni ’80 l’Italia concepì il satellite Italsat, che copriva tutto il territorio nazionale mediante sei spot in banda Ka. La prima unità di volo venne lanciata nel 1991. In fase di studio ben quattro società italiane aspiravano a realizzare il controllo d’assetto a tre assi, che poi invece venne fornito dalla francese Matra. Il payload riusciva a realizzare funzioni equivalenti a quelle del satellite ACTS-6 della NASA, pur disponendo di tecnologie meno sofisticate. Il programma fu un completo successo tecnologico, ma sfortunatamente non fu un successo commerciale, nonostante tutti gli attori principali facessero all’epoca parte del Gruppo STET. Il successo tecnologico diede comunque una notevole credibilità all’industria italiana.

8 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il negoziato italo-tedesco
Grazie al successo del Sirio ed al lancio del nuovo programma Italsat, l’Italia attraversò un momento di credibilità, tanto da essere contattata dalla Germania. Il contatto avvenne con il Ministero della Ricerca tedesco (Finke e Schrub) e con il DFVLR. I tedeschi ci proposero una collaborazione bilaterale su due programmi: Italsat (a guida italiana) e TV-SAT (a guida tedesca). Dopo un avvio molto promettente, l’iniziativa naufragò miseramente per l’incapacità da parte italiana di coordinare gli interessi industriali italiani e stabilire delle priorità per l’industria nazionale, in una riunione svoltasi al DFVLR risultò che le industrie italiane volevano fare tutto, tanto che alle industrie tedesche non restava nulla da fare! I tedeschi chiusero i negoziati con gli italiani e strinsero un accordo con i francesi.

9 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Il satellite Atlantic Bird
A seguito dei successi dell’industria italiana nel campo delle TLC satellitari (Olympus, Italsat, Artemis), l’Eutelsat (presidenza Berretta) concesse alla Alenia Spazio una importante opportunità: il contratto a trattativa diretta per la realizzazione di un satellite TLC da posizionare sull’Atlantico. Purtroppo, a causa di qualche disattenzione nei riguardi dei problemi di scarica elettrostatica, il satellite dimostrò un funzionamento incerto (specialmente nei periodi di forte attività solare) e venne declassato. Questo episodio negativo nocque alla credibilità dell’industria nazionale, prima di tutto e specialmente agli occhi del suo principale azionista (vedi dichiarazioni dell’ing. Guarguaglini alla manifestazione del , organizzata dal PDS), che non esitò a concludere un accordo purchessia con la francese Alcatel. L’accordo, che prevedeva il controllo qualificato da parte francese, venne confermato anche quando l’Alcatel venne costretta dal governo francese a cedere il settore spaziale alla Thales.

10 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Molti successi ma poca tecnologia
Per molti anni una frazione importante delle risorse disponibili in Italia è stata dedicata allo sviluppo di missioni di TLC. Oggi il baricentro dell’impegno del paese si è spostato nel settore dell’osservazione della Terra. Tutte le missioni istituzionali sono state coronate da successo, un record che appare invidiabile. Tuttavia non va nascosto che questo record, oltre che dalla serietà e dal livello qualitativo dell’impegno, nasce anche dal livello medio/basso del rischio tecnologico assunto, specialmente per quanto riguarda la piattaforma e, in generale, la componentistica. Il rovescio della medaglia consiste perciò in un posizionamento debole sul mercato commerciale, dove i franco-tedeschi, vantando un’indipendenza tecnologica molto superiore, hanno potuto mietere importanti successi, fino a mettere sotto controllo l’industria italiana del settore.

11 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Servizi mobili e/o a larga banda
Date le sue caratteristiche, il satellite per TLC si è affermato per le comunicazioni con mezzi mobili e per la radiodiffusione, soprattutto televisiva. Per quanto riguarda invece i servizi di comunicazioni fra punti fissi, il satellite è stato relegato in un ruolo di nicchia, data la concorrenza delle fibre ottiche. Di particolare interesse appare la configurazione del sistema KaSAT dell’Eutelsat, concepito per combattere il cosiddetto digital divide, fornendo servizi a larga banda ad utenti remoti, non ancora serviti dalla rete terrestre. Tuttavia, a due anni dall’inizio delle operazioni, il KaSAT è riempito soltanto per il 6% circa, e continua a puntare molto sui servizi mobili.

12 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Conclusioni-1/2
La mia presentazione venga considerata come l’esposizione di un punto di vista (Leibniz), da complementare con tanti altri per svolgere un efficace esercizio di verità. A me sembra che, date le risorse impegnate in passato in questo settore, il posizionamento odierno dell’industria italiana delle TLC spaziali lasci alquanto a desiderare. L’industria dei satelliti, infatti, vede oggi una partecipazione azionaria maggioritaria di aziende non italiane; per fortuna essa mantiene una presenza importante sul territorio nazionale, che non viene messa in discussione, nonché una totale indipendenza strategica ed operativa per i programmi nazionali di varia natura. L’industria dei servizi, d’altra parte, pur essendo ancora saldamente controllata da capitale italiano, ha visto il suo posizionamento molto indebolito per la vendita delle partecipazioni azionarie nei segmenti spaziali.

13 LE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE Conclusioni-2/2
Come recuperare? Occorre ripartire dal buon livello di capacità tecnica esistente nel paese, spostando per un tempo sufficientemente lungo un volume importante di risorse dai programmi alle tecnologie. Occorre estendere laddove possibile la competizione, in modo da garantire la migliore utilizzazione delle limitate risorse disponibili. Occorre migliorare il coordinamento esercitato dall’ASI sull’industria nazionale, sviluppando un Piano Tecnologico che conduca in tempi ragionevoli ad un rafforzamento della nostra posizione competitiva. Occorre migliorare il coordinamento fra ASI ed ESA, assicurando una più tempestiva realizzazione dei contratti di sviluppo tecnologico supportati dall’ASI. Occorre investire oculatamente in segmenti spaziali che diano buone prospettive di ritorno economico.


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