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MF1 Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze politiche Corso di Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi.

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Presentazione sul tema: "MF1 Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze politiche Corso di Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi."— Transcript della presentazione:

1 MF1 Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze politiche Corso di Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali Anno Accademico 2005/2006 Scienza delle Finanze: Corso e laboratorio per lo sviluppo locale: politiche, metodologie, strumenti, pratiche

2 MF2 Programma lezioni ARGOMENTI Il contesto dello sviluppo locale Gli aiuti di Stato La programmazione negoziata La politica UE regionale e di coesione La programmazione 2000-2006 in Sardegna Il periodo di programmazione 2007-2013 Comunicazione e informazione Il partenariato di progetto Quadro logico e ciclo di vita del progetto Attività di progettazione: gruppi lavoro, scelta prog. Attività di progettazione: impostazione progetto Valutazione lavori, discussione e verifica ESAMI DATE 28 novembre 05 29-30 novembre 05 5-6 dicembre 05 7-12 dicembre 05 13-14 dicembre 05 16-17 gennaio 06 18 gennaio 06 23 gennaio 06 24 gennaio 06 25 gennaio 06 Febbraio 06

3 MF3 Struttura lezioni 17.00 – 17.15:eventuale riepilogo lezione precedente 17.15 – 18.15:Lezione 18.15 – 18.30:eventuale dibattito, approfondimenti

4 MF4 Modalità di svolgimento degli esami Discussione orale Su argomenti specifici o su temi generali Eventuali lavori svolti durante il Corso verranno valutati

5 MF5 lunedì 28 novembre 2005 Conversazione su: Teoria delle politiche di sviluppo locale Lintervento dello Stato in economia La multilevel governance Il partenariato e i tavoli

6 MF6 Teoria delle politiche di SL: concetti e approcci Evoluzione storica –Socio-culturale –Economica –Politica –Normativa

7 MF7 Teoria delle politiche di SL: concetti e approcci Influenze politico-filosofiche –Approcci teorici Organicismo-Individualismo, –Prevalenza della società o dellindividuo –Diritti individuali naturali o positivi Garantismo-Interventismo –Fiducia o sfiducia nelluomo e dei diritti –Stato minimo, Contratto sociale, Stato massimo –Individualismo (rivoluzione inglese), Statualismo (Rivoluzione francese), Storicismo (Rivoluzione americana) –Personalismo

8 MF8 Lintervento dello Stato in economia Nel mercato contemporaneo –Approccio teorico ottimista: Soggetti egoisti razionali Mercati concorrenziali –prezzo dato (non influenzato da imprese e/o consumatori) –bene omogeneo (non differenziato) –Informazione simmetrica tra tutti gli operatori –Perfetta mobilità dei fattori della produzione Mercati completi (mercato anche per le esternalità e i beni pubblici) Presuppone laccettazione della distribuzione dei redditi, esistente –Approccio realista: Individui altruisti Fenomeni di disequilibrio –Forme di limitazioni alla concorrenza: monopoli, oligopoli, monopsomio (impresa con un unico cliente acquirente) –Informazione asimmetrica –Disoccupazione –Razionamento del credito

9 MF9 Lintervento dello Stato in economia Giustificazione dellintervento pubblico –Fallimento del mercato: cause principali Esternalità –Quando gli operatori non tengono conto delle conseguenze delle loro azioni sugli altri membri della società Esternalità negative: quando gli operatori non sopportano per intero i costi delle loro azioni (es. inquinamento) Esternalità positive: quando gli operatori non sono in grado di trarre pieno vantaggio dalle loro azioni (es. nella ricerca e innovazione) Beni pubblici: –Beni che recano benefici alla società, ma che di norma non sono forniti dal mercato, dato che è difficile, se non impossibile, escludere qualcuno dal loro utilizzo (e quindi fargli pagare un prezzo) Asimmetrie informative: –Situazione caratterizzata da distribuzione asimmetrica di informazioni tra due o più soggetti economici, generando: costi di transazione (es. accesso al credito), costi di agenzia (es. manager che opera per interessi propri e non per i proprietari della società), azzardo morale (es. impegno inferiore a quello efficiente, eccesso di consumo di beni e servizi selezione avversa (es. nella vendita di auto usate) Problemi di coordinamento: –Problemi di ridotto coordinamento tra i partecipanti al mercato

10 MF10 Lintervento dello Stato in economia Malfunzionamenti dei mercati Ragioni di efficienza Giustificazione intervento pubblico Rischio di effetti distorsivi Fallimenti di mercato Obiettivo allocativo Aiuti di Stato per correzione mercati e concorrenza Effetto dumping

11 MF11 Lintervento dello Stato in economia Allocazione risorse efficiente ma non equa Ragioni di equità Giustificazione intervento pubblico Rischio di effetti distorsivi Fallimenti di mercato Obiettivo distributivo Politiche e imposte per ridistribuzione risorse Rischio Fallimenti economici e sociali

12 MF12 Lintervento dello Stato in economia Giustificazione dellintervento pubblico –Istituzioni: rispetto delle competenze leale collaborazione –Opportunità politica Compatibilità di bilancio e equilibri settoriali –Necessità tecnica Valutazione della concessione: regole di concorrenza Modalità di concessione: priorità, criteri

13 MF13 Lintervento dello Stato in economia Forme di intervento diretto nella gestione delle imprese: –Aiuti di Stato: vantaggi finanziari che gli Stati versano alle imprese ad alcune condizioni, in virtù di un potere discrezionale Ruolo crescente, solo in termini relativi –Altre forme di intervento: Controllo prezzi, controllo investimenti esteri, tutela imprese pubbliche, regolamentazione discrezionale imprese pubbliche Ruolo decrescente, in termini relativi e assoluti –Privatizzazione/liberalizzazione –Maggiore trasparenza definizione obblighi di servizio pubblico

14 MF14 Teoria delle politiche di SL: rapporto globale/locale Contesto: –Socio-economico –Gestionale (multilevel governance)

15 MF15 Teoria delle politiche di SL rapporto globale/locale: il contesto socio-economico Mondiale: USA I Paesi emergenti: Cina India UE Italia Evoluzione demografica Istruzione/Formazione PIL Cambio Dollaro/Euro Decisioni monetarie Cina, USA e UE Competitività imprese Ricerca & Innovazione Materie prime Occupazione/costo lavoro Import-export Internazionalizzazione

16 MF16 Multilevel governance: il rapporto globale/locale Dallo sviluppo locale di quello globale Allo sviluppo globale di quello locale Nuove articolazioni delle competenze –Processo di evoluzione: dalle riforme amministrative a quelle costituzionali Marketing territoriale Modalità localistiche, sistemiche o integrate

17 MF17 Multilevel governance: il rapporto globale/locale Principi di Sviluppo locale: –Sostenibilità –Sussidiarietà –Coesione

18 MF18 La multilevel governance: il principio di sostenibilità Sostenibilità dello SL: –Compatibilità ambientale –Compatibilità intragenerazionale –Compatibilità intergenerazionale

19 MF19 La multilevel governance: il principio di sussidiarietà Sussidiarietà –Origine del principio –Orizzontale o verticale –Ascendente o discendente

20 MF20 La multilevel governance: il principio di sussidiarietà Dimensione UE: –Origine: Trattato di Maastricht (art.5, ex art.3B) Trattato di Amsterdam: Protocollo –Trattato Costituzione per lEuropa: Principio fondamentale (art. I-11, par.1) Protocollo ruolo parlamenti nazionali Protocollo applicazione principi sussidiarietà e proporzionalità (consultaz. regioni e pareri motivati parlamenti nazionali: 1/3 di 2x25 voti) –Applicazione ascendente o discendente parti istituzionali parti economiche e socaili

21 MF21 La multilevel governance: il principio di sussidiarietà Dimensione nazionale –Recente costituzionalizzazione art.118, c.1: dimensione verticale ascendente multilivello, quale primo criterio di attribuzione delle funzioni amministrative ai Comuni Art.118, c.4: dimensione orizzontale multilivello, nei rapporti tra istituzioni territoriali e cittadini (singoli e associati) per favorire iniziative e attività orientate allinteresse generale Dimensione regionale/locale

22 MF22 Il partenariato Attori –Uomini, organizzazioni/istituzioni Luoghi –Territorio e ambiti/modalità

23 MF23 Il partenariato: gli attori Soggetti istituzionali –UE, Stato, Regioni, Autonomie locali, Autonomie funzionali (CCIAA, Università) Corpi sociali intermedi –Associazioni, volontariato, organizzazioni religiose, ecc. (terzo settore) –Sindacati e organizzazioni di rappresentanza di lavoratori e imprese (parti economiche e sociali) Soggetti imprenditoriali

24 MF24 Il partenariato: gli ambiti In ambito UE: –Politiche sociali –Politiche regionali (Fondi strutturali) Conseguenze in ambito locale –Comitato delle Regioni –Comitato economico e sociale

25 MF25 Il partenariato: gli ambiti Lambito nazionale –CNEL –Sistema conferenze Regioni Stato-Regioni e Unificata –Bicamerale per le questioni regionali –PdC – DPC: CIACE –MEF - DPS

26 MF26 Il partenariato: gli ambiti Lambito locale: –Il consiglio delle autonomie locali –Programmazione regionale e locale (art.5 D.Lgs. 267/00) –Le nuove forme di sviluppo: Gli organismi di sviluppo locoale

27 MF27 Il partenariato: gli ambiti Lambito locale: –Gestione sovracomunale di funzioni e servizi Attività (art.24 D.Lgs. 267/00): –a) pianificazione territoriale; b) reti infrastrutturali e servizi a rete; c) piani di traffico intercomunali; d) tutela e valorizzazione dell'ambiente e rilevamento dell'inquinamento atmosferico; e) interventi di difesa del suolo e di tutela idrogeologica; f) raccolta, distribuzione e depurazione delle acque; g) smaltimento dei rifiuti; h) grande distribuzione commerciale; i) attivita' culturali; Organismi e modalità (artt.27 e ss. D.Lgs. 267/00): –Comunità Montane, –Forme associative: Consorzi, Unioni, Associazioni, Aree metropolitane –Livelli ottimali di esercizio associato di funzioni e servizi –Accordi di programma –Sportelli unici

28 MF28 Osservazioni finali Le responsabilità di risultato –Monitoraggio e valutazione –Il problema della capacità di gestione La prospettiva dello Sviluppo locale Il ruolo dellesperto in programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali


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